Mio fratello fuma sigarette

Buonasera Gentili medici.
Chi vi scrive è un fratello (25 anni) ormai distrutto dai problemi che suo fratello minore, esattamente 9 anni più piccolo, procura a tutta la famiglia.
Siamo una famiglia benestante e realizzata, i miei genitori sono stimati e rispettati ed io sono uno studente universitario specializzando.
Viviamo con un ragazzino ribelle che sta distruggendo completamente la nostra serenità, ingiustamente.

Abbiamo scoperto che fuma e per noi la cosa è molto sentita sia perchè dovrebbe essere di salute cagionevole, dato che da piccolo ha subìto un delicato intervento, sia perchè la strada del fumo e di non essere brillanti a scuola sono cose che solitamente portano a cattive strade.
La particolarità del fatto sta nel tremendo background nel quale la vicenda è immersa, contornata da dettagli che sono fondamentali a capire il caso in sè.
Essendo in un piccolo paese del meridione, abbiamo dei parenti invadenti che si intromettono in tutti i modi nei fatti di casa nostra.
In particolare "la zia zitella" mai sposata mai figli, che pretende con la sua ingenua buona fede di prendersi cura quando le va, del ragazzino. Quindi c'è sempre stata questa figura che ha coperto sempre e comunque, tutte le marachelle combinate da mio fratello. In più altri parenti che per loro frustrazione personale e fallimenti, non perdono occasione per puntare il dito contro, proteggendo la falsa vittima di mio fratello e quindi dandogli adito per uscire indenne da ogni situazione.
Dico subito che con queste persone non è possibile dialogare. Lo ripeto: non è possibile dialogare in nessunissimo modo, purtroppo.

2 anni fa mio fratello prese il vizio del fumo, ma mia madre con la sua tenacia glielo fece togliere bruscamente.
Ieri dopo tante spiacevoli peripezie che non posso raccontare per non intasare il post, lui confessa che si comporta malamente con noi perchè ha il vizio del fumo. In questi ultimi giorni, fino alla confessione, lui non ha voluto mangiare con noi nè dormire come forma di protesta, a suo dire generata da troppo stress del doversi nascondere ogni volta per fumare le sue 6 sigarette al giorno.

Bene. Mio fratello mente. Sempre e comunque. Da la menzogna più ottimale in base alla persona ed alla situazione che si presenta, pur di presentarsi come vittima e ricevere protezione.
Ieri ha detto di voler smettere di fumare ed essere disposto a farsi delle analisi.
Oggi pomeriggio dopo la scula, maledizione, dopo esser stato con la zia se ne viene e dice "ma io sto benissimo non ho nessun problema, abbiamo verificato le lastre, posso fumare, non me ne frega niente!".
A parte la palese bugia delle lastre, avrete capito che questa zia è fautrice di questi guai, considerando anche la predisposizione di mio fratello.
Anche con mio fratello non c'è dialogo e se sembra esserci, è solo perchè sta mentendo. Lo conosciamo da 16 anni ormai...

Sono e siamo disperati, non sappiamo come risolvere questa situazione.
Cari medici spero nel vostro prezioso aiuto.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile ragazzo,
immagino che suo fratello non sia divenuto "ribelle" da un giorno all'altro.
Ipotizzo (e mi corregga se non è così) che essendoci tra voi una certa differenza d'età, è stato cresciuto come il piccolo di casa, ricevendo un tipo di educazione più "morbido" rispetto a quella che è stata impartita a Lei.
Se adeguati limiti non vengono posti nelle varie tappe di crescita, si arriva presto o tardi ad una sorta di collasso educativo, in cui non si riesce più a svolgere il proprio compito genitoriale.
In più sicuramente tra voi c'è anche una certa differenza temperamentale, che si somma al contesto familiare invadente che ha ben descritto.
I suoi genitori cosa pensano in proposito?
Lei sente, da fratello maggiore, di doversi assumere responsabilità rispetto ai comportamenti di suo fratello?
La situazione è abbastanza complessa: se ritiene che la sua famiglia sarebbe disposta a farsi aiutare da un professionista, l'indicazione è quella di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale.

Cordiali saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#2]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentile Amico,

concordo con quanto espresso dalla Collega e aggiungo che il comportamento di suo fratello potrebbe essere una manifestazione di ribellione adolescenziale con un significato ben preciso all'interno del contesto familiare.
A volte i ragazzi fanno certe cose per lanciare dei segnali dei quali non sono consapevoli nemmeno loro stessi e provocano i genitori con azioni irresponsabili per suscitarne la reazione.

