Sesso: paura ed ansia dopo la prima volta- parte 1

Buon pomeriggio gentili dottori,
vi riscrivo dopo tanto tempo,perchè ho delle paure che mi stanno rendendo la vita impossibile,oltre che rovinare la mia vita di coppia.Vi scrissi la prima volta perchè mi ponevo il problema 'lo amo, non lo amo' riguardo al mio ragazzo..ero all'inizio di una terapia psicologica(approccio psicodinamico)che ho intrapreso questo febbraio per la fame nervosa.Ebbene,da lì sono uscite tante cose,tra cui il fatto che la domanda amletica che mi ponevo in realtà serviva a nascondere ben altri problemi,tra cui la mia grandissima paura di vivere in maniera indipendente specie dai miei,il mio rifiuto di diventare una donna,visto che ho la tendenza ad essere spettatrice anzichè protagonista nella mia vita..inoltre cerco al di fuori quello a cui solo io posso rispondere(il dott. Santonocito me lo fece notare nel mio consulto precedente)perchè mi rifiuto di dare spazio alle emozioni e sentire me stessa,tant'è che ho bisogno di alfabetizzarmi in questo senso.Inoltre non sono molto propensa all'intimità con un'altra persona,il che mi porta a detestare ed evitare certe cose che invece richiedono fusione.
Una di queste è il sesso.Che è anche il mio problema di oggi.
Volevo però precisare che nel tempo della terapia sono cambiate tante cose,e cioè non ho più l'ansia di prima sui sentimenti per lui,perchè ora reagisco ricordando le sedute di terapia se essa mi assale,anche se con molta difficoltà e dolore,visto che mai riesco a boicottare del tutto queste idee.Mi concedo sempre il beneficio del dubbio:e se in realtà fosse così come penso?E penso,penso,penso..anche se non mi sveglio più tremante ed ansiosa come prima.Quindi qualcosa si è effettivamente mosso.
Una delle cose che è cambiata è la mia concezione del sesso prima del matrimonio,una cosa su cui mi ero molto intestardita perchè inculcata dall'educazione genitoriale ed ecclesiastica..il mio ragazzo mi ha espresso però le sue esigenze dopo quasi due anni di 'attesa' senza mai però mancarmi di rispetto nè diventare pesante (questo nell'ultimo periodo),ed inoltre io stessa mi sentivo pronta ad affrontare la mia prima volta con lui,perchè sentivo che farlo con lui era la cosa giusta.Era una cosa che sapevo da sempre questa,una cosa che volevo,anche se in me c'era un conflitto abbastanza forte tra varie parti che pretendevano di avere la meglio:la paura del dolore della penetrazione(la pima volta che abbiamo provato è stato a dir poco lancinante),la paura dell'abbandono "una volta che il giocattolo si è rotto"(testuali parole del mio ex),paura di perdere una bella persona per paura,paura di sembrare facile,voglia di fare questa esperienza con lui e solo con lui,voglia di essere una donna e non sentirmi a metà,voglia di renderlo felice...
Per questi conflitti ho vissuto dei giorni di inferno,senza poi parlare del fatto che non provavo desiderio quando lui mi accarezzava o baciava,anzi tendevo ad evitare queste coccole perchè sapevo che portavano 'a quello'.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza, non ho capito se oggi Lei è ancora in terapia o se ha interrotto quel trattamento.
Di tutte queste paure, ed in particolare della paura dell'intimità, che adesso sembrano paralizzarLa ne aveva parlato con il terapeuta?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Attivo dal 2011 al 2022
Ex utente
Grazie Dott. Pileci, ora invio la seconda parte del mio post (ieri non è stato possibile) che chiarisce la sua domanda, intanto grazie per il cortese interessamento...

