La risposta risposta ovviamente è quella
Sono una ragazza di quasi 19 anni. Sempre sofferto di disturbi alimentari, sempre stata magra.
Quattro anni fa mi sono rivolta alla psichiatra della mia zona (Ravenna) per chiedere aiuto. Ero seguita da dietista, dietologa, psicologa e qualche appuntamento con la psichiatra ma nulla è contato: la dietista mi ha quasi subito proposto una dieta normale da 2000 kcal, la dietologa non era assolutamente sensibile al mio disturbo e con la psicologa non si è lavorato sul problema.
La situazione è peggiorata arrivando ad ansia, paranoia fino ad estraniarmi dal mondo e perdere un anno di scuola per via dei molteplici psicofarmaci prescritti (Xanax gocce, Seroquel 300 RP, Sertralina 125).
Mesi fa ho deciso di concludere il percorso già fallito da tempo e la psichiatra mi ha attaccato e mi ha avvertito che se volevo tornare dovevo seguire il "contratto" e non far perdere tempo ai dottori.
Oggi in particolare, mi chiedo come posso fare a guardarmi allo specchio e non provare disgusto (sono 46kg per 1.60). Credo di non essere mai stata così depressa: non mi curo più, esco quasi come mi sveglio (non era mai successo, ci tenevo molto all'apparire carina).
So che la risposta risposta ovviamente è quella di tornare a fare terapia, però desidererei molto un pensiero da parte di qualcuno che se ne occupa.
Grazie tante in anticipo.
Quattro anni fa mi sono rivolta alla psichiatra della mia zona (Ravenna) per chiedere aiuto. Ero seguita da dietista, dietologa, psicologa e qualche appuntamento con la psichiatra ma nulla è contato: la dietista mi ha quasi subito proposto una dieta normale da 2000 kcal, la dietologa non era assolutamente sensibile al mio disturbo e con la psicologa non si è lavorato sul problema.
La situazione è peggiorata arrivando ad ansia, paranoia fino ad estraniarmi dal mondo e perdere un anno di scuola per via dei molteplici psicofarmaci prescritti (Xanax gocce, Seroquel 300 RP, Sertralina 125).
Mesi fa ho deciso di concludere il percorso già fallito da tempo e la psichiatra mi ha attaccato e mi ha avvertito che se volevo tornare dovevo seguire il "contratto" e non far perdere tempo ai dottori.
Oggi in particolare, mi chiedo come posso fare a guardarmi allo specchio e non provare disgusto (sono 46kg per 1.60). Credo di non essere mai stata così depressa: non mi curo più, esco quasi come mi sveglio (non era mai successo, ci tenevo molto all'apparire carina).
So che la risposta risposta ovviamente è quella di tornare a fare terapia, però desidererei molto un pensiero da parte di qualcuno che se ne occupa.
Grazie tante in anticipo.
[#1]
Gentile ragazza,
le rispondo con le sue stesse parole: <<La risposta risposta ovviamente è quella di tornare a fare terapia>>, aggiungendo che perchè una terapia funzioni ci deve essere, oltre alla motivazione a farla, un certo feeling tra paziente e terapeuta.
Se, come scrive, tale alleanza tra voi non si è creata, forse vale la pena cercare altrove.
Ogni situazione è diversa dalle altre e ciò che va bene per altre persone può non essere stato adatto a Lei.
Non si scoraggi per questo tentativo poco riuscito e non per questo rinunci a ricercare l'equilibrio di cui ha bisogno per ritrovare la serenità.
Cordialità.
le rispondo con le sue stesse parole: <<La risposta risposta ovviamente è quella di tornare a fare terapia>>, aggiungendo che perchè una terapia funzioni ci deve essere, oltre alla motivazione a farla, un certo feeling tra paziente e terapeuta.
Se, come scrive, tale alleanza tra voi non si è creata, forse vale la pena cercare altrove.
Ogni situazione è diversa dalle altre e ciò che va bene per altre persone può non essere stato adatto a Lei.
Non si scoraggi per questo tentativo poco riuscito e non per questo rinunci a ricercare l'equilibrio di cui ha bisogno per ritrovare la serenità.
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Cara Ragazza,
un perorso terapeutico è il frutto di un alchemico incontro tra la professionalità del terapeuta, la paziente, il momento storico adeguato e la malattia, forse non ha trovato i professionisti adeguati a lei.
L'anoressia rinforza la depressione e la depressione l'anoressia, solo la psicoterapia può interrompere questo circolo vizioso.
Cari salut e ci aggiorni, se lo desidera
un perorso terapeutico è il frutto di un alchemico incontro tra la professionalità del terapeuta, la paziente, il momento storico adeguato e la malattia, forse non ha trovato i professionisti adeguati a lei.
L'anoressia rinforza la depressione e la depressione l'anoressia, solo la psicoterapia può interrompere questo circolo vizioso.
Cari salut e ci aggiorni, se lo desidera
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Gentile ragazza,
nella tua email ci sono alcuni punti che non comprendo: con la psicologa non si è parlato del disturbo alimentare, giusto? Quali sono stati i temi cui è stata data importanza? che tipo di lavoro avete fatto? sai dire che tipo di terapia era (ogni quanto vi incontravate)?
Quanto alla tua difficoltà (comprensibile) di partire da una dieta da 2000 kcal, hai provato a parlarne con la psicologa?
Io ritengo che la psichiatra, sebbene lo abbia magari detto in modo molto diretto, abbia ragione. Se desideri uscire da questa sofferenza devi onorare l'impegno e il contratto terapeutico nel TUO interesse.
