Anorgasmia maschile

Salve, sono una ragazza di 26 anni e da poco più di un anno sto con un ragazzo di 27. Ci vogliamo molto bene e tra noi si è da subito creato un forte legame....ma purtroppo fare l'amore per noi non è mai stato semplice.
Premetto che le prime volte che provavamo ad avere rapporti lui aveva difficoltà erettive che inevitabilmente ci portavano a "lasciar perdere". Queste difficoltà sono poi svanite nel corso del 2° mese insieme......ma sta di fatto che ad oggi lui non è mai venuto, pur avendo una buona e prolungata erezione. Dopo aver a lungo sospettato di essere io la "causa dei suoi insuccessi, magari perchè poco attraente o non abbastanza stimolante, ho pian piano realizzato che poteva esserci un problema di natura psicologica alla base di tutto. Questo ragazzo è cresciuto senza la madre, poichè a seguito del divorzio da suo marito è stata vittima di un fortissimo esaurimento che l'ha costretta ad entrare in una "casa famiglia" dove vive tutt'ora insieme ad altre donne con seri problemi. Le era consentito vedere i figli solo una volta la settimana e sempre sotto la supervisione di un assistente sociale. Lui, allora bambino, si è trovato a dover svolgere compiti in casa che prima svolgeva la mamma ed ha molto sofferto della sua mancanza. Tuttavia l'anorgasmia è subentrata solo in un secondo momento della sua giovinezza...mi ha raccontato infatti che a 20 anni mise incinta una ragazza che frequentava ed inevitabilmente ricorsero all'aborto senza nulla dire ai genitori. Pare che proprio dopo quell'episodio lui abbia avuto un blocco. Dopo quell'esperienza per lui è iniziata tutta una serie di esperienze più o meno negative....rapporti di breve durata con svariate ragazze, senza mai compromettersi più di tanto sentimentalmente...il tutto condito con "tradimenti, droga, squallido sesso.....forse anche omosessuale" fino ad arrivare all'esperienza che più mi ha sconvolta: per un periodo si è dilettato come accompagnatore per signore ricche ed annoiate....in cambio di denaro. Forse sarò una debole, una vigliacca, ma non posso nascondere che qualche volta mi è venuta la tentazione di scappare e di mandarlo a quel paese.....ma non ce l'ho fatta perchè gli voglio bene e sento nel cuore che lui ha tanto bisogno di essere amato....di un amore vero in cui credere. Noto che lui cerca disperatemente di piacere alle mamme dei suoi amici e anche alla mia, in generale ama stare in compagnie delle signore adulte, ne è profondamente attratto....quasi cercasse quel calore che gli è stato negato da piccolo. Ultimamente si sta aprendo molto con me (credo che non l'abbia mai fatto prima con nessun'altra ragazza) è persino riuscito a piangere con me ed è questo che mi ha spinto a cercare di capire..saperne di più....aiutarlo insomma. Forse non sarò io la donna della sua vita ma prima o poi dovrà affrontare la quastione se vorrà nuovamente riuscire a lasciarsi andare totalmente con una donna. Spero possiate aiutarmi a fare chiarezza....grazie!
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Dr.ssa Federica Meriggioli Psicologo, Psicoterapeuta 354 3
"Ultimamente si sta aprendo molto con me (credo che non l'abbia mai fatto prima con nessun'altra ragazza) è persino riuscito a piangere con me ed è questo che mi ha spinto a cercare di capire..saperne di più....aiutarlo insomma"


Sembra che la necessità espressa nella sua richiesta di consulto sia legata al suo bisogno di ottenere indicazioni su come aiutare il suo ragazzo, ma ciò non è del tutto possibile poichè sembra mancare una richesta diretta di aiuto da parte di lui.

Oltre a questo il forte impulso ad aiutarlo sembra legato a come lei si sente nei suoi confronti, speciale, forte ipotizzo; le suggerisco di sostenere il suo ragazzo se è lui stesso alla ricerca di un supporto accompagnandolo in questo percorso che implica il fatto di rivolgersi ad un medico per escludere cause di tipo organico, e ad uno psicologo per verificare se e come ci possono essere implicazioni psicologiche nel disturbo.

Aiutarlo direttamente lei non solo non risolverebbe il problema, ma rischierebbe di metterla in un ruolo diverso da quello di compagna.


Cordiali saluti

Dr.ssa Federica Meriggioli - Psicologa Psicoterapeuta
Via Roma 131, Spinea Ve
Tel. 3498534295 www.federicameriggioli.com

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Senza poter parlare direttamente con lui, l'elaborata ipotesi che ci presenta resta solo questo: un'ipotesi. Sta di fatto che c'è questo problema dell'anorgasmia.

