Io e la mia vita

sono Michaela , vado per i 18 anni, ma me ne sento il doppio.
bene, la mia lettera vuole essere semplicemente una chiacchierata dato che mi affascina molto il suo
campo lavorativo. la mia vita non è stata facilissima, molte persone hanno passato guai seri e non posso lamentarmi. quello che però ha cambiato la mia vita
nettamente è stata la malattia di mia nonno.lui, ha combattuto con varie ictus.
per un anno l'ho visto impossibilitato nei movimenti e la cosa che più mi faceva male era che non potesse comunicare. mi mancava parlare con lui
poter avere una sua risposta. l'ho visto in coma, e ho sentito le strilla quando lo si toccava.in ultimo l'ho visto con una gamba amputata. sono credente e
sono riuscita dare un senso a questa sofferenza anche se è stato davvero mooolto difficile.dopo un anno si è spento ed io ero contenta: non potevo
+ vederlo cosi. sono stata male, ho passato giorni a piangere ma, e quella sensazione me la ricordo ancora, ho provato un senso di impotenza
ed un vuoto dentro che mi hanno cambiata.
avevo 13 anni quando è successo il tutto. e, come qualcosa che si logora, mi sono resa conto di essere un'altra senza neanche essermi
accorta del mio cambiamento.mi piace riflettere, molto infatti amo mettermi in disparte e fare i conti con i miei sentimenti.
sono diventata dura, ma non in modo cattivo: mi sono imposta che non devo dipendere da nessuno.
le dico che mi sento il doppio della mia età, perchè in confronto ai miei coetanei mi sento come una mamma e soprattutto mi rendo
conto di aver perso la spensieratezza che mi spetterebbe e qiesto m i dispiace molto. trovo i ragazzi di oggi molto superficiali, insensibili alle tematiche comuni perchè troppo
occupati a vivere in un modo composto da effimeri divertimenti. la cosa più brutta è che oramai non c'e un limite a nulla...nulla stupisce più.
io invece sono della parte di quelli che non capiscono come i ragazzi di oggi debbano andare in discoteca, ubriacarsi, fare sesso nei bagni e fregarsene di tutto
e tutti. io a differenza mi piace il divertimento sano non quello auto-distruttivo e non comprendo perchè bisogni raggiungere
degli eccessi per sentirsi appagati. sa, ovviamente se dico una cosa del genere ad un 17enne sono sicura che non comprenderà.
mi rapporto con un mondo che non mi appartiene e per questo ho amici molto più grandi di me.
anche in amore la mia concezione è diversa. non cerco la bella statuina bensì qualcuno che riesca a tenermi testa e riesca a sostenere
un dialogo. ecco qui però sono un po contradditoria: attacco per non essere attaccata e provoco molto le persone per cercare di capire
chi ho davanti. è difficile trovare qualcuno cosi. quest'anno ,pero, mi sono infortunata alla caviglia e dovendo fare fisioterapia ho conosciuto
appunto il mio fisioterapista. ha 36 anni e, anche se non lo sopporto, in realta gli voglio molto bene. lui, classico peter pan che non si
espone mai per nessuno, con me devo dire che ha fatto un eccezione: interessandogli ha chiesto di me al proprietario del
centro, mio amico, e ha saputo che vado ancora a scuola. pensavo che da quel momento in poi
il suo atteggiamento sarebbe cambiato invece si è solo un po smussato o meno evidente. ha uno sguardo diverso con me, vuole sapere dove vado
con chi, e quello che mi piace è il suo atteggiamento impertinente che mi stimola. quando ho finito la fisioterapia lui mi ha chiesto di passare,
di andarlo a trovare sul posto di lavoro, ma io ho risposto di no, sarebbe stato un inutile supplizio per entrambi perchè
cmq tra noi sarebbe rimasto sempre un grande punto interrogativo.no è da apprezzare cmq qst richiesta? in seguito la mia caviglia ha avuto
una ricaduta ed ora ho riniziato fisio.
il nostro rapporto si è evoluto. all'inizio c'era imbarazzo ora invece abbiamo molta confidenza, sintonia, lui mi racconta tutto
parliamo di tutto ed io sto bene con lui anche se lo tratto sempre male per non far capire i miei sentimenti. abbiamo un amico in comune e lui
si infastidisce se parlo troppo con quest'uomo, se qualcuno mi guarda.... se mi viene a prendere qualcuno di sospetto scatta la domanda" chi e????"
e lo stesso se parlo al telefono con qualcuno che abbia un nome maschile.il resto del tempo
sono battutine che ci lasciano ad oltranza entrambi. addirittura una sua collega che conosce da molto tempo si è stupita
del fatto che io sapessi delle cose private di lui dato che è appunto è un tipo che da pochissima confidenza e freddo.
ora non so, mi sono resa conto che probabilmente non andrebbe bene tra noi eppure quell'uomo è bravo e non riesco ad avere un
quadro chiaro di quello che prova e probablimente penso neanke lui di me. o non mi sopporta, o gli piaccio.lei cosa ne pensa dei suo
atteggiamenti? mi sento una persona rinchiusa in una età che non mi appartiene e penso che si capisca anche da come parlo.
cosa ne pensa della prima parte della lettera? attento una risposta e nel frattempo le porgo i miei più
cprdiali saluti. Michaela
[#1]
Dr. Massimo Lai Psichiatra 832 30
Cara Michaela,

fai delle domande difficili per un sito medico e penso anche per i colleghi psicologi, comunque io parlo per me.

