Separazione
Cerco di raccontare la mia vita brevemente. A 22 anni
sono affetta da un linfoma di hodgkin dal quale sono guarita dopo una lunga
ed
estenuante terapia.Mi sposo a 28anni con il ragazzo che mi accompagnava già
da
10 anni…e forse non x amore ma x abitudine e x voglia di indipendenza dato il
comportamento di una madre molto apprensiva, ossessiva e super protettiva.
Dopo
5 anni di matrimonio dal quale è nato un figlio di 4 anni e dopo un aborto mi
separo x mia scelta. In seguito al mio tradimento ho capito che ho
idealizzato
l’amore ma non l’ho mai provato. Da questo momento in poi è cominciato il mio
inferno…inseguimenti, offese, minacce di ogni genere soprattutto da parte dei
mie familiari che non accettano la mia decisione. Ogni giorno discuto
animatamente con mia madre che mi considera una poco di buono e motivo di
vergogna in tutto il paese.
Sono stata con un uomo molto più grande di me, penso per colmare la mancanza
di affetto di un padre freddo e rigido. Oggi sono sola con mio figlio, lavoro
tutto il giorno e sono costretta a dipendere dai miei genitori che
accudiscono
mio figlio. Sono frustata, fragile e irascibile ma determinata nella mia
decisione. Temo che questa situazione si ripercuoti sulla serenità di mio
figlio che al momento sembra che non avverta la tensione colmandolo di
affetto
e amore. Non ho una vita sociale, né amiche.Non so cosa fare, sono disperata
e
spesso penso al suicidio come unica via di fuga.Quando avrà fine la mia
sofferenza??Mi porto il peso del fallimento del mio matrimonio ma posso
sacrificarmi alla mia età x mio figlio o per la mia famiglia che mi opprime con
i loro giudizi?Non amo mio marito non lo desidero.Cosa devo fare?
sono affetta da un linfoma di hodgkin dal quale sono guarita dopo una lunga
ed
estenuante terapia.Mi sposo a 28anni con il ragazzo che mi accompagnava già
da
10 anni…e forse non x amore ma x abitudine e x voglia di indipendenza dato il
comportamento di una madre molto apprensiva, ossessiva e super protettiva.
Dopo
5 anni di matrimonio dal quale è nato un figlio di 4 anni e dopo un aborto mi
separo x mia scelta. In seguito al mio tradimento ho capito che ho
idealizzato
l’amore ma non l’ho mai provato. Da questo momento in poi è cominciato il mio
inferno…inseguimenti, offese, minacce di ogni genere soprattutto da parte dei
mie familiari che non accettano la mia decisione. Ogni giorno discuto
animatamente con mia madre che mi considera una poco di buono e motivo di
vergogna in tutto il paese.
Sono stata con un uomo molto più grande di me, penso per colmare la mancanza
di affetto di un padre freddo e rigido. Oggi sono sola con mio figlio, lavoro
tutto il giorno e sono costretta a dipendere dai miei genitori che
accudiscono
mio figlio. Sono frustata, fragile e irascibile ma determinata nella mia
decisione. Temo che questa situazione si ripercuoti sulla serenità di mio
figlio che al momento sembra che non avverta la tensione colmandolo di
affetto
e amore. Non ho una vita sociale, né amiche.Non so cosa fare, sono disperata
e
spesso penso al suicidio come unica via di fuga.Quando avrà fine la mia
sofferenza??Mi porto il peso del fallimento del mio matrimonio ma posso
sacrificarmi alla mia età x mio figlio o per la mia famiglia che mi opprime con
i loro giudizi?Non amo mio marito non lo desidero.Cosa devo fare?
[#1]
Quando l'affermazione della propria identità si scontra con le relazioni (sentimentali e familiari), la cultura e le scelte del passato, diventa veramente difficile da sostenere.
Lei sta cercando quella se stessa che ha dovuto trascurare quando altri motivi più pressanti occupavano il suo orizzonte. E questo significa sacrifici e molta forza.
Adesso le sembra insostenibile, ma penso che verrà ripagata da una maggiore consapevolezza e dalla forza delle proprie scelte.
E' molto importante tutelare suo figlio da queste tensioni e che le discussioni con i suoi genitori non avvengano in sua presenza.
Lei sta cercando quella se stessa che ha dovuto trascurare quando altri motivi più pressanti occupavano il suo orizzonte. E questo significa sacrifici e molta forza.
Adesso le sembra insostenibile, ma penso che verrà ripagata da una maggiore consapevolezza e dalla forza delle proprie scelte.
E' molto importante tutelare suo figlio da queste tensioni e che le discussioni con i suoi genitori non avvengano in sua presenza.
Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it
[#2]
Gentile Signora,
dopo tutto quello che ha dovuto affrontare in termini di salute, credo che serenità, amore e qualità di vita, le siano dovute.
Rinunciare, sacrificarsi e mettere gli altri dinanzi alle proprie necessità emozionali, mi sembra un suicidio in vita.
