distaccarsi da un affetto familiare
Gentilissimi specialisti inanzitutto voglio come sempre ringraziarvi per questo servizio altamente professionale e gratuito e vorrei porvi il mio più grande problema della mia vita.
Sono un ragazzo di 27 anni cresciuto con mia madre e mia nonna materna.
Mia nonna ha 83 anni e non è mai stata bene di salute. A giugno 2011 ha richiato seriamente la vita causa sincope cardiaca . Il malore è avvenuto durante il pranzo e mi è praticamente svenuta tra le braccia . Lo shock è stato fortissimo perchè non sentivo il suo battito e mi sembrava morta! Il giorno seguente con urgenza le è stato impiantato un pacemaker e le cose sono andate molto a migliorare tanto che dopo 6 giorni è stata dimessa.
Non dovremmo avere più tutta questa paura e mia nonna non doveva più avere quelle sintomatologie che aveva prima dell'impianto invece sempre che stiamo rivivendo tutto da capo.
Sono un soggetto molto ansioso ma riesco a contenere la mia ansia rinchiudendola in me stesso ma spesso mi sfogo con amici e conoscenti.
Mia nonna ogni giorno accusa un malessere diverso : capogiri,vertigini, svogliatezza, cefalee e via dicendo. Il cardiologo dice che possiamo stare tranquilli e che forse dipende dal suo stato emotivo ma per sicurezza stiamo ancora facendole fare esami.
Io non riesco piu a vivere un giorno sereno, senza pensare alla sua salute alla sua vita. So benissimo che è molto anziana e che prima o poi mi lascerà ma ancora nonostanre tutte queste sventure non riesco a distaccarmi da lei! Non riesco a vivere serenamente la sua malattia,sto male, vomito... la notte dormo male e se la sento che si alza solo per andare in bagno conto quanti minuti ci rimarrà onde preoccuparmi per un ipotetico malore.... Non posso andare avanti cosi! Certi giorni faccio progressi e cerco di far finta di non vedere ma dentro di me avverto un ansia grandissima!
torno dal lavoro e la prima cosa che faccio prima di entrare in casa è pregare di non trovarla con qualche malore o comunque con un volto che mi faccia pensare che stia MALE..non faccio un lavoro facile e anche sul posto di lavoro ci sono difficoltà non indifferenti, la vita è dura lo sappiamo ma non posso rimanere solo concentrato su mia nonna .... ma non posso farne a meno! nonostante la mia vitalità e la mia età sto uscendo pochissimo proprio per evitate che ci siano brutte sorprese durante la mia assenza. durante il lavoro capita che pensi a lei e sbaglio facilmente i miei compiti.
Gentili Dottori, cosa posso fare? come accettare un futuro lutto di mia nonna?
e come posso accettare e vivere "serenamente" la sua malattia?anche se il cariologo dice che non ha altre patologie come mai sta sempre con questi malori?forse anche lei è un po depressa? Se fosse cosi è seriamenre difficile che anche io riesca ad aiutarla dato il mio attuale stato d'ansia.Ho riassunto la mia vita in poche righe ma vivo in queste circostanze da quando avevo 10 anni.
Vi chiedo aiuto con tutto il cuore e vi ringrazio anticipatamente!
un caro saluto simone
Sono un ragazzo di 27 anni cresciuto con mia madre e mia nonna materna.
Mia nonna ha 83 anni e non è mai stata bene di salute. A giugno 2011 ha richiato seriamente la vita causa sincope cardiaca . Il malore è avvenuto durante il pranzo e mi è praticamente svenuta tra le braccia . Lo shock è stato fortissimo perchè non sentivo il suo battito e mi sembrava morta! Il giorno seguente con urgenza le è stato impiantato un pacemaker e le cose sono andate molto a migliorare tanto che dopo 6 giorni è stata dimessa.
Non dovremmo avere più tutta questa paura e mia nonna non doveva più avere quelle sintomatologie che aveva prima dell'impianto invece sempre che stiamo rivivendo tutto da capo.
Sono un soggetto molto ansioso ma riesco a contenere la mia ansia rinchiudendola in me stesso ma spesso mi sfogo con amici e conoscenti.
Mia nonna ogni giorno accusa un malessere diverso : capogiri,vertigini, svogliatezza, cefalee e via dicendo. Il cardiologo dice che possiamo stare tranquilli e che forse dipende dal suo stato emotivo ma per sicurezza stiamo ancora facendole fare esami.
