Disturbi ansiosi
BUON GIORNO, AL RIENTRO DAL LAVORO DOPO LE FERIE HO INIZIATO AD AVERE UNA FORTE ANSIA E VOMITO TUTTE LE MATTINE, PRENDEVO SEMPRE 5 GOCCE DI ENTACT MA ORA HO AUMENTATO LA DOSE A 15 GOGGE DA 25 GIORNI COME ORDINATOMI DAL PSICHIATRA.
I SINTOMI NON PASSANO E HO UN PENSIERO FISSO E NEGATIVO SUL LAVORO, FORSE PERCHE' QUESTO NON MI DA GROSSE SODDISFAZIONI.
ORA VI CHIEDO E' POSSIBILE CHE L'ENTACT NON MI AIUTI A USCIRE DA QUESTA SITUAZIONE? è NECESSARIO CHE CAMBI LAVORO?
I SINTOMI NON PASSANO E HO UN PENSIERO FISSO E NEGATIVO SUL LAVORO, FORSE PERCHE' QUESTO NON MI DA GROSSE SODDISFAZIONI.
ORA VI CHIEDO E' POSSIBILE CHE L'ENTACT NON MI AIUTI A USCIRE DA QUESTA SITUAZIONE? è NECESSARIO CHE CAMBI LAVORO?
[#1]
Forse prima di cambiare lavoro sarebbe meglio che lei seguisse un percorso psicoterapeutico volto alla cura dell'ansia.
Da quanto tempo è seguito dallo psichiatra?
La segue anche in psicoterapia o solo per la farmacoterapia?
Da quanto tempo è seguito dallo psichiatra?
La segue anche in psicoterapia o solo per la farmacoterapia?
Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it
[#2]
![Attivo dal 2011 al 2020 Attivo dal 2011 al 2020](https://static.medicitalia.it/public/avatars-ready/uomo.webp)
Ex utente
DA 6 ANNI DALLO PSICHIATRA PERCHE' AVEVO AVUTO UNA DEPRESSIONE IN PASSATO DOVUTA A UNO STRESS PSICO FISICO,IL MIO PSICHIATRA è ANCHE UN PSICOTERAPEUTA,PERO' NONOSTANTE TUTTO SEGUO ANCHE UNA PSICOTERAPEUTA DALLA QUALE HO GIA' FATTO 4 SEDUTE.
ORA MI CHIEDO SE L'ENTACT MI AIUTERA' O NO, PERCHE' HO SEMPRE ANSIA ,MANI CHE SUDANO E POCO APPETITO.
CREDO DENTRO DI ME CHE SOLO IL CAMBIAR LAVORO POTREBBE RISOLVERE I MIE PROBLEMI PERCHE' ANCHE IN PASSATO AD ESEMPIO IL PRIMO E L'ULTIMO ANNO DI SCUOLE SUPERIORI HO AVUTO GLI STESSI SINTOMI, SOLO CHE IN QUEL CASO CON ENTACT AVEVO RISOLTO INVECE QUESTA VOLTA TUTTO PERSISTE.
LEI COSA NE PENSA DR.SSA?
ORA MI CHIEDO SE L'ENTACT MI AIUTERA' O NO, PERCHE' HO SEMPRE ANSIA ,MANI CHE SUDANO E POCO APPETITO.
CREDO DENTRO DI ME CHE SOLO IL CAMBIAR LAVORO POTREBBE RISOLVERE I MIE PROBLEMI PERCHE' ANCHE IN PASSATO AD ESEMPIO IL PRIMO E L'ULTIMO ANNO DI SCUOLE SUPERIORI HO AVUTO GLI STESSI SINTOMI, SOLO CHE IN QUEL CASO CON ENTACT AVEVO RISOLTO INVECE QUESTA VOLTA TUTTO PERSISTE.
LEI COSA NE PENSA DR.SSA?
[#3]
Gentile ragazzo,
per quanto riguarda il farmaco le domande vanno rivolte direttamente allo psichiatra che glielo ha prescritto.
Tenga però presente che ci sono variabili soggettive e temporali che influiscono sulla efficacia della farmacoterapia.
La psicoterapia è iniziata da poco e non può di certo già averle risolto il problema.
Della decisione di cambiare eventualmente lavoro, dovrebbe discuterne con lo psicoterapeuta: da qui, non conoscendola, non è possibile aiutarla più di tanto.
Approfitti del fatto di essere seguito da due specialisti e segua con fiducia le loro indicazioni, senza troppa fretta e senza decisioni poco ponderate.
Saluti.
per quanto riguarda il farmaco le domande vanno rivolte direttamente allo psichiatra che glielo ha prescritto.
Tenga però presente che ci sono variabili soggettive e temporali che influiscono sulla efficacia della farmacoterapia.
