Odio trascinato e strisciante
Salve. Ho tanti vicini di casa. C'è però una famiglia: due figli, uno con handicap, una adottata. Quando sono venuti ad abitare vicino l'ho invitata a casa mia a mangiare, poi ad uscire (eravamo adolescenti).
Ogni tanto ci si vedeva con altri ragazzi. Ho saputo che la madre della ragazza si aspettava amicizia, uscire, sempre andare in giro, divertirsi ecc. Piccoli problemi successivi: io ho avuto dei problemi a scuola e in famiglia, ero sola e non avevo ragazzi/e da presentare. Nonostante i miei inviti ad andare in bici, a uscire ecc. questa ragazza ha cominciato a dire no. Così ho smesso. Poi lei ha smesso di salutarmi. Guardandomi come fossi una feccia della società. Una sera tra vicini a chiacchierare, la madre esce guardando me con un odio indescrivibile: queste nuove generazioni hanno perso tutti i valori, e se ne va. Mia interpretazione: la figlia le ha detto bugie (io non la invito mai). Nessuno mi ha difeso. Allora avevo pure problemi, ben manifesti, fisici di cui non vorrei parlare.
Sono passati gli anni. Quella ragazza, appena fidanzata, invece di rispondere al mio saluto ha baciato il ragazzo e si è girata a guardarmi, tipo: visto? Appena si è fidanzata, dalla sua casa sono iniziate cose strane, imbarazzanti. ma vorrei comunque provare a scriverle. Quando tornavo a casa si accendeva la luce dell'ingresso con una tempistica perfetta per varie settimane (e la luce non era automatica!). Altre volte si tirava su/giù una serranda. Altre volte madre e ragazza si appostavano in terrazza a guardarmi se ero in giardino, a fissarmi, in modo evidente, voglio dire per farsi ben vedere e non erano lì per salutarmi. E la madre ha continuato a mettersi a guardare. Evidentemente sta appostata, perché quando parliamo coi vicini, quella esce e si mette a ridere e scherzare (senza salutarci) a mettere in mostra con un’esagerazione da teatro tutta la sua (improbabile) felicità o a fissare. Ultimamente solo una volta è uscita - di corsa - di casa per guardare. Mio padre usciva di casa che non si regge in piedi perché fa una chemioterapia pesante ed ha una patologia grave che è già molto avanti. Non mi piace la cosa.
Ancora. Ero in giardino diversi anni fa, piena estate, mia madre ha alzato una serranda, il padre di quella ragazza era in giardino pure (lui non mi poteva vedere) e ha detto: si sono svegliati, hanno aperto gli occhi, magari non l'aprissero mai più. Mi sono spaventata, non l'ho detto a nessuno. Ho pensato. Hanno problemi. Lasciamo stare.
Hanno detto ai vicini che io non saluto, che ho emarginato la figliola. Volevano sapere dai vicini se mi sono fidanzata, cose sulla mia vita.
Nella loro famiglia ci sono problemi, ma anche a casa mia. Mi aiutate a capire perché tanto odio e cosa si dovrebbe fare in casi simili? L'odio strisciante è ancor più brutto, ma mi sembra di non poter governare eventi del genere. Se fra due una persona vuole odiare, come si fa a dialogare?
Ogni tanto ci si vedeva con altri ragazzi. Ho saputo che la madre della ragazza si aspettava amicizia, uscire, sempre andare in giro, divertirsi ecc. Piccoli problemi successivi: io ho avuto dei problemi a scuola e in famiglia, ero sola e non avevo ragazzi/e da presentare. Nonostante i miei inviti ad andare in bici, a uscire ecc. questa ragazza ha cominciato a dire no. Così ho smesso. Poi lei ha smesso di salutarmi. Guardandomi come fossi una feccia della società. Una sera tra vicini a chiacchierare, la madre esce guardando me con un odio indescrivibile: queste nuove generazioni hanno perso tutti i valori, e se ne va. Mia interpretazione: la figlia le ha detto bugie (io non la invito mai). Nessuno mi ha difeso. Allora avevo pure problemi, ben manifesti, fisici di cui non vorrei parlare.
Sono passati gli anni. Quella ragazza, appena fidanzata, invece di rispondere al mio saluto ha baciato il ragazzo e si è girata a guardarmi, tipo: visto? Appena si è fidanzata, dalla sua casa sono iniziate cose strane, imbarazzanti. ma vorrei comunque provare a scriverle. Quando tornavo a casa si accendeva la luce dell'ingresso con una tempistica perfetta per varie settimane (e la luce non era automatica!). Altre volte si tirava su/giù una serranda. Altre volte madre e ragazza si appostavano in terrazza a guardarmi se ero in giardino, a fissarmi, in modo evidente, voglio dire per farsi ben vedere e non erano lì per salutarmi. E la madre ha continuato a mettersi a guardare. Evidentemente sta appostata, perché quando parliamo coi vicini, quella esce e si mette a ridere e scherzare (senza salutarci) a mettere in mostra con un’esagerazione da teatro tutta la sua (improbabile) felicità o a fissare. Ultimamente solo una volta è uscita - di corsa - di casa per guardare. Mio padre usciva di casa che non si regge in piedi perché fa una chemioterapia pesante ed ha una patologia grave che è già molto avanti. Non mi piace la cosa.
