Attacchi di panico e ansia
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I rapporti di questo tipo sono destinati a finire male, purtroppo, a meno che l'altro non sia una specie di robot privo di emozioni.
Comunque, se la sua ex dava del matto a lei, avrebbe potuto almeno domandarle come mai, se lei invece è sana, continuava a stare con uno che è matto.
Per il resto le suggerisco di farsi vedere da uno psicologo psicoterapeuta o uno psichiatra, e chiedere un parere di persona, apparentemente sembra trattarsi di ansia, ma è opportuno un inquadramento preciso.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
quando il medico di base Le aveva prescritto il Sereupin, quale diagnosi aveva formulato?
Adesso chi Le ha prescritto nuovamente il farmaco?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
se la situazione non si è risolta nè con il farmaco che prendi nè con il tempo che è passato è meglio che tu ne parli anche di persona con uno psicologo, come hai fatto scrivendo a noi.
Mi sembra infatti di capire che i sintomi che senti ostacolano le normali attività che svolgi, e che di conseguenza non sei mai del tutto tranquillo e libero di vivere e goderti fino in fondo quello che fai.
E' un'ottima cosa che tu sia convolto in molte attività, e ora l'obiettivo dovrebbe essere parteciparvi con un altro stato d'animo.
Ti faccio tanti auguri,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
Rispetto a 3 anni fà devo dire che stò 100 volte meglio,ripeto io la mia vita la svolgo normalmente ( anzi sono rinato da quando l'ho lasciata), vado a vedere partite allo stadio, faccio viaggi da solo con la macchina, ballo ect...
Fortunatamente per ora ho trovato una ragazza totalmente l'opposto della precedente, con cui ho parlato di queste cose, non mi definisce " matto" come l'altra, e mi fà vivere quotidianamente senza la paura di fare tante cose, paure che prima facevano parte della mia vita...
Ciò che non riesco a capire è perchè solo quando gioco a calcio ( a volte ) mi vengono delle vertigini forti, a volte poi il mio peso varia di molto, ma non supero mai i 76 kg. nonostante a volte mangi come un maialino...
Devo aggiungere che facendo delle analisi m i è stato detto di tenere la tiroide sotto controllo ( ne soffre anche mia madre)....Grazie e scusa per la lunghezza del messaggio.....
Gentile ragazzo, in merito a questi disturbi che vengono percepiti solo durante la partita di calcio, noi non possiamo da qui sapere come mai.
Qualora fosse ansia anche questa, è chiaro che dovrà essere contestualizzata in un percorso psicologico.
Saluti,
Sicuri di una vostra risposta, Vi ringrazio anticipatamente...
gli attacchi di panico, non correlano con l'attività sportiva, ma con quote d'ansia che lei non sa gestire.
Il bigno di continue rassicurazioni, non l'aiuterà a molto, ma rinforzerà l'ansia e le paure.
Un adiagnosi certa ed un'eventuale terapia combinata:farmacologica e psicoterapica, potrebbe essere una soluzione possibile.
Cari saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Dipende!
Dipende dalle dinamiche presenti nella squadra stessa e da che cosa (quali situazioni per te) sono ansiogene e quali rassicuranti (che non innescano quindi l'ansia). Ecco perchè un lavoro psicoterapico potrebbe essere per te di grande utilità: capire in quali circostanze si verifica il panico, con chi sei, che cosa stai facendo, cosa stai provando, ecc... e, ovviamente, comprenderne il significato.
Se i tuoi attacchi di panico si verificano solo se stai da solo, ad es, è chiaro che nella squadra non si verificheranno.
Però se chiedi se giocare in una squadra di calcio può essere terapeutico per gestire gli attacchi di panico anche fuori dal campo la risposta è no.
"mi è venuta la paura che la causa a volte degli attacchi di panico possa essere lo sforzo fisico negli allenamenti"
Fai attenzione, perchè spesso le persone ansiose non sono capaci di leggere gli stati emotivi e mentali e fraintendono la stanchezza e l'attivazione di uno sforzo fisico per altro.
