Curiosità
Ciao a tutti dottori! Sto da 2 anni con il mio ragazzo. Inizialmente tutto era ok. Lui veniva sempre a casa mia e con i miei aveva un ottimo rapporto. Poi ha avuto un problema. E' nato un forte conflitto con se stesso con annessi problemi fisici ed è infastidito dal fatto che tutti sostengano che i suoi siano problemi di natura psicologica..perchè i sintomi sono forti e tanti e non si capacita. Nonostante ciò visto che tutte le visite e gli esami fatti hanno avuto esito negativo ha deciso d intraprendere un percorso psicoterapeutico anche se non è del tutto convinto. Il fatto che non non c creda secondo voi potrebbe avere ripercussioni sull'eventuale guarigione? Poi la mia curiosità è anche questa...perchè da quando ha avuto questo problema vuole sempre che io vada da lui e non vuole più venire da me? Eppure cn i miei non ha mai avuto problemi. Io la vivo un po male sta cosa perchè mi dispiace perchè a me farebbe piacere in più mi dispiace x i miei che nn lo vedono più venire cm prima...o quando viene è in un altro mondo...boh..nn capisco cosa sia successo? Eppure mi coinvolge al 100% nella sua vita..vuole sempre che io stia da lui...ma nn capisco x' nn vuole venire qua.... questo problema lo fa forse sentire in difetto? Che ne so...nn c capisco niente!!!
[#1]
Gentile ragazza, forse dovrebbe avere pazienza ed aspettare che il suo ragazzo elabori i propri conflitti con il percorso che ha appena cominciato.
Se è entrato in una dimensione ipocondriaca, fin quando non si convincerà che i suoi malesseri non sono organici vivrà sempre in un clima di preoccupazione (è un classico)
saluti
Se è entrato in una dimensione ipocondriaca, fin quando non si convincerà che i suoi malesseri non sono organici vivrà sempre in un clima di preoccupazione (è un classico)
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Utente
Grazie mille. Ho molta fiducia nel terapeuta che lo sta seguendo...è il suo scetticismo che mi preoccupa... speriamo il dottore riesca ad abbattere il muro e a trovare le cause del problema e dei conseguenti sintomi. E in merito a quella cosa che nn vuole più venire a casa mia che ne pensa? Sta cosa nn la capisco proprio...
[#3]
Deve avere pazienza e non pretendere una spiegazione per dei comportamenti che sono appena diventati oggetto d'indagine e cura. Si possono fare più ipotesi, la patofobia o l'ipocondria potrebbero essere una delle tante, ma è preferibile lasciare che il collega faccia prima il suo lavoro.
Altrimenti aggiungendo la sua ansia a quella del ragazzo rischia d'ostacolarne la cura.
Cordiali saluti
Altrimenti aggiungendo la sua ansia a quella del ragazzo rischia d'ostacolarne la cura.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#7]
Utente
Capito...grazie! Secondo me più che questo penso che il problema sia che lui ha ovviamente paura delle malattie gravi che c sono, ma vorrebbe cmq che il problema fosse fisico, ovvio nn d qlli li gravi, per poter prendere una pastiglietta e guarire tt in poco tempo... dato che apparentemente e razionalemente, e lui è ultrarazionale, nn c sn cose che lo fanno stare male...sa che dovrebbe scavare molto dentro d se e che il lavoro su se stesso sarà molto difficile e doloroso perchè x guarire dovrebbe cambiare alcuni suo comportamenti "nocivi" cm l'essere rigido in tt, l'essere eccessivamente maniacale, il fatto che le cose o vanno cm lui dice o è un dramma... poi magari mi sbaglio perchè nn sn un medico...xo standogli vicino...ed essendo io particolarmente empatica ed osservatrice molto incline alla psicologia standogli vicino è qllo che ho notato e che sento...
[#13]
Non posso dirle da qui cosa sia meglio fare.
Tenga conto che se si tratta di un disturbo ansioso, forzarlo non servirà a nulla: l'ansia è più forte.
Nel frattempo che la psicoterapia migliori la situazione, le consiglio di essere se stessa, con una dose in più di comprensione.
Questo, però, non significa assecondarlo in tutto (che rinforzerebbe la sua dipendenza ansiosa dagli altri), ma cercare, almeno lei, di avere una vita normale (anche se può significare uscire qualche volta con i vostri amici senza di lui).
Tenga conto che se si tratta di un disturbo ansioso, forzarlo non servirà a nulla: l'ansia è più forte.
Nel frattempo che la psicoterapia migliori la situazione, le consiglio di essere se stessa, con una dose in più di comprensione.
Questo, però, non significa assecondarlo in tutto (che rinforzerebbe la sua dipendenza ansiosa dagli altri), ma cercare, almeno lei, di avere una vita normale (anche se può significare uscire qualche volta con i vostri amici senza di lui).
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 2k visite dal 21/10/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.