ansia sintomi
[#1]
Questa domanda dovrebbe esere rivolta ad un medico più che ad uno psicologo, e in generale la risposta dipende da quale sintomo si prende in oggetto (ad es. una gastrite cronica psicosomatica potrebbe esitare in un'ulcera mentre altri fastidi possono non portare a danni rilevanti).
Indipendentemente da potenziali danni al fisico una situazione caratterizzata da sintomi corporei dovuti all'ansia dovrebbe essere curata prima di tutto per contrastare la sua influenza negativa sull'esistenza della persona che ne soffre.
E' il suo caso?
Indipendentemente da potenziali danni al fisico una situazione caratterizzata da sintomi corporei dovuti all'ansia dovrebbe essere curata prima di tutto per contrastare la sua influenza negativa sull'esistenza della persona che ne soffre.
E' il suo caso?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Grazie per la risposta. Si sono in cura da quasi un anno sia da uno psicologo che da un neurologo.. E ho scritto altre volte in questo sito.. il mio problema è che sono diventato ipocondriaco e percepisco qualsiasi segnale del mio corpo.. E tutto ciò mi rende ansioso perchè anche sapendo di star bene fisicamente non riesco ancora a non pensare alle somatizzazioni, ogni giorno sento qualche dolorino nuovo e qualche fastidio che esiste solo nella mia testa.. Ed ho paura che il mio fisico a forza di somatizzazioni si possa danneggiare..
[#4]
Utente
Mi dice di distrarmi di dedicare il mio tempo a delle attività in modo da non pensarci ecc.. E infatti quando lavoro o quando esco con gli amici sto bene.. il problema più che altro è che quando sono a casa o esco da solo inevitabilmente il mio pensiero va a quest'ansia e alle somatizzazioni.. Ma non è che posso stare insieme alla gente e distrarmi 24 ore su 24... Poi spesso mi succede che quando faccio attività fisica (flessioni a terra o corsetta) ho paura che mi succeda qualcosa al cuore e mentre e dopo lo sforzo avverto delle aritmie (penso siano extrasistole).. Ma questo mi capita a volte.. Esempio stamattina ho fatto le flessioni a mente libera e nn ho sentito nulla.. A volte ci riesco a volte no.. Poi ultimamente mi sono lasciato con la ragazza dopo 6 mesi.. insomma non sto passando un bel periodo..
[#5]
"Mi dice di distrarmi di dedicare il mio tempo a delle attività in modo da non pensarci ecc."
E' sicuro che sia uno psicologo?
Di certo se lei riuscisse a distrarsi buona parte del problema sarebbe superato.
Tanto per capire, sta facendo una psicoterapia e, se sì, di che orientamento e con quale frequenza?
E' sicuro che sia uno psicologo?
Di certo se lei riuscisse a distrarsi buona parte del problema sarebbe superato.
Tanto per capire, sta facendo una psicoterapia e, se sì, di che orientamento e con quale frequenza?
[#6]
Utente
Francamente non le so rispondere.. So solo che è uno psicologo competente con anni di esperienza alle spalle e dalle sedute ne esco positivamente.. Lui non mi ha mai parlato ne del tipo della psicoterapia che sto facendo ne del nome.. Ho iniziato con delle sedute una volta a settimana e dopo quando ho avuto dei miglioramenti riducendo anche i farmaci (dal mio neurologo ovviamente) ci siamo visti e ci stiamo vedendo tutt'ora ogni 15 giorni.. Le posso dire che il mese scorso ad esempio dopo una seduta sono stato benissimo senza alcun sintomo per almeno 12-13 giorni.. poi con i problemi cn la ragazza... e varie situazioni spiacevoli i sintomi dell'ansia sono tornati.. anche se non in maniera grave.. Ma sulla professionalità del mio psicologo le assicuro che non ho nessun dubbio.
[#7]
"non riesco ancora a non pensare alle somatizzazioni"
Gent.le utente,
non si tratta di sviluppare la capacità di ignorare le sensazioni sgradevoli che prova a seguito di pensieri o somatizzazioni, piuttosto di individuare (attraverso l'elaborazione della sua esperienza all'interno dello spazio psicoterapico) il loro significato, quindi si tratta si spostare l'attenzione dai rischi per la sua salute al suo disagio interiore che non è un "puro esercizio di masochismo" ma forse riguarda il fatto che come dice lei stesso:
". insomma non sto passando un bel periodo.. "
Gent.le utente,
non si tratta di sviluppare la capacità di ignorare le sensazioni sgradevoli che prova a seguito di pensieri o somatizzazioni, piuttosto di individuare (attraverso l'elaborazione della sua esperienza all'interno dello spazio psicoterapico) il loro significato, quindi si tratta si spostare l'attenzione dai rischi per la sua salute al suo disagio interiore che non è un "puro esercizio di masochismo" ma forse riguarda il fatto che come dice lei stesso:
". insomma non sto passando un bel periodo.. "
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#8]
>>> non riesco ancora a non pensare alle somatizzazioni
>>>
Cercare di non pensare a qualcosa è il modo migliore per renderlo ancora più presente. Più si sforza di non pensarci, più l'ansia rischia di aumentare.
