Attaccamento morboso alla mamma, da assecondare?
Salve, sono mamma di una bimba di 16 mesi che ha sempre vissuto senza il papà. Fino a 14 mesi è vissuta di giorno con i nonni, per il resto con me in una casa dove viviamo sole. Ha visto e vede il papà 2 volte a settimana per un totale di 4/6 ore. Da circa due mesi, ai nonni si è sostituito il nido che frequenta con oggettive manifestazioni di piacere sin dai primi giorni. Dallo stesso tempo però, dorme a casa dei nonni circa 2 volte a settimana come sempre accaduto da quando ha compiuto un anno,ma negli ultimi 2 mesi,in queste circostanze la bimba ha un sonno molto irrequieto nel quale si sveglia frequentemente pronunciando la parola mamma ad ogni risveglio. Mi chiedo, in previsione del pernottamento con il papà che pensavamo di cominciare a partire dal compimento del secondo anno d'età, è corretto continuare a lasciarla per un paio di volte a settimana abituandola sin da adesso a dei ritmi che prevedono l'assenza della mamma? è invece, vista l'età della bambina, necessario assecondarla evitando di farla pernottare con persone diverse dalla mamma? quando, il tempo giusto per muoversi in tal senso? Specifico anche che quando dormirà con il papà, si troverà in una casa con altre due bimbe di 3 e 5 anni che al momento vede una volta ogni 3/4 mesi per qualche ora. Consigli opportuni anche in tal senso?
[#1]
Gentile signora, i bimbi molto piccoli amano e si sentono rassicurati dalle abitudini.
Ho letto anche la Sua precedente richiesta di consulto e la situazione appariva piuttosto complessa.
Ciò che La spinge a chiederci un consiglio è il sonno irrequieto della piccolina?
Come mai, nel titolo, dice che la piccola ha un attaccamento morboso alla mamma? che cosa intende?
Ho letto anche la Sua precedente richiesta di consulto e la situazione appariva piuttosto complessa.
Ciò che La spinge a chiederci un consiglio è il sonno irrequieto della piccolina?
Come mai, nel titolo, dice che la piccola ha un attaccamento morboso alla mamma? che cosa intende?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Grazie della sua gentile risposta, le spiego.
Nel momento in cui torno a casa dal lavoro per lei non esiste altro che io e questo posso anche ritenerlo comprensibile. Nessuno può prenderla in braccio che lei urla con tono di spavento MAMMA, non posso lasciarla anche solo un istante in un'altra stanza che con lo stesso tono urla MAMMA, anche se in compagnia di altri bambini, lascia tutti per stare attaccata a me richiedendo la mia presenza in maniera assolutamente costante, parlo di compagnia di coetanei che vedo più indipendenti. Mi chiedo se sia caratteriale o se sia la sua situazione (visto che ha letto anche il post precedente) a farle venir fuori queste manifestazioni quasi ossessive nei miei esclusivi riguardi. Il consiglio prende esempio dal sonno irrequieto ma per dare forse risposte a tante preoccupazioni che possono assillare una mamma sola, col senso di colpa di lavorare, con un papà presente molto poco. Capire se assecondare questi manifestazioni e soprattutto imparare ad interpretarli correttamente. Sono reali necessità dovute a mancanze? Sono capricci? Qualunque esse siano, da assecondare o abituarla vista la vita a cui dovrà inevitabilmente andare incontro, e che la vedrà rispetto ad ora, più lontana dalla figura materna?
Spero di esser stata più dettagliata
Grazie ancora
Nel momento in cui torno a casa dal lavoro per lei non esiste altro che io e questo posso anche ritenerlo comprensibile. Nessuno può prenderla in braccio che lei urla con tono di spavento MAMMA, non posso lasciarla anche solo un istante in un'altra stanza che con lo stesso tono urla MAMMA, anche se in compagnia di altri bambini, lascia tutti per stare attaccata a me richiedendo la mia presenza in maniera assolutamente costante, parlo di compagnia di coetanei che vedo più indipendenti. Mi chiedo se sia caratteriale o se sia la sua situazione (visto che ha letto anche il post precedente) a farle venir fuori queste manifestazioni quasi ossessive nei miei esclusivi riguardi. Il consiglio prende esempio dal sonno irrequieto ma per dare forse risposte a tante preoccupazioni che possono assillare una mamma sola, col senso di colpa di lavorare, con un papà presente molto poco. Capire se assecondare questi manifestazioni e soprattutto imparare ad interpretarli correttamente. Sono reali necessità dovute a mancanze? Sono capricci? Qualunque esse siano, da assecondare o abituarla vista la vita a cui dovrà inevitabilmente andare incontro, e che la vedrà rispetto ad ora, più lontana dalla figura materna?
