Incapace a capire se è amore
Salve,
innanzitutto ringrazio del tempo dedicatomi per un'eventuale risposta.
Sono un ragazzo di 28 anni e mi farebbe piacere avere un'opinione "terza" di uno psicologo.
Premetto che per descrivere dettagliatamente la mia situazione dovrei scrivere parecchio e quindi mi limiterò a scrivere ciò che ritengo sia più essenziale.
Mi trovo in un periodo di crisi con la ragazza con cui convivo da 2 anni, siamo insieme da 3, ma in realtà è praticamente una relazione di 12 anni. Infatti siamo stati insieme buona parte del liceo , poi sono stato lasciato e abbiamo passato gli anni dell'università non fidanzati ma comunque molto amici.
Il fatto è che poco dopo avermi lasciato a suo tempo, lei si era resa conto di amarmi ancora e sono stato io a non voler tornare indietro, mantenendo però una grande amicizia.
Nei 5-6 anni "di pausa" lei è stata con altri ragazzi avendo relazioni per così dire "fisse", mentre nelle esperienze che ho avuto io non sono mai riuscito a dedicarmici completamente, un po' per la paura di essere lasciato ancora, ma soprattutto perchè mi sentivo di fare una sorta di tradimento alla mia ex ragazza.
Tre anni fa, dopo avermelo fatto capire ripetutamente negli anni vissuti non insieme, mi ha detto esplicitamente che mi amava da morire e che voleva sapere una volta per tutte se era ricambiata.
A quel punto, col senno di poi forse ho sbagliato, mi dissi che, non avendo trovanto un'altra donna che stimassi quanto lei e visto il bene che ci volevamo, la cosa migliore era riprovare a stare insieme.
Le dissi però che non ne ero assolutamente convinto e che avrei avuto bisogno di un rapporto un "po' libero". Da lì poi, facendomi un po' trascinare, abbiamo finito per condividere praticamente ogni istante del tempo libero insieme. In quel periodo vivevamo entrambi fuori città e io dissi di voler tornare nella nostra città, pensando per me. Subito lei ha proposto la convivenza, di cui io però ero alquanto incerto. Alla fine, anche per motivi economio/pratici, mi dissi che poteva essere la prova del nove.
Dopo un anno di convivenza sono iniziati i primi dubbi da parte mia ed ora è un anno che mi trascino in una situazione in cui non capisco se il mio è amore o se piuttosto si tratti di un sentimento più che altro paterno/fraterno nei suoi confronti.
Inizialmente non le ho parlato per paura di farla soffrire e per capirmi, ora che ne abbiamo parlato stiamo pensando d'interrompere la convivenza "per prova", per darmi il modo di capire cosa provi realmente.
In conclusione chiederei un parere a questo proposito, ha senso interrompere una convivenza? O forse si distrugge tutto? Forse data la storia pregressa dovrei lasciarla direttamente senza altre prove?
Non riesco a capirmi, le voglio tutto il bene del mondo ma da un anno sempre più spesso mi sembra di non avere più sintonia.
Può una pausa farmi capire se senza di lei non posso vivere o è meglio farla soffrire tanto subito una volta per tutte e non farle perdere altro tempo?
Molte grazie
innanzitutto ringrazio del tempo dedicatomi per un'eventuale risposta.
Sono un ragazzo di 28 anni e mi farebbe piacere avere un'opinione "terza" di uno psicologo.
Premetto che per descrivere dettagliatamente la mia situazione dovrei scrivere parecchio e quindi mi limiterò a scrivere ciò che ritengo sia più essenziale.
Mi trovo in un periodo di crisi con la ragazza con cui convivo da 2 anni, siamo insieme da 3, ma in realtà è praticamente una relazione di 12 anni. Infatti siamo stati insieme buona parte del liceo , poi sono stato lasciato e abbiamo passato gli anni dell'università non fidanzati ma comunque molto amici.
Il fatto è che poco dopo avermi lasciato a suo tempo, lei si era resa conto di amarmi ancora e sono stato io a non voler tornare indietro, mantenendo però una grande amicizia.