La psicoterapia dell'ansia dovrebbe prevedere indicazioni comportamentali precise da mettere in atto fra una seduta e l'altra, ad esempio quando si manifestano i pensieri o le sensazioni disturbanti o gli attacchi d'ansia. Stare bene quando si esce dalla seduta non dovrebbe essere considerato un risultato della psicoterapia in sé, ma solo un "bonus", che dovrebbe servire da coadiuvante per spingere verso il cambiamento, quello vero. Altrimenti si tratterebbe solo di un sostegno psicologico, intervento di tipo diverso che con la psicoterapia non ha nulla a che vedere. Infatti, mentre la psicoterapia cerca di eliminare alla radice il problema o il disturbo, il sostegno parte dal presupposto che ciò non sia possibile e perciò si "contenta" d'insegnare a sopportarlo e renderlo meno disagevole.
La psicoterapia efficace dell'ansia acuta e invalidante difficilmente può prescindere da prescrizioni comportamentali dettagliate, da mettere in atto nello spazio fuori dalle sedute. Questo almeno in una prospettiva comportamentale o strategica.
Cordiali saluti
>>>
Cercare di non pensare a qualcosa è il modo migliore per renderlo ancora più presente. Più si sforza di non pensarci, più l'ansia rischia di aumentare.
La psicoterapia dell'ansia dovrebbe prevedere indicazioni comportamentali precise da mettere in atto fra una seduta e l'altra, ad esempio quando si manifestano i pensieri o le sensazioni disturbanti o gli attacchi d'ansia. Stare bene quando si esce dalla seduta non dovrebbe essere considerato un risultato della psicoterapia in sé, ma solo un "bonus", che dovrebbe servire da coadiuvante per spingere verso il cambiamento, quello vero. Altrimenti si tratterebbe solo di un sostegno psicologico, intervento di tipo diverso che con la psicoterapia non ha nulla a che vedere. Infatti, mentre la psicoterapia cerca di eliminare alla radice il problema o il disturbo, il sostegno parte dal presupposto che ciò non sia possibile e perciò si "contenta" d'insegnare a sopportarlo e renderlo meno disagevole.
La psicoterapia efficace dell'ansia acuta e invalidante difficilmente può prescindere da prescrizioni comportamentali dettagliate, da mettere in atto nello spazio fuori dalle sedute. Questo almeno in una prospettiva comportamentale o strategica.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#9]
Utente
Lei ha perfettamente ragione.. Devo individuare il loro significato.. Perchè è strano le faccio un esempio.. A giugno sono rimasto senza lavoro.. Ma nonostante questo stavo benissimo... Non avevo ansie ed era coinciso con la riduzione dei farmaci.. Insomma il pensiero della perdita del lavoro nn mi dava nessun tipo di ansia.. Anzi tutt'altro... Forse i problemi con la mia ragazza sono una cosa diversa e li ho sentiti molto di più... Non so proprio cosa fare a volte... Non voglio riaumentare i farmaci per stare meglio.. Perchè se ero riuscito a ridurli senza problemi il problema non sono certo i farmaci... Secondo me il mio problema principale è questa ipocondria che è nata da diversi fattori.. eventi tragici di amici.. Letture su internet di argomenti sulle malattie e sull'infarto ecc.. Ad esempio leggendo anche la risposta del primo psicologo "(ad es. una gastrite cronica psicosomatica potrebbe esitare in un'ulcera mentre altri fastidi possono non portare a danni rilevanti)".. Questo fatto della gastrite cronica che ovviamente nn ho da oggi in poi avrò paura di averla... Solo perchè l'ho letta qui.. Non riesco a risolvere il problema "a monte".. E i periodi che sto bene durano pochi giorni, di solito sempre dopo le sedute dal mio psicologo, perchè mi fa riflettere e mi convinco che non ho nulla e sto bene.. ma dopo un breve periodo mi tornano sempre le paure... Devo spezzare questo circolo vizioso insomma...
[#10]
>>> E i periodi che sto bene durano pochi giorni, di solito sempre dopo le sedute dal mio psicologo, perchè mi fa riflettere e mi convinco che non ho nulla e sto bene.. ma dopo un breve periodo mi tornano sempre le paure...
>>>
In un'ottica strategica o comportamentale, riflettere troppo a lungo sulle cause dell'ansia può mantenerla o farla aumentare, non diminuire. Quando si ha paura di qualcosa che non esiste, riflettere sulle cause può confondere ancora di più. Come ha ben descritto, ci si crea da soli le proprie paure: fin'oggi non avevo paura della gastrite cronica psicosomatica, da oggi in poi avrò paura d'averla.
Ecco perché la ricerca delle cause e dei significati è spesso infruttuosa.
Cordiali saluti
>>>
In un'ottica strategica o comportamentale, riflettere troppo a lungo sulle cause dell'ansia può mantenerla o farla aumentare, non diminuire. Quando si ha paura di qualcosa che non esiste, riflettere sulle cause può confondere ancora di più. Come ha ben descritto, ci si crea da soli le proprie paure: fin'oggi non avevo paura della gastrite cronica psicosomatica, da oggi in poi avrò paura d'averla.
Ecco perché la ricerca delle cause e dei significati è spesso infruttuosa.
Cordiali saluti
[#11]
Gent.le ragazzo,
i miei complimenti in poche righe ha fatto un'analisi lucida individuando l'area sulla quale puntare l'attenzione: le emozioni suscitate da eventi relativi a persone con le quali ha un legame affettivo (amici, fidanzata).
