Ansia-Emetofobia

Salve a tutti.
Dopo il Diploma di Maturità ho avuto dei problemi di digestione e continua nausea. Dopo i vari esami negativi sull'apparato digerente ho avuto un crollo di umore.
Iniziai un terapia con uno psicologo e l'uso del depas. Il risultato è che dopo un mese ho mollato la terapia e ho iniziato a vivere nascosto dal mondo. Ho iniziato ad aver paura di decidere(scelte lavorative, universitarie ecc). Poi con il tempo ho capito di avere dei disturbi di ansia e di avere la continua paura del mangiare con altri o "fuori". Tutto questo mi ha negato l'occasione di crearmi un futuro. Ho paura di non riuscire a gestire le mie scelte per colpa dell'ansia.
So le cause di questa fobia/ansia anticipatoria ma sono tre anni ormai che non riesco a vivere con gli altri. Sto iniziando l'università nella mia città e ho tutto a disposizione. Però da un paio di settimane è comparsa di nuovo l'ansia. Arrivo al nocciolo dicendo che ho preso in mano la situazione e ho deciso di curarmi. Ho contattato uno specialista della "Terapia breve strategica". Volevo sapere da voi esperti se è opportuno seguire questa terapia oppure scegliere la classica terapia cognitivo-comportamentale. Riprendere in mano la mia vita è difficile ma ho bisogno di un aiuto perché mi sento distrutto.
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Dr. Davide Livio Psicologo, Psicoterapeuta 8
Gentile Utente, il passo che ha appena fatto contattando uno specialista è sicuramente un passo molto importante nell'affrontare il suo disturbo indipendentemente dalla scuola di riferimento del suo terapeuta. Si fidi del suo istinto e si senta libero di scegliere il suo terapeuta più in base alla qualità della relazione che riuscirete ad instaurare già nei primi colloqui che non alla sua scuola di riferimento.
Se avesse dei dubbi sull'orientamento specifico che ha scelto, peraltro molto efficace per il suo disturbo, potrà sicuramente parlarne con lui al primo incontro.
Buon lavoro!

Dr. Davide Livio

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazzo, in qualità di psicoterapeuta cognitivo-comportamentale posso consigliare e fornire delucidazioni in merito a questo approccio, che mira a curare l'ansia attraverso l'assegnazione di compiti da eseguire tra una seduta e l'altra per lavorare, tra l'altro, sull'evitamento di quelle situazioni fortemente ansiogene.

In prima battuta però si fa un lavoro di riconoscimento delle emozioni e dei pensieri che permettono al pz. di attuare o meno determinati comportamenti.
In questo modo è possibile intercettare gli schemi cognitivi e comportamentali messi in atto dal pz. e che sono:

- automatici, ovvero il pz. non se ne rende conto perchè col tempo si è specializzato nell'attuare questi schemi

- disfunzionali, ovvero non gli permettono di stare bene (ad esempio l'evitamento).

Sull'approccio breve strategico lascio la parola ai Colleghi di tale orientamento.
Intanto Le segnalo questo articolo sui diversi modelli di psicoterapia.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Spero di esserLe stata utile.

Buona giornata

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Verena Elisa Gomiero Psicologo, Psicoterapeuta 175 3
Gentile utente ,
la decisione di contattare uno psicologo è molto importante ed è un primo passo fondamentale, perchè parte da lei stesso, consapevole di voler uscire da una situazione pesante. Al di là della scuola di riferimento è importante il tipo di relazione che lei e il suo terapeuta riuscirete a instaurare. Eventuali domande le potrà rivolgere direttamente allo psicologo.
Cordiali saluti

Dr.ssa Verena Elisa  Gomiero
psicologa psicoterapeuta
Operatore training autogeno

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