E dormo poco e male

Buonasera,il mio problema e' il seguente:ho 40 anni,e fin da bambino,per quel che posso ricordare sono stato timido ed ansioso,eventi fuori dalle righe mi facevano stare male molto prima del loro avvenimento,creando inappetenza,insonnia.La cosa e' passata dopo aver cominciato a lavorare (20 anni)e cambiato quest'ultimo con spavaldreia molto spesso.Poi mi sono sposato,ho avuto una bambina,e sono stato responsabilizzato dal mio datore di lavoro,per un nuovo incarico,che consiste nel gestire persone e macchine.Mi ci sono buttato con orgoglio e fiducia in me stesso,ma dopo qualche tempo(1 mese)sono stato ripreso pesantemente dal superiore perche' il mio atteggiamento non rispondeva alle richieste della proprieta'.
Non ho dormito per una settimana,ma nonostante questo ho aumentato ancor di piu' l'impegno(a quanto pare bastava farsi veder lavorare...),il mio medico di famiglia mi ha prescitto un ansiolitico ed un sonnifero per superare il momento,ma questo mi ha tolto autostima,e dato assefuazione(psicologica) .Misono rivolto ad uno psichiatra,(con grande vergogna,stando bena attento che nessuno lo venisse a sapere,il quale con leggerezza mi ha detto di continuare con gli ansiolitici,e che non avevo niente che non andava.Ho vissuto cosi' la mia vita parallela di lavoratore instancabile ed integerrimo(ricevendo altre promozioni),e uomo famiglia (nel frattempo ho avuto un altro bimbo)ansioso e pauroso di tutto,non ho piu' amici,e me ne guardo bene di farmene di nuovi.Penso sempre al lavoro,e dormo poco e male.Due anni fa' mi sono costretto a fare un'altro tentativo,con uno psichiatra diverso,il quale,dopo l'anamnesi mi ha prescritto un blando ansiolitico,da prendere tutte le mattine,e il trittico da prendere preima di andare a dormire.Da allora sto' molto meglio,ho perso le inibizioni riguardo la terapie ed i medicinali,l'ho rivisto costantemente ogni 5 mesi circa,per fare il punto della situazione,e questo mi aiuta nel non farmi sentire solo.Ma ora la domanda.Esiste un modus operandi che mi faccia vivere la mia vita senza la paura della stessa?A dire di chi mi conosce,oltre ad essere scheletrico (1.80 x 53 kg)sono simpatico,guascone,estroverso ed un po' pazzoide.Qqundo la situazione e' sotto controllo mi sento un dio,quando mi sfugge una piccola formica impotente.Scusate per la prolissita' ,e grazie in anticipo.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509 41
Gentile Utente, che diagnosi ha formulato lo psichiatra?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Utente
Utente
Mi h adetto che questa e' la mia natura,che difficilmente riusciro a liberarmene completamente,ma affievolirmi i sintomi,con i medicinali,e affrontando le cause dell'ansia modificandone la prospettiva.
Inutle dire che non riesco a modificare cio' che sono conun battito di mani,ma ottengo buoni risultati con i medicinali,che pero' vorrei smettere.
Le ultime volte che sono stato dallo specialista glielo detto,ma l'ho visto ho intravisto pessimismo sul fatto,e mi ha detto di non preoccuparmi delle dosi"pediatriche" che sto' assumendo,insomma che potevo andare avanti ad oltranza.
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509 41
Gentile Utente,

se preferisce può sentire anche un secondo parere da un altro psichiatra.

Le suggerirei anche di contattare uno psicologo psicoterapeuta, meglio se di orientamento cognitivo-comportamentale per una valutazione adeguata e per impostazione di un trattamento adeguato.

Quanto al farmaco deve parlarne col medico di base o con il medico psichiatra che lo ha prescritto.

Un cordiale saluto,
[#4]
Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102 45
Gentile Utente,
un trattamento adeguato non può che derivare da una valutazione adeguata della situazione.
Se i farmaci sono assunti al di sotto del dosaggio necessario, non possono produrre l'effetto desiderato, pertanto non comprendo cosa significherebbe "dosi pediatriche".
Inoltre spetta sempre allo psichiatra valutare tempi e modalità della loro sospensione.
L'intervento terapeutico integrato (farmaci e psicoterapia) può dare ottimi risultati nell'attenuazione della sintomatologia legata all'ansia.
Come le ha suggerito la Collega, prenda in considerazione l'idea di effettuare alcuni colloqui con uno psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia che potrà aiutarla davvero a "modificare prospettiva".

