Bulimia nervosa con depressione e instabilità d'umore

Salve,
ho una ragazza che soffre di bulimia nervosa e stati ansioso depressivi. viveva in un'altra città ma la ho conosciuta mentre si curava qui a roma. sembrava andasse tutto bene, che migliorasse, vomitava meno etc etc quando un giorno con la scusa che le mancavano le sue cose e sua madre è tornata a casa sua per stare una settimana...da 3 settimane cerca continuamente nuove oppurtunità di lavoro nella sua città ed ha il terrore di tornare a roma, dice che qui non sta bene che il day hospital in ospedale ed il padre non la facevano sentire bene, che si sentiva come se avesse 15 anni, senza soldi, senza libertà senza felicità...morale ora non si lascia avvicinare più da me, sembra che pensi che io la voglia convincere a tornare per forza, e quando gli si nomina roma piange e strilla. come è possibile che sia traumatizzata cosi tanto? stava bene, andava tutto bene, e da un giorno all'altro è cambiato tutto in maniera irreparabile. come devo comportarmi? se provo a farla ragionare mi considera contro di lei se non lo faccio mi scappa via. ha il padre qui a roma (padre con il quale non ha rapporto perchè i suoi si sono separati quando era piccola, sperava tornando a roma di riallacciarlo questo rapporto, ma la nuova moglie di lui non ha fatto il "massimo" per favorire questo riavvicinamento) e la madre nella sua città (madre che a dire suo è crudele con lei, che la sgrida di continuo, e la insulta) odia tutti e due ed è per questo che vuole lascaire anche la casa materna per andare a vivere da sola, o addirittura come le è balenato da qualche giorno in testa fare una esperienza a londra di un mese...perchè dice che è da sempre un suo sogno e che se non va adesso non potrà farlo in seguito...io sono perso, confuso, distrutto, spaesato, incerto...vi prego datemi un appiglio logico a tutto ciò che sta succedendo. come mi devo comportare?
vi ringrazio per l'attenzione.
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Dr. Roberto Fantasia Psicologo, Psicoterapeuta 99 1
Non credo lei si possa comportare meglio di come sta già facendo. Continui a mostrarle comprensione e fiducia, riconoscendo dentro di sè il limite oltre il quale non può e non deve spingersi, per una questione di amorproprio. Con tutto l'amore che sente non sarà lei a dover salvare la sua compagna. Al contrario, è giusto che la sua ragazza si confronti anche con i sentimenti che sta provando lei ora. Personalmente, credo debba continuare il suo percorso di terapia. Il cambiamento è un processo lento, ed è in queste situazioni che si creano i presupposti di un eventuale ricaduta. La incoraggi a proseguire il suo percorso.
La saluto cordialmente

