Invidiare chi muore
Mi è successo quando è morta mia cognata di invidiarla. Ho pensato: "Beata lei!!" e mi sono stupita di questo pensiero. Non ritengo di essere depressa, forse anche troppo attiva, è che ho avuto una vita molto faticosa, per evitare di soffrire ulteriormente in amore, ho scelto di stare da sola. Mi piace stare da sola, amo la natura il silenzio e se capita di stare con altre persone so essere di compagnia. Ho due figli, una grande che vive con la sua famiglia, lontana da me, e un figlio adolescente che cresco da sola perchè il padre non si sentiva di essere nuovamente padre. Ho sentito una mia conoscente che mi ha detto che sua figlia quando è morta le è venuta in sogno e le ha detto che non si soffre, "é come andare sott'acqua e poi svegliarsi in un'altra vita". Queste parole continuano a risuonare in me come qualcosa di bello e piacevole, anche se razionalmente non ho intenzioni suicidarie...è che ne ho piene le scatole delle infinite difficoltà. Ho ripreso gli studi e devo finire la Tesi, la sento come un macigno, poi penso che devo fare il tirocinio per un anno e poi prepararmi per l'esame di Stato. Mi sento come Santo Pancha contro i mulini a vento, neanche Don Chisciotte. Ho bisogno di ritrovare le forze e le energie, che sento succhiate dalle responsabilità, e dalla mancanza di autonomia economica. Mi fa molta rabbia, dopo tanto impegno essere troppo vecchia per fare il mio lavoro, troppo giovane per la pensione, e troppo arrabbiata per stare serena.
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Gentile signora, se l'etichetta "depressa" non Le piace e non mi pare adeguata, possiamo dire però che Lei sembra un po' affaticata dalla vita.
Probabilmente la sorte di Sua cognata Le è sembrata una "liberazione", uno "star meglio" rispetto alle difficoltà che si incontrano ogni giorno.
Tuttavia la vita è piena di difficoltà per tutti. E Lei ha fatto scelte ben precise per togliere di mezzo un po' di ostacoli: "per evitare di soffrire ulteriormente in amore, ho scelto di stare da sola".
L'evitamento a volte può essere una buona strategia, ad es. di fronte ad un pericolo; altre volte va bene solo in un primo momento ma in realtà ci complica la vita (se evitiamo ciò che ci fa paura, col tempo la paura si amplifica).
In questa circostanza, Lei ha bisogno di riprendere in mano la situazione e di rinnovare le Sue energie per poter godere dei traguardi raggiunti, perchè adesso sembra avere una visione pessimista della vita.
Che cosa conta di fare?
Probabilmente la sorte di Sua cognata Le è sembrata una "liberazione", uno "star meglio" rispetto alle difficoltà che si incontrano ogni giorno.
Tuttavia la vita è piena di difficoltà per tutti. E Lei ha fatto scelte ben precise per togliere di mezzo un po' di ostacoli: "per evitare di soffrire ulteriormente in amore, ho scelto di stare da sola".
L'evitamento a volte può essere una buona strategia, ad es. di fronte ad un pericolo; altre volte va bene solo in un primo momento ma in realtà ci complica la vita (se evitiamo ciò che ci fa paura, col tempo la paura si amplifica).
In questa circostanza, Lei ha bisogno di riprendere in mano la situazione e di rinnovare le Sue energie per poter godere dei traguardi raggiunti, perchè adesso sembra avere una visione pessimista della vita.
Che cosa conta di fare?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
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Gentile Signora
partendo dal titolo del suo consulto "invidia per chi muore" e da quello che poi in seguito racconta, penso che lei stia attraversando una fase della vita non particolarmente facile, inoltre si sta laureando e non mi pare poco, a questo si aggiungono gli impegni familiari, lavorativi ed economici. Dal punto di vista affettivo, anche lì, da quello che accenna, sembra che abbia avuto ulteriori delusioni, per tutte queste cose se non erro, l'abbiano portata a pensare che è meglio morire che vivere, Un ragionamento molto razionale e comprensibile da parte Sua, ma vorrei ricordarle che dopo la morte se vogliamo rimanere sul piano razionale non sappiamo cosa ci sia realmente, non ne abbiamo le prove..se sarà meglio o peggio, se saremo eternamente felici o infelici..i sogni non sono razionali e molto spesso si danno interpretazioni che sono dettati soprattutto dalla nostra superstizione. Le dico inoltre che ha due figli sicuramente meravigliosi di cui uno adolescente, l'altra figlia è lontano ma entrambi hanno bisogno di Lei, ci pensi un attimo. Quello che le consiglio se vuole approfondire e comprendere questa sua fase della vita particolarmente difficile è di intraprendere un percorso che le darà un po' di sollievo a tutti i suoi affanni, mentre personalmente nei limiti di un consulto on-line rimango a sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali Saluti