Io non riesco piu a vivere un giorno sereno, senza pensare alla sua salute alla sua vita. So benissimo che è molto anziana e che prima o poi mi lascerà ma ancora nonostanre tutte queste sventure non riesco a distaccarmi da lei! Non riesco a vivere serenamente la sua malattia,sto male, vomito... la notte dormo male e se la sento che si alza solo per andare in bagno conto quanti minuti ci rimarrà onde preoccuparmi per un ipotetico malore.... Non posso andare avanti cosi! Certi giorni faccio progressi e cerco di far finta di non vedere ma dentro di me avverto un ansia grandissima!
torno dal lavoro e la prima cosa che faccio prima di entrare in casa è pregare di non trovarla con qualche malore o comunque con un volto che mi faccia pensare che stia MALE..non faccio un lavoro facile e anche sul posto di lavoro ci sono difficoltà non indifferenti, la vita è dura lo sappiamo ma non posso rimanere solo concentrato su mia nonna .... ma non posso farne a meno! nonostante la mia vitalità e la mia età sto uscendo pochissimo proprio per evitate che ci siano brutte sorprese durante la mia assenza. durante il lavoro capita che pensi a lei e sbaglio facilmente i miei compiti.
Gentili Dottori, cosa posso fare? come accettare un futuro lutto di mia nonna?
e come posso accettare e vivere "serenamente" la sua malattia?anche se il cariologo dice che non ha altre patologie come mai sta sempre con questi malori?forse anche lei è un po depressa? Se fosse cosi è seriamenre difficile che anche io riesca ad aiutarla dato il mio attuale stato d'ansia.Ho riassunto la mia vita in poche righe ma vivo in queste circostanze da quando avevo 10 anni.
Vi chiedo aiuto con tutto il cuore e vi ringrazio anticipatamente!
un caro saluto simone
[#1]
Gentile Simone, oltre ad una certa predisposizione, dal momento che dici di vivere così da quando avevi 10 anni, ciò che è accaduto alla nonna, figura significativa dal momento che sei cresciuto con lei e con la mamma, ti ha probabilmente collocato in una situazione stressante e di allarme. L'attivazione fisica che descrivi potrebbe essere determinata da questo e anche il fatto di pensarci anche quando non sei con lei ma al lavoro, come fosse un tarlo, indica una reazione di stress.
Forse è proprio giunto il momento per incontrare personalmente uno psicologo che possa aiutarti a superare gli stati ansiosi.
Nel frattempo ti consiglio la lettura di questo articolo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1669-trauma-psicologico-e-conseguenze-per-la-salute.html
Un cordiale saluto,
Forse è proprio giunto il momento per incontrare personalmente uno psicologo che possa aiutarti a superare gli stati ansiosi.
Nel frattempo ti consiglio la lettura di questo articolo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1669-trauma-psicologico-e-conseguenze-per-la-salute.html
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Caro Simone,
come unico uomo di casa stai forse sentendo sulle tue spalle delle grosse responsabilità: oltre a vivere una comprensibile preoccupazione per la salute di tua nonna, infatti, devi anche fronteggiare l'ansia di tua mamma (sta meglio?) come se il suo benessere dipendesse da te.
Questo aspetto emergeva chiaramente dal tuo precedente consulto: probabilmente tutto questo è davvero troppo per te, come sarebbe troppo per chiunque.
Ci sono altri parenti che possano condividere almeno in parte la situazione?
Essendo cresciuto con mamma e nonna sei abituato a contare sulla loro presenza, e forse non hai cercato o trovato altre figure di riferimento che potessero riequilibrare un po' questa situazione di ripiegamento familiare.
Di conseguenza ti senti mancare la terra sotto i piedi al solo pensiero di perdere una di loro, e magari nel frattempo non stai pensando al tuo futuro quanto potresti.
Hai una ragazza o l'avevi in precedenza?
Per quanto riguarda tua nonna è possibile che l'evento cardiaco che ha subito l'abbia sconvolta e portata a sviluppare una serie di sintomi privi di motivi medici, come ti ha assicurato il suo cardiologo.
Penso che potrebbe trarre un grosso giovamento dall'assunzione di un antidepressivo: rivolgiti ad un bravo psichiatra (o geriatra) per chiedere una valutazione di tua nonna e se le sarebbe effettivamente utile un intervento farmacologico.
Aiutarla a sentirsi meglio dal punto di vista mentale servirà sia ad alleggeire l'atmosfera, sia a permetterle di riprendere la vita di prima senza essere più così concentrata sul proprio fisico.
Di conseguenza anche tu comincerai a sentirti più tranquillo e meno concentrato su di lei, che non è poi così tanto vecchia.
come unico uomo di casa stai forse sentendo sulle tue spalle delle grosse responsabilità: oltre a vivere una comprensibile preoccupazione per la salute di tua nonna, infatti, devi anche fronteggiare l'ansia di tua mamma (sta meglio?) come se il suo benessere dipendesse da te.
Questo aspetto emergeva chiaramente dal tuo precedente consulto: probabilmente tutto questo è davvero troppo per te, come sarebbe troppo per chiunque.
Ci sono altri parenti che possano condividere almeno in parte la situazione?
Essendo cresciuto con mamma e nonna sei abituato a contare sulla loro presenza, e forse non hai cercato o trovato altre figure di riferimento che potessero riequilibrare un po' questa situazione di ripiegamento familiare.