Ancora. Ero in giardino diversi anni fa, piena estate, mia madre ha alzato una serranda, il padre di quella ragazza era in giardino pure (lui non mi poteva vedere) e ha detto: si sono svegliati, hanno aperto gli occhi, magari non l'aprissero mai più. Mi sono spaventata, non l'ho detto a nessuno. Ho pensato. Hanno problemi. Lasciamo stare.
Hanno detto ai vicini che io non saluto, che ho emarginato la figliola. Volevano sapere dai vicini se mi sono fidanzata, cose sulla mia vita.
Nella loro famiglia ci sono problemi, ma anche a casa mia. Mi aiutate a capire perché tanto odio e cosa si dovrebbe fare in casi simili? L'odio strisciante è ancor più brutto, ma mi sembra di non poter governare eventi del genere. Se fra due una persona vuole odiare, come si fa a dialogare?
[#1]
Gentile signora,
sull'odio e sulle ragioni che portano le persone ad odiare altre persone è chiaro che non dev'essere uno psicologo ad elencarle per ovvie ragioni.
Mi incuriosisce una cosa del Suo racconto: Lei si rende conto che i Suoi vicini hanno condotte un po' strane. E se ne distacca.
Ma allora qual è il problema per Lei?
Perchè vorrebbe controllare questi eventi, sapendo che non possiamo controllare tutto e tutti nella vita?
sull'odio e sulle ragioni che portano le persone ad odiare altre persone è chiaro che non dev'essere uno psicologo ad elencarle per ovvie ragioni.
Mi incuriosisce una cosa del Suo racconto: Lei si rende conto che i Suoi vicini hanno condotte un po' strane. E se ne distacca.
Ma allora qual è il problema per Lei?
Perchè vorrebbe controllare questi eventi, sapendo che non possiamo controllare tutto e tutti nella vita?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
in effetti non sono stata chiara nella lunga esposizione. dopo che quella donna si è catapultata fuori di casa per mettersi a osservare mio padre che usciva con me come descritto, non sono rimasta distaccata come prima. mi è saltato il cuore in gola. tutti sanno qui che mio padre sta male. evidentemente è una condotta quella che definirei più che strana. mio padre è smagrito, senza capelli e si vergogna di uscire, anche se non lo dice, per questo suo aspetto. Mettersi a guardare diciamo le disgrazie altrui in quel modo è qualcosa che mi ha fatto rivoltare lo stomaco e ribollire il sangue. mi sembra una cosa da barbari, da gente che non sa nulal della vita anche se ha sofferto e soffrire non gli è servito a nulla. mio padre è molto debole psicologicamente ora e ho notato che anche queste cose possono ferirlo molto, basta davvero pochissimo per deprimerlo. mettersi a guardare una persona malata da 15 metri ca. di distanza per tutto il tempo con evidente curiosità morbosa non è una cosa da poco; capisco che sarà patologica questa specie di mania, non so (forse potete dirmi per piacere qualcosa di questo? perché io vorrei capire e capire mi aiuta a non sentirmi a disagio), forse neanche quella donna si rende conto fino in fondo di cosa fa. ma ho le mie ragioni per ritenere che lo sappia benissimo.
ho sentito un forte impulso a reagire, a dire qualcosa in quel momento, ma in parte non volevo sottolineare la cosa perché era presente il papà, e in parte, visto come sono fatte quelle persone, ho avuto la percezione che tutto sarebbe stato inutile. però se ci ripenso mi salta di nuovo il cuore e avverto un pericolo. Considerata la stranezza e la aggressività che evidentemente cova in quella famiglia, non so se farei bene a reagire in un'altra simile occasione, e volevo sapere se avete qualche consiglio per eventuali situazioni simili. Lo chiedo a voi perché la gente di cui vi ho parlato non è normale.
ma forse vi faccio una richiesta a cui neanche voi potete rispondere. in tal caso scusate per il tempo che vi ho fatto perdere!
ho sentito un forte impulso a reagire, a dire qualcosa in quel momento, ma in parte non volevo sottolineare la cosa perché era presente il papà, e in parte, visto come sono fatte quelle persone, ho avuto la percezione che tutto sarebbe stato inutile. però se ci ripenso mi salta di nuovo il cuore e avverto un pericolo. Considerata la stranezza e la aggressività che evidentemente cova in quella famiglia, non so se farei bene a reagire in un'altra simile occasione, e volevo sapere se avete qualche consiglio per eventuali situazioni simili. Lo chiedo a voi perché la gente di cui vi ho parlato non è normale.
ma forse vi faccio una richiesta a cui neanche voi potete rispondere. in tal caso scusate per il tempo che vi ho fatto perdere!
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.9k visite dal 12/08/2011.
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