Costruttivista
Un saluto a tutti i consulenti di Medicitalia.
Sto andando -da 2 anni abbondanti- da uno psicologo che ho appena scoperto essere un costruttivista (gliel‘ho chiesto io).
Non l’ho scelto in base all’orientamento, essendo al 100% ignorante in materia, ma fidandomi del consiglio del medico di famiglia che lo conosce di persona.
Chiederò allo psicologo, dopo le sue ferie, come funziona e che obiettivi si pone il metodo costruttivista. Per ora me lo potete illustare voi?
Sfortunatamente, come da tempo ripeto invano allo psicologo, non ne ho alcuna utilità. Forse il costruttivismo funziona su tempi lunghi? In tal caso cambierei, preferirei -dopo aver letto i vs.articoli e consulti - le terapie brevi, anche se non è facile ricominciare tutto daccapo, trovare un professionista con cui s’instauri un buon feeling e così via.
Del resto, sto sempre peggio, sono insonne e inappetente e mi si è sviluppata quella che credo essere un’ansia anticipatoria, mi sembra di avere, come un “rumore di sottofondo” della mente, costituito dalla continua presenza di pensieri di preoccupazione e paura che mi impediscono di concentrarmi, di godere delle vacanze, in cui ho continuamente sognato -per quel poco che dormivo- i molti problemi che mi hanno spinto a cercare aiuto, ecc.
Per ora ho avuto solo consigli del tipo “è inutile non vivere il presente per timore del futuro” (d’accordo sul principio, ma il problema è COME faccio? cosa ne pensate?)
Continuare ad andarci credo a questo punto che mi servirebbe solo per avere qualcuno che che stimo come persona e che è sempre disposto ad ascoltarmi (bello ma un po’ poco per le mie esigenze) e che (ma questo non mi interessa) mi dà quasi sempre ragione.
Grazie di cuore, saluto tutti.
Sto andando -da 2 anni abbondanti- da uno psicologo che ho appena scoperto essere un costruttivista (gliel‘ho chiesto io).
Non l’ho scelto in base all’orientamento, essendo al 100% ignorante in materia, ma fidandomi del consiglio del medico di famiglia che lo conosce di persona.
Chiederò allo psicologo, dopo le sue ferie, come funziona e che obiettivi si pone il metodo costruttivista. Per ora me lo potete illustare voi?
Sfortunatamente, come da tempo ripeto invano allo psicologo, non ne ho alcuna utilità. Forse il costruttivismo funziona su tempi lunghi? In tal caso cambierei, preferirei -dopo aver letto i vs.articoli e consulti - le terapie brevi, anche se non è facile ricominciare tutto daccapo, trovare un professionista con cui s’instauri un buon feeling e così via.
Del resto, sto sempre peggio, sono insonne e inappetente e mi si è sviluppata quella che credo essere un’ansia anticipatoria, mi sembra di avere, come un “rumore di sottofondo” della mente, costituito dalla continua presenza di pensieri di preoccupazione e paura che mi impediscono di concentrarmi, di godere delle vacanze, in cui ho continuamente sognato -per quel poco che dormivo- i molti problemi che mi hanno spinto a cercare aiuto, ecc.
Per ora ho avuto solo consigli del tipo “è inutile non vivere il presente per timore del futuro” (d’accordo sul principio, ma il problema è COME faccio? cosa ne pensate?)
Continuare ad andarci credo a questo punto che mi servirebbe solo per avere qualcuno che che stimo come persona e che è sempre disposto ad ascoltarmi (bello ma un po’ poco per le mie esigenze) e che (ma questo non mi interessa) mi dà quasi sempre ragione.
Grazie di cuore, saluto tutti.
[#1]
Per i disturbi ansiosi sono indicate le terapie dove si ricevono (anche) indicazioni comportamentali pratiche. Se ancora non l'ha letto, può leggere qui per farsi un'idea su alcuni dei più diffusi modelli di psicoterapia:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
e questo per sapere cosa aspettarsi da una terapia:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
Il costruttivismo è una corrente filosofica relativamente recente che sottosta ad alcuni orientamenti psicoterapeutici. Ad esempio la terapia cognitivo-comportamentale post-razionalista si basa sul costruttivismo. Anche la terapia breve strategica è una terapia costruttivista. In estrema sintesi il costruttivismo assume che, almeno da un punto di vista psicologico, non esista una realtà assoluta, ma che ognuno di noi costruisce la propria realtà, che poi subisce.
