Ho perso la gioia di vivere da quando sono stata lasciata.
Cari Dottori da quando A. mi ha lasciata io non riesco piu’ a vivere. Ho conosciuto A. a Capodanno appena l’ho visto ho avuto un colpo di fulmine...ho visto lui e tutto il resto e' scomparso! Alto , bellissimo, magro , elegante , raffinato ...dopo averlo osservato per qualche minuto con una scusa banale mi avvicinai e parlammo. Ero gia' gelosa di lui del ragazzo che avevo deciso di conquistare. Dopo 2 settimane lo incontrai in un locale e lui subito si alzo’ e venne a salutarmi ed io prima di andare via gli lasciai il mio numero. Il giorno successivo mi telefono' e dopo una ventina di giorni di telefonate e messaggi decidemmo di incontrarci...a fine serata un casto bacio e tutti a casa . Da quel giorno siamo stati insieme senza mai lasciarci per 2 anni e mezzo. Il primo anno e mezzo e' stato felice io ero piena di vita e di felicita' stavo bene con me stessa e con gli altri, anche se avevo sempre l'angoscia che lui potesse pensare le sue ex e ogni volta che la sera ci salutavamo ero assalita da un'angoscia terrificante e mi sentivo come se dentro di me si aprisse una voragine di vuoto. Infatti i nostri saluti sembravano sempre degli addii...anche se dovevamo rivederci il giorno successivo. Dopo circa 3 mesi che eravamo insieme e' morto mio zio di 40 anni ... io quel ultimo giorno non ero a casa perche' lui soffriva tanto, si lamentava ed io pensavo solo a distrarmi. Sono ritornata a mezzanotte e l'ho trovato agonizzante sul suo letto e nostante il suo dolore era felice di vedermi e mi ha allungato la mano per salutarmi, era tutto gonfio e dopo un po' ha avuto una crisi epilettica terrificante ed e' morto quando sono arrivati i medici era gia' morto. Io stavo fuori al balcone e non avvertivo nessuna senzazione ero anestetizzata vedevo le persone correre a casa vedevo le luci dell'ambulanza...era come un film senza sonoro. Da una parte ero quasi felice per la sua morte( lui era sordomuto e a casa mia non ho mai potuto invitare nessuno e poi urlava per le strade del paese) ma dall'altra mi sentivo profondamente in colpa e mi dispiaceva tantissimo. Sono stata malissimo ogni sera quando uscivo con il mio fidanzato piangevo e poi mi sentivo in colpa perche' anche lui da poco aveva perso il papa e non aveva mai pianto, ma mi lasciava sfogare e mi consolava. Un po' alla volta diciamo che almeno all'apparenza stavo meglio , ho iniziato a reagire per 6 mesi ho ritrovato un mio apparente equilibrio. Poi piano piano ho iniziato a spegnermi ero spesso triste , non volevo uscire per pigrizia , mi trascuravo , non dormivo bene . mangiavo tantissimo, non avevo piu' il desiderio sessuale anzi in quei momenti avevo una secchezza e un dolore molto fastidiosi. Lui mi e' sempre stato vicino sopportando i miei pianti , i miei sfoghi e miei monologhi. Poi ha iniziato a farmi notare con molta dolcezza che gli mancava la mia passionalita' la mia allegria la mia voglia di vivere. Ma io ero troppo concentrata sul mio dolore per potermi rendere conto che lo stavo perdendo. Mi addormentavo ogni notte con il desiderio di morire per porre fine alla mia angoscia, al mio vuoto, alla mia profonda insoddisfazione e senso di inutilita'. Mi sentivo l'essere piu' inutile e sostituibile di questo mondo. Ero arida , inacidita , invidiavo le altre coppie e la loro serenita'...senza rendermi conto che la mia felicita' era al mio fianco. Sto male a scrivere queste cose ma devo farlo altrimenti non mi rialzo piu'. Il mio ex per me e' stato l'unico ragazzo normale che ho incontrato mi ha amata tantissimo, facendomi sentire protetta ma per me non era mai abbastanza perche' quel vuoto dentro era senpre presente e non riuscivo mai a godere a pieno della nostra felicita' a causa del pensiero che un