Saluti,
E' il caso che tu ti faccia aiutare di persona a gestire l'ansia, perchè continuando così rischi di mollare attività salutari, come lo sport, e di non concludere molto neanche in altri campi a causa dei sintomi che ti colpiscono.
Lo sport in sè è utile a scaricare le tensioni, divertirsi e socializzare, ma se la tua attenzione è così tanto rivolta al tuo corpo che stai male se senti il cuore che batte più forte per lo sforzo fisico è probabile che smetterai di allenarti per non sentirti in ansia, non risolvendo peraltro nulla.
L'obiettivo dovrebbe essere quello di fare sport *E* non spaventarti per le normali modificazioni del corpo che seguono l'attività sportiva, ma per raggiungerlo ti serve un aiuto esterno.
In ogni caso lo sport non ha mai causato attacchi d'ansia a nessuno che già non ne soffrisse e che non fosse come te concentrato sul corpo al punto da amplificarne i segnali nella propria mente, interpretandoli come evento avverso e non fisiologico (tachicardia da sforzo interpretata come inizio d'infarto).
Grazie....
Sembra che quando si metta nelle condizioni di pensarci e riflettere su di sé riesca a trarre la deduzione più convincente.
Mi sembra che fosse questo ciò che le mancava e che gli stimoli delle colleghe sono riusciti a darle.
Buon proseguimento della sua attività sportiva.
un cordiale saluto
Dr.ssa Marisa Sciancalepore
Psicologa clinica
"la causa a volte degli attacchi di panico possa essere lo sforzo fisico negli allenamenti"
e spero che tu ne abbia compreso il senso.
Se sei "nervoso" e concentrato sul tuo corpo ogni modificazione fisiologica percepibile - fra cui quelle che sopravvengono con lo sforzo fisico - può innescare in te una risposta ansiosa.
Sono contenta di sentire che in ogni caso non lasceresti lo sport che già pratichi, ma per evitare di non goderti pienamente questa e altre attività ti occorre un intervento specializzato perchè non credo che le nostre (o di altri) rassicurazioni ti saranno sufficienti per recuperare del tutto la calma e la tranquillità.
""Sembra che quando si metta nelle condizioni di pensarci e riflettere su di sé riesca a trarre la deduzione più convincente.
Mi sembra che fosse questo ciò che le mancava e che gli stimoli delle colleghe sono riusciti a darle.
Buon proseguimento della sua attività sportiva.""
E poi volevo sapere se questi miei stati d'animo si potrebbero accentuare nei cambi di stagione, e siccome facendo degli esami agli anticorpi della tiroide sono usciti un pò sballati prescrivendomi una ecografia, questo poteva correlarsi un pò con l'ansia...
Scusate e graziee
inizio a risponderle dal suo secondo quesito:
gli stati ansiosi si accentuano nei cambi di stagione in seguito ad un difficile adattamento dell'organismo ai cambiamenti ambientali. Accade che i propri ritmi biologici facciano più fatica a regolarsi con una diversa varibilità del ciclo luce e buio, sonno/veglia, così come per la temperatura e via dicendo.
Rispetto alla sua tiroide, è possibile che i suoi stati ansiosi abbiano influito sul funzionamento di questa ghiandola sensibile al protrarsi di stress e ansia. Questo dato, da quel che riferisce, sembra non essere preoccupante, sapendo che valori leggermente distanti dalla norma possono migliorare col tempo in relazione al suo ripreso benessere psicofisico.
Rispetto alla sua richiesta di chiarimento:
ho cercato di dirle in due parole ciò che entrambe le mie colleghe le hanno già ampiamente spiegato.
E' importante la 'riflessione su di sé', ma è comprensibile che non sia abituato a farlo adeguatamente.
