Problema a essere passeggero
Buongiorno,
il mio problema è molto semplice: soffro quando devo essere passeggero di un mezzo che non guido io. Questa sofferenza si manifesta con malessere psichico e nervosismo, tachicardia, ipervenitlazione e agitazione motoria anche alla sola rappresentazione ideativa di me come passeggero, e allora metto in atto strategie di evitamento per cercare di muovermi sempre con la mia auto o a piedi. Il problema si rende particolarmente evidente sui mezzi "di strada", cioè auto guidate da altri, autobus, in quanto mi fa patire l'idea di non essere io a guidare la mia auto ma di essere passeggero di un altro guidatore, detesto sentirmi dipendente da un altro autista.. il problema è meno importante per altri mezzi che comunque non sarei capace a guidare: tollero meglio il treno, ho problemi cinestesici ma non psicologici sulle navi, e non ho mai preso l'aereo..
Il punto è questo: tra pochi giorni dovrei raggiungere la mia fidanzata in UK, e il viaggio mi porterebbe con l'aereo a Londra (ho un po' d'ansia anticipatoria per l'aereo, ma non avverto un forte disagio psichico, è forse qualcosa di più simile a una paura dell'ignoto), e da lì mi aspetterebbero 5 ore di autobus per raggiungere il paese dove è lei. Ovviamente l'idea di queste ore di autobus mi crea un forte disagio, e continuo a litigare con la mia fidanzata per questo motivo, visto che lei non si capacita di come non riesca a vedere, al di là del viaggio, l'obiettivo di passare del tempo con lei: in realtà io lo vedo e ne sono felice (altrimenti non andrei), ma il "problema bus" è nella mia testa più urgente e pressante. Premesso che mi sto convincendo pian piano ad andare da uno psicologo a parlare di questo mio problema, volevo sapere se esiste un rimedio pratico applicabile a questa occasione incombente.
Cordialmente saluto.
il mio problema è molto semplice: soffro quando devo essere passeggero di un mezzo che non guido io. Questa sofferenza si manifesta con malessere psichico e nervosismo, tachicardia, ipervenitlazione e agitazione motoria anche alla sola rappresentazione ideativa di me come passeggero, e allora metto in atto strategie di evitamento per cercare di muovermi sempre con la mia auto o a piedi. Il problema si rende particolarmente evidente sui mezzi "di strada", cioè auto guidate da altri, autobus, in quanto mi fa patire l'idea di non essere io a guidare la mia auto ma di essere passeggero di un altro guidatore, detesto sentirmi dipendente da un altro autista.. il problema è meno importante per altri mezzi che comunque non sarei capace a guidare: tollero meglio il treno, ho problemi cinestesici ma non psicologici sulle navi, e non ho mai preso l'aereo..
Il punto è questo: tra pochi giorni dovrei raggiungere la mia fidanzata in UK, e il viaggio mi porterebbe con l'aereo a Londra (ho un po' d'ansia anticipatoria per l'aereo, ma non avverto un forte disagio psichico, è forse qualcosa di più simile a una paura dell'ignoto), e da lì mi aspetterebbero 5 ore di autobus per raggiungere il paese dove è lei. Ovviamente l'idea di queste ore di autobus mi crea un forte disagio, e continuo a litigare con la mia fidanzata per questo motivo, visto che lei non si capacita di come non riesca a vedere, al di là del viaggio, l'obiettivo di passare del tempo con lei: in realtà io lo vedo e ne sono felice (altrimenti non andrei), ma il "problema bus" è nella mia testa più urgente e pressante. Premesso che mi sto convincendo pian piano ad andare da uno psicologo a parlare di questo mio problema, volevo sapere se esiste un rimedio pratico applicabile a questa occasione incombente.
Cordialmente saluto.
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<<volevo sapere se esiste un rimedio pratico applicabile a questa occasione incombente>>
Gentile Ragazzo,
come probabilmente già si aspetta, la mia risposta è che non esistono ricette magiche pronte a far scomparire il problema all'occorrenza, al limite potrebbe domandare consiglio al suo medico per un farmaco che la mantenga più tranquillo o che l'aiuti a dormire nel tragitto.
Farebbe bene invece, una volta rientrato dal suo viaggio, a portare avanti l'idea di rivolgersi ad uno specialista di persona per affrontare una volta per tutte la questione.
Saluti.
Gentile Ragazzo,
come probabilmente già si aspetta, la mia risposta è che non esistono ricette magiche pronte a far scomparire il problema all'occorrenza, al limite potrebbe domandare consiglio al suo medico per un farmaco che la mantenga più tranquillo o che l'aiuti a dormire nel tragitto.
Farebbe bene invece, una volta rientrato dal suo viaggio, a portare avanti l'idea di rivolgersi ad uno specialista di persona per affrontare una volta per tutte la questione.
Saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Gentile Utente,
è chiaro che la soluzione è rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta perchè quello che probabilmente La affligge è un disturbo d'ansia con condotte di evitamento che non fanno altro che rafforzare la Sua ansia (anche se in un primo momento la Sua sensazione è che l'ansia possa diminuire). L'ideale sarebbe una psicoterapia cognitivo-comportamentale o strategica che possa aiutarLa a lavorare sugli aspetti per Lei critici ("detesto sentirmi dipendente da un altro autista") e sulla sintomatologia.
