Matrimonio e bimbo

Buongiorno cari dottori,
Vi racconto brevemente la mia storia| ho 37 anni e sono sposata dal 2004. Mi sono sempre ritenuta una ragazza molto fortunata perché considero mio marito una persona eccezionale e perché mi ha sempre dimostrato anche con i fatti quanto mi ama. Con lui ho trascorso momenti indimenticabili. Da 4 mesi abbiamo avuto un bambino che desideravamo da tanto e che arrivato dopo due spiacevoli episodi di aborto. A me e credo anche a mio marito, nostro figlio ha riempito la vita. E' un bimbo adorabile e siamo veramente felici. Ma da qualche giorno io e mio marito non facciamo che litigare e siamo arrivati a dirci cose bruttissime e a parlare addirittura di separazione. Il problema e che non c'e nessuna motivazione di fondo e se non le particolari attenzioni che io e anche mio marito stiamo dando al piccolo. Sembra qua si che non mi interessa salvare il matrimonio e che ora sono più forte con mio figlio da poter affrontare qualsiasi cosa anche senza mio marito ma so di non volerlo fare e so di voler passare la mia vita con lui. Che cosa ci sta succedendo? Che cosa possiamo fare per recuperare quello per cui abbiamo sempre voluto ossia trascorrere la vita insieme?
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
un figlio determina un riadattamento rispetto all'equilibrio della coppia, reso difficile anche dallo stress che i genitori devono affrontare nella gestione del nascituro.

Soprattutto la madre in questi caso va incontro ad un abbassamento del tono dell'umore, che potrebbe essere la causa del Suo pessimismo, svogliatezza, irritabilità ecc.

Prima di pensare a separazioni ecc. le consiglio di lavorare sul Suo umore. Sta allattando?

Inoltre: Suo marito da che ci sta scrivendo?
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Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Grazie dottore x la celere risposta,
Si continuo ad allattare con l'aggiunta di latte artificiale. Mio marito non sa che vi ho scritto ma penso che approverebbe perché quando ho subito il secondo aborto mi sono fatta seguire da una psicologa e lui era a conoscenza. Quello che percepisco in noi e' la svogliatezza a voler risolvere il problema cosa anomala nel nostro rapporto perché abbiamo sempre cercato di risolvere i nostri problemi. Lei dice che con un po' di dose di buona volontà riusciamo a risolvere insieme Il problema?
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Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Volevo inoltre aggiungere che da qualche giorno una persona a me molto cara sta passando un momento molto difficile e sono ormai diversi mesi che non vado a lavoro quindi i miei rapporti sociali sono notevolmente diminuiti rispetto a prima. Per questa ragioni avrei voluto più comprensione da parte sua ma non e' stato così
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Dr. Roberto Fantasia Psicologo, Psicoterapeuta 99 1
Gentile utente,
la relazione madre-figlio soprattutto nei primi mesi è una relazione quasi "magica". E' una relazione che nasce col corpo e dalle viscere, in cui entrambi i membri sentono l'altro come parte di sè. E voglio soffermarmi su questo punto perchè è come se non ci fosse una separazione tra i corpi e le menti: è una simbiosi. Il bambino sente che la mamma è un estensione del proprio corpo e viceversa. La mamma nutre suo figlio col proprio corpo e col suo amore lo aiuta a sviluppare una propria mente. Ma affinchè lo sviluppo mentale del bambino vada nel migliore dei modi è necessaria e preziosa la presenza di un terzo, il padre appunto, che con la sua partecipazione "spezza" questo legame simbiotico madre/figlio riportandolo alla realtà.
E' il padre l'alleato prezioso che favorisce nel figlio il percorso di autonomia e lo aiuta ad uscire dalla dipendenza della madre. Escludere il padre o pensare di "poter affrontare qualsiasi cosa anche senza mio marito" è un piccolo delirio frutto del sentimento di onnipotenza che si sperimenta all'interno del legame simbiotico.
E' un pensiero che dopo i primi mesi va comunque messo da parte.
I suoi precedenti aborti, le paure che ha sperimentato, la spingono oggi a tenersi stretta ciò che la vita vi ha finalmente donato. VI ha donato, non solo "TI" ha donato. Ma ricordi che un figlio non è proprietà privata, e il padre non è un intruso, un figlio è figlio della vita! Legga questa poesia di Gibran : http://www.unpoeta.com/poesia-e-rivoluzione/i-vostri-figli-non-sono-i-vostri-figli.html
Secondo me non le farebbe male richiamare quella psicologa che l'ha già seguita in passato. Potrebbe essere un occasione per superare nel migliore dei modi questo empasse, ed avere un idea più chiara su questo "problema" che lei stessa fatica a definire.
In bocca al lupo e tanti auguri per la sua nuova famiglia affinchè sia unita e felice sempre
Arrivedereci

Dr. Roberto Fantasia
www.psicologo-fantasia.com

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

anche secondo me vale la pena ricontattare la psicologa, soprattutto se si era trovata bene, e affrontare questa crisi.
E' frequente che una coppia possa incontrare difficoltà quando la famiglia si allarga; il ruolo del padre è quello di darLe sostegno in questo nuovo compito, ma forse anche Suo marito è un po' spiazzato dall'arrivo del bimbo.

Se le premesse sono comunque continuare a stare insieme, sono certa che potrete risolvere nel migliore dei modi questo momento stressante.

Quanto ai contatti sociali, Le suggerisco di ricominciare e nutrirli, in quanto Lei ha bisogno di occuparsi del bimbo, ma anche di se stessa e di ricevere aiuto.

Ha qualcuno che Le dà una mano col bimbo (nonni)?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10
Sa cosa mi ha colpito delle sue parole?

