Nn piu voglia di vivere
avevo 12 anni mia mamma si separa va in depressione e si uccide, inizio una vita un po turbolenta uso di droghe e alcool fino a 20 anni, incontro quello che credo lamore della mia vita, cambio citta e dopo 9 anni mi tradisce dicendomi che è stato con me solo pechè nn aveva mai avuto il coraggio di l asciarmi prima , mio padre mi confessa il suicidio di mia madre mi ributto nell alcool per due anni, incontro il mio attuale marito, a35 anni mio padre si spara, vivo un anno facendo finta che non è successo niente,però il mio carattere cambia , sono chiusa sempre incazzata, arrogante, poi cado in depressione mi danno delle pastiglie che si mi fanno sentire un po meglio ma mi consigliano un psicoterapeuta, secondo voi ho delle speranze di tornare quella di prima senza farmaci o mi devo a bituare all idea di doverli prendere per sempre?
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
>> secondo voi ho delle speranze di tornare quella di prima senza farmaci o mi devo a bituare all idea di doverli prendere per sempre?
Gentile signora, le vite turbolente a volte spaventano. Spaventano chi le vive, spesso in fuga dal dolore, e spaventano chi gli vive accanto, e che non sa come maneggiare la rabbia e la sofferenza.
Una psicoterapia non serve a sostituire i farmaci; non "spegne" il dolore.
Ma fa qualcosa di diverso, che forse lei non ha potuto fare finora. Lo affronta. Lo considera qualcosa di cui si può parlare, senza necessariamente averne paura o sentirsi sopraffatti. Da condividere, da riconoscere, da trasformare. Da tenere con sè, ma anche da superare.
Gli eventi tragici della sua vita, le sue scelte impopolari, le sue derive, l'hanno portata ad un certo punto; ma ora le vecchie strade la riporterebbero nei vecchi luoghi.
E' arrivato il momento di strade nuove?
Cordialmente
Gentile signora, le vite turbolente a volte spaventano. Spaventano chi le vive, spesso in fuga dal dolore, e spaventano chi gli vive accanto, e che non sa come maneggiare la rabbia e la sofferenza.
Una psicoterapia non serve a sostituire i farmaci; non "spegne" il dolore.
Ma fa qualcosa di diverso, che forse lei non ha potuto fare finora. Lo affronta. Lo considera qualcosa di cui si può parlare, senza necessariamente averne paura o sentirsi sopraffatti. Da condividere, da riconoscere, da trasformare. Da tenere con sè, ma anche da superare.
Gli eventi tragici della sua vita, le sue scelte impopolari, le sue derive, l'hanno portata ad un certo punto; ma ora le vecchie strade la riporterebbero nei vecchi luoghi.
E' arrivato il momento di strade nuove?
Cordialmente
[#2]
Cara Signora,
la sua richiesta di consulenza contiene un grido di dolore e sofferenza, che non può non essere che attenzionato, ascoltato e contenuto.
Il passato rimosso, non può essere ignorato, ma dolorosamente elaborato, all'interno di un setting psicoterapico.
La psicoterapia, come le ha scritto il collega, non si sostituisca alla terapia farmacologica, spesso la affianca e la sostiene durante le fasi acute di dolore, sofferenza ed attacchi acuti al corpo, le insegna invece a trovere strade più adattive e funzionali ad una futura qualità di vita.
Ci faccia sapere.
cari saluti
la sua richiesta di consulenza contiene un grido di dolore e sofferenza, che non può non essere che attenzionato, ascoltato e contenuto.
Il passato rimosso, non può essere ignorato, ma dolorosamente elaborato, all'interno di un setting psicoterapico.
La psicoterapia, come le ha scritto il collega, non si sostituisca alla terapia farmacologica, spesso la affianca e la sostiene durante le fasi acute di dolore, sofferenza ed attacchi acuti al corpo, le insegna invece a trovere strade più adattive e funzionali ad una futura qualità di vita.
Ci faccia sapere.
cari saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
"secondo voi ho delle speranze di tornare quella di prima senza farmaci o mi devo a bituare all idea di doverli prendere per sempre? "
Ciascun essere umano è in continua evoluzione e non è verosimile né auspicabile pensare di poter "tornare indietro".
La sofferenza ha "inciso" profondamente la sua esperienza di vita, ma lei non ha rinunciato a prendersi cura di sé, ha iniziato con i farmaci ora è tempo di integrare la terapia farmacologica con un percorso di psicoterapia, all'interno del quale possa elaborare la rabbia e le perdite significative che ha subito.
Le consiglio di leggere questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
Ciascun essere umano è in continua evoluzione e non è verosimile né auspicabile pensare di poter "tornare indietro".
La sofferenza ha "inciso" profondamente la sua esperienza di vita, ma lei non ha rinunciato a prendersi cura di sé, ha iniziato con i farmaci ora è tempo di integrare la terapia farmacologica con un percorso di psicoterapia, all'interno del quale possa elaborare la rabbia e le perdite significative che ha subito.