Il ruolo dello psicologo non è quello di convincerla che non ha disturbi fisici, ma aiutarla ad affrontare la paura di perdere le persone che ama, ne parli con lui sono certa che saprà accompagnarla in questo percorso dal quale uscirà con una consapevolezza diversa, ma più autentica, del suo modo di essere.
i miei complimenti in poche righe ha fatto un'analisi lucida individuando l'area sulla quale puntare l'attenzione: le emozioni suscitate da eventi relativi a persone con le quali ha un legame affettivo (amici, fidanzata).
Il ruolo dello psicologo non è quello di convincerla che non ha disturbi fisici, ma aiutarla ad affrontare la paura di perdere le persone che ama, ne parli con lui sono certa che saprà accompagnarla in questo percorso dal quale uscirà con una consapevolezza diversa, ma più autentica, del suo modo di essere.
[#12]
Utente
Gentile dottoressa la ringrazio dei complimenti davvero ma le assicuro che l'area non è quella da lei menzionata ma è quella che ha menzionato il gentile dottore nel commento sopra.. Si è vero che ho sentito molto la perdita della mia ragazza, ma questo fatto non è stato motivo di crisi d'ansia o somatizzazioni particolari.. Forse prima mi sono spiegato un pò male ho tirato in ballo la rottura con la mia ragazza perchè ha si contribuito a rendermi più fragile del solito, ma ad esempio il giorno che ci siamo visti a quattr'occhi e ci siamo lasciati sono stato tranquillo e sapevo gestire le mie emozioni.. e tornato a casa ero si molto triste e desolato ma nn ho avuto nessuna crisi d'ansia.. il problema l'ha centrato il dottore.. "ci si crea da soli le proprie paure" ed è proprio così.. Ho paura di sentirmi male anche se so che sto bene... Ho paura di avere un infarto anche se ho una pressione ottimale non sono obeso e ho smesso di fumare... Ecc... Comunque vi ringrazio molto per la vostra pazienza
[#13]
Gent.le ragazzo,
lei ci ha scritto:
"Secondo me il mio problema principale è questa ipocondria che è nata da diversi fattori.. eventi tragici di amici.. Letture su internet di argomenti sulle malattie e sull'infarto ecc.. "
quindi ad eventi reali si è "agganciata" la sua reazione finalizzata ad auto-rassicurarsi, che pur rivelandosi inefficace, l'ha indotta a perseverare nella ricerca di informazioni relative ai possibili
rischi per la sua salute.
A livello razionale lei è consapevole di autogenerare questo processo, ma saperlo non basta ad eliminare il suo disagio perché c'è una dimensione emozionale che meriterebbe attenzione e che non può essere affrontata attraverso una consulenza on line, per questo l'ho invitata a parlarne con lo psicoterapeuta che la segue, è solo un'invito non va inteso come una prescrizione.
lei ci ha scritto:
"Secondo me il mio problema principale è questa ipocondria che è nata da diversi fattori.. eventi tragici di amici.. Letture su internet di argomenti sulle malattie e sull'infarto ecc.. "
quindi ad eventi reali si è "agganciata" la sua reazione finalizzata ad auto-rassicurarsi, che pur rivelandosi inefficace, l'ha indotta a perseverare nella ricerca di informazioni relative ai possibili
rischi per la sua salute.
A livello razionale lei è consapevole di autogenerare questo processo, ma saperlo non basta ad eliminare il suo disagio perché c'è una dimensione emozionale che meriterebbe attenzione e che non può essere affrontata attraverso una consulenza on line, per questo l'ho invitata a parlarne con lo psicoterapeuta che la segue, è solo un'invito non va inteso come una prescrizione.
[#14]
Utente
Lo farò senz'altro, spero di riuscire a risolvere questo problema.. Però c'è da dire anche un'altra cosa.. A volte questa ansia mi stimola.. Sento dire che molte persone vanno anche in depressione perchè nn riescono a risolvere i problemi d'ansia, per me invece non è cosi.. Si che è fastidiosa e vorrei che sparisse per sempre.. ma da un lato mi ha fatto capire molte cose, mi ha dato come una "spinta" a essere più attivo.. So che può sembrare assurdo.. Ma d'altronde come avete sicuramente intuito ho una psicologia piuttosto ricca e un pò complessa...
[#15]
>>> Ma d'altronde come avete sicuramente intuito ho una psicologia piuttosto ricca e un pò complessa...
>>>
Direi che è abbastanza comune, invece. Non deve fare altro che girellare un po' per il sito per vedere quanti "colleghi" ha.
Ad ogni modo ha ragione a dire che l'ansia può essere stimolante. Se tracciamo su un diagramma cartesiano la performance in funzione dell'ansia otteniamo un grafico a U rovesciata, ossia vediamo che la quantità ottimale di ansia non è zero, ma un valore mediano. Troppa ansia riduce la performance, ma anche troppo poca.
Comunque solo lei può decidere se si tratta di un'ansia limitante, che la fa star male. Ma se va dallo psicologo e se ha sentito bisogno di scrivere qui, potrebbe significare che lei un po' "se la sta raccontando", ossia di ansia vorrebbe averne meno. Ma siccome non ci riesce, lotta, lotta e alla fine, non riuscendo ad averla vinta, fa come la volpe e l'uva: "Sì, dai, in fondo non sto poi così male".
Cordiali saluti
>>>
Direi che è abbastanza comune, invece. Non deve fare altro che girellare un po' per il sito per vedere quanti "colleghi" ha.
