Morte del padre ma non provo dolore
Salve sono una ragazza di 23 anni. Una settimana fa è morto mio padre improvvisamente con un infarto fulmineo mentre era in vacanza. erano 2 settimana che non ci vedevamo e quando sono arrivata era già nella bara.
Sono figlia unica e ora devo essere l'unico sostegno di mia madre e mia nonna(la mamma di mio padre) che non hanno nessuno altro a parte me.
Tanta gente è venuta al funerale, tanta gente che lo conosceva e che gli voleva bene.
Io ho sempre cercato di non piangere e di non fare grande scenate perchè di carattere sono una persona abbastanza introversa e in genere le mie emozioni le tengo per me e poi volevo essere di sostegno a mia madre che lo ha visto morire davanti ai suoi occhi.
Oggi sono rientrata a lavoro perchè avevo bisogno di pensare ad altro. Arrivo al punto; la questione è che non riesco a provare dolore, non soffro e per questo mi sento in colpa... non riesco a provare dolore per questa perdita.
cosa c'è in me che non va?
Sono figlia unica e ora devo essere l'unico sostegno di mia madre e mia nonna(la mamma di mio padre) che non hanno nessuno altro a parte me.
Tanta gente è venuta al funerale, tanta gente che lo conosceva e che gli voleva bene.
Io ho sempre cercato di non piangere e di non fare grande scenate perchè di carattere sono una persona abbastanza introversa e in genere le mie emozioni le tengo per me e poi volevo essere di sostegno a mia madre che lo ha visto morire davanti ai suoi occhi.
Oggi sono rientrata a lavoro perchè avevo bisogno di pensare ad altro. Arrivo al punto; la questione è che non riesco a provare dolore, non soffro e per questo mi sento in colpa... non riesco a provare dolore per questa perdita.
cosa c'è in me che non va?
[#1]
Non c'è nulla che non va. I suoi meccanismi di difesa psicologici hanno adotatto questa "strategia" per farle sentire meno forte il dolore della perdita.
Ognuno reagisce in maniera molto soggettiva al dolore, non c'è una regola nè un modo giusto o uno sbagliato.
Se, però, questa sensazione la fa stare oltremodo male può rivolgersi ad un collega che la aiuterà ad elaborare la sua sofferenza.
Le mie condoglianze.
Ognuno reagisce in maniera molto soggettiva al dolore, non c'è una regola nè un modo giusto o uno sbagliato.
Se, però, questa sensazione la fa stare oltremodo male può rivolgersi ad un collega che la aiuterà ad elaborare la sua sofferenza.
Le mie condoglianze.
Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it
[#2]
Gentile ragazza,
quello che le accade può essere una reazione più comune di quanto si immagina in una situazione simile. Le sue difese psicologiche, probabilmente, sono accorse in suo aiuto per affrontare la perdita e il dolore suo e dei suoi cari nel modo più funzionale possibile alla sopravvivenza di ognuno di voi.
Prima o poi, però, il dolore si dovrebbe far sentire per poter essere elaborato e ricomposto in altra forma.
Se le può interessare le giro questo link di un mio articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/847-l-interpretazione-interdisciplinare-della-morte.html
Cari auguri
quello che le accade può essere una reazione più comune di quanto si immagina in una situazione simile. Le sue difese psicologiche, probabilmente, sono accorse in suo aiuto per affrontare la perdita e il dolore suo e dei suoi cari nel modo più funzionale possibile alla sopravvivenza di ognuno di voi.
Prima o poi, però, il dolore si dovrebbe far sentire per poter essere elaborato e ricomposto in altra forma.
Se le può interessare le giro questo link di un mio articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/847-l-interpretazione-interdisciplinare-della-morte.html
Cari auguri
Dr.ssa Federica Meriggioli - Psicologa Psicoterapeuta
Via Roma 131, Spinea Ve
Tel. 3498534295 www.federicameriggioli.com
[#4]
Gentile Ragazza,
i tempi e modi di elaborazione del dolore sono differenti da persona a persona, chi piange, grida, sta in silenzio, somatizza, ecc...
L'elaborazione del lutto inoltre è un processo lungo e lento, che passa anche attraverso la capacità di sentire il dolore.
Valuti l'ipotesi di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, potrebbe esserle d'aiuto.
Cari saluti
i tempi e modi di elaborazione del dolore sono differenti da persona a persona, chi piange, grida, sta in silenzio, somatizza, ecc...
L'elaborazione del lutto inoltre è un processo lungo e lento, che passa anche attraverso la capacità di sentire il dolore.
Valuti l'ipotesi di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, potrebbe esserle d'aiuto.
Cari saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#5]
Aggiungo che proprio perché ognuno reagisce a modo proprio agli eventi, non è detto che lei un giorno, vicino o lontano, dovrà necessariamente soffrire o soffrire molto. Che questo succeda o meno non dirà nulla sul suo valore come persona, quindi eviti di tormentarsi nel frattempo.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#6]
Il senso di colpa è il suo modo per sentire dolore. Quando sarà passato avrà anche risolto il lutto per la perdita di suo padre.
Legga la parte dedicata alla clinica di questo articolo.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1038-come-possiamo-risolvere-la-sofferenza-per-il-lutto.html
Legga la parte dedicata alla clinica di questo articolo.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1038-come-possiamo-risolvere-la-sofferenza-per-il-lutto.html
Dr. Edoardo Riva
Psicologo, Psicoterapeuta
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 38.5k visite dal 01/09/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Infarto
L'infarto del miocardio: quali sono i sintomi per riconoscerlo il tempo? Quali sono le cause dell'attacco di cuore? Fattori di rischio, cure e il post-infarto.