Spero di esser stata più dettagliata
Grazie ancora
[#3]
Gentile signora,
pur comprendendo le Sue difficoltà (ritornare al lavoro e percepire il senso di colpa per lasciare la bimba al nido o con altre persone), in linea generale tenga presente che:
- ogni bimbo ha i propri tempi (quindi il confronto con gli altri bimbi che sembrano più indipendenti ha poco senso);
- a 16 mesi (ma questo già a 12 mesi) un bimbo (per quanto piccolino) ha già imparato a spostare il tiro nel relazionarsi con la mamma. Voglio dire che se la mamma (non è il Suo caso) è poco propensa all'accudimento, egli potrà mettere in atto comportamenti evitanti o di richiesta di vicinanza piuttosto ambigui. Nel Suo caso potrebbe semplicemente essere una protesta di Sua figlia, una protesta del tutto sana e legittima: pur avendo un attaccamento sicuro verso una mamma disponibile e prevedibile, come immagino sia Lei, è chiaro che la bimba abbia voglia di stare con Lei. Ma questo non vuol dire "accudimento morboso". Eventualmente provi a coccolarla e rassicurarla un po' di più quando ritorna a casa. Magari la bimba ha solo bisogno di questo. Anche nelle ricerche che misurano l'attaccamento del bimbo alla mamma, spesso si vedono nelle viseoregistrazioni bambini dell'età di Sua figlia con attaccamento sicuro che protestano anche per parecchi minuti dopo essersi ricongiunti con la mamma. E' normale, al limite un pochino d'ansia. Però si è anche visto che quando il bimbo piccolo, tra i 12 e 18 mesi si allontana dalla mamma, ha livelli molto alti di cortisolo (ormone dello stress) nel sangue. Questo per dirLe quanto l'allontanamento dalla mamma è fonte di stress per i bimbi che, per definizione, devono essere accuditi (tutti noi nasciamo con un modulo innato biologicamente determinato che è la ricerca di accudimento e protezione e la figura che si occupa di fornircelo in genere è la mamma).
- l'assenza o poca presenza del papà non determina traumi. Il papà è recentemente rivalutato in psicologia anche da ricerche più attuali e il suo ruolo, soprattutto nei primissimi mesi, è principalmente quello di garantire alla mamma di riuscire a fare bene la mamma e quindi occuparsi della mamma. Diventa importante per Lei circondarsi di tutto il sostegno sociale che può (nonni, amici, ecc...)
- infine, se la bimba fa i capricci non posso dirlo io da qui. Però sarà Lei che imparerà a conoscere Sua figlia sempre meglio e a comprendere se si tratta di bisogno di protezione, attenzione, stanchezza, disagio, coccole, ecc... Se infatti nei primi istanti di vita le possibilità sono poche (pannolino? fame? sonno? coccole?), più la bimba cresce e diventa complicata e raffinata, più i suoi bisogni saranno diversificati.
Spero di esserLe stata utile.
Un cordiale saluto,
pur comprendendo le Sue difficoltà (ritornare al lavoro e percepire il senso di colpa per lasciare la bimba al nido o con altre persone), in linea generale tenga presente che:
- ogni bimbo ha i propri tempi (quindi il confronto con gli altri bimbi che sembrano più indipendenti ha poco senso);
- a 16 mesi (ma questo già a 12 mesi) un bimbo (per quanto piccolino) ha già imparato a spostare il tiro nel relazionarsi con la mamma. Voglio dire che se la mamma (non è il Suo caso) è poco propensa all'accudimento, egli potrà mettere in atto comportamenti evitanti o di richiesta di vicinanza piuttosto ambigui. Nel Suo caso potrebbe semplicemente essere una protesta di Sua figlia, una protesta del tutto sana e legittima: pur avendo un attaccamento sicuro verso una mamma disponibile e prevedibile, come immagino sia Lei, è chiaro che la bimba abbia voglia di stare con Lei. Ma questo non vuol dire "accudimento morboso". Eventualmente provi a coccolarla e rassicurarla un po' di più quando ritorna a casa. Magari la bimba ha solo bisogno di questo. Anche nelle ricerche che misurano l'attaccamento del bimbo alla mamma, spesso si vedono nelle viseoregistrazioni bambini dell'età di Sua figlia con attaccamento sicuro che protestano anche per parecchi minuti dopo essersi ricongiunti con la mamma. E' normale, al limite un pochino d'ansia. Però si è anche visto che quando il bimbo piccolo, tra i 12 e 18 mesi si allontana dalla mamma, ha livelli molto alti di cortisolo (ormone dello stress) nel sangue. Questo per dirLe quanto l'allontanamento dalla mamma è fonte di stress per i bimbi che, per definizione, devono essere accuditi (tutti noi nasciamo con un modulo innato biologicamente determinato che è la ricerca di accudimento e protezione e la figura che si occupa di fornircelo in genere è la mamma).
- l'assenza o poca presenza del papà non determina traumi. Il papà è recentemente rivalutato in psicologia anche da ricerche più attuali e il suo ruolo, soprattutto nei primissimi mesi, è principalmente quello di garantire alla mamma di riuscire a fare bene la mamma e quindi occuparsi della mamma. Diventa importante per Lei circondarsi di tutto il sostegno sociale che può (nonni, amici, ecc...)
- infine, se la bimba fa i capricci non posso dirlo io da qui. Però sarà Lei che imparerà a conoscere Sua figlia sempre meglio e a comprendere se si tratta di bisogno di protezione, attenzione, stanchezza, disagio, coccole, ecc... Se infatti nei primi istanti di vita le possibilità sono poche (pannolino? fame? sonno? coccole?), più la bimba cresce e diventa complicata e raffinata, più i suoi bisogni saranno diversificati.
Spero di esserLe stata utile.
Un cordiale saluto,
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 14.5k visite dal 03/11/2011.
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