Una nuova compagnia

Sono una ragazza di 21 anni e da circa 6 mesi mi trovo completamente sola senza amici con i quali condividere delle giornate, delle serate, vacanze o esperienze varie.Fino a 6 mesi fa uscivo con un gruppo di 5 ragazze ma poi ho deciso di allontanarmi perchè non riuscivo più a condividere nulla con loro...dopo il liceo ci siamo ritrovate con interessi completamenti diversi, abbiamo intrapreso strade diverse per quanto riguarda l'università e poi sinceramente mi ero stufata perchè il gruppo mi riteneva quella più matura ed ogni volta che si organizzava un qualcosa, un viaggio all'estero, una serata particolare etc..le responsabilità ricadevano tutte su di me...la macchina la portavo sempre io, i giri per le varie agenzie per organizzare viaggi o week end vari li facevo sempre io, i biglietti per qualche evento li andavo a cercare io per tutte...e di fare la mamma a queste ragazze non mi andava proprio più e quindi ecco spiegato il mio allontanamento da loro.
Ora ho stretto un rapporto di conoscenza con una ragazza all'università ma si tratta di un rapporto che si limita solo alla routine universitaria perchè questa ragazza non ama molto uscire e se esce lo fa solo con la sua famiglia.
Inoltre io abito in un piccolo paesino e quindi la possbilità di conoscere nuova gente non c'è....quei pochi giovani che conoscevo ormai si sono trasferiti in grandi città per studiare e tornano raramente ed inoltre non rientro nella stretta compagnia di alcuni ragazzi rimasti qui in zona.
Premetto che non sono una persona timida o che ha problemi a relazionarsi e di carattere sono molto positiva infatti credo che arriveranno sicuramente per me tempi migliori però nel frattempo vorrei un consiglio su cosa fare, su come muovermi per uscire da questo triste periodo di solitudine.
Cerco un amica vera che non ti cerchi solo quando le fai comodo.Spero di farmi al più presto una nuova compagnia con cui condividere esperienze ed emozioni...cerco nuovamente una vita sociale che adesso mi manca fortemente.
In attesa di una vostra risposta porgo i miei più sentiti ringraziamenti.

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza, secondo te come mai hai finito per "fare la mamma" delle cinque ragazze con cui uscivi in passato? Capita anche in altre relazioni che tutta la responsabilità sia tua?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Sinceramente mi è capitato solo con loro...perchè prima di conoscere loro ero inserita in un altro gruppo di ragazze ma poi i rapporti si sono completamente persi perchè alcune sono andate all'estero ed altre hanno scelto la carriera militare e sono fuori da anni.
Lei mi chiede come mai ho fatto "da mamma"?!?!?!? una risposta precisa non saprei dargliela...forse per la mia eccessiva disponibilità per qualsiasi cosa loro mi chiedessero, forse perchè credevo veramente nella loro amicizia...ma di una cosa sono certa: se in questi anni non mi fossi mossa io per loro e in generale per il gruppo non si sarebbe mai fatto nulla.
In altre relazioni non ho problemi....non ho problemi con ragazzi o con la mia splendida famiglia.Mi manca solo l'Amicizia!!!!!!!!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara ragazza,

è importante che tu riconosca di aver avuto una parte importante nel determinare il tipo di relazione che si era instaurata con le tue amiche dei tempi del liceo.
Chi si sente sfruttato dagli altri di solito li incolpa, mentre è fondamentale rendersi conto che un rapporto tanto squilibrato da sembrare quello fra genitore e figlio dipende da entrambe le parti.
Vorrei farti notare che ci dici fra l'altro:
"se in questi anni non mi fossi mossa io per loro e in generale per il gruppo non si sarebbe mai fatto nulla".

C'è un certo compiacimento in questa affermazione, come è naturale che sia: esserti sentita l'adulta attiva e propositiva che trainava un gruppo di ragazzine che dipendevano da te per non trascorrere nella noia il tempo libero è stato sicuramente anche gratificante, molto probabilmente lo era più di quanto tu realizzassi consciamente.
Quando quancuno si trova in questo tipo di posizione di solito si sente più maturo, più bravo, più sveglio e così via degli altri, che invece vede pigri, infantili, senza iniziativa. Non che questo sia per forza solo un'impressione, ma è certo che lo squilibrio insito in questo tipo di rapporto porta a sentirsi migliori e anche a stancarsi, alla lunga, delle situazione che si crea.