La psicoterapia è iniziata da poco e non può di certo già averle risolto il problema.
Della decisione di cambiare eventualmente lavoro, dovrebbe discuterne con lo psicoterapeuta: da qui, non conoscendola, non è possibile aiutarla più di tanto.
Approfitti del fatto di essere seguito da due specialisti e segua con fiducia le loro indicazioni, senza troppa fretta e senza decisioni poco ponderate.
Saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#4]
Dal mio punto di vista ritengo che sia indispensabile affiancare alla terapia farmacologica un lavoro psicoterapeutico - e 4 sedute sono veramente poche.
Spesso negli stati ansiosi i farmaci aiutano molto a ridurre la sintomatologia, ma con la psicoterapia si lavora sulle cause e sui meccanismi che sostengono tali disturbi.
In questo modo dovrebbe riuscire a modificare quegli aspetti di sè che la portano ad avere dei vissuti depressivi e ansiosi, anche in relazione alla sua insoddisfazione sul posto di lavoro.
Spesso negli stati ansiosi i farmaci aiutano molto a ridurre la sintomatologia, ma con la psicoterapia si lavora sulle cause e sui meccanismi che sostengono tali disturbi.
In questo modo dovrebbe riuscire a modificare quegli aspetti di sè che la portano ad avere dei vissuti depressivi e ansiosi, anche in relazione alla sua insoddisfazione sul posto di lavoro.
[#6]
<<DOPO QUANTE SUDETE SI VEDONO I PRIMI MIGLIORAMENTI?>>
Non c'è un numero fisso, dipende dalla qualità del "lavoro" che si fa.
<<I FARMACI TENDONO A NASCONDERE IL PROBLEMA VERO? NON A RISOLVERLO?>>
Spesso i farmaci sono indispensabili per tenere a bada i sintomi in modo da rendere possibile la psicoterapia.
Come già le ha indicato la Collega, farmacoterapia e psicoterapia sono da considerarsi non alternative, ma complementari.
Non c'è un numero fisso, dipende dalla qualità del "lavoro" che si fa.
<<I FARMACI TENDONO A NASCONDERE IL PROBLEMA VERO? NON A RISOLVERLO?>>
Spesso i farmaci sono indispensabili per tenere a bada i sintomi in modo da rendere possibile la psicoterapia.
Come già le ha indicato la Collega, farmacoterapia e psicoterapia sono da considerarsi non alternative, ma complementari.
[#7]
I farmaci lavorano a livello del corpo, dove il disturbo si manifesta.
La psicoterapia lavora sull'origine psicologica del disturbo.
La modificazione di sè attuata con la psicoterapia, che porta ad un maggiore benessere, varia in base a molti fattori, alcuni individuali (tipo di disturbo, predisposizione al lavoro psicoterapeutico, resistenze...) altri legati al tipo di terapia intrapresa.
Il consiglio che le posso dare è di parlarne con la sua psicoterapeuta e avere un po' di pazienza e di fiducia.
La psicoterapia lavora sull'origine psicologica del disturbo.
La modificazione di sè attuata con la psicoterapia, che porta ad un maggiore benessere, varia in base a molti fattori, alcuni individuali (tipo di disturbo, predisposizione al lavoro psicoterapeutico, resistenze...) altri legati al tipo di terapia intrapresa.
Il consiglio che le posso dare è di parlarne con la sua psicoterapeuta e avere un po' di pazienza e di fiducia.
[#9]
Il vomito (se non ci sono cause mediche connesse) sembrerebbe essere una manifestazione di disagio che la sua mente esprime attraverso il suo corpo.
Per i brutti pensieri, non ci sono consigli specifici o strategie che io le possa suggerire da qui.
Ne parli con la sua psicoterapeuta che, specialista come noi, ha il vantaggio di conoscerla in prima persona e conoscere la sua storia.
Un saluto.
Per i brutti pensieri, non ci sono consigli specifici o strategie che io le possa suggerire da qui.
Ne parli con la sua psicoterapeuta che, specialista come noi, ha il vantaggio di conoscerla in prima persona e conoscere la sua storia.
Un saluto.
[#11]
In psicologia non si può parlare di una netta correlazione causa effetto del tipo: brutti pensieri= ansia; brutto pensiero=disagio; lavoro insoddisfacente =brutto pensiero.
Infatti entrano in gioco molti fattori, spesso alcuni dei quali non sono direttamente accessibili alla nostra consapevolezza.
Per questo motivo si parla di lavoro psicoterapeutico: non si tratta di individuare l'elemeto di disturbo, ma di contestualizzarlo all'interno delle sue modalità emotive, relazionali, esperienziali e delle sue predisposizioni, risorse o vulnerabilità.
