Amore lontano
Salve!
ho 25 anni e da qualche anno sono fidanzata con un ragazzo che precedentemente era il mio miglior amico da tutta una vita. il nostro sentimento è emerso dopo un paio di mesi che lui aveva deciso di studiare fuori, dove attualmente e fortunatamente lavora, invece io sono rimasta a studiare nella provincia d'origine. abbiamo un buon rapporto caratterizzato da stima, fiducia e amore.. abbiamo due caratteri diversi ma riusciamo a incontrarci anche se qualche volta litighiamo. il mio problema è la distanza, tutta la mia vita è stata caratterizzata dalla distanza dalle persone che ho amato (nonna, cugini, amici, recentemente mio padre), ma adesso credo di essere stanca di vivere "sola" e con l'ansia delle partenze e degli arrivi. a breve potrei andare a vivere con lui ma significherebbe lasciare quello che sto e vorrei creare qui per me stessa. mi sento confusa perché non riesco a conciliare le mie aspettative con il mio stato emotivo, nel senso che a volte non provo gioia nei miei successi perché mi sento sola ma all'idea di lasciare il mio posto per andare a fare qualcos'altro mi mette tristezza. lo amo e non voglio perderlo ma cosi non posso andare avanti, sono triste per ogni cosi e non so cosa sacrificare per trovare la stabilità e la felicità nelle piccole cose. so che la risposta a tutto questo viene solo da me, ma almeno un parere per iniziare a capire e saper ascoltare me stessa.
vi ringrazio.
ho 25 anni e da qualche anno sono fidanzata con un ragazzo che precedentemente era il mio miglior amico da tutta una vita. il nostro sentimento è emerso dopo un paio di mesi che lui aveva deciso di studiare fuori, dove attualmente e fortunatamente lavora, invece io sono rimasta a studiare nella provincia d'origine. abbiamo un buon rapporto caratterizzato da stima, fiducia e amore.. abbiamo due caratteri diversi ma riusciamo a incontrarci anche se qualche volta litighiamo. il mio problema è la distanza, tutta la mia vita è stata caratterizzata dalla distanza dalle persone che ho amato (nonna, cugini, amici, recentemente mio padre), ma adesso credo di essere stanca di vivere "sola" e con l'ansia delle partenze e degli arrivi. a breve potrei andare a vivere con lui ma significherebbe lasciare quello che sto e vorrei creare qui per me stessa. mi sento confusa perché non riesco a conciliare le mie aspettative con il mio stato emotivo, nel senso che a volte non provo gioia nei miei successi perché mi sento sola ma all'idea di lasciare il mio posto per andare a fare qualcos'altro mi mette tristezza. lo amo e non voglio perderlo ma cosi non posso andare avanti, sono triste per ogni cosi e non so cosa sacrificare per trovare la stabilità e la felicità nelle piccole cose. so che la risposta a tutto questo viene solo da me, ma almeno un parere per iniziare a capire e saper ascoltare me stessa.
vi ringrazio.
[#1]
Devi parlarne con uno psicologo di persona, se il problema ti sta a cuore, da cui non possiamo risolvertelo né aiutarti in modo decisivo.
In generale, l'arte di vivere è una questione di saper fare compromessi: rinunciare a una cosa per averne un'altra più importante. Ovviamente, stabilire cosa è più o meno importante è una questione individuale.
Ognuno accetta dei compromessi quando decide di legarsi a un'altra persona. Se non ti riesce, potrebbe significare che c'è qualche problema sottostante da risolvere, ad esempio d'ansia.
Cordiali saluti
In generale, l'arte di vivere è una questione di saper fare compromessi: rinunciare a una cosa per averne un'altra più importante. Ovviamente, stabilire cosa è più o meno importante è una questione individuale.