Sembra che attualmente abbia bisogno di un supporto psicologico per riuscire ad affrontare nella vita reale i suoi stati d'ansia, prendendo sul serio i suggerimenti che le abbiamo dato sul consultare uno/a psicologo/a, dal momento che on line l'approfondimento di cui necessita non può ottenerlo.
Colga il suggerimento se ha veramente intenzione di migliorare il suo stato psicofisico e ci faccia sapere che decisione prenderà rispetto a se stesso.
un cordiale saluto
Per quanto riguarda la primavera puoi leggere questo: www.medicitalia.it/fmassaro/news/603/Primavera-tempo-di-ansia
Se hai un inizio di tiroidite puoi risentire del conseguente innalzamento del metabolismo sviluppando sintomi che possono essere scambiati per sintomi d'ansia (tachicardia, ipersudorazione, tensione, tremori).
Di questo dovresti parlare al tuo medico, per chiarire la situazione.
In ogni caso tiroidite e ansia non sono incompatibili fra loro e possono essere presenti entrambe nella stessa persona (e influenzarsi a vicenda).
C'è una cosa pero' che vorrei chiedervi, a volte mi fisso su certe cose avendo paura di queste, tipo vedere un malato e io penso se mi ammalo anch'io, vedo qualc uno con problemi mentali e penso e se divento così anch io?UltImamente è come se avessi la fobia del suicidio, il solo sentire la parola ''suicidio'' mi fa scattare questa ossessione nei suoi confronti, per cui dopo un pò che ci pensi quasi mi AUTOconvinco che potrebbe succederti, in realtà nn ci penso minimamente , ma mi fa solo tanta paura... Tutto qua, voi credete possano essere disturbi ossessivi compulsivi?Grazie per l'ascolto
Gentile ragazzo, non possimo rispondere da qui, perchè non conosciamo la tua storia e non sappiamo che sta/stava succedendo in quel momento.
E poi contestualizzare un evento del genere è un lavoro che si fa in un setting adeguato come quello psicoterapico.
Ti abbiamo già suggerito mesi fa di rivolgerti a uno psicologo di persona, ma intuisco che tu non l'abbia fatto... come mai? cosa ti frena?
Saluti,
<Ho una ragazza stupenda , nn mi fa mancare nulla , mi riempie di amore e tutto ... Solo che 2 gg fa' mi e' venuto un'attacco di panico che sta durando molti gg , perche' l'ho risposta male e lei per 20 minuti mi ha un po' evitato..>
Guardare le cose che accadono nelle relazioni interpersonali, come quella di coppia, in termini di 'attacchi di panico' equivale a non guardarle affatto, o meglio ad evitare di comprendere che le interazioni hanno un effetto su se stessi, come sulle altre persone.
Bisogna a volte imparare la reciprocità nelle relazioni, invece di trovare la base di sicurezza soltanto per se stessi. Non crede?
Ulteriore suggerimento è quello di poterlo imparare con l'aiuto di uno psicologo.
un cordiale saluto
ho letto con attenzione la sua storia e mi sembra di capire che ci sono episodi di ansia che ricorrono, più o meno regolarmente, in seguito a problematiche di tipo amoroso.
Guardi se c'è qualcosa che più di altre dice qualcosa di noi stessi, bene, questo è l'amore. Nel rapporto con l'altro sesso si stabiliscono dinamiche particolari che ci mostrano, in prima persona, chi siamo. Ecco perchè siamo molto vulnerabili in amore.
Comunque sia penso che dal web può richiedere qualsiasi tipo di informazioni ma, per operare un cambiamento, c'è bisogno di una relazione terapeutica non virtuale. Quindi le consiglio di incontrare uno psicologo. Certo mi rendo conto che è più facile farlo da un computer ma c'è bisogno che lei si metta in gioco e giochi nel reale la sua partita.
Nella speranza di esserle stato un minimo di aiuto,
le auguro una buona giornata.