giorno sarebbe finito tutto. Io volevo sposarmi con lui ormai non avevo piu' voglia di sperimentare io avevo scelto che sarebbe stato lui l'uomo della mia vita. Ma ho sbagliato tutto da fidanzata mi sono trasformata in un’ affettuosa mammina che preparava dolci , biscotti , torte per dimostrargli che sarei stata una brava mogliettina. Mi preoccupavo per lui e prima di uscire gli dicevo di portare un maglioncino in piu' se la serata era un po' piu' fredda...ma questo lo fa una madre con il figlio non una donna con il proprio fidanzato. Per mesi ho continuato a sformare dolci , a rifiutare i rapporti preoccupandomi solo di procurare piacere a lui con rapporti incompleti trascurando la mia femminilita' e non preoccupandomi di risolvere il problema della mia secchezza, infatti preferivo la masturbazione ai rapporti completi. Nonstante avessi il terrore di perderlo non ho mosso un dito per impedirlo. . Adesso sono tre mesi che mi ha lasciata dicendomi di non amarmi piu' e di considerami un'amica...il primo mese volevo solo morire e lui mi e' stato vicino mi telefonava e stavamo ore a tel finche' non mi sentiva piu' serena.Poi logicamnete pian piano si e' staccato ed io mi sono sentita prigioniera delle sabbie mobili ogni mio gesto ogni mia azione invece di salvarmi mi faceva affondare ancora di piu'... cosi ho iniziato a inviarli messaggi patetici , per farlo sentire in colpa e fargli cambiare idea...mi facevo pena da sola ...elemosinavo un po' d'amore e d'affetto umiliandomi. Un giorno assalita da sensi di colpa grandi come il mondo ho avuto un attacco di panico in cui credevo di morire ansimavo e mi mancava l'ossigeno come quando si vuol respiare sott'acqua , il mio cuore era a mille mi sentivo svenire ma ero troppo rigida per svenire. Pensavo di avere perso tutto per colpa mia e della mia debolezza. Non ho raccontato a nessuno questo episodio avevo paura che mi ricoverassero. Dopo qualche giorno ho fatto le valiegie e ho raggiunto la mia amica da sola in macchina ho percoso 300 km con la paura di un'altra crisi di panico. Arrivata da lei ero iperattiva non mangiavo quasi nulla non avvertivo lo stimolo della fame e mi sforzavo per mangiare uno yogurt , ero esaltata non dormivo volevo solo andare in giro. In una settimana abbiamo girato mezz'Italia arrivando anche a dormire in macchina per la stanchezza...prima o poi dovevo crollare...quando la mia permanenza da lei e' terminata mi sono sentita di nuovo smarrita e sola.Per questo volevo scappare via da qui...ma con quale energia...con quali soldi...e poi cosa sarebbe cambiato? Se no sto bene con me stessa nessun luogo al mondo potra' magicamente donarmi la pace di cui ho bisogno. Ritornata nella mia citta' mi sono di nuovo chiusa in casa ( ho il terrore di vederlo con un'altra e svenire in loro presenza) e ho atteso che i giorni passassero per andare in vacanza con mia madre , anche in questo caso ero iperattiva e camminavo tutta la giornata mangiando solo qualcosa a pranzo. La notte ero angosciata pensavo al mio ex e a come riconquistarlo...ma solo per avere la forza di continuare a vivere ma so che non ritorneremo mai insieme. Io spesso gli invio messaggi che farebbero sentire in colpa anche un pezzo di metallo chiedogli di vederlo perche' sto male e lui conoscendomi sa che se mi accontenta adesso poi ogni volta che voglio vederlo faro' lo stesso. Lui mi ha promesso che se io reagisco e mi rialzo dalla fossa che mi sono scavata e ritrovo la forza di lottare ci potremo vedere ma in queste condizioni non vuole incontrarmi. Perche piangerei per tutta la serata. Mi ha detto che se voglio posso telefonarlo e a lui fara' piacere sentirmi. Infatti Dopo questa telefonata mi sono convinta a chiedere aiuto. Indipendentemente da cosa fara' lui io ho bisogno di ricominciare a