Morsi
salve, sono una ragazza di 25 anni, fidanzata da 2 anni con un ragazzo dolcissimo.. ho passato un adolescenza un pò brutta essendo che in 5 anni ho subito 10 interventi chirurgici (emorroidi, calcagno valgo, nervo ulnare e cose del genere..) ora da meno di un anno mi è stata diagnosticata l'epilessia (però in forma molto lieve.. con alcune scosse alla testa) e sono in cura con il tegretol compresse a rilascio modificato.
Ora, non vorrei errare, ma da quando prendo qst pillole mi sento più nervosa (già lo ero, ma il disturbo si è accentuato) -... inoltre con il mio ragazzo sono molto aggressiva e , mi vergogno a dirlo ma, a volte, capita che lo mordo.. come se mi volessi sfogare.. gli faccio male.. poi gli chiedo scusa... solo con lui lo faccio. Perchè reagisco cosi? cosa mi succede???
Ora, non vorrei errare, ma da quando prendo qst pillole mi sento più nervosa (già lo ero, ma il disturbo si è accentuato) -... inoltre con il mio ragazzo sono molto aggressiva e , mi vergogno a dirlo ma, a volte, capita che lo mordo.. come se mi volessi sfogare.. gli faccio male.. poi gli chiedo scusa... solo con lui lo faccio. Perchè reagisco cosi? cosa mi succede???
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Gent.le ragazza,
per quanto riguarda gli effetti della terapia farmacologica è importante far riferimento allo specialista che l'ha prescritta, riguardo all'aggressività delle sue reazioni e alle numerose esperienze di ospedalizzazione, sarebbe opportuno parlarne con uno psicologo-psicoterapeuta al fine di valutare la possibilità di iniziare un percorso di crescita personale che le consenta di elaborare il suo disagio ed affrontare ulteriori situazioni stressogene derivanti dall'attuale patologia.
per quanto riguarda gli effetti della terapia farmacologica è importante far riferimento allo specialista che l'ha prescritta, riguardo all'aggressività delle sue reazioni e alle numerose esperienze di ospedalizzazione, sarebbe opportuno parlarne con uno psicologo-psicoterapeuta al fine di valutare la possibilità di iniziare un percorso di crescita personale che le consenta di elaborare il suo disagio ed affrontare ulteriori situazioni stressogene derivanti dall'attuale patologia.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
Cara ragazza,
per quanto riguarda l'effetto dei farmaci che assumi dovresti rivolgerti alla sezione di Neurologia perchè noi psicologi non siamo medici.
Non ne hai parlato al medico che ti ha in cura?
Vorrei però chiederti se ci sono dei motivi reali per i quali potresti essere arrabbiata con il tuo ragazzo: cosa ti fa scattare nei momenti in cui finisci con il morderlo?
per quanto riguarda l'effetto dei farmaci che assumi dovresti rivolgerti alla sezione di Neurologia perchè noi psicologi non siamo medici.
Non ne hai parlato al medico che ti ha in cura?
Vorrei però chiederti se ci sono dei motivi reali per i quali potresti essere arrabbiata con il tuo ragazzo: cosa ti fa scattare nei momenti in cui finisci con il morderlo?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Utente
Gentile dr. Massaro
ringrazio lei e la dr camplone per la risposta.
Il medico che mi ha in cura purtroppo è lontano, si trova al Carlo Besta di Milano (io sono di Reggio Calabria).. quindi sono rare le volte che lo sento, anche perchè non mi ha dato un recapito telefonico. Inoltre quando vado in visita c'è anche mia madre e mi vergogno a dire alcune cose davanti a lei, non mi sento a mio agio...
Al mio ragazzo lo mordo quando mi fa arrabbiare, quando mi sento trascurata, quando litighiamo... comunque sono sempre situazioni in cui mi fa innervosire... ma io non sono mai stata cosi... dopo che lo mordo mi sento in colpa, lui si arrabbia.. ma io non me ne accorgo che lo faccio.
ringrazio lei e la dr camplone per la risposta.
Il medico che mi ha in cura purtroppo è lontano, si trova al Carlo Besta di Milano (io sono di Reggio Calabria).. quindi sono rare le volte che lo sento, anche perchè non mi ha dato un recapito telefonico. Inoltre quando vado in visita c'è anche mia madre e mi vergogno a dire alcune cose davanti a lei, non mi sento a mio agio...
Al mio ragazzo lo mordo quando mi fa arrabbiare, quando mi sento trascurata, quando litighiamo... comunque sono sempre situazioni in cui mi fa innervosire... ma io non sono mai stata cosi... dopo che lo mordo mi sento in colpa, lui si arrabbia.. ma io non me ne accorgo che lo faccio.
