Senso di fame
Buongiorno.
Ho 26 anni, quando ero piccolo sono stato ricoverato per un'epatite e da allora ho cominciato ad ingrassare fino ad arrivare ai miei 105 kg per 1.75 di altezza. Il mio problema non è tanto che non riesco a dimagrire, quanto non riesca a smettere di mangiare, e non è un senso di fame, è voglia di mangiare a qualsiasi ora e qualsiasi cosa.
Faccio un lavoro sedentario da 9 ore al giorno e non ho tempo per andare in palestra, fare una passeggiata ecc.
In più avverto un grande senso di tristezza che non so spiegarmi. Ho un lavoro, una fidanzata, abbiamo rapporti sessuali frequenti, ho molti amici che mi cercano e mi vogliono bene e in più suono in due gruppi musicali, quindi ho occasione di sfogarmi suonando.
Ma non riesco comunque a sentirmi triste e a smettere di mangiare. Quindi vorrei un parere per cercare di capire se è un fatto nervoso o se come ho letto è una questione di "chimica" del mio corpo.
Per favore aiutatemi
Daniele
Ho 26 anni, quando ero piccolo sono stato ricoverato per un'epatite e da allora ho cominciato ad ingrassare fino ad arrivare ai miei 105 kg per 1.75 di altezza. Il mio problema non è tanto che non riesco a dimagrire, quanto non riesca a smettere di mangiare, e non è un senso di fame, è voglia di mangiare a qualsiasi ora e qualsiasi cosa.
Faccio un lavoro sedentario da 9 ore al giorno e non ho tempo per andare in palestra, fare una passeggiata ecc.
In più avverto un grande senso di tristezza che non so spiegarmi. Ho un lavoro, una fidanzata, abbiamo rapporti sessuali frequenti, ho molti amici che mi cercano e mi vogliono bene e in più suono in due gruppi musicali, quindi ho occasione di sfogarmi suonando.
Ma non riesco comunque a sentirmi triste e a smettere di mangiare. Quindi vorrei un parere per cercare di capire se è un fatto nervoso o se come ho letto è una questione di "chimica" del mio corpo.
Per favore aiutatemi
Daniele
[#1]
gentile utente, al di là dei suoi vissuti, come sta cercando di risolvere il suo problema? ha fatto visite mediche? sta effettuando o tentando di effettuare una dieta?
legga questo articolo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1121-cibo-e-ossessione-quando-la-malattia-sta-nella-dieta.html
legga questo articolo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1121-cibo-e-ossessione-quando-la-malattia-sta-nella-dieta.html
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
<<avverto un grande senso di tristezza che non so spiegarmi>>
Gentile Ragazzo,
scrive che nella sua vita ci sono tanti aspetti positivi: un lavoro (e di questi tempi....), una fidanzata, degli amici e delle passioni, ma che è come se tutto questo non le bastasse per essere sereno.
Questa tristezza che l'accompagna da quando ha avuto inizio?
Ci sono stati episodi particolari nella sua vita che hanno influito negativamente sul suo tono dell'umore?
Le pare che le fluttuazioni del suo umore siano collegate in qualche modo alla sua incapacità di smettere di mangiare?
Gentile Ragazzo,
scrive che nella sua vita ci sono tanti aspetti positivi: un lavoro (e di questi tempi....), una fidanzata, degli amici e delle passioni, ma che è come se tutto questo non le bastasse per essere sereno.
Questa tristezza che l'accompagna da quando ha avuto inizio?
Ci sono stati episodi particolari nella sua vita che hanno influito negativamente sul suo tono dell'umore?
Le pare che le fluttuazioni del suo umore siano collegate in qualche modo alla sua incapacità di smettere di mangiare?
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#3]
Caro Daniele,
ci descrivi una situazione connotata da elementi positivi e negativi che coesistono, ma non si bilanciano e non ti permettono di raggiungere un equilibrio soddisfacente.