Ad ogni modo ha ragione a dire che l'ansia può essere stimolante. Se tracciamo su un diagramma cartesiano la performance in funzione dell'ansia otteniamo un grafico a U rovesciata, ossia vediamo che la quantità ottimale di ansia non è zero, ma un valore mediano. Troppa ansia riduce la performance, ma anche troppo poca.
Comunque solo lei può decidere se si tratta di un'ansia limitante, che la fa star male. Ma se va dallo psicologo e se ha sentito bisogno di scrivere qui, potrebbe significare che lei un po' "se la sta raccontando", ossia di ansia vorrebbe averne meno. Ma siccome non ci riesce, lotta, lotta e alla fine, non riuscendo ad averla vinta, fa come la volpe e l'uva: "Sì, dai, in fondo non sto poi così male".
Cordiali saluti
[#16]
Utente
Diciamo che a volte è limitante e a volte no... Vado a periodi... Ho continuamente degli alti e bassi... E so che se riuscissi a tenere la mente sempre occupata in altro risolverei il problema... Ma come dice lei lotto e non riesco ad averla vinta.. Esempio: nella vita di tutti i giorni anche se ho quest'ansia che mi perseguita non rinuncio mai a fare qualcosa per "colpa" dell'ansia... Le prime volte quando ho iniziato a soffrirne avevo ripetuti attacchi anche quando uscivo con amici, ma non mi sono abbattuto e ho continuato a uscire di casa ogni giorno finchè non mi sono più venute... Lo stesso discorso vale per questo periodo quando faccio attività fisica ho paura che mi venga un colpo al cuore.. Ma la faccio lo stesso nonostante la paura... Non smetterò mai di lottare.
[#17]
Lottare va bene come principio generale di vita, ma è importante distinguere se è una lotta che porta frutti benefici oppure se una lotta contro i mulini a vento. L'equilibrio e l'intelligenza consistono nel capire quando è appropriato lottare e quando è appropriato fermarsi. Oppure continuare a lottare, ma in modo diverso.
Le persone ansioso-ossessive finiscono nei nostri studi perché hanno lottato da una vita, ma oltre a non essere riuscite ad averla vinta stanno peggio di prima e hanno raggiunto il limite della sopportazione.
Nel suo caso, evidentemente tale limite non è stato ancora raggiunto.
Cordiali saluti
Le persone ansioso-ossessive finiscono nei nostri studi perché hanno lottato da una vita, ma oltre a non essere riuscite ad averla vinta stanno peggio di prima e hanno raggiunto il limite della sopportazione.
Nel suo caso, evidentemente tale limite non è stato ancora raggiunto.
Cordiali saluti
[#19]
Ansia e ossessività non si vincono con le dritte, proprio come qualsiasi altra condizione patologica non si elimina a forza di "consigli", magari ricevuti su internet. Lei ha bisogno di una valutazione precisa del suo stato e, se del caso, di una cura. La psicoterapia non consiste di "consigli", ma di eventuali prescrizioni comportamentali che NON possono prescindere dalla conoscenza e dalla relazione faccia a faccia.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
[#20]
Gent.le ragazzo,
facciamo un riepilogo: da circa un anno ha reazioni ansiose di variabile intensità che l'hanno indotta a consultare diversi specialisti, dopo aver escluso eventuali disturbi cardiologici ha iniziato una terapia farmacologica prescritta da un neurologo e una psicoterapia cognitivo-comportamentale con assegnazione di homework, qualche mese dopo ci ha chiesto:
“volevo sapere se a lungo andare l'ansia può danneggiare il cuore e se l'assunzione di ansioliti a lungo andare può danneggiare la salute fisica. Grazie”
Quattro mesi dopo ci scrive:
" vorrei chiedere se le somatizzazioni dell'ansia di qualsiasi tipo (tachicardia, aritmie, dolorini in tutto il corpo, sensazioni di svenimento ecc...) possono a lungo andare danneggiare la salute fisica o meno. "
Lascio a lei la possibilità di trarre le conclusioni, mi permetto solo di evidenziare che il riproporsi di un disagio sempre sotto la stessa forma rende legittima la domanda sull’efficacia degli interventi terapeutici intrapresi.
Il codice deontologico giustamente ci vieta di giudicare l’operato dei colleghi, quindi ora sta a lei fare un bilancio della situazione e decidere di conseguenza, anche se è l’opposto di quanto si aspettava, ovvero la “dritta” per risolvere la situazione una volta per tutte.
facciamo un riepilogo: da circa un anno ha reazioni ansiose di variabile intensità che l'hanno indotta a consultare diversi specialisti, dopo aver escluso eventuali disturbi cardiologici ha iniziato una terapia farmacologica prescritta da un neurologo e una psicoterapia cognitivo-comportamentale con assegnazione di homework, qualche mese dopo ci ha chiesto:
“volevo sapere se a lungo andare l'ansia può danneggiare il cuore e se l'assunzione di ansioliti a lungo andare può danneggiare la salute fisica. Grazie”
Quattro mesi dopo ci scrive:
" vorrei chiedere se le somatizzazioni dell'ansia di qualsiasi tipo (tachicardia, aritmie, dolorini in tutto il corpo, sensazioni di svenimento ecc...) possono a lungo andare danneggiare la salute fisica o meno. "
Lascio a lei la possibilità di trarre le conclusioni, mi permetto solo di evidenziare che il riproporsi di un disagio sempre sotto la stessa forma rende legittima la domanda sull’efficacia degli interventi terapeutici intrapresi.
