Ansia, nonostante ansiolitici e psicologo
Buongiorno
mi ritrovo ancora qui per chiedere l'ennesima vostra opinione in merito alla mia ansia. Apparentemente a livello fisico sto bene, ma ora, nonostante sia già alla ottava seduta dal mio nuovo psicologo (2 anni fa andavo da un'altro psicologo), nulla accenna a migliorare, anzi. E ciò anche nonostante stia prendendo quasi quotidianamente Xanax a rilascio prolungato da 0,5 e, all'occorrenza, 10 gocce alla volta di Lexotan (con un massimo di 25 gocce al giorno, fino ad oggi almeno). Prima domanda, le dosi e la frequenza sono giuste? Seconda domanda, è normale che non noto ancora alcun miglioramento? Terza domanda: non per sfiducia nel mio psicologo (che fra l'altro mi sembra davvero bravo), ma il suo metodo, al momento, non si concentra tanto sulla sintomatologia quanto sulla mia storia e il mio passato, accompagnando le sedute con alcuni test. Cosa ne pensate? Infine, credete che Lexotan abbinato a 2/3 tisane rilassanti (o camomille) al giorno possa avere qualche effetto collaterale? Vi chiedo davvero scusa per tutte queste domande, ma in orribili momenti come questo, sul posto di lavoro, non so proprio a chi rivolgermi.. Non è che per caso esiste una sorta di "guida in caso di attacchi di ansia: cosa fare se succede/cosa pensare"? Non so, qualche suggerimento pratico, cose a cui pensare, ecc... Grazie ancora di cuore, come sempre...
mi ritrovo ancora qui per chiedere l'ennesima vostra opinione in merito alla mia ansia. Apparentemente a livello fisico sto bene, ma ora, nonostante sia già alla ottava seduta dal mio nuovo psicologo (2 anni fa andavo da un'altro psicologo), nulla accenna a migliorare, anzi. E ciò anche nonostante stia prendendo quasi quotidianamente Xanax a rilascio prolungato da 0,5 e, all'occorrenza, 10 gocce alla volta di Lexotan (con un massimo di 25 gocce al giorno, fino ad oggi almeno). Prima domanda, le dosi e la frequenza sono giuste? Seconda domanda, è normale che non noto ancora alcun miglioramento? Terza domanda: non per sfiducia nel mio psicologo (che fra l'altro mi sembra davvero bravo), ma il suo metodo, al momento, non si concentra tanto sulla sintomatologia quanto sulla mia storia e il mio passato, accompagnando le sedute con alcuni test. Cosa ne pensate? Infine, credete che Lexotan abbinato a 2/3 tisane rilassanti (o camomille) al giorno possa avere qualche effetto collaterale? Vi chiedo davvero scusa per tutte queste domande, ma in orribili momenti come questo, sul posto di lavoro, non so proprio a chi rivolgermi.. Non è che per caso esiste una sorta di "guida in caso di attacchi di ansia: cosa fare se succede/cosa pensare"? Non so, qualche suggerimento pratico, cose a cui pensare, ecc... Grazie ancora di cuore, come sempre...
[#1]
Caro Amico,
la sua domanda non può prescindere dal contesto in cui si situa, e che include:
- gravità dei sintomi
- durata dei sintomi ed eventuale cronicità
- condizioni di vita (studio/lavoro o meno, presenza di contatti sociali soddisfacenti o meno ecc.).
Il "nonostante" non può qiundi prescindere dai diversi aspetti della situazione che lei sta vivendo.
Può dirci qualcosa al riguardo?
la sua domanda non può prescindere dal contesto in cui si situa, e che include:
- gravità dei sintomi
- durata dei sintomi ed eventuale cronicità
- condizioni di vita (studio/lavoro o meno, presenza di contatti sociali soddisfacenti o meno ecc.).
Il "nonostante" non può qiundi prescindere dai diversi aspetti della situazione che lei sta vivendo.
