Fine rapporto

G.le medici di Medicitalia. Sono una ragazza di 22 anni. Ho scritto precedentemente a voi sulla mia relazione, ma ora vedo tutto da un'altra prospettiva visto che è tutto finito e sto svolgendo una cura di antidepressivi da sei mesi. Ho avuto una relazione con un ragazzo per quasi due anni. Non è iniziato con l'innamoramento: io avrei voluto frequentarlo volentieri, ma lui ha voluto impegnarsi da subito. Da subito ho visto atteggiamenti che non mi piacevano: da subito mi ha presentato amici e famiglia, trattandomi già quasi come se fossi sua compagna di vita. Non aveva voglia di intimità con me, nè ascoltava le mie esigenze. Dopo tre mesi l'ho lasciato eppure lui mi ha pregata di non farlo. La relazione è andata avanti per un anno e mezzo finchè non sono andata in Erasmus. Lì ho conosciuto un ragazzo che, senza chiedermi nessun impegno, mi chiedeva di uscire, era carino con me, mi ascoltava e così via e dopo ben tre mesi c'è scappato un bacio. Presa dai sensi di colpa l'ho detto al mio ragazzo ( a cui avevo già detto apertamente i miei disagi nella nostra relazione nonchè di questo ragazzo, senza reazione). Lui mi ha perdonata e io ho incominciato ad avere una forte ansia, finchè non l'ho lasciato. Ho incominciato a entrare in depressione e lui mi ha pregata sotto casa di tornare. L'ho fatto: quando uscivamo mi trattava malissimo, diceva che la sua famiglia non voleva più vedermi. Ero distrutta, ho incominciato a prendere farmaci e mi ha lasciata, dicendomi che ero una debole. Ora credo di essere quasi certa che mi abbia tradita per tutto l'erasmus, lasciata per un'altra con cui è andata in vacanza nello stesso luogo dov'eravamo andati noi, con lei abbia avuto rapporti sessuali che con me si rifiutava di avere, ho scoperto che ha frequentato night in svizzera e aggiungeva ragazze a caso su facebook. In tutto questo però tutti, amici, parenti, mi sono venuti contro, perchè non sapevano. Insomma, io in quella relazione ero un "niente": se mi arrabbiavo ero "Pazza", se mi distaccavo non c'era alcuna reazione se non di buonumore. Eppure se poi minacciavo di lasciare questa persona, veniva a piangere sotto casa. Ora lui è con questa ragazza. Io prendo antidepressivi da mesi, mi sto un po' riprendendo, ma spesso piango e mi sento emotivamente molto fragile: come posso aver permesso questo? E perchè a me? Nel profondo spero ancora venga a scusarsi con me. Come posso superare questo trauma? Era la mia prima relazione. Ho avuto il mio primo rapporto sessuale (dopo ben un anno e mezzo e tra l'altro molto traumatico visto il comportamento freddo di lui). Sono rimasta molto scottata e non riesco a riprendermi, continuo a sentirmi in colpa e provare al contempo una forte rabbia, spesso ho incubi . Mi riprenderò? Come ritrovare l'autostima e l'amore mancanti se non ho riscontri nella realtà?
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Dr.ssa Verena Elisa Gomiero Psicologo, Psicoterapeuta 175 3
Gentile utente,
ha pensato di rivolgersi ad uno psicoterapeuta? Le dico questo perchè indubbiamente la sua relazione è stata sofferta e ha lasciato molti interrogativi che lei ci pone ma non conoscendola possiamo solo fare delle ipotesi. Da quello che racconta è stata una relazione mi permetta il termine "travagliata" e per non rimanerci "intrappolati" lavorare su sè stessi è una buona alternativa percorribile.
Cordiali saluti

Dr.ssa Verena Elisa  Gomiero
psicologa psicoterapeuta
Operatore training autogeno

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Dr.ssa Grazia La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 23
Gentile ragazza,
Sicuramente e' opportuno prendere in seria considerazione associare la terapia farmacologica ad un percorso psicoterapeutico che l'aiuti a comprendere le motivazioni che l'hanno indotta a dare tanto potere a questo ragazzo sia a livello cognitivo sia a livello emozionale.
E' possibile che nella sua storia relazionale e/ o familiare sia gia' accaduto qualcosa di simile, cioe' di dare potere a qualcun altro su come orientare la sua vita?
Non si scoraggi pero' perche' sicuramente possiede delle ottime risorse per superare questo momento, attraverso un'adeguata rielaborazione di questa esperienza.