Saluti
Antonio Raia
www.psicologibenevento.it
Dr. Antonio Raia
329.80.29.784
www.centropsicologicodelsannio.it
Inoltre si suppone che prendendo un farmaco come il Sereupin abbia già un medico o psichiatra, a cui potersi rivolgere per tali domande che riguardano prima di tutto il ripresentarsi di qualcosa che lei stava curando, assumendolo in determinate dosi e tempi.
Le suggerisco quindi di tornare a parlarne con il suo medico di riferimento.
un cordiale saluto
Dopo la negativissima esperienza cn la ragazza precedente , sono 9 mesi che sto' con una ragazza che definire splendida e' poco ... In questi 9 mesi nn ho avuto grandi problemi anzi , adesso da una settimana ho forti attacchi di panico se penso a cose del tipo : e se lei non mi piace ? Gli trovo difetti che prima nn vedevo assolutamente , cose banali , se la lascio sarà la soluzione a tutto ? Mi passera' tutto ? Anche se so che senza questi maledetti vivrei la mia storia tranquillamente...
Puo' essere vero che difronte a queste cose fare l'azione , ossia quello che genera l'attacco di panico e' importante ?
Poi un'ultima cosa , prima di avere questi attacchi ho abusato di alcool e sigarette , può aver contribuito ? Ripeto , so che rispondere da dietro un pc e' difficile , ma vorrei capire la vostra opinione ...
Grazie mille ...
È probabile che l'urgenza delle sue domande sia essa stessa un sintomo d'ansia. Il problema è che, se fosse così, non basterebbero tutte le risposte del mondo a rassicurarla, ma anzi si correrebbe il rischio, qualunque risposta le si desse, di farla andare ancora più in ansia, perché il problema non starebbe nella mancanza di risposte, ma proprio nelle domande.
Il dubbio è uno dei sintomi principali dell'ossessività, per cui la cosa più opportuna è che si rivolga di persona a un professionista, per farsi dire come stanno le cose.
Cordiali saluti
Se la sintomatologia rientra parzialmente senza cure, non significa che sia sparita, infatti da qualche setimana e' riapparsa esattamente e come prima, come un copione che tende a riproporsi immodificato e che compromette la qualita' della sua vita.
Diagnosi psicologica e cura mirata, sono le uniche due strade possibili.
continuare a domandare in questa sede domande che ha già fatto non le servirà a niente, se non a mantenere fissa la posizione in cui è, pieno di dubbi e insicurezze rispetto a sè e ai rapporti con le persone di riferimento.
Per questo motivo e come già le è stato suggerito le sarebbe utile cogliere il senso dell'invito a rivolgersi ad uno psicologo di persona, con cui poterne parlare e arrivare alla radice delle sue insicurezze o trovare una soluzione funzionale in questo momento della sua vita.
Altrimenti è come continuare a girare intorno ad un problema senza la reale volontà di risolverlo.
un cordiale saluto
Rifletta inoltre sul possibile vantaggio secondario, che lei riceve dalla sintomatologia.
A volte i sintomi, non per forza nel suo caso, impediscono di fare delle cose, di prendere decisioni, di fare spostamenti, di avere delle relazioni, ecc....ed a volte diventa conveniente, anche se non sembra.
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Non possiamo dirglielo da qui. E probabilmente nemmeno uno psicologo di persona si sentirebbe di dirle "la lasci" oppure "non la lasci". Queste sono decisioni troppo personali per delegarle a qualcun'altro.
Tuttavia, lo psicologo può certamente aiutarla a soppesare pro e contro, in modo da facilitarla nella presa della decisione. Ma sempre DI PERSONA, non a distanza.
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Approfondimento su Attacchi di panico
Scopri cosa sono gli attacchi di panico, i sintomi principali, quanto durano e quali sono le cause. Come affrontarli e come gestire l'ansia che li provoca?