Auguri.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#5]
Utente
Utente
Il mio specialista e' pscichiatra e psicoterapeuta,ed ho instaurato con lui un buon rapporto ed ho preso proprio pochi istanti fa' un appuntamento,proprio per capire se e' possibile creare insieme un percorso,che mi possa aiutare in un modo piu' a lunga durata,perche' ritengo che il mio disagio non sia passeggero,ma lo sto' portando sulle spalle dalla nascita.
L'unica cosa, che non vorrei (visto anche l'esborso economico)e' che la cosa andasse avanti per anni.
Le "dosi pediatriche",si riferiscono nello specifico a 1/2 pastiglia di prazene 10 mg al mattino,e di 2/3 di trittico prima di andare a dormire,ovviamente,mi riservo di assumere prazene nei momenti piu' acuti (ne ho sempre con me')e senza esagerare,il senso di torpore non mi piace.
Cosa ne pensate?Sono io un po' lavativo,e approfitto della risoluzione meno dolorosa della chimica?
Grazie
[#6]
Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102 45
<<L'unica cosa, che non vorrei (visto anche l'esborso economico)e' che la cosa andasse avanti per anni.>>

Ritengo abbia preso una saggia decisione.
Rispetto alla durata della psicoterapia, non è preventivabile all'inizio, ma non si lasci influenzare dagli stereotipi diffusi secondo cui durerebbe inevitabilmente più anni: solitamente una terapia focalizzata sui disturbi ansiosi da già buoni risultati in breve tempo (in termini di mesi, non certo di anni.)

Auguri.
[#7]
Utente
Utente
Grazie,siete stati gentili ed asaustivi.
Buon lavoro
[#8]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509 41
Gentile Utente,

alle corrette indicazioni della Collega, aggiungo solo che sarebbe opportuno distinguere gli ambiti: psicoterapico e farmacologico.

Nella realtà è sempre meglio affidarsi ad uno psicologo psicoterapeuta per la psicoterapia e ad un medico psichiatra per il trattamento farmacologico.

Un cordiale saluto,
[#9]
Utente
Utente
Mi sono rivolto ad uno psichiatra/terapeuta,perche' credevo che solo i primi potessero prescrivere farmaci (cosa per me impellente al momento).
Saluti
[#10]
Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102 45
Certo: è così, e per i farmaci ha fatto bene.
Gli psichiatri sono automaticamente abilitati a fare psicoterapia, ma non tutti hanno una specifica formazione in proposito.
Uno psicologo psicoterapeuta, invece è uno psicologo (5 anni di Università + 1 anno di tirocinio + esame di Stato e iscrizione all'Albo) che poi ha frequentato una scuola di specializzazione in psicoterapia di 4/5 anni.
Ma, al di là di questo, credo che l'opportunità di tenere distinte le due figure non stia tanto in questo (il suo psichiatra può anche essere un ottimo psicoterapeuta), ma proprio nell'essere seguiti da due persone differenti: una che si occupi dell'aspetto farmacologico e l'altra di quello psicoterapeutico in modo da ottimizzare l'intervento.
[#11]
Utente
Utente
L'idea sembra buona,ma spendere 80 euro per una ricetta,ed altri 80 per una seduta dallo psicologo,mi sembra un po' esagerato.
Il compromesso che ho scelto,mi sembra il migliore.
Oppure ,invece di due sedute dallo psichiatra,potrei farne una da lui,ed una dallo psicologo,sperando di non risultare un tantino maleducato,visto che dovro' sicuramente metterlo al corrente.

Ps.ma se vado solamente da uno psicologo,chi mi prescriverebbe i farmaci?
Grazie
[#12]
Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102 45
Non è questione di maleducazione: la co-terapia funziona proprio così e i due professionisti DEVONO sapere l'uno dell'altro e, quando lo ritengono opportuno, confrontarsi.
Si tratta proprio di due tipi di intervento differenti.
Mentre le visite psichiatriche, se riguardano solo la terapia farmacologica, possono essere anche a distanza di mesi l'una dall'altra, la psicoterapia ha solitamente cadenza settimanale (almeno all'inizio) e ogni seduta dura circa un'ora.
Continuando ad assumere farmaci, certamente non può limitarsi allo psicologo, ma necessariamente rivolgersi in contemporanea allo psichiatra.

Nella speranza di essere stata sufficientemente chiara, le rinnovo i miei saluti.
[#13]
Utente
Utente
Grazie
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