A volte il rapporto con il cibo è caratterizzato da aspetti cognitivi e/o simbolici che ne complicano la gestione e ne modificano la valenza:
www.medicitalia.it/minforma/Psicologia/1135/Il-cibo-come-compensazione-l-Obesita-Psicogena
Se oggi scrivi a noi immagino che i medici che ti avevano in cura per l'epatite non abbiano indicato alcuna causa fisica per il tuo progressivo aumento di peso, giusto?
Dal momento che riferisci stati d'animo depressivi e un senso di vuoto che colmi col cibo sarebbe opportuno che tu ti sottoponessi ad una valutazione psicologica che ti permetta di inquadrare la situazione e di decidere che direzione prendere per cambiarla.
Nessuno te l'ha consigliato?
Hai condiviso con qualcuno gli stati d'animo che ci riferisci?
ci descrivi una situazione connotata da elementi positivi e negativi che coesistono, ma non si bilanciano e non ti permettono di raggiungere un equilibrio soddisfacente.
A volte il rapporto con il cibo è caratterizzato da aspetti cognitivi e/o simbolici che ne complicano la gestione e ne modificano la valenza:
www.medicitalia.it/minforma/Psicologia/1135/Il-cibo-come-compensazione-l-Obesita-Psicogena
Se oggi scrivi a noi immagino che i medici che ti avevano in cura per l'epatite non abbiano indicato alcuna causa fisica per il tuo progressivo aumento di peso, giusto?
Dal momento che riferisci stati d'animo depressivi e un senso di vuoto che colmi col cibo sarebbe opportuno che tu ti sottoponessi ad una valutazione psicologica che ti permetta di inquadrare la situazione e di decidere che direzione prendere per cambiarla.
Nessuno te l'ha consigliato?
Hai condiviso con qualcuno gli stati d'animo che ci riferisci?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#4]
Utente
Buongiorno,
dovrei fare alcune precisazioni:
Per quanto riguarda il senso di fame ce l'ho sempre avuto da che mi ricordi. Se vado indietro con la mente sono sempre stato grasso e ho sempre mangiato, tranne un periodo, quando avevo 15/16 anni, ho avuto la prima fidanzata e allora ci tenevo, mangiavo poco ed ero arrivato a pesare 70 kg (bei tempi), dopo un anno, quando mi ha lasciato, ho ripreso a mangiare come prima e non ho più smesso. sono stato in cura presso una nutrizionista per circa 3 anni e sono riuscito a dimagrire 25 kg, ma per cause economiche ho dovuto lasciare la cura e infatti ho ripreso tutti i chili persi e anche di più.
Il senso di tristezza e posso dire anche di oppressione mi si è manifestato da circa 6 mesi. Io lo attribuisco al lavoro molto stressante, 9 ore al giorno in un magazzino a rispondere al telefono, davanti al computer, senza un qualche segnale di crescita professionale o di avanzamento di carriera. Molto spesso mi capita di sentire il bisogno di piangere e a volte lo faccio, ma sempre da solo e senza essere visto da nessuno. Come se non bastasse ho rimorsi delle scelte fatte in passato, ho lasciato gli studi che i miei genitori volevano che terminassi per intraprendere una carriera come la loro. Io invece volevo lavorare subito e diventare indipendente economicamente, e così è stato, tant'è che oggi convivo con la mia fidanzata. Ma si è venuta a creare una situazione lavorativa instabile, credo che l'azienda stia per chiudere, poi mi guardo intorno e vedo che di lavoro non se ne trova, quindi non riesco a trovare lo stimolo e la forza per alzare la testa ed andare avanti.
Mi sto rovinando fisicamente e anche mentalmente, sono sempre stata una persona ottimista che pensava "c'è chi sta messo peggio di me, devo ringraziare per quello che ho", ora invece penso solo a chi sta meglio e provo una grande invidia.
