Stanchezza, nausea e sensazione di solitudine
Buonasera...sono diversi mesi che spesso durante il giorno ho sempre nausea e un senso di malessere...questo si intensifica quando rimango a casa da sola...quando mio marito è al lavoro... non mangio nemmeno perché rifiuto il dover cenare o pranzare da sola e sto male, sento una sensazione di solitudine e divento triste, mi sembra quasi di andare in depressione...vedo sempre tutto in negativo, penso sempre a cose che poi mi rattristono di più.. e per me è un incubo quando so di essere a casa da sola... non riesco a capire perché sono così...a volte mi metto a dormire per far passare prima il tempo ed evitare tutto questo... normalmente sono sempre stanca e affaticata...non ho mai voglia di far nulla... e ho sempre questa nausea... può essere una forma di stress la mia? Inoltre soffro di insonnia... ricorro a uso di farmaci per dormire...ho usato laroxyl ma poi dopo mesi ho smesso sotto consiglio medico e ora utilizzo medicinali omeopatici per l'insonnia... premetto che sono una ragazza molto ma molto nervosa...e lo sono sempre stata fin dall'adolescenza... vedo e ho sempre visto il bicchiere mezzo vuoto...non riesco a guarire da questa negatività e ciò mi rende sempre insicura di me e delle mie azioni. Ho sempre paura di tutto e vedo sempre e solo i lati negativi delle cose...anche al lavoro non mi sento mai all'altezza degli altri sebbene il mio datore mi stima come lavoratrice però io stessa mi sento sempre al di sotto degli altri... cosa mi può consigliare? Per quale ragione sono così? Che cosa ho che non va?
Aspetto con ansia una risposta
Aspetto con ansia una risposta
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>>> premetto che sono una ragazza molto ma molto nervosa
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>>> Aspetto con ansia una risposta
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Basterebbe questo per suggerirle direttamente di farsi vedere dallo psicologo, però di persona, perché da qui, anche se le dicessimo esattamente "che cos'ha che non va", non solo non servirebbe a nulla per aiutarla, ma anzi si rischierebbe di mandarla in ansia ancora di più.
L'ansia, purtroppo, funziona in modo che più si cercano spiegazioni, più aumenta. Dev'essere trattata in modo specifico. Se vuole possiamo orientarla in tal senso.
Cordiali saluti
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>>> Aspetto con ansia una risposta
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Basterebbe questo per suggerirle direttamente di farsi vedere dallo psicologo, però di persona, perché da qui, anche se le dicessimo esattamente "che cos'ha che non va", non solo non servirebbe a nulla per aiutarla, ma anzi si rischierebbe di mandarla in ansia ancora di più.
L'ansia, purtroppo, funziona in modo che più si cercano spiegazioni, più aumenta. Dev'essere trattata in modo specifico. Se vuole possiamo orientarla in tal senso.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente
Può rivolgersi ad una struttura della sua zona Asl consultorio, CSM, (DSM), un colloquio con uno psicologo psicoterapeuta va fatto visto che i sintomi da lei descritti sono quelli attinenti all'ansia (disturbi dell'umore).
Queste a quanto pare si amplificano maggiormente quando lei è da sola,quando pensa in modo irrazionale,in modo negativo e catastrofico...
Veda questo articolo qui per l'esattezza potrebbe aiutarla ad un primo approccio:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1664-a-b-c-mi-sento-bene-perche-penso-bene.html
Saluti
Può rivolgersi ad una struttura della sua zona Asl consultorio, CSM, (DSM), un colloquio con uno psicologo psicoterapeuta va fatto visto che i sintomi da lei descritti sono quelli attinenti all'ansia (disturbi dell'umore).
Queste a quanto pare si amplificano maggiormente quando lei è da sola,quando pensa in modo irrazionale,in modo negativo e catastrofico...
Veda questo articolo qui per l'esattezza potrebbe aiutarla ad un primo approccio:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1664-a-b-c-mi-sento-bene-perche-penso-bene.html
Saluti
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Ad esempio può informarsi un po' leggendo qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
Poi potrà chiederci altri chiarimenti.
Cordiali saluti
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
Poi potrà chiederci altri chiarimenti.
Cordiali saluti
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Utente
Grazie per la risposta... ho già sofferto di ansia in precedenza, però si manifestava in attacchi di panico e mi graffiavo tutte le mani col nervoso... questo che ho descritto è una piccola parte della mia vita... sono stata da una psicologa anche da piccola ma non mi erano stati riscontrati problemi...sebbene ho avuto un infanzia un pò segnata e anche l'adolescenza... però ora che mi sono staccata dalla famiglia, mi sono appena sposata e sono andata a convivere continuo ad avere ancora questi problemi... non capisco...dovrei essere felice... nessuno mi può dire cosa mi manca Per arrivare a essere felice? Non riesco nemmeno più a provare emozioni...capita qualcosa di bello o di brutto agli altri o nei film mi commuovo o mi emoziono...se capita a me...niente...e ci sono rimasta male quando al mio matrimonio non mi sono mai emozionata..mi sembrava un giorno come un altro avrei voluto fosse pieno di emozioni
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>>> ci sono rimasta male quando al mio matrimonio non mi sono mai emozionata..mi sembrava un giorno come un altro avrei voluto fosse pieno di emozioni
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Il matrimonio è stato per lei qualcosa di fortemente voluto o di parzialmente subìto?