vivere, devo ritrovare la lucidita' per laurearmi e costruire il mio futuro. Devo rispettarmi e non sperare piu' di morire perche' ci sono tante persone che lottano ogni giorno per restare vive ed io non posso buttare la mia vita per una delusione d'amore. Voglio guarire e volgio farlo per me stessa. Io soffro di un senso di colpa perenne tutto sembra che dipenda da me dai miei errori razionalmente so che non e' possibile ma il senso di colpa e' sempre presente dentro di me! Non esco piu' perche' ho paura di vederlo con un'altra , mi vergogno ad uscire da sola e dover ammettere che ancora una volta che sono rimasta sola e devo ricominciare tutto da zero. Tutti dicono che sono molto bella e potrei fare l'attrice ma la bellazza non serve a nulla se poi dentro ti senti un rottame. Io vorrei semplicemente essere serena , svegliarmi almeno una volta in vita mia senza angoscia, sposarmi e avere la mia famiglia non sogno di andare su marte sogno situazioni che per gli altri sono normali e per me costano lacrime di sangue...sempre se ci saranno nel mio futuro. Ho pianto molto scrivendo questa lettera ma adesso mi sento il cuore un po' piu' leggero. Cari Dottori mi dispiace se ho scritto tantissimo purtroppo non ho il dono della sintesi e poi ho cercato di essere piu’ chiara possibile. Grazie mille.
Distinti saluti A.
Distinti saluti A.
[#1]
Gentile ragazza,
è chiara la tua sofferenza dalla lunga email che hai scritto, però ritengo che sia necessario mettere ordine perchè -come ti sarai resa conto- fai fatica a prendere le distanze da questa situazione.
Tu stessa dici razionalmente che la vita continua nonostante la rottura con questo ragazzo. Però da una parte c'è l'idealizzazione del tuo ex, dall'altra una scarsa autostima e un bisogno di dipendenza.
Io ritengo che un contatto con uno psicologo psicoterapeuta potrebbe esserti utile ad affrontare con maggior lucidità questo momento difficile.
Un cordiale saluto,
è chiara la tua sofferenza dalla lunga email che hai scritto, però ritengo che sia necessario mettere ordine perchè -come ti sarai resa conto- fai fatica a prendere le distanze da questa situazione.
Tu stessa dici razionalmente che la vita continua nonostante la rottura con questo ragazzo. Però da una parte c'è l'idealizzazione del tuo ex, dall'altra una scarsa autostima e un bisogno di dipendenza.
Io ritengo che un contatto con uno psicologo psicoterapeuta potrebbe esserti utile ad affrontare con maggior lucidità questo momento difficile.
Un cordiale saluto,
[#2]
"Da una parte ero quasi felice per la sua morte( lui era sordomuto e a casa mia non ho mai potuto invitare nessuno e poi urlava per le strade del paese) ma dall'altra mi sentivo profondamente in colpa e mi dispiaceva tantissimo"
Gent.le ragazza,
senti di avere qualche responsabilità relativamente alla perdita di tuo zio?
Gent.le ragazza,
senti di avere qualche responsabilità relativamente alla perdita di tuo zio?
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Ex utente
Gentile Dott.ssa Pileci ho scritto questa lettera con molta difficolta' non riuscivo a collocare gli avvenimenti nel giusto ordine temporale e poi forse piu' che una lettere rivolta a dei professionisti e' uno sfogo emotivo che non tiene molto in considerazione la logica ma solo l'istinto.Gentile Dott.ssa 6 mesi fa ho consultato una psicoterapeuta che utilizza il metodo delle costellazioni familiari ma sento di non aver ricevuto nessun beneficio in quanto perdevamo molto tempo a fare respirazione e tecniche reiki e poi le 10 sedute che ho svolto lei ha imposto la presenza di mia madre ( in quanto sosteneva che il mio problema relazionale partisse dal mio rapporto con mia madre) per tale motivo io non ho affrontato una sola volta i miei problemi di coppia. Grazie per aver risposto.