Questo è grosso modo il mio quadro generale della situazione.
Vi ringrazio in anticipo per l'aiuto che potreste darmi.
dovrei fare alcune precisazioni:
Per quanto riguarda il senso di fame ce l'ho sempre avuto da che mi ricordi. Se vado indietro con la mente sono sempre stato grasso e ho sempre mangiato, tranne un periodo, quando avevo 15/16 anni, ho avuto la prima fidanzata e allora ci tenevo, mangiavo poco ed ero arrivato a pesare 70 kg (bei tempi), dopo un anno, quando mi ha lasciato, ho ripreso a mangiare come prima e non ho più smesso. sono stato in cura presso una nutrizionista per circa 3 anni e sono riuscito a dimagrire 25 kg, ma per cause economiche ho dovuto lasciare la cura e infatti ho ripreso tutti i chili persi e anche di più.
Il senso di tristezza e posso dire anche di oppressione mi si è manifestato da circa 6 mesi. Io lo attribuisco al lavoro molto stressante, 9 ore al giorno in un magazzino a rispondere al telefono, davanti al computer, senza un qualche segnale di crescita professionale o di avanzamento di carriera. Molto spesso mi capita di sentire il bisogno di piangere e a volte lo faccio, ma sempre da solo e senza essere visto da nessuno. Come se non bastasse ho rimorsi delle scelte fatte in passato, ho lasciato gli studi che i miei genitori volevano che terminassi per intraprendere una carriera come la loro. Io invece volevo lavorare subito e diventare indipendente economicamente, e così è stato, tant'è che oggi convivo con la mia fidanzata. Ma si è venuta a creare una situazione lavorativa instabile, credo che l'azienda stia per chiudere, poi mi guardo intorno e vedo che di lavoro non se ne trova, quindi non riesco a trovare lo stimolo e la forza per alzare la testa ed andare avanti.
Mi sto rovinando fisicamente e anche mentalmente, sono sempre stata una persona ottimista che pensava "c'è chi sta messo peggio di me, devo ringraziare per quello che ho", ora invece penso solo a chi sta meglio e provo una grande invidia.
Questo è grosso modo il mio quadro generale della situazione.
Vi ringrazio in anticipo per l'aiuto che potreste darmi.
[#5]
"sono sempre stata una persona ottimista che pensava "c'è chi sta messo peggio di me, devo ringraziare per quello che ho"
Questo però non è ottimismo, ma solo un tentativo di consolarsi pensando che c'è chi sta peggio.
Se la tendenza a mangiare continuamente è sempre stata presente e non è sorta dopo l'epatite si può pensare che si tratti di un problema agggredibile intervenendo dal punto di vista psicologico.
Il fatto che nel periodo in cui stavi con quella ragazza tu sia riuscito a dimagrire e a sentirti bene anche senza continuare a ingerire cibo può avvalorare l'ipotesi che utilizzi gli alimenti per colmare un vuoto che in quel periodo non sentivi.
Da qui non è possibile ovviamente attuare alcun intervento, ma puoi riflettere sugli spunti che ti siamo dando per capire meglio la situazione e decidere il da farsi.
Questo però non è ottimismo, ma solo un tentativo di consolarsi pensando che c'è chi sta peggio.
Se la tendenza a mangiare continuamente è sempre stata presente e non è sorta dopo l'epatite si può pensare che si tratti di un problema agggredibile intervenendo dal punto di vista psicologico.
Il fatto che nel periodo in cui stavi con quella ragazza tu sia riuscito a dimagrire e a sentirti bene anche senza continuare a ingerire cibo può avvalorare l'ipotesi che utilizzi gli alimenti per colmare un vuoto che in quel periodo non sentivi.
Da qui non è possibile ovviamente attuare alcun intervento, ma puoi riflettere sugli spunti che ti siamo dando per capire meglio la situazione e decidere il da farsi.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.9k visite dal 27/10/2011.
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