Dismorfofobia
Salve,
sono una ragazza di 18 anni e da circa un anno e mezzo la mia scarsa autostima è andata sempre peggiorando fino a sviluppare,a mio parere,forti insicurezze e ossessioni riguardo il mio aspetto fisico.So benissimo che in età adolescenziale è normale avere complessi riguardo il proprio aspetto,a maggior ragione se si è femmine,ma le mie preoccupazione sono diventate fuori dalla norma.Non riesco più ad avere un rapporto sereno con la mia immagine,mi ripudio,provo solo vergogna quando mi guardo allo specchio,sono convinta che gli altri mi trovino brutta e ridicola e ormai è diventato un peso anche solo alzarmi la mattina per andare a scuola.In particolare a scuola mi sento molto a disagio,non vorrei essere lì a farmi vedere,mi sento osservata e mi innervosisco,oppure soffro in silenzio.Nonostante prima cercassi di non dare a vedere la mia sofferenza,ora non ci riesco più,è diventata un'ossessione che mi rende triste e vulnerabile e sta rovinando addirittura il rapporto col mio ragazzo che è da un anno e mezzo che deve sopportare le mie paranoie.In particolare,ciò che odio di più di me è il mio viso e i capelli e,se posso,evito ben volentieri di uscire di casa...stare in giro mi provoca ansia,soprattutto se sono col mio ragazzo,perchè ho sempre paura di incontrare qualche ragazza che io reputo carina e in quel caso posso anche piangere sentendomi inferiore.Curo molto il mio aspetto fisico,passo fin troppo tempo davanti allo specchio,senza concludere nulla,perchè tanto la percezione che ho di me non cambia.A detta degli altri i miei problemi sono stupidi e inutili perchè secondo loro ho una visione distorta e ciò che io vedo brutto in realtà non esiste.Da un pò di tempo penso che sarebbe il caso di rivolgermi ad uno psicologo,ma purtroppo mi provoca ansia l'idea di parlare dei miei problemi ad un'altra persona,soprattutto perchè sono molto introversa e non credo di esserne capace,e poi perchè quasi tutti mi ritengono stupida e superficiale quando accenno alle mie insicurezze.Secondo i miei genitori sono problemi stupidi che nascono dal mio carattere timido e introverso..Io in realtà mi considero una persona giudiziosa,riflessiva e intelligente per la mia età,eppure perchè ho queste ossessioni?Non è un controsenso?Ho anche paura che il mio fidanzato mi lasci,non potrei mai sopportare l'idea di vederlo con un'altra ragazza magari migliore di me,e il sentirmi sola in un periodo come questo mi porterebbe solo a fare pensieri irragionevoli...
Come potrei affrontare questo problema?Spero mi possiate dare qualche consiglio.
Grazie in anticipo,cordiali saluti
sono una ragazza di 18 anni e da circa un anno e mezzo la mia scarsa autostima è andata sempre peggiorando fino a sviluppare,a mio parere,forti insicurezze e ossessioni riguardo il mio aspetto fisico.So benissimo che in età adolescenziale è normale avere complessi riguardo il proprio aspetto,a maggior ragione se si è femmine,ma le mie preoccupazione sono diventate fuori dalla norma.Non riesco più ad avere un rapporto sereno con la mia immagine,mi ripudio,provo solo vergogna quando mi guardo allo specchio,sono convinta che gli altri mi trovino brutta e ridicola e ormai è diventato un peso anche solo alzarmi la mattina per andare a scuola.In particolare a scuola mi sento molto a disagio,non vorrei essere lì a farmi vedere,mi sento osservata e mi innervosisco,oppure soffro in silenzio.Nonostante prima cercassi di non dare a vedere la mia sofferenza,ora non ci riesco più,è diventata un'ossessione che mi rende triste e vulnerabile e sta rovinando addirittura il rapporto col mio ragazzo che è da un anno e mezzo che deve sopportare le mie paranoie.In particolare,ciò che odio di più di me è il mio viso e i capelli e,se posso,evito ben volentieri di uscire di casa...stare in giro mi provoca ansia,soprattutto se sono col mio ragazzo,perchè ho sempre paura di incontrare qualche ragazza che io reputo carina e in quel caso posso anche piangere sentendomi inferiore.Curo molto il mio aspetto fisico,passo fin troppo tempo davanti allo specchio,senza concludere nulla,perchè tanto la percezione che ho di me non cambia.A detta degli altri i miei problemi sono stupidi e inutili perchè secondo loro ho una visione distorta e ciò che io vedo brutto in realtà non esiste.Da un pò di tempo penso che sarebbe il caso di rivolgermi ad uno psicologo,ma purtroppo mi provoca ansia l'idea di parlare dei miei problemi ad un'altra persona,soprattutto perchè sono molto introversa e non credo di esserne capace,e poi perchè quasi tutti mi ritengono stupida e superficiale quando accenno alle mie insicurezze.Secondo i miei genitori sono problemi stupidi che nascono dal mio carattere timido e introverso..Io in realtà mi considero una persona giudiziosa,riflessiva e intelligente per la mia età,eppure perchè ho queste ossessioni?Non è un controsenso?Ho anche paura che il mio fidanzato mi lasci,non potrei mai sopportare l'idea di vederlo con un'altra ragazza magari migliore di me,e il sentirmi sola in un periodo come questo mi porterebbe solo a fare pensieri irragionevoli...
