Come aiutare una persona
Gentili dottori,
scrivo per avere un consiglio su come comportarmi per aiutare una persona a me cara, mio fratello, che ormai da tempo si comporta in modo strano. È sposato ma non ha più rapporti sessuali con la moglie già da quattro anni, trascura la sua persona, si lava di rado, sembra insoddisfatto del suo lavoro e di conseguenza nervoso con i colleghi, in famiglia parla poco e a parer mio (ho avuto anche conferme) racconta anche bugie pur di non affrontare i problemi e essere “lasciato in pace”, dorme tanto, non si scompone più di tanto nemmeno di fronte alla minaccia della moglie di lasciarlo, ma del resto non vuole nemmeno che il matrimonio finisca… e via dicendo. Tuttavia mi sorprende quando si impegna anima e corpo in attività di carattere ricreativo con gli amici e/o con i bambini: in queste mostra entusiasmo, è sempre di buonumore, allegro, insomma sembra un’altra persona. Le volte in cui ho provato a parlargli mi ha liquidata velocemente dicendo che è tutto ok, me è chiaro che non lo è. Sono preoccupata, ho paura che sia depresso e vorrei aiutarlo, ma come posso fare per aiutare una persona che non vuole essere aiutata?
Grazie per la disponibilità
scrivo per avere un consiglio su come comportarmi per aiutare una persona a me cara, mio fratello, che ormai da tempo si comporta in modo strano. È sposato ma non ha più rapporti sessuali con la moglie già da quattro anni, trascura la sua persona, si lava di rado, sembra insoddisfatto del suo lavoro e di conseguenza nervoso con i colleghi, in famiglia parla poco e a parer mio (ho avuto anche conferme) racconta anche bugie pur di non affrontare i problemi e essere “lasciato in pace”, dorme tanto, non si scompone più di tanto nemmeno di fronte alla minaccia della moglie di lasciarlo, ma del resto non vuole nemmeno che il matrimonio finisca… e via dicendo. Tuttavia mi sorprende quando si impegna anima e corpo in attività di carattere ricreativo con gli amici e/o con i bambini: in queste mostra entusiasmo, è sempre di buonumore, allegro, insomma sembra un’altra persona. Le volte in cui ho provato a parlargli mi ha liquidata velocemente dicendo che è tutto ok, me è chiaro che non lo è. Sono preoccupata, ho paura che sia depresso e vorrei aiutarlo, ma come posso fare per aiutare una persona che non vuole essere aiutata?
Grazie per la disponibilità
[#1]
Gentile signora,
per prima cosa sarebbe necessaria una valutazione diagnostica per capire quale sia il problema.
Tuttavia, posso immaginare che Suo fratello non sarà affatto propenso a farsi visitare da un medico, dal momento che non vuole affrontare la questione con nessuno.
Ciò che Lei descrive può essere anche compatibile con un quadro depressivo, in cui gli ultimi aspetti che si spengono sono proprio la cura e l'accudimento verso i piccoli.
Tenga presente che se davvero fosse depressione, sarà piuttosto difficile aiutare Suo fratello a chiedere un aiuto specialistico. In genere le persone depresse, a differnza ad es. di quelle ansiose, non chiedono aiuto e, se lo fanno, con estrema difficoltà.
Avete provato a parlarne anche col medico di base?
per prima cosa sarebbe necessaria una valutazione diagnostica per capire quale sia il problema.
Tuttavia, posso immaginare che Suo fratello non sarà affatto propenso a farsi visitare da un medico, dal momento che non vuole affrontare la questione con nessuno.
Ciò che Lei descrive può essere anche compatibile con un quadro depressivo, in cui gli ultimi aspetti che si spengono sono proprio la cura e l'accudimento verso i piccoli.
Tenga presente che se davvero fosse depressione, sarà piuttosto difficile aiutare Suo fratello a chiedere un aiuto specialistico. In genere le persone depresse, a differnza ad es. di quelle ansiose, non chiedono aiuto e, se lo fanno, con estrema difficoltà.