Può dirci qualcosa al riguardo?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Buongiorno e grazie per la celere risposta. Rispondo con ordine:
Gravità dei sintomi: sufficiente per fare sopraggiungere i classici pensieri che ormai fanno parte della mi avita quotidiana, almeno una volta al giorno: "Cosa mi sta succedento? Ma è reltà quella che mi circonda? Sto impazzendo? Mi sta per venire un attacco di cuore? Sto per svenire" Il tutto accompagnato da tutti i sintomi fisici, tachicardia, cerchio alla testa, a volte fatica a respirare, paura del caldo, confusione mentale, senso di malessere generale, mani fredde e sudate.
Durata: solitamente dopo avere assunto le mie classiche 10 gocce di Lexotan (principalmente dal lunedì al venerdì, mentre sono al lavoro, nel week end non dico di stare da Dio, ma leggermente meglio) nel giro di un'oretta iniziano a scaldarmisi le mani e già questo un po' mi tranquillizza. Poi restano i postumi, tipo come dopo una corsa: ti fermi, ti riposi, ma il tuo fisico è comunque segnato dalla fatica subita.
condizioni di vita: impiegato a tempo indeterminato in un'azienda metalmeccanica piacevole ma che comunque mi crea ansia (non ho il coraggio, ovviamente , di parlare dei miei problemi ai colleghi nè tantomeno ai capi e vivo nella perenne domanda "Se dovessi stare male, cosa mi invento? Che figura ci faccio?". E' un lavoro che non mi da particolari soddisfazioni, ho il desiderio quitidiano di andarmene possibilmente avvicinandomi a casa mia (qui sonoa 25 Km da casa), magari aprire un'attività mia, sempre per non dovermi mai giustificare con nessuno in caso dovessi stare male.
Vita sociale adesso un po' meno attiva, paura di uscire, ma comunque mi sforzo (pur non essendo in ottima forma psicologica). Quindi non mi godo al 100% le serate (che comunque sono minori rispetto al passato) e anche questo mi crea disagio, vergogna, mi faccio pena da solo e mi fa arrabbiare...
Questo è un po' un brevissimo riassunto della mia attuale situazione. Sono sempre stato molto apprensivo e ansioso, ma mai come in questo periodo. E soprattutto, ho l'impressione che sto peggiorando invece che migliorare, nonostante lo psicologo e nonostante gli ansiolitici...
Grazie ancora
Andrea
Gravità dei sintomi: sufficiente per fare sopraggiungere i classici pensieri che ormai fanno parte della mi avita quotidiana, almeno una volta al giorno: "Cosa mi sta succedento? Ma è reltà quella che mi circonda? Sto impazzendo? Mi sta per venire un attacco di cuore? Sto per svenire" Il tutto accompagnato da tutti i sintomi fisici, tachicardia, cerchio alla testa, a volte fatica a respirare, paura del caldo, confusione mentale, senso di malessere generale, mani fredde e sudate.
Durata: solitamente dopo avere assunto le mie classiche 10 gocce di Lexotan (principalmente dal lunedì al venerdì, mentre sono al lavoro, nel week end non dico di stare da Dio, ma leggermente meglio) nel giro di un'oretta iniziano a scaldarmisi le mani e già questo un po' mi tranquillizza. Poi restano i postumi, tipo come dopo una corsa: ti fermi, ti riposi, ma il tuo fisico è comunque segnato dalla fatica subita.
condizioni di vita: impiegato a tempo indeterminato in un'azienda metalmeccanica piacevole ma che comunque mi crea ansia (non ho il coraggio, ovviamente , di parlare dei miei problemi ai colleghi nè tantomeno ai capi e vivo nella perenne domanda "Se dovessi stare male, cosa mi invento? Che figura ci faccio?". E' un lavoro che non mi da particolari soddisfazioni, ho il desiderio quitidiano di andarmene possibilmente avvicinandomi a casa mia (qui sonoa 25 Km da casa), magari aprire un'attività mia, sempre per non dovermi mai giustificare con nessuno in caso dovessi stare male.
Vita sociale adesso un po' meno attiva, paura di uscire, ma comunque mi sforzo (pur non essendo in ottima forma psicologica). Quindi non mi godo al 100% le serate (che comunque sono minori rispetto al passato) e anche questo mi crea disagio, vergogna, mi faccio pena da solo e mi fa arrabbiare...