Di conseguenza ti senti mancare la terra sotto i piedi al solo pensiero di perdere una di loro, e magari nel frattempo non stai pensando al tuo futuro quanto potresti.
Hai una ragazza o l'avevi in precedenza?
Per quanto riguarda tua nonna è possibile che l'evento cardiaco che ha subito l'abbia sconvolta e portata a sviluppare una serie di sintomi privi di motivi medici, come ti ha assicurato il suo cardiologo.
Penso che potrebbe trarre un grosso giovamento dall'assunzione di un antidepressivo: rivolgiti ad un bravo psichiatra (o geriatra) per chiedere una valutazione di tua nonna e se le sarebbe effettivamente utile un intervento farmacologico.
Aiutarla a sentirsi meglio dal punto di vista mentale servirà sia ad alleggeire l'atmosfera, sia a permetterle di riprendere la vita di prima senza essere più così concentrata sul proprio fisico.
Di conseguenza anche tu comincerai a sentirti più tranquillo e meno concentrato su di lei, che non è poi così tanto vecchia.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#4]
Utente
grazie di cuore anche a lei per la risposta, ribadisco che siete uno staff fantastico.
Si, effettivamente avevo chiesto un consulto anche per mamma che manifestava dei sintomi simili a quelli dell'asma ma ho riscontrato che si trattava solo di ansia dato che questi "sintomi" spariscono come sono arrivati.
In casa siamo noi 3 ma esistono altri due figli di mia nonna che sinceramente non se ne curano come lo facciamo noi. La figlia la viene a trovare una volta alla settimana e dice che siamo esagerati e pessimisti ( forse perchè non si rende conto non vivendoci accanto 24H)
L'altro figlio ride e scherza come se niente fosse e si tranquillizza dal fatto che ci sono sempre io con la madre e anche vedendo le mie debolezze se ne frega abbastanza... insomma alla fine sono solo e devo contare sulle forze di mia madre come le sto ribadendo ultitamente.
AL momento non sono fidanzato e non me ne passa il pensiero nemmeno ridendo proprio perchè sento che non ce la farei a donare del tempo ad un altra persona ( assurdo lo so... ) Sono stato fidanzato un paio di anni fa e ci siamo lasciati per causa mia proprio per le mie mille insicurezze ... La mia vita è un stallo in questa situazione e non riesco ad uscirne... credo che io debba accettare la vecchiaia di mia nonna insieme alla sua malattia e naturalmente alla sua morte futura..
Come stavamo già dicendo anche a lavoro l'ambiente è pesantissimo e devo concentrarmi onde evitare di fare sbagli ma sta diventando tutto molto difficile.Mi guardo allo specchio e mi domando il perchè sono fatto cosi e perchè il resto della gente che mi circonda non ha questi miei problemi "ansiosi" verso i proprio parenti...
devo reagire ma non so come, devo accettare ma come? ...
mi rivolgerò ad uno specialista come mi avete consigliato.
Grazie di cuore
simone
Si, effettivamente avevo chiesto un consulto anche per mamma che manifestava dei sintomi simili a quelli dell'asma ma ho riscontrato che si trattava solo di ansia dato che questi "sintomi" spariscono come sono arrivati.
In casa siamo noi 3 ma esistono altri due figli di mia nonna che sinceramente non se ne curano come lo facciamo noi. La figlia la viene a trovare una volta alla settimana e dice che siamo esagerati e pessimisti ( forse perchè non si rende conto non vivendoci accanto 24H)
L'altro figlio ride e scherza come se niente fosse e si tranquillizza dal fatto che ci sono sempre io con la madre e anche vedendo le mie debolezze se ne frega abbastanza... insomma alla fine sono solo e devo contare sulle forze di mia madre come le sto ribadendo ultitamente.
AL momento non sono fidanzato e non me ne passa il pensiero nemmeno ridendo proprio perchè sento che non ce la farei a donare del tempo ad un altra persona ( assurdo lo so... ) Sono stato fidanzato un paio di anni fa e ci siamo lasciati per causa mia proprio per le mie mille insicurezze ... La mia vita è un stallo in questa situazione e non riesco ad uscirne... credo che io debba accettare la vecchiaia di mia nonna insieme alla sua malattia e naturalmente alla sua morte futura..
Come stavamo già dicendo anche a lavoro l'ambiente è pesantissimo e devo concentrarmi onde evitare di fare sbagli ma sta diventando tutto molto difficile.Mi guardo allo specchio e mi domando il perchè sono fatto cosi e perchè il resto della gente che mi circonda non ha questi miei problemi "ansiosi" verso i proprio parenti...
devo reagire ma non so come, devo accettare ma come? ...
mi rivolgerò ad uno specialista come mi avete consigliato.
Grazie di cuore
simone
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2k visite dal 22/11/2011.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.