Incapacità di prendere una decisione
Salve
questa domanda fa seguito ad un altra domanda fatta tempo fa
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/208454-paura-di-proseguire-con-la-separazione.html
Un sabato di Aprile mi sono fatto coraggio e ho affrontato l'argomento separazione, sembrava già tutto deciso finchè non ho "affrontato" i bambini, che naturalmente hanno reagito piangendo e implorandomi di non andare via. Ero già stato preparato dallo psicologo ma, di fronte alla loro reazione, non sono riuscito ad essere fermo nella mia decisione.
Sono rimasto in famiglia ma ho perso molta autostima, mi sento un un fallito che non ha il coraggio di affrontare le difficoltà e che prima di affrontarle preferisce nascondere la testa nella sabbia e attendere che si risolvano da sole pur sapendo che non succederà.
Una cosa importante che ho omesso nella precedente domanda (me ne scuso), ma che a mio parere non è la causa ma la soluzione del mio malessere, è che ho conosciuto un'altra donna con cui ho passato dei momenti meravigliosi, una donna che da subito mi ha dato ciò che mia moglie non aveva mai dato... attenzioni... affetto... dimostrazioni esplicite di amore....(e non sto parlando di sesso). Questa storia in teoria è finita da un anno, però tutti e due siamo ancora innamorati e quando sentiamo che la mancanza dell'altro è troppo dolorosa finisce che ci risentiamo, rimane comunque dentro di me la consapevolezza che esistono donne che sono capaci di dare (e ricevere) ciò di cui ho bisogno.
Nell'ultimo mese il mio stato d'animo è notevolmente peggiorato, ho perennemente un senso di oppressione alla bocca dello stomaco, e spesso ho come la sensazione di dover vomitare. La notte riposo poco, e, dopo il primo sonno (verso le 3:00 4:00) mi sveglio non riuscendo piu a dormire profondamente con il risultato di passare giornate assonnato e di cattivo umore.
Sono certo che con questa donna la mia vita rifiorirebbe e che quindi questa sarebbe la strada da intraprendere ma se già due volte non ci sono riuscito........................
Premettendo che la prossima settimana ho appuntamento da psicologo la domanda che voglio porre è questa: esistono dei farmaci che potrebbero essermi di aiuto ?
questa domanda fa seguito ad un altra domanda fatta tempo fa
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/208454-paura-di-proseguire-con-la-separazione.html
Un sabato di Aprile mi sono fatto coraggio e ho affrontato l'argomento separazione, sembrava già tutto deciso finchè non ho "affrontato" i bambini, che naturalmente hanno reagito piangendo e implorandomi di non andare via. Ero già stato preparato dallo psicologo ma, di fronte alla loro reazione, non sono riuscito ad essere fermo nella mia decisione.
Sono rimasto in famiglia ma ho perso molta autostima, mi sento un un fallito che non ha il coraggio di affrontare le difficoltà e che prima di affrontarle preferisce nascondere la testa nella sabbia e attendere che si risolvano da sole pur sapendo che non succederà.
Una cosa importante che ho omesso nella precedente domanda (me ne scuso), ma che a mio parere non è la causa ma la soluzione del mio malessere, è che ho conosciuto un'altra donna con cui ho passato dei momenti meravigliosi, una donna che da subito mi ha dato ciò che mia moglie non aveva mai dato... attenzioni... affetto... dimostrazioni esplicite di amore....(e non sto parlando di sesso). Questa storia in teoria è finita da un anno, però tutti e due siamo ancora innamorati e quando sentiamo che la mancanza dell'altro è troppo dolorosa finisce che ci risentiamo, rimane comunque dentro di me la consapevolezza che esistono donne che sono capaci di dare (e ricevere) ciò di cui ho bisogno.
Nell'ultimo mese il mio stato d'animo è notevolmente peggiorato, ho perennemente un senso di oppressione alla bocca dello stomaco, e spesso ho come la sensazione di dover vomitare. La notte riposo poco, e, dopo il primo sonno (verso le 3:00 4:00) mi sveglio non riuscendo piu a dormire profondamente con il risultato di passare giornate assonnato e di cattivo umore.
Sono certo che con questa donna la mia vita rifiorirebbe e che quindi questa sarebbe la strada da intraprendere ma se già due volte non ci sono riuscito........................
Premettendo che la prossima settimana ho appuntamento da psicologo la domanda che voglio porre è questa: esistono dei farmaci che potrebbero essermi di aiuto ?
[#1]
Non ho mai sentito parlare dei farmaci che fanno prendere le decisioni!
Scherzi a parte la sua non è certo una decisione facile da prendere, soprattutto poichè coinvolge dei bambini.
Non mi sembra che lei abbia messo la testa sotto la sabbia, anzi ha affrontato la questione.
Però ha fatto decidere ai bambini. Come mai?
Scherzi a parte la sua non è certo una decisione facile da prendere, soprattutto poichè coinvolge dei bambini.
Non mi sembra che lei abbia messo la testa sotto la sabbia, anzi ha affrontato la questione.
Però ha fatto decidere ai bambini. Come mai?
Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it
[#2]
Utente
Gia in terapia con lo psicologo era stata fatta la stessa domanda e la risposta è:
Non lo so..se fossi una terza parte potrei azzardare ipotesi..
una è che vederli piangere e stare male perchè IO li ho fatti stare male è stato devastante
altra è che comunque lascerei una situazione non felice ma sicura per un altra felice ma insicura..
Non lo so..se fossi una terza parte potrei azzardare ipotesi..
una è che vederli piangere e stare male perchè IO li ho fatti stare male è stato devastante
altra è che comunque lascerei una situazione non felice ma sicura per un altra felice ma insicura..
[#4]
Utente
Non vorrei vivere infelice ma in pratica sta succedendo proprio questo...
Mia moglie forse affonda piu di me la testa nella sabbia... da Aprile, forse per la paura della risposta, non mi ha piu chiesto come mi sento.
E anche vero (come ho detto allo psic) che di qualsiasi cosa mi ha sempre chiesto nozioni e mai sensazioni...cioè ha sempre chiesto notizie e mai cosa pensavo ....
Mia moglie forse affonda piu di me la testa nella sabbia... da Aprile, forse per la paura della risposta, non mi ha piu chiesto come mi sento.
E anche vero (come ho detto allo psic) che di qualsiasi cosa mi ha sempre chiesto nozioni e mai sensazioni...cioè ha sempre chiesto notizie e mai cosa pensavo ....
[#7]
Gentile Signore,
la terpaia farmacologica,non stempera il dolore, nè l'angoscia, nè le sarà d'aiuto per affrontare decisioni e percorsi, forse potrebbe aiutarla a riposare meglio ed a gestire meglio l'ansia, ma il lavoro di fondo dovrà farlo con lo psicologo.
La tarapia di coppia, potrebbe aiutarla a rispolverere il vecchio sentimneto e lavorare sulle cause del vostro pregresso allontanamento, per trasformare la crisi in risorsa.
Un caro saluto
la terpaia farmacologica,non stempera il dolore, nè l'angoscia, nè le sarà d'aiuto per affrontare decisioni e percorsi, forse potrebbe aiutarla a riposare meglio ed a gestire meglio l'ansia, ma il lavoro di fondo dovrà farlo con lo psicologo.
La tarapia di coppia, potrebbe aiutarla a rispolverere il vecchio sentimneto e lavorare sulle cause del vostro pregresso allontanamento, per trasformare la crisi in risorsa.
Un caro saluto
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#8]
Utente
Il fatto è che non sono sicuro di volermi riavvicinare... ormai è un anno che non frequento assiduamente l'altra donna, eppure la penso continuamente. Tutto ciò che vedo o faccio lo immagino insieme a lei. In casa è diventato tutto piatto...ma....non riesco a uscire da questa situazione..
[#9]
Le ho suggerito la terapia di coppia perchè mi sembra che tra di voi ci sia un problema abbastanza definito: a lei pesa la mancanza di comunicazione su un piano emotivo da parte di sua moglie.
Forse, se non riesce ad allontanarsi definitivamente da lei è perchè sente che non tutto sia da buttare. Qunidi provare ad instaurare un dialogo facilitato da un terapeuta può essere la strada migliore.
Inoltre la terapia di coppia non ha come obiettivo far stare insieme per forza due persone, ma può anche aiutare a lasciarsi, se risulta che questa sia la cosa migliore.
Può dire a sua moglie, con un compromesso, "è vero che sono io ad avere bisogno di aiuto e, per il bene della famiglia, tu mi devi aiutare venendo con me in terapia".
Forse, se non riesce ad allontanarsi definitivamente da lei è perchè sente che non tutto sia da buttare. Qunidi provare ad instaurare un dialogo facilitato da un terapeuta può essere la strada migliore.
Inoltre la terapia di coppia non ha come obiettivo far stare insieme per forza due persone, ma può anche aiutare a lasciarsi, se risulta che questa sia la cosa migliore.
Può dire a sua moglie, con un compromesso, "è vero che sono io ad avere bisogno di aiuto e, per il bene della famiglia, tu mi devi aiutare venendo con me in terapia".
[#10]
Utente
Nel caso decidessi di chiederle di andare ad una terapia di coppia, consigliate di cambiare psicologo?
Non so, magari visto che il mio psicologo mi conosce e soprattutto è a conoscenza della situazione con l'altra donna, non vorrei che fosse di parte...oppure proprio perchè mi conosce può aiutarmi piu di altri?
[#11]
Io le consiglio innanzi tutto di cercare un professionista esperto in terapia di coppia, che sappia utilizzare le giuste tecniche.
Penso anche che sia meglio, anche per l'effetto implicito che potrebbe avere su sua moglie, che non sia lo stesso professionista che la segue individualmente.
Se le fa piacere ci tenga aggiornati.
Un saluto.
Penso anche che sia meglio, anche per l'effetto implicito che potrebbe avere su sua moglie, che non sia lo stesso professionista che la segue individualmente.
Se le fa piacere ci tenga aggiornati.
Un saluto.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 3.7k visite dal 07/10/2011.
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