Il codice deontologico giustamente ci vieta di giudicare l’operato dei colleghi, quindi ora sta a lei fare un bilancio della situazione e decidere di conseguenza, anche se è l’opposto di quanto si aspettava, ovvero la “dritta” per risolvere la situazione una volta per tutte.
[#21]
Utente
Io con il mio psicologo mi trovo benissimo... Forse sono io che non mi "impegno" abbastanza, perchè ad esempio lui mi dice di fare delle cose o non fare delle cose.. Ad esempio di non andare più su internet a chiedere accertamenti medici o a leggere cose su argomenti medici... Ma puntualmente lo faccio lo stesso... Un altro esempio "stupido".. mi dice di leggere un libro o dedicarmi di più alle mie passioni (anche se ne ho pochissime) ed io puntualmente non lo faccio.. Io credo che l'operato del mio psicologo non sia da mettere in discussione... E' da mettere in discussione me stesso perchè io forse sottovaluto quei comportamenti e quegli homework e mi concentro più sul "non pensare all'ansia" e probabilmente è proprio qui che sbaglio..
[#22]
Bene, ha fatto il bilancio della situazione e ha individuato da solo "l'anello debole" della catena, a questo punto non le resta che affrontare con il suo psicoterapeuta le resistenze che incontra nel portare a termine gli homework, come negli altri orientamenti terapeutici si affrontano le resistenze del cliente di fronte al cambiamento, lasciando emergere alla consapevolezza la funzione che svolgono nel suo modo di essere.
Colpevolizzarsi è parte del problema non della sua soluzione.
Colpevolizzarsi è parte del problema non della sua soluzione.
[#24]
Utente
Rieccomi di nuovo purtroppo.. Ho passato un mese piuttosto positivo e mi sento molto migliorato, le mie preoccupazioni verso il cuore (che ovviamente con 2 ecd l'anno scorso è risultato sanissimo) stanno pian piano diminuendo, faccio sforzi senza paura, gioco a pallone quasi 1 volta a settimana ecc.. Oggi però dopo una serie di flessioni nel recupero del fiato ho sentito per un istante un blocco del respiro abbastanza forte (credo sia un extrasistole) che non mi capitava da tanto tempo.. Ed ecco che mi sono spaventato di nuovo.. Dopo un pò nonostante questa paura ho rifatto un'altra serie di flessioni per vedere se risentivo questa cosa e non ho sentito nulla fortunatamente.. Diciamo che nonostante la paura l'ho presa come una sorte di "sfida".. Un'altro al mio posto non credo avrebbe ripetuto le flessioni.. Comunque mi sono un pò spaventato perchè ripeto non mi capitavano da molto tempo e non così forte.. E' possibile che il cambio di temperatura abbia inciso? perchè li ho sempre sofferti un pò.. Oggi qui è stato il primo giorno di vero freddo, con conseguente primo giorno di esercizi fisici "con il freddo".. So che può sembrare una cosa stupida ma secondo me questa cosa ha inciso perchè il mio corpo si deve abituare a un'altra temperatura e di conseguenza sono un pò ansioso per questo.. Oltretutto vi sono anche un pò mancato dite la verità.. (scherzo... sdrammatizziamo !)
[#25]
I cambiamenti di clima e di temperatura provocano nel corpo la ricerca di un nuovo equilibrio che sostituisca l'adattamento precedente all'ambiente, perciò è possibile che lei abbia riscontrato una diversa reazione del suo fisico in risposta agli esercizi che svolge abitualmente.
Possiamo però anche pensare che tutta questa concentrazione che lei continua ad avere sul suo corpo provochi un'amplificazione delle sensazioni che sente e che sia essa stessa a suscitare anche delle percezioni abnormi rispetto ai dati oggettivi.
Sarebbe importante che lei facesse dei passi in avanti nel rapporto con il suo corpo, ma mi sembra che bene o male sia sempre allo stesso punto e che non sia ancora riuscito a distogliere l'attenzione (e le conseguenti preoccupazioni) dal suo fisico.
Non è così?
Possiamo però anche pensare che tutta questa concentrazione che lei continua ad avere sul suo corpo provochi un'amplificazione delle sensazioni che sente e che sia essa stessa a suscitare anche delle percezioni abnormi rispetto ai dati oggettivi.
Sarebbe importante che lei facesse dei passi in avanti nel rapporto con il suo corpo, ma mi sembra che bene o male sia sempre allo stesso punto e che non sia ancora riuscito a distogliere l'attenzione (e le conseguenti preoccupazioni) dal suo fisico.
Non è così?
[#26]
Utente
Esatto, perchè nonostante i miglioramenti alla fine mi ritrovo sempre allo stesso punto come dice lei.. Sento ogni piccola cosa del mio corpo.. Le racconto che una volta (circa 2-3 mesi fa) mi ero misurato la pressione talmente tante volte che la sera ovviamente avevo il braccio sinistro molto intorpidito.. E ad un tratto per questa cosa mi sono spaventato perchè non riuscivo a muovere bene le dita delle mani e mi è venuta un'improvvisa tachicardia.. Perchè è come se dentro di me c'è stato un meccanismo che mi ha fatto pensare subito al peggio.. Certo è stato un'episodio isolato.. DI tachicardie non ne ho mai avute ne prima ne dopo.. Però è comunque significativo di quanto posso essere sensibile a ogni segnale del mio corpo.. Se penso che una volta non me ne importava nulla e non richiedevo mai pareri medici neanche se mi veniva una bronchite o una forte influenza mi viene da ridere..
