Abuso sessuale
buongiorno,mi chiamo stefano.fino ad un anno fa ho vissuto una vita passiva senza stima per me stesso in poche parole senza personalità succube dei genitori delle situazione senza voglia di decidere.un anno fa comincia la mia crisi con tachicardia paura di perdere il controllo.pensieri autolesionistici.ho vissuto sempre in un ambiente familiare stressante causa le mancanze di mio padre in tutti gli aspetti.con la nascita di qst disturbi mi son messo paura pensavo di esser diventato matto.ho comniciato così ad assumere farmaci cymbalta xanax e lamictal.adesso lo xanax non lo prendo +.ho cominciato anche psicoterapia.adesso mi sento di esser cambiato come persona.sono + contento di me stesso.in qst anno si è aggiunto anche un brutto imprevisto.la malattia di mio padre,tumore con metastasi quindi un'ulteriore elemento stressante.tutt'ora qst disturdi ci sono anche se meno intensi.con lo psicologo dopo mesi siam raggiunti ad una conclusione.anni fa da piccolo mio padre presumo abbia avuto con me un tentativo di abuso sessuale.mi ricordo che lui mi abbracciò im modo che io mi misi paura e scappai.per lo psicologo qst distrurbi dertivano a qst trauma nn superato.a lui parlo anche dei miei sogni che qst periodo sono molto significativi.mi domando,ma gli atteggiamenti autolesionistici possono essere dettati da stress presente o solo da eventi passati.leggo su internet di tutto dal DOC al BORDERLINE.adesso voglio guarire.la terapia farmacologiaca secondo lo psicologo non serve nel mio caso.è positivo qst o è negativo?e la terapia con lo psicologo come può farmi rielaborare i miei traumi passati? se capissi di aver equivocato l'atteggiamento di mio padre può farmi star meglio?
grazie
grazie
grazie
grazie
[#1]
Gentile Utente,
se ha iniziato una psicoterapia è importante che parli con il suo psicologo di quello che ci ha chiesto e riferito e che si fidi di quello che le dice.
Se qualcosa non le è chiaro è importante che glielo dica, e che non cerchi altrove delle risposte da chi non la conosce e quindi non può certo valutare la sua situazione nè dirle come stanno le cose.
E' altrettanto importante che non cerchi elenchi di sintomi su internet perchè, come accade a chi teme di avere una malattia fisica, rischia solo di spaventarsi e di pensare di avere problemi che non ha, dato che non è in grado di valutare la presenza nè l'entità dei sintomi e dei criteri che trova elencati.
A questo proposito vorrei chiederle se e quale diagnosi ha ricevuto per il suo caso.
La psicoterapia è lo strumento migliore per elaborare e superare l'accaduto e le permetterà sicuramente di cambiare e di non soffrire più come adesso.
Per quanto riguarda i farmaci è importante che siano prescritti e gestiti da un medico psichiatra: se avesse avuto la prescrizione dal medico di base sarebbe quindi opportuno che si rivolgesse ad uno specialista in psichiatria, e se invece è già seguito da uno psichiatra può chiedere un appuntamento e riparlare della terapia farmacologica che sta assumendo per valutare un'eventuale sospensione.
se ha iniziato una psicoterapia è importante che parli con il suo psicologo di quello che ci ha chiesto e riferito e che si fidi di quello che le dice.
Se qualcosa non le è chiaro è importante che glielo dica, e che non cerchi altrove delle risposte da chi non la conosce e quindi non può certo valutare la sua situazione nè dirle come stanno le cose.
E' altrettanto importante che non cerchi elenchi di sintomi su internet perchè, come accade a chi teme di avere una malattia fisica, rischia solo di spaventarsi e di pensare di avere problemi che non ha, dato che non è in grado di valutare la presenza nè l'entità dei sintomi e dei criteri che trova elencati.
A questo proposito vorrei chiederle se e quale diagnosi ha ricevuto per il suo caso.
