Fissazione orale bambina 4 anni 1/2
Buongiorno,
ho due bambine di 2 e 4 anni e mezzo. La 'grande' ha un bisogno irrefrenabile di ciucciare, sgranocchiare o mettere qualsiasi cosa in bocca. Usa ancora il ciuccio per dormire e si sveglia se per caso lo perde. Di giorno cerco di non darglielo ma spesso me lo chiede e se non ha quello si mangia le unghie (anche dei piedi!) dita delle bambole etc. o succhia e morde le maniche o gli elastici per i capelli. Insomma tutto quanto le capiti a portata di bocca. Ha sempre avuto questa tendenza ma molto di più da quando è nata la sorellina. Poi tragicamente 9 mesi fa è mancato mio marito e da allora non ho più fatto molte pressioni per abbandonare il ciuccio, anche se si sta rovinando la dentatura. Non riesce a colmare la sua ansia in altro modo e mi rattrista. Inoltre temo che abbia una fissazione della fase orale che potrebbe portarsi dietro da grande con conseguenti problemi. Potrei avere un parere e qualche consiglio su come aiutarla a superare questa dipendenza?
ho due bambine di 2 e 4 anni e mezzo. La 'grande' ha un bisogno irrefrenabile di ciucciare, sgranocchiare o mettere qualsiasi cosa in bocca. Usa ancora il ciuccio per dormire e si sveglia se per caso lo perde. Di giorno cerco di non darglielo ma spesso me lo chiede e se non ha quello si mangia le unghie (anche dei piedi!) dita delle bambole etc. o succhia e morde le maniche o gli elastici per i capelli. Insomma tutto quanto le capiti a portata di bocca. Ha sempre avuto questa tendenza ma molto di più da quando è nata la sorellina. Poi tragicamente 9 mesi fa è mancato mio marito e da allora non ho più fatto molte pressioni per abbandonare il ciuccio, anche se si sta rovinando la dentatura. Non riesce a colmare la sua ansia in altro modo e mi rattrista. Inoltre temo che abbia una fissazione della fase orale che potrebbe portarsi dietro da grande con conseguenti problemi. Potrei avere un parere e qualche consiglio su come aiutarla a superare questa dipendenza?
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Gentile signora,
forse un comportamento suscitato dalla difficoltà di adeguarsi alla nascita della sorellina (eventualità piuttosto frequente fra i bambini) si è rafforzato e "fissato" a seguito del grave lutto che vi ha colpite, e che l'ha comprensibilmente portata a limitare le pressioni perchè la piccola abbandoni questo comportamento.
Come forse saprà (anche in considerazione dei termini che ha utilizzato) per un bambino di quell'età è fondamentale avere accanto adulti sereni ed equilibrati, che permettano il fisiologico susseguirsi delle varie tappe dello sviluppo psicologico.
Per questo credo che lei per prima, se già non l'ha fatto, potrebbe cercare un aiuto per elaborare il lutto e trovare un nuovo equilibrio, che le permetta di gestire il rapporto con le bambine in questa nuova situazione.
Con un supporto adeguato potrà rispondere nella maniera più adeguata al dolore e alla sofferenza della sua bambina, che risente sicuramente molto dei suoi stati d'animo.
La sorellina sta manifestando qualche segno di disagio?
forse un comportamento suscitato dalla difficoltà di adeguarsi alla nascita della sorellina (eventualità piuttosto frequente fra i bambini) si è rafforzato e "fissato" a seguito del grave lutto che vi ha colpite, e che l'ha comprensibilmente portata a limitare le pressioni perchè la piccola abbandoni questo comportamento.
Come forse saprà (anche in considerazione dei termini che ha utilizzato) per un bambino di quell'età è fondamentale avere accanto adulti sereni ed equilibrati, che permettano il fisiologico susseguirsi delle varie tappe dello sviluppo psicologico.
Per questo credo che lei per prima, se già non l'ha fatto, potrebbe cercare un aiuto per elaborare il lutto e trovare un nuovo equilibrio, che le permetta di gestire il rapporto con le bambine in questa nuova situazione.
Con un supporto adeguato potrà rispondere nella maniera più adeguata al dolore e alla sofferenza della sua bambina, che risente sicuramente molto dei suoi stati d'animo.
La sorellina sta manifestando qualche segno di disagio?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile signora,
sembra che sua figlia metta in atto dei comportamenti tipici di fasi molto precoci dello sviluppo, quindi non del tutto adeguati all'età.
Lei ha osservato che questi comportamenti sono comparsi con la nscita della sorellina e si sono intensificati con la perdita del padre, entrambi eventi che possono aver turbato anche profondamente sua figlia.