[#27]
Di questa situazione cosa pensa il suo psicoterapeuta?
Anche se lo ammira e lo stima devo dirle che se non vede miglioramenti oltre ad un certo limite potrebbe considerare l'idea di cambiare, visto che la vita è la sua e ha tutti i diritti di tornare ad essere sereno.
Anche se lo ammira e lo stima devo dirle che se non vede miglioramenti oltre ad un certo limite potrebbe considerare l'idea di cambiare, visto che la vita è la sua e ha tutti i diritti di tornare ad essere sereno.
[#28]
Utente
Con il mio psicoterapeuta ci vediamo ogni 15 giorni e di quest'ultimo fatto glie ne parlerò domani pomeriggio, comunque sia tengo a precisare che la mia vita non è limitata in alcun modo.. Diciamo che è limitata un pò la mia serenità quello è vero, però sono anche cosciente di essere sano e che posso superare questo problema
[#29]
Gentile Utente,
per evitare di fare confusione di intenti e di interventi, parli con il suo teraputa dei suoi dubbi e malesseri
Saluti
per evitare di fare confusione di intenti e di interventi, parli con il suo teraputa dei suoi dubbi e malesseri
Saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#32]
Utente
Gentili dottori, vi scrivo di nuovo per chiedervi una cosa che so che dovrò chiedere al mio psicologo ma penso che mi possiate rispondere anche voi, premetto che sto migliorando molto ed ho capito che le paure che ho sono irreali e frutto solo della mia testa.. Però ieri sera mi è successa una cosa un pò strana.. Seguendo uno degli "homework" del mio psicologo che mi ha detto di abituarmi a leggere per distrarmi ho preso un libro e ho cominciato a leggere.. L'argomento del libro riguardava i temi su come trovare la pace con se stessi ecc.. (forse ho scelto il libro sbagliato).. Mentre leggevo con interesse ecco che capita una frase.. "maggiore è la frequenza della paura di avere una malattia - maggiori sono i rischi di averla in futuro".. Chiaramente questa frase mi ha messo molta ansia perchè riguarda proprio il mio problema ed ho cominciato a chiedermi "Allora prima o poi mi verrà un'infarto perchè ho paura di questo?".. Può essere davvero veritiera quella frase o è una cavolata? Grazie di nuovo per la pazienza
[#35]
Quello che sta intuendo, lo sta intuendo solo a causa della sua ansia. Se un ansioso legge libri-spazzatura, è evidente che vada ancora più in ansia, "bevendosi" qualunque cosa.
E' vero, invece, che più ci si concentra sulla paura di una malattia, più è facile iniziare ad avvertire i SINTOMI della malattia, non prendere quella malattia. Si chiama "ansia".
Perciò: spegnere il pc e continuare la terapia. A meno che, naturalmente, non abbia voglia di farsi del male da solo, in questo caso continui a farci domande.
Cordiali saluti
E' vero, invece, che più ci si concentra sulla paura di una malattia, più è facile iniziare ad avvertire i SINTOMI della malattia, non prendere quella malattia. Si chiama "ansia".
Perciò: spegnere il pc e continuare la terapia. A meno che, naturalmente, non abbia voglia di farsi del male da solo, in questo caso continui a farci domande.
Cordiali saluti
[#36]
Utente
Ha proprio ragione lei dottore mi faccio del male da solo.. Nell'ultimo colloquio con il mio terapeuta ragionavo proprio su questo, sul perchè mi intestardisco e mi bevo ogni cosa che leggo che riguarda l'ansia o argomenti simili, anche se ripeto che quel libro era intitolato "come trovare la pace con se stessi", all'inizio ho pensato subito anch'io che fosse una cazzata (scusate il termine) dato il titolo banale e scontato. Però non pensavo che parlasse anche di paure ansie ecc.. Io comunque vorrei ringraziare molto lei Dr. Giuseppe che mi da sempre delle risposte stimolanti e precise. Lei è sicuramente uno psicologo molto competente e le faccio i miei complimenti, ma spero anche di non aver più bisogno di scriverle, grazie ancora per avermi "sopportato".
[#37]
Utente
Scusate se vi disturbo ancora una volta, ma c'è una cosa che ancora non mi è chiara e non so se possiate darmi una risposta ma non so a chi altro chiedere (ho già chiesto nell'area pneumologia ma non mi ha risposto nessun medico).. Ho passato il mese di Novembre molto positivamente, non ho avuto nessun sintomo particolare, ma ce n'è uno specifico che si è fatto risentire negli ultimi giorni ed è l'unico sintomo di cui nessuno mi ha saputo dare una spiegazione chiara (a parte che è un sintomo ansioso) e per questo forse ogni tanto si fa risentire ancora. Il sintomo lo avverto quasi solo ed esclusivamente quando faccio degli sforzi fisici (partite di calcetto, flessioni a terra) e maggiormente nella fase di recupero dell'aria, non è facile descriverlo.. avverto come se il respiro si blocca x un attimo e come se il cuore si fermasse per un attimo, una specie di sensazione di vuoto, o come se avessi ricevuto un "colpetto" nella zona interna del torace.. I primi mesi che soffrivo d'ansia lo avvertivo molto più spesso e di forte intensità, adesso quando lo avverto sono di intensità varia, ma comunque più bassa ripetto ai primi tempi.. Il cardiologo che mi visitò mi disse che "potrebbero" essere delle extrasistole ma che dovute all'ansia e quindi di stare assolutamente tranquillo, e mi aveva detto anche di non effettuare altri esami per non alimentare le mie ansie, quindi nn ho mai preso in considerazione fin'ora di fare l'holter.. Il mio psicologo dice che potrebbe riguardare il diaframma perchè quando devo compiere degli sforzi ho sempre un pò di paura di quel sintomo e ponendo l'attenzione sul respiro allora mi si blocca per un attimo per questo motivo e non crede che siano extrasistoli.. Però ecco, se faccio l'holter e non risulta nulla.. Poi mi dirò "ma allora cos'è? che altri esami devo fare?".. e non voglio ricadere nel circolo vizioso.. Spero possiate darmi una risposta a questo mio dilemma, grazie ancora.