Dr. Roberto Fantasia
www.psicologo-fantasia.com

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Dr. Luca Borelli Psicologo, Psichiatra, Psicoterapeuta 32 2
Gentilissimo signore,
trovo decisamente encomiabile la Sua preoccupazione e la conseguente richiesta d'aiuto: dimostra non solo il Suo amore per la ragazza, ma anche la consapevolezza della gravità di una patologia come l'anoressia. Lei è una persona veramente molto saggia, accorta, e piena di risorse. La ragazza ha veramente trovato in Lei un piccolo Angelo Custode.
Ma dalle Sue parole si capisce anche che Lei sa bene di avere dei limiti, e non solo per la distanza che La separa dalla Sua ragazza. Dice di sentirsi perso, confuso, e di comprendere che qualsiasi cosa faccia (o non faccia) lei La mette nello stato d'animo di essere comunque nel torto, di sbagliare, e di diventare magari inconsapevolmente la causa di un peggioramento. E - come se non bastasse - si sente rifiutato.
Chiunque altro al Suo posto sarebbe crollato, ma Lei no.
Lei ha scritto per chiedere aiuto, e noi siamo qui proprio per questo.
Mantenendo sacre le parole del Collega che mi ha preceduto, mi permetta di darLe alcuni piccoli suggerimenti.
Primo: se Lei si lascia prendere dal vortice che affligge la Sua ragazza, non fa che peggiorare la situazione. Deve tenere a mente una cosa che spesso chi si dedica ad aiutare gli altri dimentica: non si può aiutare qualcuno se noi stessi abbiamo bisogno d'aiuto; e Lei, ora, ha bisogno d'aiuto. Non perché sia "malato", ma perché per assistere e saper comprendere i messaggi che provengono da persone emotivamente e psicologicamente disturbate occorre essere nel pieno delle nostre capacità, fisiche e mentali.
Non è un caso che anche chi fa lo Psicoterapeuta di professione si avvalga spesso - per i casi più complessi e coinvolgenti - di un altro Psicoterapeuta, detto "Supervisore", che lo aiuta a non essere risucchiato dai problemi del Paziente, e gli mostra una via oggettiva, da esterno, che magari il Terapeuta - pur se bravo - non aveva notato.
Ecco quindi che anche Lei - a mio parere - potrebbe trarre vantaggio da una figura professionale analoga, che La aiutasse a togliersi da questa "empasse" nella quale mi pare tanto sia per amore caduto.
Il mio primo consiglio è quindi di rivolgersi Lei stesso ad uno Psicoterapeuta.
Ma il secondo (e ultimo...) suggerimento che mi preme di darLe viene dalla mia personale esperienza professionale (e quindi non lo troverà scritto nei libri...): diverse volte mi è capitato di non poter, per infiniti motivi, raggiungere il Paziente effettivamente malato; in molti di questi casi ho tentato - con il consenso, l'aiuto, ed una certa "complicità" da parte dei parenti che mi esponevano i problemi - di imbastire una sorta di "terapia per interposta persona" sulla base di ciò che Le ho sopra accennato riguardo ai "Terapeuti Supervisori", ed ho fino ad oggi ottenuto risultati decisamente incoraggianti. Ovviamente, nel Suo caso, Lei dovrebbe prima affrontare e risolvere i Suoi personali problemi psicologici, ma tutto ciò andrebbe a beneficio non solo Suo, ma anche della possibilità di aiutare efficacemente la Sua ragazza, e salvare il Vostro amore.
Le chiedo scusa di essere stato un po' prolisso, e forse di non averLe fornito la risposta a tutte le Sue domande, ma ho sinceramente fatto del mio meglio per darLe tutte le informazioni possibili, affinché Lei possa valutare ciò che riterrà più giusto per il Suo bene, per il bene della Sua ragazza, e per il Vostro sperabile sereno futuro insieme.
La prego in ogni caso di tenermi al corrente.

Cari saluti

Luca Borelli

Prof. Dott. Luca Borelli
Medico Chirurgo Psicologo Psicoterapeuta
Docente Universitario di Tecniche di Terapia

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazzo,
chi soffre di disturbi del comportamento oro-alimnetare, non ha una stabilità di fondo , andando in contro a frequenti fluttuazioni del tono dell'umore e, delle progettualità di vita futura.
Lei per quanto amorevolmnete preoccupato, non credo possa fare molto, oltre che ascoltarla, il disagio di fondo appartiene alla sua fidanzata e, dovrebbe analizzarlo e risolverlo con l'aiuto di uno psicoterapeuta.
cari saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Claudia Signa Psicologo 75 3
Gentile ragazzo,
stare con una persona che soffre di un disturbo alimentare è molto difficile, spesso non si sa cosa fare e si ha l'idea continuamente di sbagliare.
Forse l'unico modo per stare vicino alla sua fidanzata è di farle sentire il suo amore, di tranquillizzarla sulla possibilità di trovare una via che la possa aiutare.
Il consiglio è di avere tanta pazienza, non giudicare i suoi comportamenti o valutare le sue scelte e sopratutto si assicuri che continua ad andare a curarsi in un centro specializzato.

Cordialmente

Dr.ssa Claudia Signa;
Psicologa, perfezionata in valutazione psicologica.

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