Nei 5-6 anni "di pausa" lei è stata con altri ragazzi avendo relazioni per così dire "fisse", mentre nelle esperienze che ho avuto io non sono mai riuscito a dedicarmici completamente, un po' per la paura di essere lasciato ancora, ma soprattutto perchè mi sentivo di fare una sorta di tradimento alla mia ex ragazza.
Tre anni fa, dopo avermelo fatto capire ripetutamente negli anni vissuti non insieme, mi ha detto esplicitamente che mi amava da morire e che voleva sapere una volta per tutte se era ricambiata.
A quel punto, col senno di poi forse ho sbagliato, mi dissi che, non avendo trovanto un'altra donna che stimassi quanto lei e visto il bene che ci volevamo, la cosa migliore era riprovare a stare insieme.
Le dissi però che non ne ero assolutamente convinto e che avrei avuto bisogno di un rapporto un "po' libero". Da lì poi, facendomi un po' trascinare, abbiamo finito per condividere praticamente ogni istante del tempo libero insieme. In quel periodo vivevamo entrambi fuori città e io dissi di voler tornare nella nostra città, pensando per me. Subito lei ha proposto la convivenza, di cui io però ero alquanto incerto. Alla fine, anche per motivi economio/pratici, mi dissi che poteva essere la prova del nove.
Dopo un anno di convivenza sono iniziati i primi dubbi da parte mia ed ora è un anno che mi trascino in una situazione in cui non capisco se il mio è amore o se piuttosto si tratti di un sentimento più che altro paterno/fraterno nei suoi confronti.
Inizialmente non le ho parlato per paura di farla soffrire e per capirmi, ora che ne abbiamo parlato stiamo pensando d'interrompere la convivenza "per prova", per darmi il modo di capire cosa provi realmente.
In conclusione chiederei un parere a questo proposito, ha senso interrompere una convivenza? O forse si distrugge tutto? Forse data la storia pregressa dovrei lasciarla direttamente senza altre prove?
Non riesco a capirmi, le voglio tutto il bene del mondo ma da un anno sempre più spesso mi sembra di non avere più sintonia.
Può una pausa farmi capire se senza di lei non posso vivere o è meglio farla soffrire tanto subito una volta per tutte e non farle perdere altro tempo?
Molte grazie
[#1]
Gentile Amico,
direi che il punto principale del suo racconto è questo:
"Nei 5-6 anni "di pausa" lei è stata con altri ragazzi avendo relazioni per così dire "fisse", mentre nelle esperienze che ho avuto io non sono mai riuscito a dedicarmici completamente, un po' per la paura di essere lasciato ancora, ma soprattutto perchè mi sentivo di fare una sorta di tradimento alla mia ex ragazza"
Mi pare di capire che mentre la sua ragazza ha avuto modo di confrontarsi seriamente con altre relazioni, e di chiarirsi le idee, lei è rimasto fermo e bloccato dalla paura che prendere un'altra direzione avrebbe portato a nuove delusioni.
Di conseguenza ha lasciato completamente alla ragazza la decisione sul vostro rapporto, e ora è comprensibile che non sappia più cosa vuole.
Non ho capito se la proposta di interrompere la convivenza prendendovi una pausa è sua o della ragazza, e se la ragazza le appare o meno dispiaciuta e triste al pensiero che la vostra storia possa finire o se questa possibilità sembra non turbarla più di tanto.
Può darci qualche dettaglio in più?
direi che il punto principale del suo racconto è questo:
"Nei 5-6 anni "di pausa" lei è stata con altri ragazzi avendo relazioni per così dire "fisse", mentre nelle esperienze che ho avuto io non sono mai riuscito a dedicarmici completamente, un po' per la paura di essere lasciato ancora, ma soprattutto perchè mi sentivo di fare una sorta di tradimento alla mia ex ragazza"
Mi pare di capire che mentre la sua ragazza ha avuto modo di confrontarsi seriamente con altre relazioni, e di chiarirsi le idee, lei è rimasto fermo e bloccato dalla paura che prendere un'altra direzione avrebbe portato a nuove delusioni.
Di conseguenza ha lasciato completamente alla ragazza la decisione sul vostro rapporto, e ora è comprensibile che non sappia più cosa vuole.