Di per sé l'essere costruttivisti non è però una garanzia di qualità, quindi le suggerirei di raccogliere più informazioni e di basarsi soprattutto sul beneficio che sta ottenendo, per decidere se quella che sta seguendo è una terapia che fa per lei. Ovviamente può parlarne anche con lo stesso terapeuta.
Chieda pure se desidera altri chiarimenti.
Cordiali saluti
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
e questo per sapere cosa aspettarsi da una terapia:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
Il costruttivismo è una corrente filosofica relativamente recente che sottosta ad alcuni orientamenti psicoterapeutici. Ad esempio la terapia cognitivo-comportamentale post-razionalista si basa sul costruttivismo. Anche la terapia breve strategica è una terapia costruttivista. In estrema sintesi il costruttivismo assume che, almeno da un punto di vista psicologico, non esista una realtà assoluta, ma che ognuno di noi costruisce la propria realtà, che poi subisce.
Di per sé l'essere costruttivisti non è però una garanzia di qualità, quindi le suggerirei di raccogliere più informazioni e di basarsi soprattutto sul beneficio che sta ottenendo, per decidere se quella che sta seguendo è una terapia che fa per lei. Ovviamente può parlarne anche con lo stesso terapeuta.
Chieda pure se desidera altri chiarimenti.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Ex utente
Gent.mo dott.Santonocito,
La ringrazio molto per la sua risposta, completa e velocissima (veloce quanto tardivi sono i miei ringraziamenti - scusi, solo ora ho avuto accesso al PC).
Se ho capito bene, chiedere a che scuola appartiene lo psicologo e sentirsi rispondere “costruttivista” è come chiedere a un pittore se fa quadri astratti o figurativi e sentirsi dire “uso i colori a olio”.
Non credo di avere a che fare con uno che pratica terapie (terapie? è solo psicologo) brevi strategiche o la terapia cognitivo comportamentale, che ho letto avere durata limitata.
Credo proprio di dover cambiare, e penso anche che farò valere il mio diritto, che è anche un dovere deontologico della controparte -a cui il mio attuale psicologo non ha ottemperato- avere, non appena possibile, le informazioni sul tipo di percorso da seguire e i relativi tempi.
Vi terrò aggiornati sugli sviluppi, grazie ancora.
La ringrazio molto per la sua risposta, completa e velocissima (veloce quanto tardivi sono i miei ringraziamenti - scusi, solo ora ho avuto accesso al PC).
Se ho capito bene, chiedere a che scuola appartiene lo psicologo e sentirsi rispondere “costruttivista” è come chiedere a un pittore se fa quadri astratti o figurativi e sentirsi dire “uso i colori a olio”.
Non credo di avere a che fare con uno che pratica terapie (terapie? è solo psicologo) brevi strategiche o la terapia cognitivo comportamentale, che ho letto avere durata limitata.
Credo proprio di dover cambiare, e penso anche che farò valere il mio diritto, che è anche un dovere deontologico della controparte -a cui il mio attuale psicologo non ha ottemperato- avere, non appena possibile, le informazioni sul tipo di percorso da seguire e i relativi tempi.
Vi terrò aggiornati sugli sviluppi, grazie ancora.
[#3]
Se il professionista a cui si è rivolta è psicologo ma non è psicoterapeuta, non può erogare psicoterapia ma solo consulenza psicologica.
Per il resto se si tratta di un problema d'ansia non è indispensabile che la terapia sia di tipo di costruttivista, ma è indicato che sia una terapia adatta all'ansia, quindi attiva e prescrittiva. Le terapie comportamentali e strategiche sono di questo tipo.
Cordiali saluti
Per il resto se si tratta di un problema d'ansia non è indispensabile che la terapia sia di tipo di costruttivista, ma è indicato che sia una terapia adatta all'ansia, quindi attiva e prescrittiva. Le terapie comportamentali e strategiche sono di questo tipo.
Cordiali saluti
[#4]
Gentile Utente, può verificare sul sito
www.opl.it
se il Suo psicologo è anche psicoterapeuta.
Direi, in generale, che due anni per il trattamento di un disturbo d'ansia mi sembra un tempo eccessivo, se non ci sono complicazioni lungo il cammino.
Ci faccia sapere, se ritiene.
Un cordiale saluto,
www.opl.it
se il Suo psicologo è anche psicoterapeuta.
Direi, in generale, che due anni per il trattamento di un disturbo d'ansia mi sembra un tempo eccessivo, se non ci sono complicazioni lungo il cammino.
Ci faccia sapere, se ritiene.
Un cordiale saluto,
[#5]
Gent.le utente,
forse è il caso di esplicitare allo psicologo le sue perplessità, utili al fine di un lavoro terapeutico.