Avete provato a parlarne anche col medico di base?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile Signora,
la sua richiesta "come poter aiutare una persona che non vuole essere aiutata?" probabilmente è connotamente emotivamente da preoccupazione e frustrazione trovandosi in una situazione che può far sentire impotenti.
Anche se capisco vorrebbe fare di più, una possibilità c'è: nel suo ruolo di sorella può stargli vicino mostrandosi disponibile ad ascoltarlo e sostenerlo nel momento in cui se la sentisse di parlare e nel rispetto dei suoi tempi; questo potrebbe aiutarlo a non sentirsi solo.
Un saluto.
la sua richiesta "come poter aiutare una persona che non vuole essere aiutata?" probabilmente è connotamente emotivamente da preoccupazione e frustrazione trovandosi in una situazione che può far sentire impotenti.
Anche se capisco vorrebbe fare di più, una possibilità c'è: nel suo ruolo di sorella può stargli vicino mostrandosi disponibile ad ascoltarlo e sostenerlo nel momento in cui se la sentisse di parlare e nel rispetto dei suoi tempi; questo potrebbe aiutarlo a non sentirsi solo.
Un saluto.
Dr.ssa Annalisa De Filippo
Psicologa Psicoterapeuta
www.centropianetapsicologia.com
www.psicologasestosangiovanni.com
[#3]
Gentile Signora,
da sorella può sostenerlo ed aiutarlo a capire fino in fondo, se desidera essere aiutato, poi aiutarlo a scegliere uno psicologo-psicoterapeuta che si occuperà di lui, con cui instaurare un rapporto di fiducia ed empatia.
Saluti
da sorella può sostenerlo ed aiutarlo a capire fino in fondo, se desidera essere aiutato, poi aiutarlo a scegliere uno psicologo-psicoterapeuta che si occuperà di lui, con cui instaurare un rapporto di fiducia ed empatia.
Saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Utente
Gentilissimi dottori,
vi ringrazio di cuore per le vostre risposte. Cercherò, nonostante le distanze, di stare quanto più vicina a mio fratello in modo da fargli sentire che non è solo e che se ha bisogno di aiuto può contare su di me. Immagino che il cammino sarà lungo ma spero che la situazione non sia irrecuperabile.
La dott.ssa Pileci mi chiedeva se ne avessimo parlato con il medico di famiglia; non lo abbiamo ancora fatto, ma considenando il tipo di medico, non credo possa esserci di grande aiuto. A peggiorare la situazione c'è anche il fatto che mio fratello vive in un piccolo paese dove non c'è nemmeno possibilità di cambiare medico, e per parlare con uno psicologo-psicoterapeuta bisogna spostarsi di diversi Km. Certo questo non vuol dire che non si possa fare, ma rende le cose un po' più complicate.
Vi farò sapere
Grazie ancora
vi ringrazio di cuore per le vostre risposte. Cercherò, nonostante le distanze, di stare quanto più vicina a mio fratello in modo da fargli sentire che non è solo e che se ha bisogno di aiuto può contare su di me. Immagino che il cammino sarà lungo ma spero che la situazione non sia irrecuperabile.
La dott.ssa Pileci mi chiedeva se ne avessimo parlato con il medico di famiglia; non lo abbiamo ancora fatto, ma considenando il tipo di medico, non credo possa esserci di grande aiuto. A peggiorare la situazione c'è anche il fatto che mio fratello vive in un piccolo paese dove non c'è nemmeno possibilità di cambiare medico, e per parlare con uno psicologo-psicoterapeuta bisogna spostarsi di diversi Km. Certo questo non vuol dire che non si possa fare, ma rende le cose un po' più complicate.
Vi farò sapere
Grazie ancora
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.6k visite dal 31/08/2011.
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