Per dare un senso a quello che sta facendo suo fratello - non solo al fumo, ma anche alle bugie e agli altri comportamenti ai quali lei ha accennato - sarebbe opportuno richiedere una consulenza psicologica familiare.
Astrarre la condotta del ragazzo dall'ambiente nel quale è immerso e dalle relazioni che intrattiene con voi non avrebbe infatti senso, e nessun intervento psicologico individuale dallo scopo "rieducativo" avrebbe probabilmente successo.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#3]
Utente
Utente
Ringrazio per le gentili risposte.
Cara Dott.ssa Scalco tutte le sue ipotesi sono validate, purtroppo.
Lei mi sta dicendo che non è più possibile prenderlo, se non ho capito male ed è la cosa che più temo e che più mi spaventa.
I miei genitori pensano che se questi parenti fossero stati al di fuori della questione tutto ciò non sarebbe successo, come dimostra anche l'episodio delle "lastre".
Mio fratello tentò di fumare tempo fa, ma mia madre lo fece smettere col proibizionismo e funzionò. Poi i parenti si reimischiarono ed eccoci qua dopo 2 anni.
Ora la tecnica del proibizionismo non può rifunzionare ovviamente, ha 16 anni!
Io a breve lascio la famiglia per trasferirmi per l'Università, ma il sol pensiero di lasciare i miei soli (mia madre perchè mio padre è fuori per lavoro) con un problema simile, mi spaventa.
Non credo che mia madre possa reggere tutto ciò e sono molto preoccupato.

Cara Dott.ssa Massaro,
mio fratello non ha un'identità, non ha preso forma.
Non sa mai che fare, che strade prendere, chi è e cosa vuola dalla vita.
E' completamente un perdigiorno e vive male con se stesso.
Il problema è che si associa spontaneamente a cose negative che con la nostra famiglia hanno poco a che fare.
[#4]
Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<Lei mi sta dicendo che non è più possibile prenderlo>>

No, penso che ci sia sempre un margine di possibilità di recupero: nel vostro caso si tratta di trovare quale, insieme ad un psicologo che prenda in carico la famiglia nel suo insieme.
Comprensibilmente Lei è spaventato al pensiero di allontanarsi, ma deve comunque considerare che le vostre sono due vite distinte e che, comunque, il suo buon esempio potrà essere d'aiuto anche a distanza.
Ritengo che sarebbe importante soprattutto che suo padre non lasciasse sola sua madre in una situazione così delicata, ma che insieme cercassero di riacquistare un po' dell'autorevolezza perduta col tempo e con le intromissioni altrui.
Ne parli con lui, esprimendogli le sue preoccupazioni sia rispetto a suo fratello, sia rispetto a sua mamma.

Saluti.
[#5]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile utente,
suo fratello è un adolescente immerso in un contesto familiare nel quale, a quanto descrive, sembrano esserci dinamiche interattive disfunzionali dei quali ognuno di voi è inconsapevolmente partecipe attivo.

Ad esempio sembrerebbe non possibile o difficile da parte vostra attivare risorse e modalità efficaci per porre confini ai membri della famiglia allargata (in particolare la zia).

In più e in linea generale, l’adolescenza è una fase dello sviluppo in cui l’identità è in progressiva definizione, per cui sono possibili già di per sé anche in assenza di problematiche familiari, atteggiamenti contraddittori,incertezze, comportamenti provocatori e di sfida, per dirla molto, ma molto brevemente.

Comprendo le vostre preoccupazioni, le difficoltà e il disappunto che vi crea il suo comportamento, ma considerare il ragazzo colpevole e ormai “perso”non aiuta. Questo non per sminuire il vostro punto di vista e togliere peso agli atteggiamenti di suo fratello, ma per offrirvi un elemento di riflessione.
In genere le etichette contribuiscono all’avverarsi della profezia.

Sarebbe utile invece attivarsi in modo differente pensando a un aiuto specialistico che possa decodificare in modo proprio ciò che sta accadendo e per affrontare efficacemente le problematicità in atto attraverso un intervento terapeutico idoneo a portare un cambiamento positivo alla vostra situazione, qualora fosse questa l’indicazione ricevuta dopo una valutazione in presenza da parte dello specialista.

Come hanno detto le colleghe e secondo un'ottica sistemico-relazionale, il comportamento di suo fratello ha un significato che è da comprendere alla luce del contesto familiare e delle modalità relazionali che vi intercorrono.

Le suggerisco pertanto di rivolgervi a un terapeuta familiare di tale orientamento allo scopo di ricevere una valutazione della situazione e un eventuale trattamento terapeutico atto a risolvere le vostre difficoltà.

Se crede può leggere questo mio articolo sull’adolescenza al link:
http://www.psicologia-benessere.it/Infanziaeadolescenza/Ladolescenza/tabid/90/Default.aspx

Molti auguri


Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it