Come già evidenziato dai colleghi uno psicologo è altresì psicoterapeuta se ha frequentato una scuola di specializzazione, nel suo caso ad indirizzo costruttivista.
Mi sento di poter aggiungere che per i problemi d'ansia anche la psicoterapia costrutivista è utile.
Cordiali saluti.
forse è il caso di esplicitare allo psicologo le sue perplessità, utili al fine di un lavoro terapeutico.
Come già evidenziato dai colleghi uno psicologo è altresì psicoterapeuta se ha frequentato una scuola di specializzazione, nel suo caso ad indirizzo costruttivista.
Mi sento di poter aggiungere che per i problemi d'ansia anche la psicoterapia costrutivista è utile.
Cordiali saluti.
Dr.ssa Verena Elisa Gomiero
psicologa psicoterapeuta
Operatore training autogeno
[#6]
Ex utente
Anzitutto grazie ai gent. dottori che mi hanno dedicato il loro tempo anche durante il periodo festivo.
Ripensando alla risposta del dott. Santonocito, mi domando quando sia è sufficiente la consulenza psicologica al posto della terapia (nel mio caso,mi trovo ad affrontare vari problemi tutti insieme -malattia di un familiare, problemi professionali che si trascinano, mancanza di figure (amici) di riferimento e quindi desiderio di non gravare troppo psicologicamente sul coniuge, pur molto presente ecc.).
Dott.ssa Gomiero, all’inizio di quasi ogni seduta ripeto allo psicologo che la situazione di disagio che mi ha portato a lui va di male in peggio, ma… lui si limita a prenderne atto e comunque non cambia nulla, né come risultati, né nei suoi metodi. I suoi rari commenti non mi portano a riflessioni particolari, né mi pare che mi aiutino a vedere le cose da un punto di vista nuovo (non so, credo che ci si debba aspettare qualcosa del genere).
Prima di scriverVi, ho chiesto al mio psicologo se mi poteva anche consigliare dei metodi di controllo dell’ansia analoghi a quello che ho letto su un altro consulto di Medicitalia per superare l’onicofagia (associare l’atto del rosicchiarsi le unghie a brutte immagini), ma il dottore dice che con me non funzionerebbe perché è un metodo che percepirei come falso (?!). Cosa ne pensate?
Dott.ssa Pileci, in effetti il sito dell’ordine conferma che il mio dottore è solo psicologo. Complicazioni lungo il cammino ce ne sono state, nel senso che ai problemi iniziali se ne è aggiunto qualcun altro, se è questo che intendeva, ma non ho fatto progressi nemmeno sulle questioni che originarimente mi hanno convinto a chiedere un aiuto professionale, anzi.
Grazie davvero dei Vostri consigli, saluti e a presto.
Ripensando alla risposta del dott. Santonocito, mi domando quando sia è sufficiente la consulenza psicologica al posto della terapia (nel mio caso,mi trovo ad affrontare vari problemi tutti insieme -malattia di un familiare, problemi professionali che si trascinano, mancanza di figure (amici) di riferimento e quindi desiderio di non gravare troppo psicologicamente sul coniuge, pur molto presente ecc.).
Dott.ssa Gomiero, all’inizio di quasi ogni seduta ripeto allo psicologo che la situazione di disagio che mi ha portato a lui va di male in peggio, ma… lui si limita a prenderne atto e comunque non cambia nulla, né come risultati, né nei suoi metodi. I suoi rari commenti non mi portano a riflessioni particolari, né mi pare che mi aiutino a vedere le cose da un punto di vista nuovo (non so, credo che ci si debba aspettare qualcosa del genere).
Prima di scriverVi, ho chiesto al mio psicologo se mi poteva anche consigliare dei metodi di controllo dell’ansia analoghi a quello che ho letto su un altro consulto di Medicitalia per superare l’onicofagia (associare l’atto del rosicchiarsi le unghie a brutte immagini), ma il dottore dice che con me non funzionerebbe perché è un metodo che percepirei come falso (?!). Cosa ne pensate?
Dott.ssa Pileci, in effetti il sito dell’ordine conferma che il mio dottore è solo psicologo. Complicazioni lungo il cammino ce ne sono state, nel senso che ai problemi iniziali se ne è aggiunto qualcun altro, se è questo che intendeva, ma non ho fatto progressi nemmeno sulle questioni che originarimente mi hanno convinto a chiedere un aiuto professionale, anzi.
Grazie davvero dei Vostri consigli, saluti e a presto.