Come potrei affrontare questo problema?Spero mi possiate dare qualche consiglio.
Grazie in anticipo,cordiali saluti
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Pensa che continuare a tenerti questo problema è un ottimo modo per far sì che il tuo ragazzo, un giorno, perda davvero la pazienza e si ritrovi fra le braccia di un'altra.
Non sembri introversa da come scrivi, piuttosto preoccupata con l'idea che gli altri potrebbero avere di te (e che tu hai di te stessa, perché le due cose sono legate). Ma lo psicologo è abituato a sentirne di tutti i colori e a non giudicare la persona che gli sta di fronte. Il suo unico compito è di aiutarti a liberarti del tuo problema, e a questo scopo sarebbe opportuno che ti rivolgessi a uno psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia, ad esempio strategico o comportamentale. Non sarà necessario raccontargli tutta la tua storia e la tua infanzia, solo come funziona il problema nell'oggi.
Cordiali saluti
Non sembri introversa da come scrivi, piuttosto preoccupata con l'idea che gli altri potrebbero avere di te (e che tu hai di te stessa, perché le due cose sono legate). Ma lo psicologo è abituato a sentirne di tutti i colori e a non giudicare la persona che gli sta di fronte. Il suo unico compito è di aiutarti a liberarti del tuo problema, e a questo scopo sarebbe opportuno che ti rivolgessi a uno psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia, ad esempio strategico o comportamentale. Non sarà necessario raccontargli tutta la tua storia e la tua infanzia, solo come funziona il problema nell'oggi.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
La ringrazio per il consiglio.
In realtà sono introversa,nel senso che non riesco a parlare facilmente dei miei problemi o comunque non mi apro del tutto,mentre se devo scrivere mi riesce molto meglio "aprirmi" in questo senso.Non so se mi spiego.
Comunque ha ragione,devo avere il coraggio di affrontare concretamente questo problema e a questo punto un sostegno medico mi sembra l'unica soluzione.
In realtà sono introversa,nel senso che non riesco a parlare facilmente dei miei problemi o comunque non mi apro del tutto,mentre se devo scrivere mi riesce molto meglio "aprirmi" in questo senso.Non so se mi spiego.
Comunque ha ragione,devo avere il coraggio di affrontare concretamente questo problema e a questo punto un sostegno medico mi sembra l'unica soluzione.
[#3]
No, non sei introversa nel senso che intendi tu. Prova ne sia che scrivendo riesci perfettamente a esprimerti.
Anche se nel senso comune si pensa in genere di sì, l'introversione non è la difficoltà ad aprirsi. L'introversione NON è un tratto negativo della personalità e NON è sinonimo di problema. L'introverso è semplicemente colui che è più interessato al suo mondo interno che a quello esterno.
L'introverso non ha difficoltà a parlare di sé, se gli viene richiesto, è solo che non è quella la sua priorità. Questo è il motivo per cui gli introversi non parlano molto di sé, non perché siano riluttanti a farlo.
Nel tuo caso non è introversione ma un'altra cosa, che si chiama genericamente ansia e che è necessario inquadrare bene in dettaglio per poterci agire. Ecco perché ti ho raccomandato uno psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia. L'ansia può esprimersi in innumerevoli modi e per questo dev'essere trattata in maniera specifica. I trattamenti per l'ansia possono essere anche molto brevi e risolutivi.
Cordiali saluti
Anche se nel senso comune si pensa in genere di sì, l'introversione non è la difficoltà ad aprirsi. L'introversione NON è un tratto negativo della personalità e NON è sinonimo di problema. L'introverso è semplicemente colui che è più interessato al suo mondo interno che a quello esterno.
L'introverso non ha difficoltà a parlare di sé, se gli viene richiesto, è solo che non è quella la sua priorità. Questo è il motivo per cui gli introversi non parlano molto di sé, non perché siano riluttanti a farlo.
Nel tuo caso non è introversione ma un'altra cosa, che si chiama genericamente ansia e che è necessario inquadrare bene in dettaglio per poterci agire. Ecco perché ti ho raccomandato uno psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia. L'ansia può esprimersi in innumerevoli modi e per questo dev'essere trattata in maniera specifica. I trattamenti per l'ansia possono essere anche molto brevi e risolutivi.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.3k visite dal 07/11/2011.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.