Parte 2
E poi ci si è messo pure lui che ha assunto degli atteggiamenti aggressivi in questo senso,cioè mi faceva capire chiaramente quello che voleva (mi toccava, mi baciava in maniera piuttosto esplicita),quando io invece gli chiedevo di essere furbo e non farmi capire nulla. Invece lui insisteva,e più insisteva più scappavo io.Ripeto,non lo ha mai fatto in due anni di storia,mi ha sempre rispettata,ma ultimamente mi aveva detto che lo avevo portato io ad essere così "aggressivo",che a 29 anni(la sua età,io ne ho 33)voleva vivere una storia completa con me.Ovviamente io lo capivo,ma volevo pure scappare..il desiderio non lo provavo o le poche volte che lo provavo lo reprimevo..ero tra incudine e martello.Senza poi contare che ritornava nella mia testa la frase magica 'non lo amo davvero se faccio così,se lo amassi lo desidererei e non scapperei',che puntualmente mi gettava nella disperazione,anche se ora ho il vissuto della terapia che mi aiuta a trattare questi meccanismi della mia testa,anche se sempre con sofferenza visto che è difficile arginare i pensieri(almeno per me).Quindi era come se fossi entrata in un circolo vizioso:per evitare il sesso non desideravo,sfuggivo,credevo di non amarlo,e quindi avevo paura,quindi niente desiderio ecc..sono stata veramente male per questo,combattuta tra me stessa(che voleva fare questa esperienza ma nello stesso tempo non la voleva fare) e lui(che era diventato insostenibile,ma non volevo perderlo perchè lo conosco troppo bene,so che ne vale la pena).
Ma ad inizio agosto ci sono riuscita..ho perso la verginità,e non sono affatto pentita di quello che ho fatto..Lui mi ha spiegato che il suo atteggiamento insistente era per spingermi a sbloccarmi.Mi sono sentita bene,non sono pentita nè colpevole nei confronti dell'educazione religiosa..quindi qual è il problema?Che dopo un paio di giorni tutto è ritornato come era prima,e cioè che ho repulsione verso il sesso ed i contatti intimi,sebbene io abbia perso la verginità..E ovviamente si è innescato di nuovo il meccanismo del non-desiderio o desiderio represso->frustrazione di lui e anche mia->paura di non amarlo->non-desiderio, ecc..Cosa che cerco di arginare con i ricordi delle sedute terapeutiche, ma che si sblocca solo se ne discuto con lui o sento la minaccia di perderlo.. Eppure credevo che sarei diventata più libera e disinibita,che sarebbe stato bello,che avrei perso tutti i dubbi..se inoltre se ci mettiamo il fatto che la penetrazione non mi piace(io mnon sento nulla) assieme a tutto ciò che comporta (sudore,fatica ecc..) il quadro è completo...Ogni gesto di lui lo vedo come un tentativo di arrivare a quello,e la difesa si ripresenta,assieme all'ansia e paura di stare sola con lui.. Ho la costante paura che lui faccia come il mio ex,che amavo ma con cui non volevo fare nulla,sebbene lui insistesse tanto(ogni volta che mi toccava soffrivo un solletico assurdo,le uscite ormai erano all'insegna dell'ansia ma ci credevo in noi..finchè non andò via adducendo motivazioni di scelta della carriera a me,ovviamente false).
La dottoressa a cui mi rivolgo sa solo cosa è successo prima della prima volta (è in ferie),e mi ha parlato di trauma da esclusione riguardo la "scena primaria"(da piccola ho assistito ad un rapporto sessuale tra i miei),e da allora ho attuato il meccanismo di spettatrice della mia vita senza rendermene conto,tant'è che dico sempre che tutto ciò che sognavo io lo vivono gli altri,e poi ho anche idealizzato il sesso come un qualcosa di sporco,ma bello solo nei sogni.Il mio lui mi ha portata a vivere una realtà ben diversa da quella a cui ero abituata (ora sono amata anzichè amare),possibile che io inconsciamnete lo rifiuti perchè voglio tornare nei sogni che posso controllare?
Perchè non lo desidero come vorrei?Il problema non è lui,sono io che non voglio saperne niente di queste cose,non provo attrazione per altri uomini,o affettività per nessuno che sia diverso da lui e dai miei familiari.E' come se mi stessi chiudendo al mondo..Che mi succede?Scusate la lunghezza del messaggio, spero possiate gentilmente aiutarmi a capire un po' questa mia situazione come avete fatto in passato,vorrei avere degli spunti di riflessione, perchè voglio uscirne. Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

francamente credo che un trattamento psicoterapico incentrato su queste paure (assistere ad una scena come quella che hai descritto dubito possa portare a ciò hai scritto, non esistono evidenze in letteratura, perciò sarebbe opportuno che tu co-costruissi insieme alla terapeuta la TUA realtà e non il contrario...quanti anni avevi quando hai visto i tuoi fare sesso?) sarebbe la scelta da preferire.

La sessualità non è solo un atto fisico, ma inevitabilmente ci obbliga a confrontarci con molti aspetti di noi: il rapporto col corpo, il rapporto con l'intimità (può fare molta paura l'intimità per diverse ragioni, ma queste ragioni non sono preconfezionate; debbono essere ricercate insieme nella psicoterapia e sono le TUE ragioni), la relazione, ecc...

Dici che ci sono sempre stati anche con l'altro ragazzo questi problemi: in una terapia, avrai capito come mai si è arrivati alla rottura della precedente relazione. Era un problema legato al sesso o alla relazione stessa? Magari l'altro non era davvero il ragazzo giusto...

Ad ogni modo, accanto alla terapia che stai facendo ora, potresti accostare uno psicologo psicoterapeuta che si occupi solo della parte relativa ai problemi sessuali (meglio se è una terapia di tipo cognitivo-comportamentale perchè più efficace nel trattamento di questi disturbi).