Valuti l'ipotesi di farsi aiutare da uno psicologo-psicoterapeuta, al fine di fare chiarezza tra desideri,necessità e sensi di colpa.
cari saluti
dopo tutto quello che ha dovuto affrontare in termini di salute, credo che serenità, amore e qualità di vita, le siano dovute.
Rinunciare, sacrificarsi e mettere gli altri dinanzi alle proprie necessità emozionali, mi sembra un suicidio in vita.
Valuti l'ipotesi di farsi aiutare da uno psicologo-psicoterapeuta, al fine di fare chiarezza tra desideri,necessità e sensi di colpa.
cari saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Cara signora,
lei è molto coraggiosa e forte, se è stata in grado di combattere e sconfiggere un brutto male e in seguito di sfidare tutto e tutti ponendo fine ad un matrimonio infelice senza tornare sui propri passi solo perchè sarebbe la strada più facile per porre fine alle offese che riceve.
(Riguardo alle minacce vorrei chiederle in cosa consistono, e se secondo lei c'è il pericolo che si concretizzino.)
Il suo stato di enorme stanchezza e stress è sicuramente giustificato da tutto quello che le sta accadendo, e se ne avesse la possibilità le consiglierei di tagliare i ponti e di andarsene con suo figlio in un'altra città.
Se questo non le è possibile forse può iniziare ad introdurre qualche piccolo cambiamento, ad es. se suo figlio non fosse più piccolissimo potrebbe iscriverlo al doposcuola dell'oratorio e limitare così la necessità di ricorrere a sua madre perchè lo accudisca.
In alternativa potrebbe appoggiarsi a qualche altra mamma della stessa classe del bambino e chiedere la sua disponibilità ad occuparsene (visto che i figli di entrambe potrebbero giocare assieme) in cambio di qualche altro favore che lei potrebbe fare a questa ipotetica mamma.
Sono solo un paio di idee, magari pensandoci gliene verranno anche di migliori.
Vorrei chiederle come mai non ha amiche: le ha perse a causa della malattia o non ha mai avuto amicizie strette?
lei è molto coraggiosa e forte, se è stata in grado di combattere e sconfiggere un brutto male e in seguito di sfidare tutto e tutti ponendo fine ad un matrimonio infelice senza tornare sui propri passi solo perchè sarebbe la strada più facile per porre fine alle offese che riceve.
(Riguardo alle minacce vorrei chiederle in cosa consistono, e se secondo lei c'è il pericolo che si concretizzino.)
Il suo stato di enorme stanchezza e stress è sicuramente giustificato da tutto quello che le sta accadendo, e se ne avesse la possibilità le consiglierei di tagliare i ponti e di andarsene con suo figlio in un'altra città.
Se questo non le è possibile forse può iniziare ad introdurre qualche piccolo cambiamento, ad es. se suo figlio non fosse più piccolissimo potrebbe iscriverlo al doposcuola dell'oratorio e limitare così la necessità di ricorrere a sua madre perchè lo accudisca.
In alternativa potrebbe appoggiarsi a qualche altra mamma della stessa classe del bambino e chiedere la sua disponibilità ad occuparsene (visto che i figli di entrambe potrebbero giocare assieme) in cambio di qualche altro favore che lei potrebbe fare a questa ipotetica mamma.
Sono solo un paio di idee, magari pensandoci gliene verranno anche di migliori.
Vorrei chiederle come mai non ha amiche: le ha perse a causa della malattia o non ha mai avuto amicizie strette?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#4]
Utente
Salve dottoressa, la ringrazio per aver risposto al mio grido di aiuto. Vorrei
dirle cha purtroppo non posso trasferirmi in un’altra città per motivi
economici. Questa ipotesi l’avevo valutata con il compagno con cui ero e forse
quando troverò un uomo che accetti la mia situazione e mio figlio lo farò senz’
altro.In un periodo in cui la situazione è stata insostenibile ho chiesto il
part time al mio titolare e mi è stato concesso, per accudire mio figlio dato
che non avevo alternative. Mia madre con le sue lacrime mi ha convinto a
ritornare e lavorare full time riprendendosi mio figlio che le da’ la forza per
andare avanti , così dice!Adesso che si avvicina la separazione legale è
ricominciata la mia congiura perché sia mio marito che i miei sperano in una
riconciliazione. Mia madre mi promette di regalarmi un auto, di pagarmi il
mutuo purchè annulli la separazione. Ho bisogno del suo affetto non dei soldi.
Quando ne parlo lei urla e non riusciamo a dialogare.I miei fratellicon le
rispettive mogli mi hanno girato le spalle perché sono motivo di vergogna.Non
ho amiche con cui uscire perché sono sposate o fidanzate e non hanno voluto
compromettersi coalizzandosi né con me né con mio ex marito.Forse sono state
solo amiche di comodo.La malattia non c’entra nulla ormai sono passati dieci
anni e mi sottopongo a controlli periodici.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3k visite dal 23/09/2011.
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