Distinti saluti A.
Distinti saluti A.
[#4]
Ex utente
Gentile Dott.ssa Campione
Mi sentivo in colpa per la mia salute rispetto alla sua condizione di sordomuto ed epilettico. Quando mi divertivo mi sentivo in colpa. Ho imparato a soccorrerlo quando avevo solo 8 anni , ogni volta che aveva una crisi gli praticavo il massaggio cardiaco e tenevo ferma la lingua...ho praticato queste manovre per circa 20 anni poi arrivavano i soccoritori e lui si riprendeva. Durante il suo ultimo mese di vita stava male si lamentava in continuazione ed era quasi impossibile portarlo da un medico in quanto rifiutava di farsi curare...io spesso mi arrabbiavo con lui non sopportavo i suoi strilli, anche se poi cercavo di farmi perdonare perche' mi sentivo troppo in colpa. Durante il suo ultimo giorno di vita io e mia madre ( la sorella) siamo state fuori casa tutta la giornata , lasciando mio zio con nonna ( sua madre) . Quando ha avuto la crisi epliettica io ero a casa ma ero pietrificata e non ho praticato il massaggio cardiaco lo guardavo e non riuscivo a muovermi , ero incapace di agire con lucidita'. Mia nonna da quel giorno aumenta i miei sensi di colpa, anche se i medici mi hanno detto che nessuno avrebbe potuto salvarlo in quanto e' morto con un emorragia cerebrale e lui era troppo debole per affrontare un operazione. Adesso mi manca in un modo indescrivibile, lui tutte le sera mi aggiustava la coperta e poi andava a dormire. Quando ho sofferto d'insonnia per due mesi e' stato in cucina con me dalle 3 di notte alle 7 del mattino , se ero triste mi faceva sempre sorridere. Una volta la Psicoterapeuta mi fatto stendere a terra chiudere gli occhi rilasssarmi tantissimo e mi ha detto di salire lentamente una scala che porta al Paradiso. immaginare mio Zio abbracciarlo forte e chiedergli perdono...inizialmente sono stata meglio...ma con il tempo il dolore e' ancora qui.... Mi fermo altrimenti scrivo altre 10 pagine. Perdonatemi per il tempo che vi sto facendo perdere. Grazie per aver risposto.
Distinti saluti A.
Mi sentivo in colpa per la mia salute rispetto alla sua condizione di sordomuto ed epilettico. Quando mi divertivo mi sentivo in colpa. Ho imparato a soccorrerlo quando avevo solo 8 anni , ogni volta che aveva una crisi gli praticavo il massaggio cardiaco e tenevo ferma la lingua...ho praticato queste manovre per circa 20 anni poi arrivavano i soccoritori e lui si riprendeva. Durante il suo ultimo mese di vita stava male si lamentava in continuazione ed era quasi impossibile portarlo da un medico in quanto rifiutava di farsi curare...io spesso mi arrabbiavo con lui non sopportavo i suoi strilli, anche se poi cercavo di farmi perdonare perche' mi sentivo troppo in colpa. Durante il suo ultimo giorno di vita io e mia madre ( la sorella) siamo state fuori casa tutta la giornata , lasciando mio zio con nonna ( sua madre) . Quando ha avuto la crisi epliettica io ero a casa ma ero pietrificata e non ho praticato il massaggio cardiaco lo guardavo e non riuscivo a muovermi , ero incapace di agire con lucidita'. Mia nonna da quel giorno aumenta i miei sensi di colpa, anche se i medici mi hanno detto che nessuno avrebbe potuto salvarlo in quanto e' morto con un emorragia cerebrale e lui era troppo debole per affrontare un operazione. Adesso mi manca in un modo indescrivibile, lui tutte le sera mi aggiustava la coperta e poi andava a dormire. Quando ho sofferto d'insonnia per due mesi e' stato in cucina con me dalle 3 di notte alle 7 del mattino , se ero triste mi faceva sempre sorridere. Una volta la Psicoterapeuta mi fatto stendere a terra chiudere gli occhi rilasssarmi tantissimo e mi ha detto di salire lentamente una scala che porta al Paradiso. immaginare mio Zio abbracciarlo forte e chiedergli perdono...inizialmente sono stata meglio...ma con il tempo il dolore e' ancora qui.... Mi fermo altrimenti scrivo altre 10 pagine. Perdonatemi per il tempo che vi sto facendo perdere. Grazie per aver risposto.