Da quanto tempo sei in analisi?
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Attivo dal 2011 al 2022
Ex utente
Sono in analisi da febbraio di questo anno... la mia terapeuta mi ha parlato del senso di esclusione che ha generato in me quella scena, infatti me lo ricordo come se fosse ieri, anche se avevo meno di 6 anni. Inoltre qualche anno più tardi ho subìto delle carezze audaci e dei baci profondi da un cugino adolescente, senza che io capissi assolutamente di cosa si trattava (nè ho detto mai ai miei queste cose, per non generare problemi in famiglia). Poi la mia adolescenza è sempre stata all'insegna dell'odio del mio seno e di tutto ciò ce concerne il sesso, specie dopo che avevo ricevuto delle proposte da un uomo più grande di me 40 anni, sposato. Mi facevano schifo queste cose, mi facevo schifo io, il sesso lo vedo come qualcosa di sporco... queste cose la mia terapeuta le conosce, come sa anche che preferisco il sogno alla realtà visto che il sogno è manipolabile, e nei miei sogni il sesso era alquanto marginale.
La mia precedente relazione (e anche la prima) è finita 6 anni fa perchè evidentemente lui non era contento del fatto che io non volessi fare sesso (da sempre ero stra-convinta del sesso solo dopo il matrimonio, ho cambiato idea solo di recente), non ha saputo/voluto aspettarmi perchè a quanto pare era sono quella cosa che gli interessava, ad un livello abbastanza patologico. E la conferma l'ho avuta dopo, e cioè un mese dopo si rifidanzò con un'altra che dopo un po' tradì ripetutamente, anche iscrivendosi a siti di ricerca partner sessuali... quindi meno male che finì.
Con il mio ragazzo attuale invece ho sentito subito che era una persona di cui fidarmi, che era affidabile, e questi due anni insieme me lo hanno dimostrato... ma il problema ero io perchè di sesso manco a parlarne.. Eppure lui mi ha aspettata e rispettata, finchè non mi ha parlato delle sue esigenze... me ne parlò di preciso un mesetto abbondante prima che iniziassi la terapia (che avevo in mente da parecchio tempo, per la mia fame nervosa). Con lui mi sono sbloccata parecchio nel corso dei due anni, il solletico assurdo non c'era affatto, e prima che lui mi parlasse di quesa sua esigenza provavo desiderio fisico, anche se molto limitatamente visto che la mia tendenza era reprimere queste cose.
Non ho mai provato desiderio fisico per una persona conosciuta, amavo platonicamente, mi è successo solo due volte (anche se molto limitatamente): col mio ragazzo prima che mi esprimesse le sue esigenze, e con un altro ragazzo conosciuto dopo il mio ex e prima del mio attuale, che ho amato veramente tanto ma che ha calpestato i miei sentimenti.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

l'abuso sessuale va riletto in terapia e l'obiettivo è comprendere che lo schifo è nell'adulto che fa queste cose, non in una bambina, che le subisce.

Purtroppo l'abuso spesso non è leggibile in questi termini, proprio perchè i bambini sono vulnerabili e indifesi e non comprendono che cosa stia accadendo.

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Cara Ragazza,
senza nulla togliere al suo percoso teraputico, credo che adesso lei debba risolvere altre difficoltà importanti ed immediate.
la prima volta è abitata da infinite angoscie e paure, sia correlate all'immediato, che al dopo, inoltre l'educazione religiosa ricevuta ed i falsi miti correlati alla sessualità peggiorano la situazione.
Il dolore non è necessarimante correlato alla prima volta, dipende spesso dall'anatomia dell'imene, che cambia da donna a donna, dalla capacità di abbandono e dall'empatia sessaule ed emozionale, oltre che al tatto ed esperienza del fidanzato.
Dovesse avere altri bubbi, cheda pure.
Saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#7]
Attivo dal 2011 al 2022
Ex utente
Grazie gentili dottoresse,
infatti voglio continuare con la terapia, perchè voglio risolvere queste cose ed essere realizzata in toto, per me e per lui, per noi due. Infatti a questo proposito vorrei sapere a chi posso rivolgermi a roma per la tcc
La cosa strana è che dopo la prima volta credevo sarei stata più libera, avrei avuto più desiderio... ma non è così. Ho ancora reticenza nei confronti del sesso, e da lì mi chiedo se amo davvero o no il mio ragazzo, perchè sento dire in giro che dovrei volere certe cose, che se non succede il mio non è amore vero... e ci penso e ripenso per capire se è il blocco che frena i miei sentimenti o se sono sentimenti assenti che generano il blocco... mi fa malissimo farmi queste domande, ma non riesco a bloccare questi pensieri, anche se so che è lui la persona che voglio accanto per sempre.
Certo, io non sono più quella romantica e sognatrice che ero prima, ora razionalizzo parecchio e non mi lascio andare a livello emotivo controllando tutto e razionalizzando sempre (non mi succede solo con lui, ma anche con gli altri affetti, ora sono molto più distaccata ed apatica in generale dopo alcune batoste in tal senso), mentre prima vivevo nel mondo dei sogni e credevo che la realtà fosse simile...


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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza, può contattarmi privatamente via email per avere indicazioni su colleghi TCC romani.

Un cordiale saluto,
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Se decidesse di iniziare un percorso, cerchi se desidera all'interno del nostro portale, troverà professionisti referenziati che potranno aiutarla o cerchi all'interno dell'ordine degli psicologi del Lazio.
Saluti
Ansia

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