Dr.ssa Grazia La Manna
Psicologa- psicoterapeuta analitico transazionale
www.grazialamanna.it

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Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Sto andando da una psicologa una volta la settimana da un anno. E' emerso che spesso mi sento in colpa per ciò che sento o provo: per esempio spesso mi sento in colpa per sentimenti negativi verso persone, e per essere felice, quando qualcuno è triste. Quando ho conosciuto questo ragazzo ero già fragile psicologicamente e non volevo nessuno. Probabilmente ho idealizzato questa persona:non mi entra nella testa che lui possa essersi comportato così e ancora più soffrire mi fa il pensiero che io per lui non fossi "Nulla":io con lui mi sentivo sempre un nulla. e ora veramente piango continuamente, da una parte provo gioia per aver "spezzato" quella catena, dall'altra sento che senza quella catena io sono debolissima e vulnerabile. però con la psicologa non svolgo psicoterapia, sono colloqui. inoltre sono passati diversi mesi e provo ancora una rabbia fortissima. Lui mi ignora completamente, non mi pensa, ha un'altra. anche quando eravamo insieme facevo incubi. nella mia storia relazionale.. ho avuto molti problemi. sono stata presa in giro da piccola e spesso per un semplice rifiuto mi mettevo in un angolo a piangere. sono stata etichettata come sfigata o come debole in quasi tutti i contesti, e questo ha sempre provocato in me rabbia e depressione. è nel rapporto con l'altro che sento sempre questa sensazione di non valere nulla e io invece vorrei valere qualcosa per qualcuno. vorrei un uomo dolce e calmo che sia amorevole e sincero con me. che mi capisca e mi faccia felice. ma mi è molto difficile anche perchè a me basta un nonnulla per sentirmi ferita o rimanerci male. la storia di questo ragazzo, avendomi privata di tutto a livello emotivo, affettivo, fisico, ha veramente ucciso la mia autostima e è per me come un "trauma" forte visto che ora piango spesso, ho incubi, rimugino e cos' via. ma il farmaco non è che serva granchè, se non a sollevarti dalla crisi iniziale...
solo dentro di me ho delle domande: PERCHE' SI E' COMPORTATO COSI'? Se non mi amava, perchè non lo ha detto subito e è stato sincero? Perchè non mi chiede almeno scusa?
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Dr.ssa Grazia La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 23
La invito a trovare uno/a psicoterapeuta che la aiuti a lavorare su questo forte senso di autosvalutazione che la fa sentire cosi' poco meritevole, per modificare un copione di vita che e' sicuramente disfunzionale. Questa convinzione di non valere probabilemente la spinge inconsciamente verso persone che la confermano, come appunto questo ragazzo.
Cominciando a vedersi finalmente come persona degna di amore e attenzione sara' piu' facilemnte attratta da persone in grado di apprezzarla.
Inoltre, un lavoro importante da fare adesso e' sull'elaboarazione di questa rabbia affinche' si trasformi in energia per reagire e non per darsi addosso
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Dr.ssa Verena Elisa Gomiero Psicologo, Psicoterapeuta 175 3
Gentile utente,
la sua esperienza di vita, come lei racconta, è stata caratterizzata da un forte senso di svalutazione, ed è molto importante provare a lavorare su questo, ora non so se la sua psicologa sia anche una psicoterapeuta, non ho ben capito, ma un percorso psicoterapico sarebbe più opportuno. Ne parli con la sua psicologa, insieme provate a lavorare sulle domande che lei si fa, visto che la conosce da un anno.
Cordiali saluti
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Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Purtroppo non ho iniziato una psicoterapia perché non potevo permettermelo economicamente. Nel settore pubblico mi è stata proposta una terapia di gruppo, ma io preferivo una terapia individuale e quindi sono stata affidata a una psicologa clinica. Avete consigli su come è possibile migliorare la propria autostima e non provare più la sensazione di non farcela da soli? Nella mia vita va tutto bene (ho amici, mi sto laureando a pieni voti, non frequento corsi particolari,ma ho comunque interessi intellettuali e culturali, esco ecc)., ma non riesco in nessun modo a stare tranquilla, a pensare che va tutto bene, essere felice, stabile ed equilibrata emotivamente. Io molto spesso penso di non farcela, che non so cosa fare, spesso nel corso della stessa giornata (per esempio la sera o la mattina prima di alzarmi), accumulo ansia e stress giornalmente, spesso mi sento spossata e ho bisogno di sdraiarmi o che qualcuno mi coccoli e mi ripeta che va tutto bene. Non voglio sentirmi in colpa per sentirmi così, però mi succede spesso e mi sento una fallita. Non so come migliorare l'autostima, mi è molto difficile lavorare sulle mie percezioni, perché le emozioni che mi suscitano spesso finiscono per sopraffarmi e farmi piangere.
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Dr.ssa Grazia La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 23
Probabilmente ci sono dei pensieri ricorrenti, assoluti e generalizzati, con i quali alimenta questa svalutazione di se'.Provi a individuarli, li appunti sotto forma di diario giornaliero e proponga alla psicologa di aiutarla ad elaborarli e sostituirli con un stile cognitivo piu' funzionale.