Le suggerisco di rivolgersi ad uno psicoterapeuta esperto nel trattamento dei bambini o anche al servizio di neuropsichiatria infantile della sua ULSS di appartenenza.
Cordiali saluti
sembra che sua figlia metta in atto dei comportamenti tipici di fasi molto precoci dello sviluppo, quindi non del tutto adeguati all'età.
Lei ha osservato che questi comportamenti sono comparsi con la nscita della sorellina e si sono intensificati con la perdita del padre, entrambi eventi che possono aver turbato anche profondamente sua figlia.
Le suggerisco di rivolgersi ad uno psicoterapeuta esperto nel trattamento dei bambini o anche al servizio di neuropsichiatria infantile della sua ULSS di appartenenza.
Cordiali saluti
Dr.ssa Federica Meriggioli - Psicologa Psicoterapeuta
Via Roma 131, Spinea Ve
Tel. 3498534295 www.federicameriggioli.com
[#3]
Ex utente
Ringrazio entrambi per le celeri risposte. Concordo a pieno con le vostre opinioni. Prima della tragedia che ci ha colpiti improvvisamente avevo già intenzione di contattare uno psicoterapeuta proprio per affrontare la gelosia e l'ansia di mia figlia e il rapporto molto conflittuale con me. Avevo già provato con un omeopata senza grandi successi. Immediatamente dopo l'incidente ho contattato una psicoterapeuta per sapere come affrontare questo lutto con le bambine. Oltre a darmi consigli sul cosa dire a loro e come comportarmi, ha lavorato su di me per 6 mesi, sostenendomi con delle cure naturali (omeopatia e complessi naturali). All'inizio dell'estate ha visto anche mia figlia e le ha dato una cura omeopatica. deve rivederla a breve ma lei sostiene comunque che la serenità sono io a dovergliela trasmettere. Questo è vero e cerco di fare del mio meglio, ma spesso mi è difficile restare serena anche a fronte dei loro capricci. La piccola si è attaccata molto a me e ora sta iniziando il nido spero senza troppi disagi. Ha fatto molti progressi in questi mesi e loro 2 sono molto attaccate anche se a volte litigano, ma nella norma direi. La grande ha un carattere molto di sifda e sembra sapere chiaro quello che vuole. Se cerco il contatto fisico con un abbraccio quando chiede il ciuccio mi ripete: gli abbracci sono per quando mi manca papà, ora voglio il ciuccio, altrimenti mi viene mal di pancia...
Non so se dovrei insistere di più con la psicoterapia per lei o lasciare correre e cercare di modificare le cose lavorando solo su di me. Grazie e cordiali saluti
Non so se dovrei insistere di più con la psicoterapia per lei o lasciare correre e cercare di modificare le cose lavorando solo su di me. Grazie e cordiali saluti
[#5]
>>> temo che abbia una fissazione della fase orale
>>>
Questa "diagnosi" le sarebbe stata suggerita dalla psicoterapeuta, o le è venuta in mente da sola, magari per sentito dire?
>>> sostiene comunque che la serenità sono io a dovergliela trasmettere
>>>
Sì, a quell'età i bambini non possono essere ancora considerati del tutto individui in senso psicologico, perché sono sensibilissimi all'influenza emotiva dei genitori. Può essere utile immaginarli come delle emanazioni, delle estensioni dei genitori. Per questo è molto più semplice agire sui bambini per via indiretta agendo sui genitori, anziché direttamente su di loro.
>>> Non so se dovrei insistere di più con la psicoterapia per lei o lasciare correre e cercare di modificare le cose lavorando solo su di me.
>>>
Per quanto detto sopra, parlare di psicoterapia su una bambina di soli 4 anni secondo me è fuori luogo. Semmai, se la psicologa fosse abituata a lavorare con i bambini, se fosse ad esempio una psicologa dell'età avolutiva o una psicoterapeuta a indirizzo sistemico-familiare potrebbe, lavorando con sua figlia, dare a lei come madre delle restituzioni preziose per capire come comportarsi. Ma un lavoro psicoterapeutico vero e proprio lo vedrei eventualmente utile solo per lei come individuo, magari mettendo fra gli obiettivi quello d'interagire con sua figlia in modo da lasciarla il più serena possibile.
Cordiali saluti
>>>
Questa "diagnosi" le sarebbe stata suggerita dalla psicoterapeuta, o le è venuta in mente da sola, magari per sentito dire?