Infatti entrano in gioco molti fattori, spesso alcuni dei quali non sono direttamente accessibili alla nostra consapevolezza.
Per questo motivo si parla di lavoro psicoterapeutico: non si tratta di individuare l'elemeto di disturbo, ma di contestualizzarlo all'interno delle sue modalità emotive, relazionali, esperienziali e delle sue predisposizioni, risorse o vulnerabilità.
[#13]
![Attivo dal 2011 al 2020 Attivo dal 2011 al 2020](https://static.medicitalia.it/public/avatars-ready/uomo.webp)
Ex utente
buon giorno, ieri ho iniziato a filare con un'altro pensiero, che la mia ragazza non sia giusta per me e ora non riesco piu' a togliermelo dalla testa... io ho molta voglia di vederla ma questo pensiero mi porta a provare forti sensi di colpa nei suoi confronti, mi sento uno schifo a pensare queste cose.... è il caso di lasciarla?
[#14]
Gentile Utente,
i consulti online, non suggeriscono soluzioni inerenti gli eventi della vita, ma ipotesi terapeutiche mirate alla possibile risoluzione delle sue difficoltà.
Quattro sedute sono veramente pochissime per ottenere risultati, lei è ancora nella fase conoscitiva e propedeutica alla psicoterapia, le terapie combinate, farmacoterapia e psicoterapia, sono terapie che necessitano di tempo e pazienza.
Saluti
i consulti online, non suggeriscono soluzioni inerenti gli eventi della vita, ma ipotesi terapeutiche mirate alla possibile risoluzione delle sue difficoltà.
Quattro sedute sono veramente pochissime per ottenere risultati, lei è ancora nella fase conoscitiva e propedeutica alla psicoterapia, le terapie combinate, farmacoterapia e psicoterapia, sono terapie che necessitano di tempo e pazienza.
Saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#15]
Gentile ragazzo,
si dia il tempo che le serve per praticare la strada della psicoterapia, che ha appena intrapreso. Fare di corsa la strada, usando delle 'scorciatoie', non la auiterà.
Le suggerisco di riportare alla sua psicoterapeuta i suoi pensieri e la loro frequenza, poiché solo così potrà beneficiare di ciò che sta facendo per sè.
Usare il consulto on line come surrogato al suo percorso terapeutico non le consentirà di affrontare realmente i suoi problemi, se non all'interno della sua relazione psicoterapeutica. Non si perda facendo strade più brevi.
un cordiale saluto
si dia il tempo che le serve per praticare la strada della psicoterapia, che ha appena intrapreso. Fare di corsa la strada, usando delle 'scorciatoie', non la auiterà.
Le suggerisco di riportare alla sua psicoterapeuta i suoi pensieri e la loro frequenza, poiché solo così potrà beneficiare di ciò che sta facendo per sè.
Usare il consulto on line come surrogato al suo percorso terapeutico non le consentirà di affrontare realmente i suoi problemi, se non all'interno della sua relazione psicoterapeutica. Non si perda facendo strade più brevi.
un cordiale saluto
Dr.ssa Marisa Sciancalepore
Psicologa clinica
[#16]
![Attivo dal 2011 al 2020 Attivo dal 2011 al 2020](https://static.medicitalia.it/public/avatars-ready/uomo.webp)
Ex utente
buon giorno, sabato e ieri ho passato due giorni decisamente piu' rilassati anche se ho avuto due crisi solite sulla mia ragazza, stamattina torno a lavoro e mi riprende un po' il senso di vomito....quanto ci vuole perche' tutto torni alla normalità e posssa tornare a essere felice e spensierato?
[#17]
<quanto ci vuole perche' tutto torni alla normalità e posssa tornare a essere felice e spensierato?>
Le avevo appena suggerito di riportare le sue domande alla sua psicoterapeuta, con cui ha iniziato il suo percorso e alla quale deve dare la possibilità di accogliere le sue richieste. Altrimenti in questo modo non farà altro che disperdere le sue energie a cercare risposte altrove.
Un percorso psicoterapeutico non si può esaurire in poche battute, ma ha bisogno di tempo per restituire i suoi benefici e delle sue domande per evolversi nella giusta direzione.
un cordiale saluto
Le avevo appena suggerito di riportare le sue domande alla sua psicoterapeuta, con cui ha iniziato il suo percorso e alla quale deve dare la possibilità di accogliere le sue richieste. Altrimenti in questo modo non farà altro che disperdere le sue energie a cercare risposte altrove.
Un percorso psicoterapeutico non si può esaurire in poche battute, ma ha bisogno di tempo per restituire i suoi benefici e delle sue domande per evolversi nella giusta direzione.
un cordiale saluto
Questo consulto ha ricevuto 18 risposte e 2.3k visite dal 29/09/2011.
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