Il cardiologo che ha detto
Buonasera volevo un vostro parere, è da anni che soffro di tachicardia la maggior parte dei medici mi hanno detto che si può trattare di ansia, l'unico che non ha parlato di ansia è stato il cardiologo che ha detto di controllare la tiroide e tornare da lui, ho la tiroide autoimmune ma tende all'ipotiroidismo quindi non credo sia la causa della tachicardia quindi sono andata dal medico di famiglia e mi ha detto di non fare altri accertamenti al cuore che sicuramente era ansia e dovevo prendere un beta bloccante isoptin quando avevo la tachicardia. Io invece non sono convinta che sia ansia perchè ammetto di essere ansiosa ma solo quando devo fare qualcosa di importante tipo un esame all'università e ho l'ansia il giorno prima e il giorno stesso dell'esame poi non ho più l'ansia, invece la tachicardia ce l'ho quasi sempre, inoltre spesso mi manca l'aria per giorni interi è una brutta sensazione sembra di soffocare io però mantengo la calma e respiro normalmente e quando l'ho detto al medico di famiglia mi ha detto che anche questo è un sintomo dell'ansia. Un altro medico invece mi disse che erano attacchi di panico perchè anche la notte sento il cuore battere forte e mi disse che gli attacchi di panico non vengono quando tipo ho un esame ma quando ormai non ci penso più all'esame in quel momento ho l'attacco di panico. Devo dire che sono un pò confusa non so a chi dare retta e se fare gli accertamenti al cuore voi cosa ne pensate? inoltre penso se è ansia non è meglio un ansiolitico che un beta bloccante? anche perchè io non lo sto prendendo ho paura di prendere un betabloccante anche perchè l'unica volta che l'ho preso è diminuita anche la pressione. Vi ringrazio, mi scuso per il disturbo. Cordiali saluti.
[#1]
Cara Ragazza,
molto spesso ancora oggi,una diagnosi corretta ritarda ad essere pronunciata, questo può portare a ritardi terapeutici, a paure ed a latitanza terapeutica.
Non è possibile creare una scissione diagnostica e terapeutica tra una “medicina senz’anima” e una “psicologia senza corpo”, anche perchè quando l'ansia transita dal mentale al corporeo, va affrontata con un approccio combinato:farmacologico e psicoterapico.
Spero di averle alleviato la confusione, ci faccia sapere.
COrdiali saluti
molto spesso ancora oggi,una diagnosi corretta ritarda ad essere pronunciata, questo può portare a ritardi terapeutici, a paure ed a latitanza terapeutica.
Non è possibile creare una scissione diagnostica e terapeutica tra una “medicina senz’anima” e una “psicologia senza corpo”, anche perchè quando l'ansia transita dal mentale al corporeo, va affrontata con un approccio combinato:farmacologico e psicoterapico.
Spero di averle alleviato la confusione, ci faccia sapere.
COrdiali saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile ragazza,
la sua sintomatologia potrebbe effettivamente richiamare le caratteristiche dei disturbi d'ansia, anche se dirle da qui con certezza una diagnosi è impossibile.
Le suggerisco di procedere con i dovuti accertamenti medici specialistici così da escludere cause organiche. Se poi il disturbo dovesse continuare ad essere presente le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che la possa aiutare qualora si trattasse di una sintomatologia di tipo ansioso.
Cordiali saluti
la sua sintomatologia potrebbe effettivamente richiamare le caratteristiche dei disturbi d'ansia, anche se dirle da qui con certezza una diagnosi è impossibile.
Le suggerisco di procedere con i dovuti accertamenti medici specialistici così da escludere cause organiche. Se poi il disturbo dovesse continuare ad essere presente le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che la possa aiutare qualora si trattasse di una sintomatologia di tipo ansioso.
Cordiali saluti
Dr.ssa Federica Meriggioli - Psicologa Psicoterapeuta
Via Roma 131, Spinea Ve
Tel. 3498534295 www.federicameriggioli.com
[#3]
(..)inoltre penso se è ansia non è meglio un ansiolitico che un beta bloccante?(..)
gentile utente le riporto questa frase come esempio di una possibile sua modalità di affrontare la situazione.
Ossia la tendenza a non fidarsi del medico e di valutare autonomamente il suo stato. Questo ovviamente accade anche sui sintomi, il medico le dice che è ansia e lei non ne è convinta. Ed è proprio questo atteggiamente che la spinge nella trappola dell'ansia.
La soluzione migliore? seguire la linea di un solo medico (almeno per un po) e far in modo che un progetto terapeutico venga portato a termine(solo così potrà essere sicura della validità di un trattamento). Pena la staffetta tra i vari specialisti e la cronicizzazione del problema.
saluti
gentile utente le riporto questa frase come esempio di una possibile sua modalità di affrontare la situazione.
Ossia la tendenza a non fidarsi del medico e di valutare autonomamente il suo stato. Questo ovviamente accade anche sui sintomi, il medico le dice che è ansia e lei non ne è convinta. Ed è proprio questo atteggiamente che la spinge nella trappola dell'ansia.
La soluzione migliore? seguire la linea di un solo medico (almeno per un po) e far in modo che un progetto terapeutico venga portato a termine(solo così potrà essere sicura della validità di un trattamento). Pena la staffetta tra i vari specialisti e la cronicizzazione del problema.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#4]
Ex utente
Buongiorno, ringrazio tutti per aver risposto, il fatto è che non mi fido del mio medico di famiglia e ho paura che il betabloccante che mi ha dato mi possa rovinare in cuore per questo non lo prendo. Ma se non faccio accertamenti e non seguo nessuna terapia la cosa potrebbe peggiorare? con il tempo potrei avere dei danni al cuore? perchè alla fine non è che mi porta poi così tanto fastidio la tachicardia anche se a volte è molto forte, l'unica cosa che mi dà più fastidio è questa sensazione di soffocamento però alla fine posso sopportare. Potrei avere delle conseguenza se non faccio nulla per questa situazione? vi ringrazio.
[#5]
Le domande sull'effetto dei farmaci dovresti porle in un'area medica, come cardiologia o endocrinologia. Da psicologi ti possiamo dire che la tua tendenza a non fidarti e a voler "fare da sola" potrebbe essere parte del problema, nel caso in cui questo fosse psicologico. Ma come fare per capire se lo è? Seguendo le cure mediche che ti sono state proposte. Se non sortiranno effetti, allora sarà plausibile prendere in esame l'ipotesi dell'ansia psicogena. Se non ti fidi di un professionista, puoi sempre chiedere un secondo parere a un altro.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 2.5k visite dal 03/08/2011.
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