Transfert

Buongiorno,
vorrei sapere, con esattezza, se è deontologicamente corretto instaurare una relazione con il proprio psicoterapeuta dopo che la terapia è terminata. Se sì, vorrei sapere se deve passare un periodo di tempo lungo prima che ciò accada.
Grazie
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 130
gentile utente nulla le impedisce di instaurare una relazione se il rapporto terapeutico si è davvero concluso.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102 45
Gentile Signora,
l'articolo 28 del nostro Codice Deontologico è chiaro in merito: "Costituisce grave violazione deontologica effettuare interventi diagnostici, di sostegno psicologico o di psicoterapia rivolti a persone con le quali ha intrattenuto o intrattiene relazioni significative di natura personale, in particolare di natura affettivo-sentimentale e/o sessuale. Parimenti costituisce grave violazione deontologica instaurare le suddette relazioni nel corso del rapporto professionale."
Perciò, se il rapporto professionale è veramente chiuso, non vi sono ostacoli.
La decisione relativamente al tempo che dovrà trascorrere dalla fine della terapia credo sia da rimettere al vostro buon senso.

Cordiali saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
E' interessante il titolo che attribuisce al suo post: TRANSFERT.

Con transfert, come lei saprà, si intende il "trasferimento" sulla relazione terapeutica di modalità individuali di vivere le relazioni.
In particolare in terapia psicodinamica si interpreta la relazione paziente-terapeuta alla luce delle sue prime esperienze relazionali.

Dunque si presuppone che in terapia si stabilisca una relazione (come in qualunque situazione ci siano due persone a interagire), ma usata strumentalmente per giungere agli obiettivi di cura del paziente.
Si tratta, quindi di una relazione reale, ma del tutto diversa da quelle che si possono instaurare al di fuori di un setting terapeutico.

Mi sembra che, con la sua richiesta, lei esprima qualche dubbio non tanto sulla correttezza deontologica, ma sull'opportunità di questa scelta.
Mi sbaglio?

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
leggi e codici a parte, un rapporto terapeutico è basato su un'asimmetria e su dinamiche che facilitano il coinvolgimento, detto appunto tranfert, che viene adoperato ai fini terapeutici.
Il voler essere autorizzata dalla norma vigente, non credo sia utile a dipanare la matassa emozionale correlata ad una possibile relazione.
Saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it