Non posso darti risposte sul ragazzo che frequenti, se non che sembra insicuro e possessivo, ma sono solo impressioni. Forse potresti trovare di meglio. Fossi in te mi interrogherei, dal momento che dici di essere introspettiva, sul fatto che attacchi per paura di essere attaccata prima tu: non potresti rilassarti e prendere un rapporto come viene?

Riguardo la prima parte della lettera è vero che sembri più matura di una ragazza della tua età e questo non può che essere un bene anche se immagino che spesso ti abbia fatto sentire incompresa e sola.
I fatti della tua vita, quelli che ti hanno logorata, fatto sentire impotente, forse ti hanno anche reso una persona più sensibile.
Sei diventata dura nel senso che non vuoi dipendere dalle altre persone: forse sei disillusa, hai visto la sofferenza vera, qualla che lascia tutti impotenti e a cui non si può rispondere se non con il solo affetto, e ti chiedi che razza di mondo è questo? L'esperienza che hai vissuto tu a 13 anni non è un'esperienza facile neanche a 40 anni a 50 e via...
Il fatto di esserci già passata sicuramente ti ha maturata rispetto ai coetanei, ma non ti ha reso immune da successive sofferenze simili, forse più preparata nel senso che sai cosa aspettarti.
Questo potrebbe averti preparata ad affrontare con più consapevolezza temi quale l'aiuto alle altre persone.

Ormai hai 17 o quasi 18 anni? Potresti anche addolcirti e pensare che non sei la sola che è passata per sofferenze simili e potresti pensare di fare studi di medicina o psicologia per aiutare gli altri trasmettendo la tua esperienza.
E' solo un'idea e non so se era questa la risposta che ti aspettavi.

Ma naturalmente ti auguro di riceverne delle altre.
Io mi fermo qui
Auguri
Massimo Lai

Massimo Lai, MD

[#2]
Utente
Utente
dottore la ringrazio per la risposta esauriente. studiare psicologia sarebbe un'idea ma sicuramente non sarei all'altezza. la mia esperienza come tutte è parte integrante di quello che siamo e io cerco solo di dare sorrisi agli altri perchè quando ne avevo bisogno io non c'e stato nessuno e quindi so cosa significa pertanto non voglio che le persone che amo soffrano. per quel che riguarda quel ragazzo penso anch'io che potrei trovare di meglio la cosa difficile in questa società però è trovare qualcuno che guardi la parte interiore delle persone che, a parte i moralismi, è davvero la cosa più importante dato che è con quella che si scontra giorno dopo giorno.detengo un bel primato di "fregature" dalle amiche o comunque persone fidate ma la cosa che mi piace di me è che vado avanti con la stessa speranza di trovare qualcuno che non mi deluda....perchè da tutti si può imparare qualcosa e tutti in fondo in fondo hanno qualcosa di positivo...ci provo, mi c dedico.
grazie ancora per la risposta
le dico il mio motto
"...perchè non è importante come arrivi alla fine della corsa...
ma cosa hai provato mentre correvi" e comunque qualsiasi emozione, sia in bene che in male penso sia preferibile al nulla...
SARO FELICE SE MI VORRà RISPONDERE MICHAELA
[#3]
Dr. Massimo Lai Psichiatra 832 30
Mi sembra buona come filosofia di vita, l'importante è che ti ricordi di questi ragionamenti quando ti troverai a fare i conti con le inevitabili delusioni che ci riserva la vita.
Auguri
ML
[#4]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Michaela,
hai ragione, da tutti si può imparare qualcosa, sicuramente da questo ragazzo più vecchio di te imparerai qualcosa, ne sono certo, però converrai con me che ti comporti in modo strano

Ragioniamo in termini di probabilità: quanto è probabile che un rapporto con un uomo molto più vecchio di te vada avanti? Magari sarà la persona più dolce, gentile e buona di questo mondo, ma ha il doppio dei tuoi anni e potrebbe stancarsi di te, come tu potresti stancarti di lui per lo stesso motivo.

Per cui, quello che mi sembra strano è che da un lato sembra che cerchi di evitare le "fregature" per non soffrire, dall'altro ti metti in situazioni "poco probabili" con alto rischio proprio di "fregature". Da una parte fai la calza, dall'altra disfi la calza...

Magari la vostra storia continuerà, però l'importante è che tu sia consapevole di questa tua ambivalenza

Concludo scrivendoti il mio di motto: "la vita è tutto ciò che ci passa accanto mentre stiamo pensando ad altro"

Ciao!

Daniel Bulla

dbulla@libero.it
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