[#7]
>>> la situazione di disagio che mi ha portato a lui va di male in peggio
>>>
Questo fatto, unito alla molteplicità dei problemi che si trova ad affrontare, indica probabilmente nel suo caso la necessità di una psicoterapia. La consulenza è un intervento meno incisivo, più adatto a risolvere difficoltà contingenti e meno gravi, che non riguardano vere e proprie patologie, come sono ad esempio i quadri ansiosi pervasivi e i disturbi dell'umore.
>>> in effetti il sito dell’ordine conferma che il mio dottore è solo psicologo
>>>
L'accordo che ha preso all'inizio con lo psicologo si riferiva alla fornitura di una psicoterapia, di un sostegno psicologico o di una consulenza psicologica?
Cordiali saluti
>>>
Questo fatto, unito alla molteplicità dei problemi che si trova ad affrontare, indica probabilmente nel suo caso la necessità di una psicoterapia. La consulenza è un intervento meno incisivo, più adatto a risolvere difficoltà contingenti e meno gravi, che non riguardano vere e proprie patologie, come sono ad esempio i quadri ansiosi pervasivi e i disturbi dell'umore.
>>> in effetti il sito dell’ordine conferma che il mio dottore è solo psicologo
>>>
L'accordo che ha preso all'inizio con lo psicologo si riferiva alla fornitura di una psicoterapia, di un sostegno psicologico o di una consulenza psicologica?
Cordiali saluti
[#8]
Gentile utente,
purtroppo via mail è difficile avere uno scambio equilibrato di informazioni da entrambe le parti, e non è professionalmente corretto esprimere pareri su una "terapia o meglio consulenza psicologica" svolta da un altro collega.
Mi associo alla domanda del dott. Santonocito cioè qual è l'accordo preso all'inizio con lo psicologo?
Cordialmente.
purtroppo via mail è difficile avere uno scambio equilibrato di informazioni da entrambe le parti, e non è professionalmente corretto esprimere pareri su una "terapia o meglio consulenza psicologica" svolta da un altro collega.
Mi associo alla domanda del dott. Santonocito cioè qual è l'accordo preso all'inizio con lo psicologo?
Cordialmente.
[#9]
Ex utente
Gent.mi Dottori,
purtroppo, a causa della mia inesperienza, non sapevo di potere/dovere prendere un tale accordo, che non mi è stato prospettato e che quindi non c'è mai stato.
Semplicemente, nelle prime due sedute ho parlato SEMPRE E SOLO io descrivendo i miei problemi.
Apprendo da voi dell'esistenza delle tre diverse tipologie di intervento, mai descrittemi nè dal medico di base, nè dallo psicologo.
Solo una cosa: mi pare -verificherò- che in una comunicazione al medico di fam. lo psicologo abbia parlato di colloqui.
Grazie ancora e cordiali saluti.
purtroppo, a causa della mia inesperienza, non sapevo di potere/dovere prendere un tale accordo, che non mi è stato prospettato e che quindi non c'è mai stato.
Semplicemente, nelle prime due sedute ho parlato SEMPRE E SOLO io descrivendo i miei problemi.
Apprendo da voi dell'esistenza delle tre diverse tipologie di intervento, mai descrittemi nè dal medico di base, nè dallo psicologo.
Solo una cosa: mi pare -verificherò- che in una comunicazione al medico di fam. lo psicologo abbia parlato di colloqui.
Grazie ancora e cordiali saluti.
[#10]
Caro Utente,
sinceramente nemmeno io spiego ai miei pazienti, non a tutti almeno, che sono una psicoterapeuta di orientamento cognitivo-comportamentale.
Se un paziente molto informato in merito me lo chiede (e questo capita ad esempio per i disturbi d'ansia e per quei disturbi in cui la TCC si è rivelata molto efficace), allora posso entrare un po' di più nel merito del trattamento.
In linea generale è utile spiegare al paziente molto bene i compiti assegnati a casa, ma qui rientriamo in un trattamento di tipo psicoterapico.
Lo psicologo non spiega proprio tutto al paziente, perchè alcune spiegazioni non sarebbero neppure utili al paziente.
Un'altra cosa che personalmente faccio è aprire dei frame psicoeducativi (lavoro che può fare anche lo psicologo non psicoterapeuta), per spiegare bene come funzioniamo, ad es spiegare al paziente come funziona l'ansia. Questo è molto utile al paziente ansioso che non riesce a "leggere" uno stato ansioso.
Nei primi colloqui, inoltre, si raccolgono informazioni sul paziente. Personalmente ho uno stile più direttivo, con molte domande mirate per ottenere le informazioni che a me servono, ma in generale quando uno psicologo lascia molto spazio al paziente usa altre tecniche per arrivare allo stesso risultato.