Questo è un po' un brevissimo riassunto della mia attuale situazione. Sono sempre stato molto apprensivo e ansioso, ma mai come in questo periodo. E soprattutto, ho l'impressione che sto peggiorando invece che migliorare, nonostante lo psicologo e nonostante gli ansiolitici...
Grazie ancora
Andrea
[#3]
Gentile Andrea,
"non si concentra tanto sulla sintomatologia quanto sulla mia storia e il mio passato, accompagnando le sedute con alcuni test"
dipende dal tipo di psicoterapia. Ci sono psicoterapie che non trattano i sintomi, in quanto si lavora sul significato del disagio e il sintomo è in secondo piano. Si informa il paziente di questo. Lei che tipo di trattamento sta seguendo?
"non si concentra tanto sulla sintomatologia quanto sulla mia storia e il mio passato, accompagnando le sedute con alcuni test"
dipende dal tipo di psicoterapia. Ci sono psicoterapie che non trattano i sintomi, in quanto si lavora sul significato del disagio e il sintomo è in secondo piano. Si informa il paziente di questo. Lei che tipo di trattamento sta seguendo?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Caro Andrea,
per "durata" intendevo chiederle se il problema è iniziato in tempi relativamente recenti o se si trascina da parecchio, e credo che in questa sua affermazione ("Sono sempre stato molto apprensivo e ansioso, ma mai come in questo periodo") ci sia la risposta: si tratta di una questione di lunga data, che recentemente è peggiorata.
Se ha effettuato solo 8 sedute e si trova bene con questo psicologo non posso che consigliarle di non demordere, perchè è molto importante la qualità della relazione terapeutica che si instaura e mi pare di capire che fra voi si stia creando un clima molto positivo, per quanto siate ancora al momento della valutazione del quadro sintomatologico e complessivo (a questo servono i test e i primi colloqui).
Francamente le consiglierei anche di percorrere una strada diversa, se intende abbinare psicoterapia e farmacoterapia: immagino che Xanax e Lexotan (che sono 2 ansiolitici) le siano stati prescritti dal medico di base e non da uno specialista in psichiatria.
E' così?
Come psicologi non possiamo entrare nel merito della terapia farmacologica, ma le segnalo che ora sta di fatto mischiando 2 farmaci della stessa classe (benzodiazepine) che sono spesso utilizzati come sintomatici, mentre uno psichiatra le prescriverebbe probabilmente un antidepressivo della classe SSRI e cioè un tipo di psicofarmaco che va oltre alla semplice "soppressione" dei sintomi e che è sempre più utilizzato per trattare casi di ansia di una certa importanza.
Le consiglio quindi di chiedere al suo medico di base di prescriverle una visita psichiatrica per poter parlare con un esperto del settore della terapia in corso e di eventuali modifiche.
per "durata" intendevo chiederle se il problema è iniziato in tempi relativamente recenti o se si trascina da parecchio, e credo che in questa sua affermazione ("Sono sempre stato molto apprensivo e ansioso, ma mai come in questo periodo") ci sia la risposta: si tratta di una questione di lunga data, che recentemente è peggiorata.
Se ha effettuato solo 8 sedute e si trova bene con questo psicologo non posso che consigliarle di non demordere, perchè è molto importante la qualità della relazione terapeutica che si instaura e mi pare di capire che fra voi si stia creando un clima molto positivo, per quanto siate ancora al momento della valutazione del quadro sintomatologico e complessivo (a questo servono i test e i primi colloqui).
Francamente le consiglierei anche di percorrere una strada diversa, se intende abbinare psicoterapia e farmacoterapia: immagino che Xanax e Lexotan (che sono 2 ansiolitici) le siano stati prescritti dal medico di base e non da uno specialista in psichiatria.
E' così?
