Psicoterapia sistemico relazionale
Buongiorno, sono una donna di 38 anni che da un paio di mesi ha iniziato una psicoterapia di tipo sistemico relazionale con una frequenza di una seduta alla settimana. In questo momento particolare, in cui stanno emergendo tutta una serie di argomenti, sento il bisogno di intensificare le sedute. E' normale, può avere delle conseguenze negative? Positive? Premetto che la mia psicoterapeuta ha accolto positivamente questa mia richiesta.
Grazie per la risposta e cordiali saluti.
Grazie per la risposta e cordiali saluti.
[#1]
Gentile utente,
La persona meglio indicata per risponderle è proprio la sua psicoterapeuta, che conosce la sua storia, quindi la invito a fargliele. Comunque in alcuni casi, di sofferenza acuta per esempio, la possibilità di fare un periodo con due sedute a settimana è contemplato e normale. Non vi sono rischi reali, né di dipendenza perenne dal terapeuta, né di peggiormanto continuo dei sintomi, anche se sono ansie diffuse. Anzi la richiesta di raddoppiare le sedute mi sembra un tema importante che lei mi sembra voglia trattare ulteriormente nella sua analisi e che può essere oggetto di riflessione costruttiva.
Cordialmente,
La persona meglio indicata per risponderle è proprio la sua psicoterapeuta, che conosce la sua storia, quindi la invito a fargliele. Comunque in alcuni casi, di sofferenza acuta per esempio, la possibilità di fare un periodo con due sedute a settimana è contemplato e normale. Non vi sono rischi reali, né di dipendenza perenne dal terapeuta, né di peggiormanto continuo dei sintomi, anche se sono ansie diffuse. Anzi la richiesta di raddoppiare le sedute mi sembra un tema importante che lei mi sembra voglia trattare ulteriormente nella sua analisi e che può essere oggetto di riflessione costruttiva.
Cordialmente,
Dr. Edoardo Riva
Psicologo, Psicoterapeuta
[#4]
Gentile signora, è molto comune quello che Lei descrive, soprattutto all'inizio del trattamento psicoterapico.
Fermo restando che il parere più autorevole è quello della Sua terapeuta, perchè La conosce, sono un po' perplessa sull'intensificare le sedute, semplicemente perchè non ci dice per quale ragione Lei attualmente è in terapia.
Se, ad es, si trattasse di un disturbo d'ansia e Lei ritenesse di non potercela fare tra una seduta e l'altra, a mio avviso ci sarebbero controindicazioni ad intensificare le sedute.
Lei per quale motivo è in terapia?
Fermo restando che il parere più autorevole è quello della Sua terapeuta, perchè La conosce, sono un po' perplessa sull'intensificare le sedute, semplicemente perchè non ci dice per quale ragione Lei attualmente è in terapia.
Se, ad es, si trattasse di un disturbo d'ansia e Lei ritenesse di non potercela fare tra una seduta e l'altra, a mio avviso ci sarebbero controindicazioni ad intensificare le sedute.
Lei per quale motivo è in terapia?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#5]
Utente
Una concomitanza di cause mi hanno portato a scegliere di intraprendere un percorso psicoterapeutico. Il matrimonio, la maternità, la ripresa del lavoro, il cambiamento dei ruoli a 2 anni dalla nascita di mio figlio mi hanno mandato un po' in crisi. Ho già dei pregressi di ansia e attacchi di panico che sono sempre sorti in fasi cruciali della mia vita. Questa volta vorrei capire come mai in momenti topici della mia esistenza mi accade questo.
[#7]
Fermo restando che questi momenti evolutivi sono stressanti per tutti, sono certa che arriverà a capire e soprattutto a stare bene con la psicoterapia.
Molto dipende anche dall'orientamento del terapeuta, sulla cadenza delle sedute. Poichè all'inizio c'è sempre molta "carne al fuoco" e le emozioni sono tante e intense, è frequente sentire ciò che anche Lei descrive. In genere, quando si è verso la conclusione di una terapia e il paziente è più autonomo, non è raro -al contrario- diradare le sedute, magari ogni due settimane.
Per qualunque dubbio o perplessità, non esiti a parlarne con la Sua terapeuta.
Le faccio tanti auguri.
Molto dipende anche dall'orientamento del terapeuta, sulla cadenza delle sedute. Poichè all'inizio c'è sempre molta "carne al fuoco" e le emozioni sono tante e intense, è frequente sentire ciò che anche Lei descrive. In genere, quando si è verso la conclusione di una terapia e il paziente è più autonomo, non è raro -al contrario- diradare le sedute, magari ogni due settimane.
Per qualunque dubbio o perplessità, non esiti a parlarne con la Sua terapeuta.
Le faccio tanti auguri.
[#11]
Gentile signora, io ho un orientamento diverso, anche se collaboro con terapeuti sistemici e ritengo sia un tipo di psicoterapia molto valida.
Pertanto sarebbe opportuno lasciare spazio ai miei Colleghi più ferrati di me su questo tipo di terapia per risposndere alla Sua domanda.
Saluti,
Pertanto sarebbe opportuno lasciare spazio ai miei Colleghi più ferrati di me su questo tipo di terapia per risposndere alla Sua domanda.
Saluti,
[#13]
gentile utente la confusione iniziale, quando si intraprende una psicoterapia, è fisiologica dal momento in cui vengono messe in discussione determinate dinamiche comportamentali che, apparentemente, mantengono un certo equilibrio, ma che, in realtà, hanno determinato proprio quelle condizioni negative che necessitano di un intervento psicoterapico.
Il problema e le difficoltà sono proprio in questo, ossia mettere in discussione i propri comportamenti e le proprie credenze. Se lo si facesse con facilità e rapidità non sarebbe più necessaria la psicoterapia.
Venendo all'orientamento sistemico relazionale esso è di particolare elezione nel momento in cui si vogliono discutere proprio le dinamiche relazionali e famigliari coinvolte nel proprio disagio. Per quel che riguarda l'ansia e il panico la sistemica è cugina (ha la stessa matrice) della terapia strategica e se il terapeuta ne ha approfondito i suoi aspetti è utile anche per condizioni di ansia grave.
saluti
Il problema e le difficoltà sono proprio in questo, ossia mettere in discussione i propri comportamenti e le proprie credenze. Se lo si facesse con facilità e rapidità non sarebbe più necessaria la psicoterapia.
Venendo all'orientamento sistemico relazionale esso è di particolare elezione nel momento in cui si vogliono discutere proprio le dinamiche relazionali e famigliari coinvolte nel proprio disagio. Per quel che riguarda l'ansia e il panico la sistemica è cugina (ha la stessa matrice) della terapia strategica e se il terapeuta ne ha approfondito i suoi aspetti è utile anche per condizioni di ansia grave.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
Questo consulto ha ricevuto 15 risposte e 9.7k visite dal 26/08/2011.
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