Se hai capito qual è stato il tuo errore in futuro potrai comportarti diversamente e non assumerti responsabilità e compiti al posto degli altri, aspirando ad un rapporto più paritario e simmetrico evitando di fare anche la parte degli altri e di lanciare quindi il messaggio che "ci sei quando servi", che si può trasformare tuo malgrado nel "ci sei solo quando servi".

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Marisa Sciancalepore Psicologo 119
Gentile ragazza,

<<dopo il liceo ci siamo ritrovate con interessi completamenti diversi, abbiamo intrapreso strade diverse per quanto riguarda l'università>>

E' comprensibile che in un periodo di transizione importante, come quello dal liceo all'università, che determina scelte e prospettive future i propri interessi mutino con l'evolversi delle personali esperienze, ritrovandosi quindi in rapporti di amicizia che non rispondono più ai bisogni attuali.

Sembra che essere stata considerata dal gruppo 'quella più matura' l'abbia portata a ricoprire un ruolo, quello 'di fare la mamma a queste ragazze', accorgendosi solo ora di quanto si sia concessa lei stessa, da ciò che riferisce.
Quindi sembra che abbia continuato ad essere disponibile per tanto tempo per le sue amiche, ma ora sente di voler cambiare, sottraendosi drasticamente a tali rapporti di amicizia insoddisfacenti per lei, con la conseguenza di sentirsi sola.

Ha provato a parlarne con le sue amiche e ricevere da loro un riscontro rispetto a questa sua sensazione?

Confrontarsi potrebbe aiutare a divenire consapevoli dei ruoli ricoperti da ognuno finora nel gruppo per migliorare i rapporti, esplicitando e accogliendo le proprie e altrui sensazioni e opinioni.

un cordiale saluto

Dr.ssa Marisa Sciancalepore
Psicologa clinica

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Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Vi ringrazio per i consigli e per le risposte che mi avete dato...e riflettendo anche su ciò che mi avete scritto mi è venuto un dubbio:
ho pensato che forse, attualmente, la causa di questo malessere sono io e solamente io, che dopo aver fatto terra bruciata intorno a me allontanandomi da tutti, ora ho timore a tessere dei nuovi rapporti, ho paura a mettermi nuovamente in gioco, ho paura di ciò che può pensare la gente sapendo che non ho più un amica/o e per questo mi sottraggo addirittura ad inviti per uscire che mi vengono proposti (cosa che un altra persona accetterebbe all'istante pur di uscire da questo stato di solitudine, ma non so perchè io non riesco).
Forse sono io che in questo momento sto chiudendomi sempre più in me stessa non riuescendo e non sapendo più come reaggire..........
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Dr.ssa Marisa Sciancalepore Psicologo 119
Gentile ragazza,

sembra che la sua riflessione l'abbia portata a considerare la possibilità che la sua solitudine sia semplicemente il risultato del modo in cui lei si sta comportando con se stessa.
L'evitare gli inviti per uscire che le vengono proposti, infatti, non fa altro che renderle impossibile quella 'vita sociale che le manca fortemente' adesso.

<ho paura a mettermi nuovamente in gioco, ho paura di ciò che può pensare la gente sapendo che non ho più un amica/o>
Quindi farsi condizionare dalla paura di ciò che lei pensa e di ciò che pensano gli altri non credo sia utile, mentre sarebbe meglio iniziare a rispondere in maniera positiva a qualcuno degli inviti, che le vengono proposti.

A 21 anni non è il momento di essere così critici con se stessi, ma è il tempo per fare esperienze, cercando di conoscere se stessi anche attraverso i rapporti interpersonali.

A questo punto non si faccia tante domande, ma accetti di uscire in compagnia, per condividere quelle esperienze ed emozioni a cui si riferiva.

un cordiale saluto