Questo è il primo passo. Poi, è chiaro che l'ansia e tutti gli altri sintomi descritti sono conseguenza di un disagio importante. In genere chi, come te, soffre di tali disturbi desidera avere il controllo in molte questioni, a partire dal peso corporeo. Dover sempre essere controllanti fa venire l'ansia, se ci pensi.
Un cordiale saluto,
nella tua email ci sono alcuni punti che non comprendo: con la psicologa non si è parlato del disturbo alimentare, giusto? Quali sono stati i temi cui è stata data importanza? che tipo di lavoro avete fatto? sai dire che tipo di terapia era (ogni quanto vi incontravate)?
Quanto alla tua difficoltà (comprensibile) di partire da una dieta da 2000 kcal, hai provato a parlarne con la psicologa?
Io ritengo che la psichiatra, sebbene lo abbia magari detto in modo molto diretto, abbia ragione. Se desideri uscire da questa sofferenza devi onorare l'impegno e il contratto terapeutico nel TUO interesse.
Questo è il primo passo. Poi, è chiaro che l'ansia e tutti gli altri sintomi descritti sono conseguenza di un disagio importante. In genere chi, come te, soffre di tali disturbi desidera avere il controllo in molte questioni, a partire dal peso corporeo. Dover sempre essere controllanti fa venire l'ansia, se ci pensi.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Utente
Gentile Dr. Angela Pileci,
rispondo alle sue domande:
la mia prima psicologa mi ha seguito per più di un anno costantemente e dopo tante visite sono riuscita a stabilire un rapporto di fiducia.
Ho parlato di tutta la mia vita e verso settembre '10 dell'enorme disagio che provavo. Dopo averle parlato dei tagli nei polsi e i pensieri riguardati il suicidio, mi ha reindirizzato dalla psichiatra, che mi ha cambiato psicologa, prescritto farmaci e mi ha fatto seguire da un infermiera che veniva a casa mia.
In quel periodo ero molto svogliata e non riuscii a creare un rapporto con i nuovi operatori, infatti con la nuova psicologa non si è affrontato nessun tema in particolare, quanto magari l'ansia e il panico che mi dava la scuola. La vedevo una volta alla settimana.
rispondo alle sue domande:
la mia prima psicologa mi ha seguito per più di un anno costantemente e dopo tante visite sono riuscita a stabilire un rapporto di fiducia.
Ho parlato di tutta la mia vita e verso settembre '10 dell'enorme disagio che provavo. Dopo averle parlato dei tagli nei polsi e i pensieri riguardati il suicidio, mi ha reindirizzato dalla psichiatra, che mi ha cambiato psicologa, prescritto farmaci e mi ha fatto seguire da un infermiera che veniva a casa mia.
In quel periodo ero molto svogliata e non riuscii a creare un rapporto con i nuovi operatori, infatti con la nuova psicologa non si è affrontato nessun tema in particolare, quanto magari l'ansia e il panico che mi dava la scuola. La vedevo una volta alla settimana.
[#5]
Cara ragazza,
mi spiace che i tentativi fin qui fatti siano andati male perchè hai coraggiosamente deciso di affrontare il problema, al contrario di altre persone nella tua situazione, e meriti sicuramente di risolverlo.
Penso che una buona idea potrebbe essere rivolgerti a qualche altra struttura, se ne hai la possibilità, visto che quella in cui sei stata seguita finora non ti suscita sicuramente pensieri particolarmente positivi, stando a quanto ci racconti.
Prova a verificare se dalle tue parti ci sono altri recapiti utili da contattare:
www.medicitalia.it/fmassaro/news/1197/Anoressia-e-bulimia-a-chi-rivolgersi
La tua famiglia come vive le tue difficoltà? Ti stanno aiutando?
mi spiace che i tentativi fin qui fatti siano andati male perchè hai coraggiosamente deciso di affrontare il problema, al contrario di altre persone nella tua situazione, e meriti sicuramente di risolverlo.
Penso che una buona idea potrebbe essere rivolgerti a qualche altra struttura, se ne hai la possibilità, visto che quella in cui sei stata seguita finora non ti suscita sicuramente pensieri particolarmente positivi, stando a quanto ci racconti.
Prova a verificare se dalle tue parti ci sono altri recapiti utili da contattare:
www.medicitalia.it/fmassaro/news/1197/Anoressia-e-bulimia-a-chi-rivolgersi
La tua famiglia come vive le tue difficoltà? Ti stanno aiutando?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#6]
Come ha già espresso la Collega Scalco,
la terapia per i disturbi alimentari è impostata in modo diverso. Con la prima psicologa, con cui ti trovavi bene, avrebbe avuto senso proseguire, anche perchè delle tue paure, dei tagli e dei pensieri di suicidio si può e si deve parlare in terapia.
Accanto alle altre figure professionali indispensabili, ti suggerisco di individuare una psicologa psicoterapeuta di tua fiducia e di continuare con lei.
Saluti,
la terapia per i disturbi alimentari è impostata in modo diverso. Con la prima psicologa, con cui ti trovavi bene, avrebbe avuto senso proseguire, anche perchè delle tue paure, dei tagli e dei pensieri di suicidio si può e si deve parlare in terapia.
Accanto alle altre figure professionali indispensabili, ti suggerisco di individuare una psicologa psicoterapeuta di tua fiducia e di continuare con lei.
Saluti,
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.5k visite dal 21/08/2011.
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