Come psicologi non possiamo entrare nel merito della terapia farmacologica, ma le segnalo che ora sta di fatto mischiando 2 farmaci della stessa classe (benzodiazepine) che sono spesso utilizzati come sintomatici, mentre uno psichiatra le prescriverebbe probabilmente un antidepressivo della classe SSRI e cioè un tipo di psicofarmaco che va oltre alla semplice "soppressione" dei sintomi e che è sempre più utilizzato per trattare casi di ansia di una certa importanza.
Le consiglio quindi di chiedere al suo medico di base di prescriverle una visita psichiatrica per poter parlare con un esperto del settore della terapia in corso e di eventuali modifiche.
[#5]
Utente
Dott.ssa Massaro,
quindi se ho capito bene, lei mi sconsiglia l'utilizzo combinato di Xanax e Lexotan? Questo era un mio dubbio appena il dottore mi prwescrisse Xanax, nonostante stessi già assumento Lexotan ma lui mi tranquillizzo dicendomi che essendo entrambi abbastanza "Leggeri" (lo Xanax è il dosaggio minimo, pastiglie da 0,5) non avrebbero fatto niente neanche se combinati...
Il mio grosso problema è che ho il costante bisogno di essere rasserenato, rincuorato.. Ora più che mai, dato che il mio psicologo è in ferie, e davvero a volte non so dove sbattere la testa...
quindi se ho capito bene, lei mi sconsiglia l'utilizzo combinato di Xanax e Lexotan? Questo era un mio dubbio appena il dottore mi prwescrisse Xanax, nonostante stessi già assumento Lexotan ma lui mi tranquillizzo dicendomi che essendo entrambi abbastanza "Leggeri" (lo Xanax è il dosaggio minimo, pastiglie da 0,5) non avrebbero fatto niente neanche se combinati...
Il mio grosso problema è che ho il costante bisogno di essere rasserenato, rincuorato.. Ora più che mai, dato che il mio psicologo è in ferie, e davvero a volte non so dove sbattere la testa...
[#6]
Utente
Dott.ssa Pileci,
grazie per la risposta. Questa volta, con questo psicologo-psicoterapeuta mi sto conentrando essenzialmente sulla mia storia. A volte parliamo dei miei sintomi, dei miei pensieri, ma per ora, principalmente, lui mi sta conoscendo, anche attraverso test. Mi dice che questo metodo, a suo parere, cioè prima la mia storia poi la cura del sintomo è più efficace e soprattutto duraturo, senza quindi il rischio di recidive. A differenza di 2 anni fa quando per la durata di un anno ero in cura da un altro psicologo che però si concentrava perlopiù sul risolvere i pensieri che mi venivano durante le crisi di ansia. Con quel metodo però sono stato "bene" per un anno per poi ricaderci nuovamente... Oggi la situazione è che faccio sempre più fatica ad affrontare qualunque situazione della vita quotidiana, lavoro in primis. Per questo motivo sto dicendo che mi sembra di peggiorare invece che migliorare...
grazie per la risposta. Questa volta, con questo psicologo-psicoterapeuta mi sto conentrando essenzialmente sulla mia storia. A volte parliamo dei miei sintomi, dei miei pensieri, ma per ora, principalmente, lui mi sta conoscendo, anche attraverso test. Mi dice che questo metodo, a suo parere, cioè prima la mia storia poi la cura del sintomo è più efficace e soprattutto duraturo, senza quindi il rischio di recidive. A differenza di 2 anni fa quando per la durata di un anno ero in cura da un altro psicologo che però si concentrava perlopiù sul risolvere i pensieri che mi venivano durante le crisi di ansia. Con quel metodo però sono stato "bene" per un anno per poi ricaderci nuovamente... Oggi la situazione è che faccio sempre più fatica ad affrontare qualunque situazione della vita quotidiana, lavoro in primis. Per questo motivo sto dicendo che mi sembra di peggiorare invece che migliorare...
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Non posso consigliare nè sconsigliare nulla perchè non sono un medico, ma posso invitarla a rivolgersi ad uno specialista in psichiatria nel dubbio che ci possa essere un'alternativa farmacologica migliore rispetto alla attuale assunzione di 2 ansiolitici che, stando a quanto lei ci dice, non sta producendo gli effetti sperati.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 9k visite dal 02/08/2011.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.