Non ho capito se la proposta di interrompere la convivenza prendendovi una pausa è sua o della ragazza, e se la ragazza le appare o meno dispiaciuta e triste al pensiero che la vostra storia possa finire o se questa possibilità sembra non turbarla più di tanto.
Può darci qualche dettaglio in più?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Ex utente
La proposta è stata mia e lei è ben più che dispiaciuta e triste, direi piuttosto disperata, ma purchè io mi capisca e stia meglio dice di essere disposta a tutto, ovviamente nei limiti. Nel senso che mi dice che vivere da sola a lei non piace e quindi che potrà aspettare, ovviamente, per un tempo limitato.
Al momento stiamo entrambi malissimo, lei perchè si trova sull'orlo di perdere quello di cui è sicura essere il suo amore, io perchè non riesco a capire quale sia la cosa più giusta e nel frattempo faccio soffrire immensamente la persona a cui tengo di più.
Vorrei aggiungere che non è che siamo due persone senza amici, che possiamo contare solo l'uno sull'altra, anzi, anche se a volte ho l'impressione che lei pensi sia così. In realtà lei è quella più solare ed espansiva, però, quello che è un motivo della mia crisi, a volte mi fa sentire troppo indispensabile per lei. Cosa che dovrebbe essere una bella cosa, ma mi genera un sentimento in cui penso che io sia la sua spalla ma lei non possa essere la mia. Una situazione non alla pari diciamo.
Tante volte però mi ha saputo tirar su di morale e riempirmi le giornate magari tristi. Per questo non riesco a capire se è una situazione di crisi che si è creata perchè magari non ero pronto a convivere, non era quello che volevo in quel momento, e quindi rimediabile, oppure ho sempre sbagliato e avrei dovuto troncare l'amicizia quando ero stato mollato da lei.
Il fatto è che la trovo una persona speciale a cui voglio un'infinità di bene e vorrei fare la cosa più giusta nei suoi confronti.
Al momento stiamo entrambi malissimo, lei perchè si trova sull'orlo di perdere quello di cui è sicura essere il suo amore, io perchè non riesco a capire quale sia la cosa più giusta e nel frattempo faccio soffrire immensamente la persona a cui tengo di più.
Vorrei aggiungere che non è che siamo due persone senza amici, che possiamo contare solo l'uno sull'altra, anzi, anche se a volte ho l'impressione che lei pensi sia così. In realtà lei è quella più solare ed espansiva, però, quello che è un motivo della mia crisi, a volte mi fa sentire troppo indispensabile per lei. Cosa che dovrebbe essere una bella cosa, ma mi genera un sentimento in cui penso che io sia la sua spalla ma lei non possa essere la mia. Una situazione non alla pari diciamo.
Tante volte però mi ha saputo tirar su di morale e riempirmi le giornate magari tristi. Per questo non riesco a capire se è una situazione di crisi che si è creata perchè magari non ero pronto a convivere, non era quello che volevo in quel momento, e quindi rimediabile, oppure ho sempre sbagliato e avrei dovuto troncare l'amicizia quando ero stato mollato da lei.
Il fatto è che la trovo una persona speciale a cui voglio un'infinità di bene e vorrei fare la cosa più giusta nei suoi confronti.
[#3]
Penso che a questo punto sarebbe opportuno che lei richiedesse un consulto psicologico di persona per parlare di quello che sta succedendo e capire cosa fare.
Da qui infatti è possibile solo darle qualche spunto, ma non conoscendola ovviamente non è possibile darle un aiuto maggiore.
Potreste eventualmente chiedere un consulto di coppia, ma credo che almeno in prima battuta sia meglio che lei si chiarisca le idee con l'aiuto di un professionista in un contesto di consulenza psicologica individuale.
Da qui infatti è possibile solo darle qualche spunto, ma non conoscendola ovviamente non è possibile darle un aiuto maggiore.
Potreste eventualmente chiedere un consulto di coppia, ma credo che almeno in prima battuta sia meglio che lei si chiarisca le idee con l'aiuto di un professionista in un contesto di consulenza psicologica individuale.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.1k visite dal 26/09/2011.
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