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Gentile Utente,
può contattare un neurologo anche della Sua zona, che possa aiutarla a gestire gli effetti collaterali del farmaco che sta assumendo.
Per questa aggressività potrebbe pensare a qualche modo per scaricare il nervosismo, ad es l'attività sportiva. Se non dovesse servire rimane la possibilità della consulenza psicologica.
può contattare un neurologo anche della Sua zona, che possa aiutarla a gestire gli effetti collaterali del farmaco che sta assumendo.
Per questa aggressività potrebbe pensare a qualche modo per scaricare il nervosismo, ad es l'attività sportiva. Se non dovesse servire rimane la possibilità della consulenza psicologica.
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Gent.le ragazza,
sarebbe importante che avesse un neurologo di riferimento che sia facilmente raggiungibile sia per monitorare la terapia farmacologica sia per ottimizzare la gestione della patologia.
Per quanto riguarda l'aggressività sarebbe utile rivolgersi ad uno Psicologo-psicoterapeuta privato o in alternativa al Consultorio familiare della sua asl:
http://www.asp.rc.it/master9de0.html?pagina=areamaternoinfantile&areamaternoinfantile=consultorifamiliari&menu_sx=servizi&menu=maternoinfantile
sarebbe importante che avesse un neurologo di riferimento che sia facilmente raggiungibile sia per monitorare la terapia farmacologica sia per ottimizzare la gestione della patologia.
Per quanto riguarda l'aggressività sarebbe utile rivolgersi ad uno Psicologo-psicoterapeuta privato o in alternativa al Consultorio familiare della sua asl:
http://www.asp.rc.it/master9de0.html?pagina=areamaternoinfantile&areamaternoinfantile=consultorifamiliari&menu_sx=servizi&menu=maternoinfantile
[#6]
Utente
Grazie a tutti.. siete sempre cosi gentili nel dare le vostre risposte.
Dr. Bulla pensa che l'attività sportiva serve? Tipo cosa potrei fare???
Dr. Camplone è necessario che io vada da uno psicologo? anni fa ci andavo ( 3 anni fa) ma poi di colpo non sono andata più... andavo perchè mi capitava di piangere spesso, tutte le sere.. e non sapevo da cosa dipendeva..
Grazie ancora a tutti
Cordiali saluti
Dr. Bulla pensa che l'attività sportiva serve? Tipo cosa potrei fare???
Dr. Camplone è necessario che io vada da uno psicologo? anni fa ci andavo ( 3 anni fa) ma poi di colpo non sono andata più... andavo perchè mi capitava di piangere spesso, tutte le sere.. e non sapevo da cosa dipendeva..
Grazie ancora a tutti
Cordiali saluti
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>>> è necessario che io vada da uno psicologo? anni fa ci andavo ( 3 anni fa) ma poi di colpo non sono andata più... andavo perchè mi capitava di piangere spesso, tutte le sere.. e non sapevo da cosa dipendeva
>>>
Come mai ha interrotto? Che risultati stava ottenendo?
Cordiali saluti
>>>
Come mai ha interrotto? Che risultati stava ottenendo?
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#9]
Purtroppo questo è un errore molto comune: quando s'inizia a sentirsi meglio, in terapia, è segno che la terapia sta funzionando ma che dev'essere proseguita e portata a compimento. Altrimenti, interrompendola troppo presto c'è il rischio di una ricaduta. I buoni risultati hanno bisogno di essere consolidati.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
[#10]
Gentile Ragazza,
gli interventi reiterati creano delle ferite al corpo ed i successivi adattamenti, non sono sempre dalla facile elaborazione.
Della terapia farmacologica dovrebbe discuterne con il neurologo che la sta seguendo, del disagio per l'ennesima diagnosi, con uno psicologo-psicoterapeuta, che lavorerà con e per lei, al fine di un percorso di adattamento alla malattia ,aiutandola a ritrovare una buona qualità di vita.
cari saluti
gli interventi reiterati creano delle ferite al corpo ed i successivi adattamenti, non sono sempre dalla facile elaborazione.
Della terapia farmacologica dovrebbe discuterne con il neurologo che la sta seguendo, del disagio per l'ennesima diagnosi, con uno psicologo-psicoterapeuta, che lavorerà con e per lei, al fine di un percorso di adattamento alla malattia ,aiutandola a ritrovare una buona qualità di vita.
cari saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 1.9k visite dal 24/08/2011.
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