Che per lei sia un problema, è evidente. Ma direbbe che lo è anche per lui? Ne avete parlato, oppure ha elaborato l'ipotesi per conto proprio?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Ragazza,
ha diretto la sua attenzione in modo esclusivo agli importanti risvolti psicologici della situazione, ma sarebbe anche necessario (se non è già stato fatto) che il suo ragazzo effettuasse un'accurata valutazione andrologica. Non ci dice, per esempio, se tale difficoltà è limitata al rapporto a due o se si presenta anche con l'autoerotismo.
Inoltre, tenga presente che anche l'assunzione di farmaci (ad esempio, gli antidepressivi) può interferire selettivamente sulla risposta orgasmica.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Utente
Utente
Gentili dottori....
Vi ringrazio prima di tutto per avermi dedicato la vostra attenzione. Mi avete fatto molto riflettere.....e ho capito che forse sto ingigantendo il problema. Effettivamente il mio ragazzo (nell'unica occasione in cui ne abbiamo parlato) non ha mai detto che per lui fosse un problema da risolvere.....anzi con molta tranquillità ha dichiarato che semplicemente non sentiva la necessità di eiaculare a fine rapporto, che insoma si sentiva appagato anche senza. So che dovrei aspettare che sia lui in prima persona a chidermi sostegno nell'affrontare la questione......forse ho solo timore che per vergogna o per orgoglio non arriverà mai a farlo. Darò tempo al tempo.....non è mia intenzione essere pressante o metterlo in difficoltà. Certamente non voglio rischiare di assumere un ruolo nella sua vita che sia diverso da quello si semplice compagna....probabilmente mi sono troppo immedesimata nel ruolo di "crocerossina" e mi rendo conto che è sbagliato. Aggiungo (mio malgrado) che forse la mia forte insicurezza mi ha spinto a cercare delle risposte che potessero in qualche modo rassicurarmi che tutto questo non dipendesse da me...
In risposta all'ipotesi riguardante l'assunzione di antidepressivi......credo di poterla escludere....anche se non al 100%.....
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<forse la mia forte insicurezza mi ha spinto a cercare delle risposte che potessero in qualche modo rassicurarmi che tutto questo non dipendesse da me...>>

Quali elementi le hanno fatto pensare di poter essere responsabile?
Perché si definisce insicura?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> So che dovrei aspettare che sia lui in prima persona a chidermi sostegno nell'affrontare la questione......forse ho solo timore che per vergogna o per orgoglio non arriverà mai a farlo.
>>>

Vede come sta continuando a dare per scontato che per lui questo SIA un problema?

>>> probabilmente mi sono troppo immedesimata nel ruolo di "crocerossina"
>>>

Leggendo la sua descrizione iniziale, la parola "crocerossina" è la prima ad essere venuta in mente a tutti noi, ma è lei che la sta usando esplicitamente per prima.

È chiaro che quando siamo mossi dal bisogno di curare l'altro, e l'altro non ha un problema da risolvere, ecco che questo può diventare un nostro problema ed essere difficile da accettare.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Sono un pochino perplessa......dunque il problema non esiste realmente e sono solo io ad immaginarlo? L'ho inventato io? resterò con il dubbio......intanto farò in modo di non pensarci più, di vivere il più serenamente possibile la mia relazione e di prestare il mio sostegno solo dietro esplicita richiesta......laddove esista davvero un problema! La mia insicurezza mi accompagna da tutta la vita e troppo spesso mi fa sorgere mille problemi e domande anche quando non ce n'è motivo....non so da dove abbia origine, ma istintivamente (e non so perchè) se devo attribuirne la colpa a qualcuno mi vine subito in mente mio padre.....e dopo di lui il mio primo fidanzato (con cui sono stata 5 anni)...entrambe con una forte personalità, hanno spesso condizionato la mie scelte....mi hanno in qualche modo adattata a loro...e anche ora che ho una nuova storia con un altro ragazzo e che mi sono parecchio distaccata da mio padre, ogni tanto ho ancora quella sensazione di smarrimento, come se mi mancasse qualcuno che mi dica cosa devo fare....
Beh almeno ora sono riuscita a distogliere l'attenzione dal mio ragazzo e a spostarla su di me!!! Vi ringrazio ancora infinitamente per i vostri preziosi consigli!
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<dunque il problema non esiste realmente e sono solo io ad immaginarlo? L'ho inventato io?>>

Esiste una situazione reale che Lei giudica come problema e il suo compagno probabilmente no.

<<hanno spesso condizionato la mie scelte....mi hanno in qualche modo adattata a loro...>>

E Lei cosa ci ha messo di suo in tutto ciò? Se LORO lo hanno fatto è forse anche perché LEI ha lasciato che ciò succedesse, senza ascoltare i suoi reali desideri o necessità, o senza ribellarsi al loro modo di agire, o non so che altro.
Avendo riconosciuto tale sua fragilità, sta a lei decidere se lavorarci su oppure no.

Saluti.

[#9]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
le disfunzioni sessuali del partner solitamente danneggiano coppia, talamo ed autostima.
L'anorgasmia coitale maschile è una disfunzione sessuale poco conosciuta e spessa transita in un territorio di latitanza diagnostica, perchè non correla nell'immaginario ad una disfunzione vera e propria.
Legga, se desidera, questo mio articolo sull'argomento, può trovare qualche spunto di riflessione.
Cari saluti

https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/132-anorgasmia-maschile.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it