Distinti saluti A.
[#5]
Gentile Utente,
mi dispiace se si è trovata male con il professionista scelto.
Io raccomando sempre di verificare sul sito dell'ordine nazionale degli psicologi che la persona cui ci si rivolge sia realmente uno psicologo abilitato all'esercizio della professione.
https://areariservata.psy.it/cgi-bin/areariservata/albo_nazionale.cgi
Potrebbe essere vero che la relazione con la mamma, che è una relazione molto significativa, possa incidere sulle relazioni future. In fondo la famiglia è anche il primo luogo di apprendimenti, ma il lavoro terapeutico deve mirare a farti cogliere questi aspetti disfunzionali e a modificarli.
Non sempre è necessario, soprattutto se vissuto come imposizione, portare la mamma in seduta. Francamente, nella terapia cognitivo-comportamentale, non si coinvolge la mamma, perchè non è affatto necessario.
Ad ogni modo, pur comprendendo le difficoltà del percorso, dieci incontri sono pochi per il lavoro terapeutico.
Se hai piacere di informarti sui diversi modelli di psicoterapia, ti incollo qui di seguito un link:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
Un cordiale saluto,
mi dispiace se si è trovata male con il professionista scelto.
Io raccomando sempre di verificare sul sito dell'ordine nazionale degli psicologi che la persona cui ci si rivolge sia realmente uno psicologo abilitato all'esercizio della professione.
https://areariservata.psy.it/cgi-bin/areariservata/albo_nazionale.cgi
Potrebbe essere vero che la relazione con la mamma, che è una relazione molto significativa, possa incidere sulle relazioni future. In fondo la famiglia è anche il primo luogo di apprendimenti, ma il lavoro terapeutico deve mirare a farti cogliere questi aspetti disfunzionali e a modificarli.
Non sempre è necessario, soprattutto se vissuto come imposizione, portare la mamma in seduta. Francamente, nella terapia cognitivo-comportamentale, non si coinvolge la mamma, perchè non è affatto necessario.
Ad ogni modo, pur comprendendo le difficoltà del percorso, dieci incontri sono pochi per il lavoro terapeutico.
Se hai piacere di informarti sui diversi modelli di psicoterapia, ti incollo qui di seguito un link:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
Un cordiale saluto,
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Ex utente
Gentile Dott.ssa Pileci la ringrazio infinitamente per la sua chiarezza e disponibilita'. Io sto per laurearmi in psicologia clinica e chiedere aiuto mi fa sentire molto a disagio e confusa sul mio futuro professionale. Se non sono d'aiuto a me stessa come potro' aiutare gli altri? Quando scelsi questa facolta' credevo di poter risolvere tanti problemi e invece ne ho creati di nuovi...come gli attacchi di panico durante gli esami. Ma sono fiduciosa un po' alla volta con i giusti aiuta e con la mia forza di volonta' potro' risolvere i miei problemi. Per ora mi sembra impossibile ma con il tempo per ogni problema ci sara' una soluzione. Leggero' con attenzione i link che mi ha consigliato. La ringrazio di cuore. Buon lavoro.
Distinti saluti A.
Distinti saluti A.
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"Mi fermo altrimenti scrivo altre 10 pagine."
""o sto per laurearmi in psicologia clinica e chiedere aiuto mi fa sentire molto a disagio e confusa sul mio futuro professionale"
Gent.le ragazza,
scrivere ( per te stessa non all'interno di questo sito),può aiutarti ad elaborare il tuo vissuto e creare le condizioni favorevoli ad affrontare un percorso di psicoterapi,a che è una parte fondamentale nella formazione di uno psicologo.