Ognuno accetta dei compromessi quando decide di legarsi a un'altra persona. Se non ti riesce, potrebbe significare che c'è qualche problema sottostante da risolvere, ad esempio d'ansia.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Ex utente
la ringrazio!
da uno psicologo non voglio andare perché ho paura, per questo mi sono rivolta qui per avere un input e farcela da me. si sono una persona ansiosa in tutti i campi della vita ma vorrei riuscire a vivere la vita non più in solitudine e felice per ogni mio traguardo. non si può avere tutto! come dice lei ogni scelta ha il suo costo e ogni legame le sue conseguenze. devo imparare a capire come stabilire cosa è più importante, beh compito non facile ma non impossibile!
da uno psicologo non voglio andare perché ho paura, per questo mi sono rivolta qui per avere un input e farcela da me. si sono una persona ansiosa in tutti i campi della vita ma vorrei riuscire a vivere la vita non più in solitudine e felice per ogni mio traguardo. non si può avere tutto! come dice lei ogni scelta ha il suo costo e ogni legame le sue conseguenze. devo imparare a capire come stabilire cosa è più importante, beh compito non facile ma non impossibile!
[#3]
Infatti, molti utenti che ci scrivono piuttosto che andare dallo psicologo, a cui sempre rimandiamo, lo fanno per paura.
"Ce la devo fare da sola" è una delle trappole illusorie più comuni, quando si tratta di problemi psicologici. Non funziona quasi mai.
Leggi un po' qui:
http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=384
http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=109
e questo, più ironico ma ugualmente realistico:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/156-dubbi-e-miti-dell-aspirante-psico-paziente-indeciso.html
Cordiali saluti
"Ce la devo fare da sola" è una delle trappole illusorie più comuni, quando si tratta di problemi psicologici. Non funziona quasi mai.
Leggi un po' qui:
http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=384
http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=109
e questo, più ironico ma ugualmente realistico:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/156-dubbi-e-miti-dell-aspirante-psico-paziente-indeciso.html
Cordiali saluti
[#4]
Ex utente
davvero utile a tutti l'ultimo :-)
e interessante il primo.
io no ho pregiudizi anzi sono per lo psicologo di base in quanto ogni famiglia e ogni singolo individuo dovrebbe avere il diritto di poter usufruire. personalmente per anni sono stata in terapia per altri motivi. forse ho dato un impressione sbagliata, quello che volevo dire è che la mia paura di andare dallo psicologo si traduce in paura di perdere una persona a me cara. la scelta più razionale è quella di scegliere di "divenire ciò che si è" ma nel mio caso sarebbe una costruzione che mi porterebbe all'apice del mio sogno ma se mi volto intorno a me non ce nessuno, sono sola. mi scuso ancora se non sono riuscita a spiegarmi bene.
e interessante il primo.
io no ho pregiudizi anzi sono per lo psicologo di base in quanto ogni famiglia e ogni singolo individuo dovrebbe avere il diritto di poter usufruire. personalmente per anni sono stata in terapia per altri motivi. forse ho dato un impressione sbagliata, quello che volevo dire è che la mia paura di andare dallo psicologo si traduce in paura di perdere una persona a me cara. la scelta più razionale è quella di scegliere di "divenire ciò che si è" ma nel mio caso sarebbe una costruzione che mi porterebbe all'apice del mio sogno ma se mi volto intorno a me non ce nessuno, sono sola. mi scuso ancora se non sono riuscita a spiegarmi bene.
[#5]
>>> la scelta più razionale è quella di scegliere di "divenire ciò che si è"
>>>
Certo, se ci riesci da sola, va benissimo.
Ma quando c'è qualcosa che ci blocca e non si riesce a vivere e sviluppare la propria vita come vorremmo, è lì che l'aiuto specialistico diventa importante. Altrimenti è solo un incaponirsi a soffrire più del necessario.
Insomma: se non è grave, puoi fare da sola, se è grave ti ci vuole l'aiuto esterno.
Cordiali saluti
>>>
Certo, se ci riesci da sola, va benissimo.
Ma quando c'è qualcosa che ci blocca e non si riesce a vivere e sviluppare la propria vita come vorremmo, è lì che l'aiuto specialistico diventa importante. Altrimenti è solo un incaponirsi a soffrire più del necessario.
Insomma: se non è grave, puoi fare da sola, se è grave ti ci vuole l'aiuto esterno.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.9k visite dal 29/07/2011.
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