partendo dal titolo del suo consulto "invidia per chi muore" e da quello che poi in seguito racconta, penso che lei stia attraversando una fase della vita non particolarmente facile, inoltre si sta laureando e non mi pare poco, a questo si aggiungono gli impegni familiari, lavorativi ed economici. Dal punto di vista affettivo, anche lì, da quello che accenna, sembra che abbia avuto ulteriori delusioni, per tutte queste cose se non erro, l'abbiano portata a pensare che è meglio morire che vivere, Un ragionamento molto razionale e comprensibile da parte Sua, ma vorrei ricordarle che dopo la morte se vogliamo rimanere sul piano razionale non sappiamo cosa ci sia realmente, non ne abbiamo le prove..se sarà meglio o peggio, se saremo eternamente felici o infelici..i sogni non sono razionali e molto spesso si danno interpretazioni che sono dettati soprattutto dalla nostra superstizione. Le dico inoltre che ha due figli sicuramente meravigliosi di cui uno adolescente, l'altra figlia è lontano ma entrambi hanno bisogno di Lei, ci pensi un attimo. Quello che le consiglio se vuole approfondire e comprendere questa sua fase della vita particolarmente difficile è di intraprendere un percorso che le darà un po' di sollievo a tutti i suoi affanni, mentre personalmente nei limiti di un consulto on-line rimango a sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali Saluti
Dr.ssa Annalisa Marcosano
Psicologa e Psicoterapeuta
[#3]
Utente
Miei figli sono sicuramente deliziosi e non ho consciamente nessuna intenzione di morire. Mi sono stupita delle mie emozioni, questo si. Dovrei dare una virata alla mia vita, anzi voglio assolutamente dare una virata alla mia vita, solo che ora devo concludere la tesi entro novembre. Ho bisogno di lavorare, e devo però mantenermi libera per potere fare il tirocinio altrimenti è inutile. Cerco di fare dei lavoretti saltuari che al momento mi permettono di concludere la formazione e (arrancando) pagare le spese. So di dovere aspettare ancora un poco, e che al momento ne ho piene le scatole, eppure mi sento vuota, come un'automa seguo i compiti che ho deciso di svolgere. Ora devo riuscire a sbloccarmi per concludere la tesi e poi reinventarmi nuove motivazioni per trovare piacevole andare avanti, e progettare il mio futuro.
[#4]
Cara signora,
la sua situazione è oggettivamente stressante e richiede forza e impegno per essere sostenuta.
E' quindi comprensibile che lei si senta sovraccaricata e che, a livello di fantasie, possa venirle in mente che mollare tutto (morire) sarebbe un bell'alleggerimento.
Vorrei sottolineare il fatto che il suo racconto è punteggiato da diversi "devo".
Se n'è accorta?
Non so se la scelta di studiare è stata un'opzione obbligata o se l'ha deciso liberamente, ma in entrambi i casi questo segnala sia che ha tante energie e aspettative per il futuro, sia che forse pretende troppo da sè stessa.
Riesce a concedersi delle tregue o si sente a disagio o in colpa se si riposa o fa qualcosa per sè stessa?
la sua situazione è oggettivamente stressante e richiede forza e impegno per essere sostenuta.
E' quindi comprensibile che lei si senta sovraccaricata e che, a livello di fantasie, possa venirle in mente che mollare tutto (morire) sarebbe un bell'alleggerimento.
Vorrei sottolineare il fatto che il suo racconto è punteggiato da diversi "devo".
Se n'è accorta?
Non so se la scelta di studiare è stata un'opzione obbligata o se l'ha deciso liberamente, ma in entrambi i casi questo segnala sia che ha tante energie e aspettative per il futuro, sia che forse pretende troppo da sè stessa.
Riesce a concedersi delle tregue o si sente a disagio o in colpa se si riposa o fa qualcosa per sè stessa?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#5]
Gentile signora, rispondo al suo ultimo consulto, l'idea "di morire" e lo metto tra virgolette, le ha solo sfiorato il pensiero e di questo si è sentita colpita emotivamente, (se posso dire) si è quasi spaventata,le dico che può capitare. Obiettivamente è sotto pressione per la tesi quindi è comprensibile, la conclusione è imminente per cui vedrà che quando avrà finito il tutto si sentirà più libera e serena e riuscirà come diceva Lei a riorganizzarsi ed investire su nuovi progetti futuri. Quanto afferma è assolutamente positivo pertanto le auguro personalmente i miei migliori auguri!
[#6]
Utente
Oggi mi sento meglio, per fortuna ho trovato una segretaria all'Università che mi seguirà in una ricerca che trovo complessa (e già questo mi fa stare meglio). Domani mattina ho deciso di fare un salto al mare, anche solo di mezzora, per caricarmi di energia positiva e poi riprendere la tesi, ho tempo una settimana per sistemarla bene così da ottimizzare la consulenza. E' bello sapere che qualcuno si occupa di me, ne ho proprio bisogno. Grazie davvero!!!
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 5.5k visite dal 19/09/2011.
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