L'idea che chi soffre ha "qualcosa di sbagliato" è una semplificazione fuorviante rispetto alla complessità del modo di essere di ciascuno di noi.
Non un consiglio ma un invito alla lettura: "Uno, nessuno e centomila" di Luigi Pirandello.
""o sto per laurearmi in psicologia clinica e chiedere aiuto mi fa sentire molto a disagio e confusa sul mio futuro professionale"
Gent.le ragazza,
scrivere ( per te stessa non all'interno di questo sito),può aiutarti ad elaborare il tuo vissuto e creare le condizioni favorevoli ad affrontare un percorso di psicoterapi,a che è una parte fondamentale nella formazione di uno psicologo.
L'idea che chi soffre ha "qualcosa di sbagliato" è una semplificazione fuorviante rispetto alla complessità del modo di essere di ciascuno di noi.
Non un consiglio ma un invito alla lettura: "Uno, nessuno e centomila" di Luigi Pirandello.
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Ex utente
Grazie Dott.ssa Campione , Questo libro e' sulla mia scrivania da anni ma non l'ho mai letto. Adesso avro' un motivo piu' per leggerlo e capire il messaggio che trasmette. Secondo lei dovrei scrivere le mie sensazioni , le mie esperienze e non pubblicarle? Ho capito bene? Io scrivo sempre quando sono nervosa, tesa, delusa ma poi i fogli restano li anzi se li rileggo sto male invece scrivere su questi sito e avere consigli da professionisti mi sta aiutando a mettere un po' di ordine nella mia testa. Per la psicoterapia dovro' prima trovare un professionista che mi dia fiducia visto che ho gia' avuto un'asperienza che mi ha deluso . Grazie per aver risposto. Buon lavoro.
Distinti saluti A.
Distinti saluti A.
[#9]
Gent.le ragazza,
in questo sito non offriamo agli utenti la possibilità di pubblicare una sorta di "diario", abituarsi all'idea di cercare sempre la risposta dell'esperto significherebbe sacrificare la possibilità di individuare il significato della tua esperienza attraverso un processo di crescita personale, che invece è possibile all'interno dello spazio psicoterapeutico.
La fiducia nei confronti del professionista che sceglierai può essere costruita gradualmente a partire dalla capacità di quest'ultimo di promuovere la tua autoconsapevolezza, solo tu potrai fare questa valutazione.
in questo sito non offriamo agli utenti la possibilità di pubblicare una sorta di "diario", abituarsi all'idea di cercare sempre la risposta dell'esperto significherebbe sacrificare la possibilità di individuare il significato della tua esperienza attraverso un processo di crescita personale, che invece è possibile all'interno dello spazio psicoterapeutico.
La fiducia nei confronti del professionista che sceglierai può essere costruita gradualmente a partire dalla capacità di quest'ultimo di promuovere la tua autoconsapevolezza, solo tu potrai fare questa valutazione.
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Ex utente
Gentile Dott.ssa Camplone capisco il senso delle sue parole. Mi perdoni nella altre risposte ho scritto male il suo cognome. Ho scritto troppo e forse anche dettagli inutili. Riflettero' anche su questo aspetto. Devo imparare a dare delle priorita' a cio' che esprimo. La ringrazio.
Distinti saluti A.
Distinti saluti A.
[#12]
Ex utente
Dott.ssa ha ragione ma purtroppo se non mi sentissi confusa e angosciata non avrei inviato una richiesta d'aiuto. Volevo solo esporre il mio disagio in modo completo per avere un consiglio su come reagire. Non era mia intenzione creare un diario online, anche se rileggendo mi rendo conto di aver esagerato. Ha fatto bene a chiarire il corretto utilizzo del servizio, ma se non si espone bene il problema credo sia difficile fornire consigli mirati. La ringrazio per la sua disponìbilita' e gentilezza. Faro' tesoro di quanto mi ha consigliato. Grazie.
A.
A.
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 18.2k visite dal 06/09/2011.
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