Come posso affrontare la morte di un caro
salve, un anno fa è morto mio nonno, una persona a cui ero profondamente legata e con cui ho passato parte della mia infanzia. Difatti quando mia madre lavorava io rimanevo a casa dei miei nonni quindi si può dire che sia cresciuta con loro. I primi tempi dopo la sua morte sono stati duri diciamo, piangevo spesso e non riuscivo ad accettare il fatto che lui non c'era più. Poco tempo dopo ho incontrato un ragazzo che mi ha aiutata a svagarmi e pensare meno a quello che era successo. Il problema era però che non avevo in effetti superato l'evento, tanto è vero che la prima volta che andai al cimitero e visti la sua lapide non ci volli più tornare. Ora però mi ritrovo con dei continui nervosismi, dovuti al fatto che mi manca particolarmente e che forse non sono riuscita ancora ad accettare la sua morte. Questo è difatti il primo lutto che subisco all'interno della mia famiglia. La situazione attuale è che non sto sempre male per fortuna, cioè sono molti di più i momenti di divertimento rispetto a quelli in cui penso che mi manca, diciamo un 90% e 10% nell'arco di una settimana. Il problema è che però quando ci penso inizio a piangere, o la notte mi capita spesso di fare incubi in cui c'è lui che se ne va o mia nonna che decide di morire. La situazione in famiglia non è delle migliori ma per motivi non inerenti alla morte di mio nonno, anzi devo dire che i miei parenti l'hanno superata abbastanza bene, o almeno è questo ciò che vedo. Ovviamente non sto sempre a pensare al fatto che lui non ci sia più ma mi capita di farlo la notte oppure quando vedo mia nonna sola a casa, senza mio nonno accanto. Intanto io vorrei andare al cimitero per vedere che effetto mi fa e credo che la mia reazione possa essere un segnale che mi farà capire se accetto o meno il fatto. spero in una sua risposta
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Cara ragazza,
la morte di una persona cara che ci è stata vicina nell'infanzia è un momento molto triste e a volte difficile da superare, specialmente quando è la prima volta che si vive un lutto.
Penso che la tua analisi sia corretta, e che le emozioni legate a questa perdita siano rimaste esattamente dove erano nella tua mente per riemergere a distanza di tempo con maggiore insistenza.
Da quanto ci dici in famiglia non vi siete confrontati apertamente sui vostri sentimenti e non hai nessuno disposto ad ascoltarti se vuoi parlare di come ti senti: è proprio così?
la morte di una persona cara che ci è stata vicina nell'infanzia è un momento molto triste e a volte difficile da superare, specialmente quando è la prima volta che si vive un lutto.
Penso che la tua analisi sia corretta, e che le emozioni legate a questa perdita siano rimaste esattamente dove erano nella tua mente per riemergere a distanza di tempo con maggiore insistenza.
Da quanto ci dici in famiglia non vi siete confrontati apertamente sui vostri sentimenti e non hai nessuno disposto ad ascoltarti se vuoi parlare di come ti senti: è proprio così?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
No per fortuna non è così, anzi mia madre è pronta al dibattito su questo argomento ma lei mi dice che è tutto molto normale e non sa veramente darmi una risposta alla mia grande domanda: come fare per superare veramente il tutto? speravo difatti in una vostra risposta al riguardo, anche perchè ovviamente ne capite molto di più
[#3]
Tua mamma ha ragione nel dire che è "normale", perchè soffrire per la perdita di una persona che ti ha cresciuto è ovviamente una reazione fisiologica.
Quello che invece è meno fisiologico è il fatto che a distanza di un anno sembri essere bloccata nel tuo lutto e, nonostante lo desideri, non riesca a fare visita alla tomba di tuo nonno.
Per superare un lutto, che è un'esperienza molto personale, non esiste una "formula" da mettere in pratica, valida per tutti, ma c'è la possibilità di chiedere aiuto di persona ad un psicologo con il quale affrontare l'argomento.
E' infatti importante ascoltare le emozioni che provi e non cercare semplicemente di sopprimerle, perchè, come hai già visto, tentare solo di non pensarci e di distrarsi in genere non funziona.
Solo eleborando queste emozioni con l'aiuto di un esperto potrai trasformarle e volgerle in positivo per arrivare a ricordare tuo nonno non con dolore, ma con l'affetto che merita e con la serenità che meriti.
Quello che invece è meno fisiologico è il fatto che a distanza di un anno sembri essere bloccata nel tuo lutto e, nonostante lo desideri, non riesca a fare visita alla tomba di tuo nonno.
Per superare un lutto, che è un'esperienza molto personale, non esiste una "formula" da mettere in pratica, valida per tutti, ma c'è la possibilità di chiedere aiuto di persona ad un psicologo con il quale affrontare l'argomento.
E' infatti importante ascoltare le emozioni che provi e non cercare semplicemente di sopprimerle, perchè, come hai già visto, tentare solo di non pensarci e di distrarsi in genere non funziona.
Solo eleborando queste emozioni con l'aiuto di un esperto potrai trasformarle e volgerle in positivo per arrivare a ricordare tuo nonno non con dolore, ma con l'affetto che merita e con la serenità che meriti.
[#4]
Utente
onestamente non mi sento di dire che sono bloccata in questo lutto, perchè non sto 24 ore su 24 a pensare a lui e comunque nei momenti in cui lo ricordo parlandone con la mia famiglia ho sempre un bel ricordo di affetto. A volte però mi manca ed è in quel momento che non riesco a ricordarlo con affetto ma con dolore. Sicuramente non sto male come i primi tempi questo è ovvio, anzi credo che da qualche settimana stia iniziando veramente a metabolizzare il tutto, forse perchè ne sto parlando sempre di più e mi sto convincendo che è una cosa naturale, fa parte della vita, mentre prima era ingiusto che proprio lui fosse morto. Per quanto riguarda il consulto con un psicologo purtroppo non posso permettermelo per vari motivi difatti ho deciso di scrivere qui proprio per avere un vostro consulto. so che non c'è una "formula" fissa da mettere in pratica e proprio per questo volevo un vostro consiglio. io credo che potrei superare il tutto solo parlandone con gli altri, difatti sono una persona molto chiusa che raramente si apre e il fatto che abbia scritto qui è già un passo avanti. lei che ne pensa?
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Per "bloccata" non intendo dire che trascorri la giornata a pansarci, ma che non riesci a pensarci senza dolore e con la serenità che ci si può attendere dopo un anno dalla perdita.
Sta a te valutare se il dolore è tale da chiedere un aiuto professionale, perchè il ruolo dello psicologo non è quello di dare consigli ma di lavorare sulle emozioni assieme alla persona che a lui si rivolge.
Se hai difficoltà economiche puoi iniziare a rivolgerti al consultorio più vicino, o in alternativa puoi provare a contattare dei miei colleghi facendo presente che sei motivata a risolvere ma che hai queste difficoltà.
Scrivere qui è sicuramente un primo passo importante, perchè tenerti tutto dentro ti fa solo male, ed è tanto piu apprezzabile quanto più ti è stato difficile farlo e parlare di te.
Sta a te valutare se il dolore è tale da chiedere un aiuto professionale, perchè il ruolo dello psicologo non è quello di dare consigli ma di lavorare sulle emozioni assieme alla persona che a lui si rivolge.
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Puoi iniziare a cercare dei nominativi fra gli iscritti a questo sito e contattare chi lavora nella tua zona:
www.medicitalia.it/specialisti/Psicologia
In alternativa puoi consultare l'Albo online dell'Ordine degli Psicologi della tua regione.
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Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 15.7k visite dal 26/09/2011.
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