Cordiali saluti
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Il matrimonio è stato per lei qualcosa di fortemente voluto o di parzialmente subìto?
Cordiali saluti
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Utente
Si si è stato voluto...Anche se avrei voluto avere un matrimonio da sogno...ma purtroppo mi sono accontentata...diciamo che ci siamo sposati anche per poter avere un futuro più solido perché sposandoci mio marito un indomani potrebbe prendere in mano l'attività del mio patrigno o lavorare con lui nel caso in cui dovesse venire a mancare il lavoro... è stato molto affrettato ma voluto...
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Utente
Io penso molto al futuro...già pensando al mio mi viene la nausea perché so che il futuro a me non darà mai le soddisfazioni che cerco...almeno cerco di assicurarlo a mio marito...d'altronde il futuro nostro dipende anche da lui...non voglio rischiare di trovarci entrambi senza lavoro...
[#10]
Utente
Il mio difetto è quello di pensare più agli altri che a me stessa...vi voglio chiedere un consiglio...: è giusto secondo voi pensare a una gravidanza anche se sono solo 5 mesi che sono stata assunta da un'azienda? Mio marito vuole fortemente un bebè e anche a me piacerebbe anche se mi spaventa molto...però non lo trovo corretto nei confronti del datore di lavoro...allora vi chiedo: devo agire in base alle mie volontà o è meglio non cercare una gravidanza ora per rispetto del datore? Il datore di lavoro o me stessa?
[#11]
Sembra che per lei il matrimonio sia stato permeato da una discreta componente di "devo farlo". E forse è per questo che si sente a disagio.
Per quanto ci sia del vero nel riconoscere che un matrimonio può servire ad aumentare una sicurezza materiale, non può essere questo il motivo principale per cui ci si sposa, almeno se si è dotati di normale sensibilità, perché altrimenti è come obbligarsi eccessivamente a una vita che, come dice lei stessa, non potrà darci molte soddisfazioni.
Ritengo che dovrebbe parlare di queste cose con uno psicologo, ci sono buone probabilità che il disagio che sta sentendo sia dovuto al non sentirsi realizzata come persona e come donna, prima ancora che come moglie.
Cordiali saluti
PS: aggiungo al suo secondo commento che sarebbe meglio che evitasse di prendere decisioni importanti, ad es. la maternità, prima di aver risolto il suo malessere.
Per quanto ci sia del vero nel riconoscere che un matrimonio può servire ad aumentare una sicurezza materiale, non può essere questo il motivo principale per cui ci si sposa, almeno se si è dotati di normale sensibilità, perché altrimenti è come obbligarsi eccessivamente a una vita che, come dice lei stessa, non potrà darci molte soddisfazioni.
Ritengo che dovrebbe parlare di queste cose con uno psicologo, ci sono buone probabilità che il disagio che sta sentendo sia dovuto al non sentirsi realizzata come persona e come donna, prima ancora che come moglie.
Cordiali saluti
PS: aggiungo al suo secondo commento che sarebbe meglio che evitasse di prendere decisioni importanti, ad es. la maternità, prima di aver risolto il suo malessere.
[#12]
Utente
Io non mi sento realizzata per vari motivi: avrei voluto laurearmi ma ho preferito rinunciare all'università per non dover pesare ancora sulle spalle dei miei genitori...ho preferito dare spazio alla mia sorellina che sta crescendo... vorrei avere soddisfazioni in campo lavorativo ma mi devo accontentare di fare la commessa in un panificio invece che avere un lavoro che mi piaccia... ma d'altronde con i tempi di oggi sono fortunata ad avere un lavoro...dal momento che una persona nel corso della vita è più al lavoro che a casa, avrei voluto almeno un lavoro che mi soddisfi...invece no... il mio ideale di vita sarebbe un bel lavoro che mi soddisfi in campo economico e che mi appassioni, e una bella famiglia...
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Utente
Aldilà del fattore di malessere, oggettivamente parlando, dovrei agire considerando la mia voglia di un bebè o devo pensare anche alla figura che ci farei col datore? Cosa avrebbe la priorità? Devo più pensare a ciò che voglio io, fregandomene di quello che può pensare il capo e i colleghi. O devo privilegiare il rispetto nei confronti del capo?
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Rispetto alla sua replica #12, le sembra davvero strano che si senta nauseata da questo stato di cose?
Lei è molto giovane, ha ancora tutta la vita davanti, come si suol dire, per questo le raccomando di farsi aiutare da un professionista a recuperare gli ampi spazi con potenziale di soddisfazione che ha deciso finora di sacrificare in nome "degli altri".
Cordiali saluti
Lei è molto giovane, ha ancora tutta la vita davanti, come si suol dire, per questo le raccomando di farsi aiutare da un professionista a recuperare gli ampi spazi con potenziale di soddisfazione che ha deciso finora di sacrificare in nome "degli altri".
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 16 risposte e 9.1k visite dal 20/11/2011.
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