La psicoterapia è lo strumento migliore per elaborare e superare l'accaduto e le permetterà sicuramente di cambiare e di non soffrire più come adesso.
Per quanto riguarda i farmaci è importante che siano prescritti e gestiti da un medico psichiatra: se avesse avuto la prescrizione dal medico di base sarebbe quindi opportuno che si rivolgesse ad uno specialista in psichiatria, e se invece è già seguito da uno psichiatra può chiedere un appuntamento e riparlare della terapia farmacologica che sta assumendo per valutare un'eventuale sospensione.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gli atteggiamenti autolesionistici sono la conseguenza della retroflessione. La retrofessione è un meccanismo nevrotico che consiste nel fare a sé stesso ciò che si vorrebbe fare ad altri. Chi retroflette sostituisce se stesso all´ambiente esterno come bersaglio del comportamento, e così facendo scinde letteralmente la propria personalità in colui che agisce e colui che subisce. Generalmente chi non esprime la rabbia è esposto a questo rischio, proprio perchè, pur di esprimerla in qualche modo, la ritorce su di sè (si va dal mangiarsi le unghia, fino a prendersi a schiaffi o tagliarsi etc..).
Forse dovrebbe lavorare un pò sulla sua assertività e affidarsi comunque al suo terapeuta per ogni dubbio. Se è già seguito, fare ulteriori ricerche può solo aumentare la sua confusione. Si affidi al suo terapeuta e stia tranquillo: ognuno di noi può aver equivocato da bambino intezioni e comportamenti degli adulti. Crescere, diventare adulti e "guarire" significa guardare la realtà nella giusta prospettiva.
La saluto cordialmente
Forse dovrebbe lavorare un pò sulla sua assertività e affidarsi comunque al suo terapeuta per ogni dubbio. Se è già seguito, fare ulteriori ricerche può solo aumentare la sua confusione. Si affidi al suo terapeuta e stia tranquillo: ognuno di noi può aver equivocato da bambino intezioni e comportamenti degli adulti. Crescere, diventare adulti e "guarire" significa guardare la realtà nella giusta prospettiva.
La saluto cordialmente
Dr. Roberto Fantasia
www.psicologo-fantasia.com
[#3]
Utente
Grazie mi avete rincuorato.la terapia farmacologica è seguita da uno specialista.adesso poi papà sta lottando insieme a me per vivere.certo che coincidenza.io che aiuto mio padre!! della malattia di papà l'ho saputo dopo l'inizio della mio periodaccio.cmq Vi ringrazio di nuovo.a volte le parole servono + dei farmaci.
[#4]
A volte la vita prende una piega inaspettata: avere l'occasione di assistere suo padre è un imprevisto che forse le potrà servire per elaborare l'accaduto e per arrivare a perdonarlo - cosa che servirà più a lei che a lui, perchè il rancore fa male soprattutto a chi lo prova.
Le faccio tanti auguri, se vuole ci riscriva per farci sapere come va!
Le faccio tanti auguri, se vuole ci riscriva per farci sapere come va!
[#5]
(..)lo psicologo dopo mesi siam raggiunti ad una conclusione.anni fa da piccolo mio padre presumo abbia avuto con me un tentativo di abuso sessuale.mi ricordo che lui mi abbracciò im modo che io mi misi paura e scappai.per lo psicologo qst distrurbi dertivano a qst trauma nn superato(.)
gentile ragazzo su quali basi siete giuni a questa conclusione? il ricordo è davvero così vivido o è stato ricostruito in analisi? perchè scrive PRESUMO che c'è stato un tentativo di abuso?
gentile ragazzo su quali basi siete giuni a questa conclusione? il ricordo è davvero così vivido o è stato ricostruito in analisi? perchè scrive PRESUMO che c'è stato un tentativo di abuso?
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.5k visite dal 08/10/2011.
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