>>> sostiene comunque che la serenità sono io a dovergliela trasmettere
>>>
Sì, a quell'età i bambini non possono essere ancora considerati del tutto individui in senso psicologico, perché sono sensibilissimi all'influenza emotiva dei genitori. Può essere utile immaginarli come delle emanazioni, delle estensioni dei genitori. Per questo è molto più semplice agire sui bambini per via indiretta agendo sui genitori, anziché direttamente su di loro.
>>> Non so se dovrei insistere di più con la psicoterapia per lei o lasciare correre e cercare di modificare le cose lavorando solo su di me.
>>>
Per quanto detto sopra, parlare di psicoterapia su una bambina di soli 4 anni secondo me è fuori luogo. Semmai, se la psicologa fosse abituata a lavorare con i bambini, se fosse ad esempio una psicologa dell'età avolutiva o una psicoterapeuta a indirizzo sistemico-familiare potrebbe, lavorando con sua figlia, dare a lei come madre delle restituzioni preziose per capire come comportarsi. Ma un lavoro psicoterapeutico vero e proprio lo vedrei eventualmente utile solo per lei come individuo, magari mettendo fra gli obiettivi quello d'interagire con sua figlia in modo da lasciarla il più serena possibile.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Ex utente
E' così, si tratta di un medico specializzato in psicologia clinica. Però cura con rimedi naturali, cosa molto importante per me, dato che sarei stata molto contraria a prendere psicofarmaci. Devo ammettere che penso di avere superato i primi tempi abbastanza serenamente. Non so se sia stata la terapia o la consapevolezza di non potermi lasciare andare per il benessere delle nostre bimbe o ancora l'energia che mi dava l'averle vicine. Forse tutto questo, insieme al sostegno psicologico. Però non ero dell'idea di fare molte sedute quindi non sono mai andata con piena convinzione che mi facesse bene e ho spesso cercato di troncare ma riusciva sempre a convincermi a proseguire. Ora alterno momenti di serenità ad altri di tristezza o anche disperazione. Sento spesso di non essere all'altezza del compito di educare le mie figlie e trasmetterle serenità. Molte volte mi sono detta che sarebbe tutto più semplice da sola. Loro non si meritano di crescere senza un padre e io non dovrei avere il peso di crescere due anime senza il mio amore a fianco e mi sento soffocata nel mio essere. Se fossi sola avrei invece la libertà di scegliere altre vie per andare avanti. Poi però ci ripenso e mi dico che loro sono il vero senso della mia vita e devo senitirmi fortunata ad avere questo privilegio...
[#7]
E' sempre preferibile che non sia lo stesso professionista a somministrare farmaci e psicoterapia (per non confondere i piani spesso perfino nel ssn l'organizzazione è questa, nonostante le risorse siano limitate).
Di conseguenza le consiglierei di farsi seguire da uno psicologo pur continuando a rivolgersi per i rimedi naturali ed omeopatici al medico che l'ha in cura.
Ad ogni modo l'importante è che non interrompa le terapie perchè si trova in un periodo comprensibilmente molto difficile e complicato.
Le faccio tanti auguri,
Di conseguenza le consiglierei di farsi seguire da uno psicologo pur continuando a rivolgersi per i rimedi naturali ed omeopatici al medico che l'ha in cura.
Ad ogni modo l'importante è che non interrompa le terapie perchè si trova in un periodo comprensibilmente molto difficile e complicato.
Le faccio tanti auguri,
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Ex utente
Dr Santonocito, grazie per la sua risposta. Della 'fissazione' me ne preoccupo io avendo letto varie cose su internet, che spesso ahimè ammetto confonda di più le idee... La specialista che mi vede lavora anche su terapia familiare. L'ha vista una volta e hanno giocato insieme. Lei sostiene che non abbia grossi problemi ma che sia ansiosa, molto sveglia ed estremamente creativa. Quindi si annoia facilmente e ha bisogno di essere molto seguita nel gioco per esprimersi al meglio. In effetti cerca sempre compagnia (soprattutto la mia) mi rimprovera spesso di non giocare con lei. Io lo faccio ma non quanto vorrebbe e poi, seppure non lavori, mi trovo spesso impegnata nelle faccende di casa o a discutere con lei piuttosto che giocare.
Quindi la rivedrà a breve, a distanza di 2 mesi dalla prima 'seduta' ma come mi ha confermato ora lei, anche la dottoressa ritiene che il lavoro vada svolto ancora per un pò su di me. Grazie e cordiali saluti,
Quindi la rivedrà a breve, a distanza di 2 mesi dalla prima 'seduta' ma come mi ha confermato ora lei, anche la dottoressa ritiene che il lavoro vada svolto ancora per un pò su di me. Grazie e cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 16.9k visite dal 11/09/2011.
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