<A me (...) nostro figlio ha riempito la vita (.....) Sembra quasi (...) che ora sono più forte con mio figlio da poter affrontare qualsiasi cosa anche senza mio marito >

Non ci specifica i motivi dei vostri litigi, dice che date molta attenzione al piccolo - come è normale che sia quando piomba in casa un neonato! - ma più che altro sembra che lei abbia trovato una nuova sicurezza, consapevolezza e direi "completezza" con l'arrivo del bambino.

La relazione madre-neonato è molto forte ed esclusiva e sembra che lei la stia quasi difendendo dall'intromissione di suo marito.
Questo è certamente un momento che fisiologicamente muterà con la crescita del piccolo, ma in lei sembra essere fiorita una forza nuova, quasi magica, che non sapeva di avere e che si mostra in maniera un po' grezza, perchè non ha ancora imparato a maneggiarla. Una forza che biologicamente le serve per proteggere il suo cucciolo, ma che deve imparare a canalizzare contro i "pericoli" veri.

Auguri per il vostro viaggio da genitori.

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

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Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Caro dottore,
Non so come ringraziarla per le sue parole,non le nascondo che mi sono commossa nel leggere la sua risposta. Condivido quello che ha detto ora dove cercare solo di metterlo in pratica. Forse sara' dura e ci saranno giorni che piangero' nascosta per non farmi vedere da mio figlio ma dovrò farlo per il suo bene e il bene nostro, mio e di mio marito. Grazie infinite ancora leggero' con attenzione il brano che mi ha consigliato
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Sembra qua si che non mi interessa salvare il matrimonio e che ora sono più forte con mio figlio da poter affrontare qualsiasi cosa anche senza mio marito ma so di non volerlo fare e so di voler passare la mia vita con lui.
>>>

Questa è un'affermazione importante, che riassume il suo stato d'animo attuale. Se ora si sente forte, vuol dire che prima si sentiva debole. Ossia, che così com'erano le cose prima del parto non erano sufficienti a farla sentire normalmente forte.

Per questo anch'io credo che abbia bisogno di tornare a parlare con la psicologa. Metta da parte per un po' i pensieri relativi a qualunque decisione importante e si faccia aiutare a recuperare prima la serenità. Sarebbe un'ottima cosa se riuscisse a coinvolgere anche suo marito nelle consultazioni.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Cara dottoressa,
E' vero mi sento più sicura e completa da quando e' nato mio figlio ed e' anche vero che ho una forza che non pensavo di avere forse nata in me insieme a mio figlio...ha compreso perfettamente ed e' riuscita a spiegarlo con parole chiare e semplici come io non sarei riuscita a farlo forse perché come dice lei e' una forza ancora grezza. Spero che io e mio marito riusciremo a remare nella stessa direzione per portare avanti il nostro sogno realizzato insieme.
I litigi sembrerebbero veramente molto futili ma forse non lo so o affatto...sembra che manchi quella ammirazione reciproca che caratterizzava il nostro rapporto. Quando e' nato nostro figlio eravamo entrambi al settimo cielo e mio marito mi ha scritto una lettera che esprimeva profondo amore e profonda ammirazione. A distanza di qualche mese sembra essere tutto affievolito manca la magia iniziale che non voglio che scompaia per niente al mondo...non ci si puo' abituare a una situazione " normale" quando si e' toccati la felicita'. Che ne pensate? Forse sono io che pretendo troppo? Grazie veramente
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Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
...scusate penso durante la risposta che vi stavo dando .ho perso qualche vostra risposta...grazie a tutti sono veramente lusingata delle vostre celeri e competenti risposte. Ritornerò dalla mia psicologa non appena riuscirò ad organizzarmi...non e' semplicissimo anche perché la mia famiglia vive lontano da me e i miei suoceri non sono molto presenti anche se ci sono e vogliono bene al bambino. Grazie ancora a tutti
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10
Io non penso che la magia e il profondo amore si sia affievolito, ma che abbia necessariamente dovuto lasciare - temporaneamente - il posto a qualcosa di più prosaico: stanchezza, preoccupazioni, insonnia, riorganizzazione di spazi e ritmi.
Inoltre lei ha la preoccupazione per una persona cara che non sta bene.

Non si può essere sempre al massimo e, forse, in questo momento le vostre energie sono concentrate su altro e ne rimangono meno per cercare di risolvere dei problemi, che oltretutto reputate di poco peso.

Un saluto.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Signora,
mi associo ai colleghi che le hanno risposto.
Il concepimeneto, l'attesa del concepimento, la gestazione, il parto, l'accudimemto del piccolo, unito alle fatiche ed ansie, sono tutti elementi minatori per la coppia, anche per la più salda.
Il passaggio da due a tre, è sempre un momento topico per la coppia, portatore di grandi tensioni, ricerche di nuovi equiilibri e spazi relazionali e personali.
Anche la sfera dell'intimità e della sessualità risente fortemente di questo momento, ma il tempo, l'amore e, se necessita un supporto psicologico, l'aiuteranno a ritrovare l'equilibrio smarrito.
Legga, se desidera, questo mio articolo, sull'argomento.
Cari saluti

http://www.valeriarandone.it/home/articoli/92-iltre

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Grazie ancora
Ogni vostro pensiero e' importante per me.
Da ieri ho cominciato ad essere più comprensiva con mio marito e voglio ricominciare a vedere le cose nel verso giusto senza perdere la bussola. Vi terrò aggiornata della situazione.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Grazie a Lei per il Suo riscontro.

Cordiali saluti,
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Grazie a lei di averci aggiornato.
Buone cose
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Dr. Roberto Fantasia Psicologo, Psicoterapeuta 99 1
Sii serena...anche nelle difficolta'.
Un abbraccio