[#38]
>>> ed è l'unico sintomo di cui nessuno mi ha saputo dare una spiegazione chiara (a parte che è un sintomo ansioso)
>>>
Perché, le sembra una spiegazione da poco?
Finché non avrà risolto la sua ansia, continuerà a cercare nel posto sbagliato. Continuerà a fare come quel tale che cercava per strada le chiavi che aveva perso. "Ma le hai perse qui?", gli dice un amico. "No, le ho perse in casa". "E allora perché le cerchi fuori?" "Perché qui c'è più luce".
Legga questi articoli e poi si decida a chiedere un parere a uno psicoterapeuta che usi un approccio SPECIFICO per l'ansia:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/378-ansia-e-sensazioni-strane.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
Cordiali saluti
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Perché, le sembra una spiegazione da poco?
Finché non avrà risolto la sua ansia, continuerà a cercare nel posto sbagliato. Continuerà a fare come quel tale che cercava per strada le chiavi che aveva perso. "Ma le hai perse qui?", gli dice un amico. "No, le ho perse in casa". "E allora perché le cerchi fuori?" "Perché qui c'è più luce".
Legga questi articoli e poi si decida a chiedere un parere a uno psicoterapeuta che usi un approccio SPECIFICO per l'ansia:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/378-ansia-e-sensazioni-strane.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
Cordiali saluti
[#39]
Utente
Vede dottor Santonocito, non è che "sintomo ansioso" sia una risposta da poco, perchè so bene che se l'ansia fosse risolta quel sintomo non lo avvertirei più. Il problema è che è l'unico sintomo che mi ha sempre spaventato di più degli altri, perchè interessa la zona interna del torace dove c'è il cuore, lo fa sembrare un problema cardiaco anche se non lo è.. Comunque la ringrazio come sempre e ho letto gli articoli. Adesso come adesso io non me la sento di abbandonare il mio psicologo perchè lo vedo quasi come un secondo padre, però mi rendo anche conto che se scrivo ancora qui vuol dire che il percorso con lui mi da dei buoni risultati da una parte ma dall'altra il problema è sempre li.. Quindi vedrò di parlarne meglio con lui e se le cose non cambieranno mi rivolgerò a un'altro specialista.
[#40]
Nessuno le sta dicendo di abbandonare il suo psicologo, che per lei è come un secondo padre. Del resto neanche i padri riescono a darci tutto.
Però può chiedere un parere a uno psicologo esperto in disturbi d'ansia, ad esempio strategico o comportamentale, perché il trattamento dell'ansia è solitamente un trattamento breve. Potrebbe risolvere la sua ansia nel giro di poche sedute e nel frattempo continuare la sua psicoterapia abituale, senza scossoni alla sua serenità.
Cordiali saluti
Però può chiedere un parere a uno psicologo esperto in disturbi d'ansia, ad esempio strategico o comportamentale, perché il trattamento dell'ansia è solitamente un trattamento breve. Potrebbe risolvere la sua ansia nel giro di poche sedute e nel frattempo continuare la sua psicoterapia abituale, senza scossoni alla sua serenità.
Cordiali saluti
[#43]
Può contattare l'Ordine degli Psicologi e Psicoterapeuti del Lazio:
www.ordinepsicologilazio.it
o anche contattare qualcuno di noi privatamente per nominativi di professionisti.
Cordiali saluti
www.ordinepsicologilazio.it
o anche contattare qualcuno di noi privatamente per nominativi di professionisti.
Cordiali saluti
[#45]
Utente
Chiedo scusa ma ho bisogno di un vostro consulto. Ho appena avuto un attacco d'ansia e tutt'ora non riesco a stare tranquillo.. Questo perchè ieri ho fatto un'ecodoppler e mi hanno diagnosticato un lieve prolasso mitralico con lieve rigurgito e l'atrio sinistro aumentato (44 mm).. La cardiologa mi ha detto che ho un cuore sano ma non riesco a tranquillizzarmi perchè so anche che l'atrio sinistro non dovrebbe superare i 40 mm.. Ho anche chiesto un parere qui in sede cardiologia ma ho ricevuto una risposta che non mi ha spiegato se questo aumento dell'atrio può portare problemi o no... Non so più che fare e non riesco a tranquillizzarmi, scusate il disturbo
[#46]
Carissimo,
mi sembra di capire che a distanza di tempo la sua situazione sia sempre la stessa.