In linea generale, se il Suo psicologo non ha spiegato alcuni dei passaggi, ha agito bene, perchè a volte non è necessario.
Ciò su cui invece dovreste discutere è il raggiungimento di obiettivi che, mi pare di capire, non c'è stato. Approfitti del prossimo incontro per fare col Suo dottore il punto della situazione.
Un cordiale saluto,
sinceramente nemmeno io spiego ai miei pazienti, non a tutti almeno, che sono una psicoterapeuta di orientamento cognitivo-comportamentale.
Se un paziente molto informato in merito me lo chiede (e questo capita ad esempio per i disturbi d'ansia e per quei disturbi in cui la TCC si è rivelata molto efficace), allora posso entrare un po' di più nel merito del trattamento.
In linea generale è utile spiegare al paziente molto bene i compiti assegnati a casa, ma qui rientriamo in un trattamento di tipo psicoterapico.
Lo psicologo non spiega proprio tutto al paziente, perchè alcune spiegazioni non sarebbero neppure utili al paziente.
Un'altra cosa che personalmente faccio è aprire dei frame psicoeducativi (lavoro che può fare anche lo psicologo non psicoterapeuta), per spiegare bene come funzioniamo, ad es spiegare al paziente come funziona l'ansia. Questo è molto utile al paziente ansioso che non riesce a "leggere" uno stato ansioso.
Nei primi colloqui, inoltre, si raccolgono informazioni sul paziente. Personalmente ho uno stile più direttivo, con molte domande mirate per ottenere le informazioni che a me servono, ma in generale quando uno psicologo lascia molto spazio al paziente usa altre tecniche per arrivare allo stesso risultato.
In linea generale, se il Suo psicologo non ha spiegato alcuni dei passaggi, ha agito bene, perchè a volte non è necessario.
Ciò su cui invece dovreste discutere è il raggiungimento di obiettivi che, mi pare di capire, non c'è stato. Approfitti del prossimo incontro per fare col Suo dottore il punto della situazione.
Un cordiale saluto,
[#11]
Ex utente
Dott.ssa Pileci, buongiorno e grazie del suo intervento.
A me sarebbe interessato sapere a che scuola appartiene il mio psicologo anche per conoscere i risultati che avrei potuto ottenere. Per il resto, non penso nemmeno io che mi sarebbe stato utile conoscere tutti i passaggi del lavoro che lo psicologo stava facendo con me, l’esperto è lui e in lui io ho sempre avuto fiducia (questo mi creerà più di qualche problema se deciderò di cambiare, si è creato un certo attaccamento nei suoi confronti).
Spero di non aver sbagliato qualcosa nella “parte di lavoro” che mi competeva.
Circa le mie motivazioni al cambiamento, forse è semplicistico dire che ci sono -è ovvio che a nessuno piace convivere con insonnia, rimuginazioni, ecc.-. Forse le motivazioni al cambiamento riguardano qualcosa di diverso e più sottile…
Se la domanda ha senso, vorrei sapere se esiste un orientamento più adatto di altri quanto ci si trova ad affrontare una molteplicità di problemi in vari ambiti di vita, o quello che rileva è la tipologia di disagio (es. per me: ansia, mancanza di autostima ecc.).
Grazie per essere tanto gentili e pazienti e cordiali saluti.
A me sarebbe interessato sapere a che scuola appartiene il mio psicologo anche per conoscere i risultati che avrei potuto ottenere. Per il resto, non penso nemmeno io che mi sarebbe stato utile conoscere tutti i passaggi del lavoro che lo psicologo stava facendo con me, l’esperto è lui e in lui io ho sempre avuto fiducia (questo mi creerà più di qualche problema se deciderò di cambiare, si è creato un certo attaccamento nei suoi confronti).
Spero di non aver sbagliato qualcosa nella “parte di lavoro” che mi competeva.
Circa le mie motivazioni al cambiamento, forse è semplicistico dire che ci sono -è ovvio che a nessuno piace convivere con insonnia, rimuginazioni, ecc.-. Forse le motivazioni al cambiamento riguardano qualcosa di diverso e più sottile…
Se la domanda ha senso, vorrei sapere se esiste un orientamento più adatto di altri quanto ci si trova ad affrontare una molteplicità di problemi in vari ambiti di vita, o quello che rileva è la tipologia di disagio (es. per me: ansia, mancanza di autostima ecc.).
Grazie per essere tanto gentili e pazienti e cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 10k visite dal 10/08/2011.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.