Rimedi pratici dell'ultima ora non ce ne sono. Eventualmente può cercare di rilassarsi, cercando di controllare la respirazione, ma anche per questo c'è un training specifico che si apprende e che sarebbe preferibile cominciare sotto la guida di uno psicologo esperto.
Ha chiesto anche al medico di base per la prescrizione di farmaci che potrebbero permetterLe di affrontare il volo con meno disagio?
è chiaro che la soluzione è rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta perchè quello che probabilmente La affligge è un disturbo d'ansia con condotte di evitamento che non fanno altro che rafforzare la Sua ansia (anche se in un primo momento la Sua sensazione è che l'ansia possa diminuire). L'ideale sarebbe una psicoterapia cognitivo-comportamentale o strategica che possa aiutarLa a lavorare sugli aspetti per Lei critici ("detesto sentirmi dipendente da un altro autista") e sulla sintomatologia.
Rimedi pratici dell'ultima ora non ce ne sono. Eventualmente può cercare di rilassarsi, cercando di controllare la respirazione, ma anche per questo c'è un training specifico che si apprende e che sarebbe preferibile cominciare sotto la guida di uno psicologo esperto.
Ha chiesto anche al medico di base per la prescrizione di farmaci che potrebbero permetterLe di affrontare il volo con meno disagio?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
>>> Il punto è questo: tra pochi giorni
>>>
Purtroppo il punto è proprio questo: molti utenti arrivano a una tappa non rimandabile senza essersi ancora decisi a rivolgersi allo specialista per il loro problema. Chiedere aiuto in un forum online NON è la soluzione, purtroppo, perché come le dice la collega non è con i "consigli" che si eliminano le fobie. I sistemi pratici esistono ovviamente, e sono anche risolutivi, si chiamano "psicoterapia". Perciò dovrebbe ricercare uno psicologo psicoterapeuta che utilizzi un approccio adatto all'ansia (comportamentale o strategico). Vedrà che in poche sedute riuscirà a venirne a capo.
Cordiali saluti
>>>
Purtroppo il punto è proprio questo: molti utenti arrivano a una tappa non rimandabile senza essersi ancora decisi a rivolgersi allo specialista per il loro problema. Chiedere aiuto in un forum online NON è la soluzione, purtroppo, perché come le dice la collega non è con i "consigli" che si eliminano le fobie. I sistemi pratici esistono ovviamente, e sono anche risolutivi, si chiamano "psicoterapia". Perciò dovrebbe ricercare uno psicologo psicoterapeuta che utilizzi un approccio adatto all'ansia (comportamentale o strategico). Vedrà che in poche sedute riuscirà a venirne a capo.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Ex utente
Ringrazio tutti quanti per la solerte risposta.
Gentili dott. Scalco e Santonocito, ovviamente arrivo tardi, ma arrivo tardi perché voi conoscerete meglio di me come gli evitamenti siano straordinariamente più efficaci, in un primo tempo, dell'ammettere di avere un problema.
Gentili dott. Scalco e Pelici, non ho chiesto prescrizioni di ansiolitici perché viaggiando da solo temo effetti sgradevoli di sovradosaggio e di sonnolenza.
Volevo solo chiedere una delucidazione ulteriore se sarete disponibili a rispondermi: mentre ho vagamente presente cosa sia una terapia comportamentale (in sostanza, correggetemi se sbaglio, qualcosa di simile a quello che sto facendo, cioé veder mettere in atto e mettere in atto io stesso il comportamento disturbante in maniera sistematica fino a che esso non risulti privato della sua caratteristica ansiogena), non ho idea di cosa si intenda per terapia strategica.
Cordiali saluti.
Gentili dott. Scalco e Santonocito, ovviamente arrivo tardi, ma arrivo tardi perché voi conoscerete meglio di me come gli evitamenti siano straordinariamente più efficaci, in un primo tempo, dell'ammettere di avere un problema.
Gentili dott. Scalco e Pelici, non ho chiesto prescrizioni di ansiolitici perché viaggiando da solo temo effetti sgradevoli di sovradosaggio e di sonnolenza.
Volevo solo chiedere una delucidazione ulteriore se sarete disponibili a rispondermi: mentre ho vagamente presente cosa sia una terapia comportamentale (in sostanza, correggetemi se sbaglio, qualcosa di simile a quello che sto facendo, cioé veder mettere in atto e mettere in atto io stesso il comportamento disturbante in maniera sistematica fino a che esso non risulti privato della sua caratteristica ansiogena), non ho idea di cosa si intenda per terapia strategica.
Cordiali saluti.
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Può dare un'occhiata a questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/376-che-cos-e-la-psicoterapia-breve-strategica.html
Trova altri riferimenti alla TBS sul mio sito personale.
Per confronto con altri modelli terapeutici:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
Cordiali saluti
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/376-che-cos-e-la-psicoterapia-breve-strategica.html
Trova altri riferimenti alla TBS sul mio sito personale.
Per confronto con altri modelli terapeutici:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
Cordiali saluti
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