Ovviamente non siamo in grado di tranquillizzarla nè di darle informazioni milgiori di quelle che ha potuto ricevere dai cardiologi, ma penso proprio che possiamo consigliarle nuovamente di riconsiderare la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico differente da quello in atto.
Se infatti si trova sempre nello stesso punto e non fa passi avanti è giusto che prenda la decisione migliore per sè stesso e il suo benessere senza preoccuparsi di altri e di altro.
mi sembra di capire che a distanza di tempo la sua situazione sia sempre la stessa.
Ovviamente non siamo in grado di tranquillizzarla nè di darle informazioni milgiori di quelle che ha potuto ricevere dai cardiologi, ma penso proprio che possiamo consigliarle nuovamente di riconsiderare la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico differente da quello in atto.
Se infatti si trova sempre nello stesso punto e non fa passi avanti è giusto che prenda la decisione migliore per sè stesso e il suo benessere senza preoccuparsi di altri e di altro.
[#47]
Utente
Già, ma mi sembra che questi cardiologi dovrebbero fornire risposte più dettagliate al fine di evitare di alimentare ansie e paure.. Mi spiego, tutti i cardiologi che ho sentito mi hanno detto che l'ansia non porta danni al cuore ed ora con un ecodoppler mi ritrovo un'atrio sinistro di 44 cm (più del normale) e non mi hanno detto nulla, nè se è pericoloso, nè se potrebbe peggiorare a causa dell'ansia.. nè se è ingrandito per colpa dell'ansia o di qualcos'altro.. nulla.. Comunque la ringrazio per la comprensione
[#48]
Che l'ansia modifichi la morfologia del cuore mi sembra decisamente impossibile: al massimo può far accelerare il battito o provocare extrasistolia.
Se il quadro fosse preoccupante le avrebbero prescritto ulteriori approfonditi accertamenti o una terapia, cosa che invece non è avvenuta, e questo può permetterle di stare tranquillo ma il problema è proprio che non le bastano le rassicurazioni che ha ricevuto da diversi medici.
Vedo infatti che in Cardiologia le è stato risposto che "potrebbe essere un banale atteggiamento prolassante di uno dei lembi mitralici come hanno milioni di persone" e che esiste la possibilità di "aritmie del tutto benigne": mi sembra piuttosto chiaro che le è stato risposto che può stare tranquillo e che non ha nulla di insolito nè di preoccupante.
Lei però non riesce a tranquillizzarsi perchè la scoperta di questa lieve variazione delle dimensioni dell'atrio è avvenuta nel contesto di una quadro di disagio psicologico non risolto, che la porta a sviluppare pensieri ipocondriaci che lei stesso ha riconosciuto di avere, sui quali la psicoterapia che sta seguendo da tempo dovrebbe aver inciso.
Se il quadro fosse preoccupante le avrebbero prescritto ulteriori approfonditi accertamenti o una terapia, cosa che invece non è avvenuta, e questo può permetterle di stare tranquillo ma il problema è proprio che non le bastano le rassicurazioni che ha ricevuto da diversi medici.
Vedo infatti che in Cardiologia le è stato risposto che "potrebbe essere un banale atteggiamento prolassante di uno dei lembi mitralici come hanno milioni di persone" e che esiste la possibilità di "aritmie del tutto benigne": mi sembra piuttosto chiaro che le è stato risposto che può stare tranquillo e che non ha nulla di insolito nè di preoccupante.
Lei però non riesce a tranquillizzarsi perchè la scoperta di questa lieve variazione delle dimensioni dell'atrio è avvenuta nel contesto di una quadro di disagio psicologico non risolto, che la porta a sviluppare pensieri ipocondriaci che lei stesso ha riconosciuto di avere, sui quali la psicoterapia che sta seguendo da tempo dovrebbe aver inciso.
[#49]
Utente
Ecco già questa risposta mi ha tranquillizzato non poco... La cosa che mi ha messo ansia è stata soprattutto la dimensione dell'atrio di 44 mm (non centimetri ovviamente mi ero sbagliato) che all'inizio non ho giudicato pericolosa perchè la cardiologa che mi ha visitato mi ha spiegato solo del lieve prolasso e del lieve rigurgito che possono creare sintomi benigni appunto.. Dell'atrio non mi ha detto nulla anche se sul referto è scritto "Atrio sinistro di dimensioni aumentate (44 mm)". Così rileggendolo sono andato alla ricerca su internet e ho visto che un'atrio normale non dovrebbe superare i 40 mm e che un'atrio aumentato può provocare infarti ecc... Se non leggevo quelle cose non avrei avuto l'attacco d'ansia ed ha ragione che devo ancora risolvere il problema dell'ipocondria.. E' assurdo se penso a due anni fa che non mi preoccupavo minimamente della mia salute.. Fumavo, bevevo.. Facevo sempre tardi la sera e stavo meglio di adesso che controllo l'alimentazione, il peso, e ho smesso di fumare da più di un anno... E' proprio vero che chi sta bene di testa sta bene anche fisicamente.. Ma se prima o poi risolverò questo problema tornerò a fumare, bere e a fare una vita più sregolata?..( sto scherzando.. ) Come vede ho anche la capacità di scherzare sui miei problemi.. Per fortuna ! Comunque la ringrazio molto !
Questo consulto ha ricevuto 50 risposte e 4.9k visite dal 09/09/2011.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.