Le consiglio di leggere questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#4]
<.. secondo voi ho delle speranze di tornare quella di prima senza farmaci o mi devo abituare all'idea di doverli prendere per sempre?..>>
Gentile Signora,
il mio suggerimento é di farsi ricoverare immediatamente in una struttura ben organizzata ed efficiente. Nel frattempo vada a parlare con tutti gli psicoterapeuti e psichiatri della zona. Scarti senza indugiare quei medici, psicologi e psicoterapeuti poco preparati a cogliere la gravità della sua situazione. Bussi a tutte le porte che può. Non c'è tempo da perdere. Ogni minuto può essere prezioso. Diffidi dei Medici e Psichiatri che parlano male degli psicologi e psicoterapeuti e parimenti diffidi di questi ultimi che parlano male dei primi.
Un bravo specialista conosce e capisce bene l'importanza , soprattutto in questi casi, della massima collaborazione , in un lavoro di gruppo dove diverse competenze si uniscono per dare il massimo al paziente, in questo caso Lei, che affida fiduciosa la sua vita allo specialista che dovrà occuparsi del livello di salute mentale di chi a lui si affida. Sempre Lei. Non abbia timore di leggere queste mie parole, perchè è molto peggio non leggerle.
Qui non si tratta di sapere se dovrà continuare tutta la vita a prendere farmaci. Magari fosse solo questo. Le dico subito che il rischio che lei si lasci andare è alto. Ecco perchè non deve perdere altro tempo prezioso.
Faccia subito ciò che le ho suggerito e si ricordi che un bravo specialista è anche una persona semplice. Si fidi di colui il quale le suscita un sentimento di accettazione e di fiducia.
Percepisco dentro di Lei una buona riserva di energia nervosa che le sarà utile per prendere le giuste decisioni. Ma non perda altro tempo. Se crede, mi faccia sapere come vanno le cose. Per il momento le auguro ogni bene. Sono sicuro che interpreterà correttamente il mio pensiero e che agirà di conseguenza.
Cordiali saluti.
Gentile Signora,
il mio suggerimento é di farsi ricoverare immediatamente in una struttura ben organizzata ed efficiente. Nel frattempo vada a parlare con tutti gli psicoterapeuti e psichiatri della zona. Scarti senza indugiare quei medici, psicologi e psicoterapeuti poco preparati a cogliere la gravità della sua situazione. Bussi a tutte le porte che può. Non c'è tempo da perdere. Ogni minuto può essere prezioso. Diffidi dei Medici e Psichiatri che parlano male degli psicologi e psicoterapeuti e parimenti diffidi di questi ultimi che parlano male dei primi.
Un bravo specialista conosce e capisce bene l'importanza , soprattutto in questi casi, della massima collaborazione , in un lavoro di gruppo dove diverse competenze si uniscono per dare il massimo al paziente, in questo caso Lei, che affida fiduciosa la sua vita allo specialista che dovrà occuparsi del livello di salute mentale di chi a lui si affida. Sempre Lei. Non abbia timore di leggere queste mie parole, perchè è molto peggio non leggerle.
Qui non si tratta di sapere se dovrà continuare tutta la vita a prendere farmaci. Magari fosse solo questo. Le dico subito che il rischio che lei si lasci andare è alto. Ecco perchè non deve perdere altro tempo prezioso.
Faccia subito ciò che le ho suggerito e si ricordi che un bravo specialista è anche una persona semplice. Si fidi di colui il quale le suscita un sentimento di accettazione e di fiducia.
Percepisco dentro di Lei una buona riserva di energia nervosa che le sarà utile per prendere le giuste decisioni. Ma non perda altro tempo. Se crede, mi faccia sapere come vanno le cose. Per il momento le auguro ogni bene. Sono sicuro che interpreterà correttamente il mio pensiero e che agirà di conseguenza.
Cordiali saluti.
Dr. Willy Murgolo
Psicologo-Psicoterapeuta
Ipnosi Clinica-Sessuologia
[#5]
"...secondo voi ho delle speranze di tornare quella di prima senza farmaci o mi devo a bituare all idea di doverli prendere per sempre? "
Gentile signora,
tornare "come prima" in seguito ad eventi di tale portata e allo scompenso depressivo è una domanda mal posta.
Certamente Lei ha molto bisogno di sentire il proprio dolore ed essere aiutata ad elaborarlo, non a far finta di niente.
Come ha potuto apprezzare, aver fatto finta di niente non ha portato molto lontano dalla sofferenza.
L'alcol, d'altra parte, è una strategia funzionale solo in parte: sul momento Lei crede di star meglio e di non pensare al Suo dolore, ma subito dopo aggiunge ulteriore sofferenza.
Sono felice per Lei che stia pensando di affidarsi ad uno psicoterapeuta.
Sebbene la fatica ci sarà in questo percorso, sono anche certa che Lei potrà apprezzarne i risultati.
Ci faccia sapere e se ha bisogno di nominativi nella Sua zona, ci scriva in privato.
Un cordiale saluto,
Gentile signora,
tornare "come prima" in seguito ad eventi di tale portata e allo scompenso depressivo è una domanda mal posta.
Certamente Lei ha molto bisogno di sentire il proprio dolore ed essere aiutata ad elaborarlo, non a far finta di niente.
Come ha potuto apprezzare, aver fatto finta di niente non ha portato molto lontano dalla sofferenza.
L'alcol, d'altra parte, è una strategia funzionale solo in parte: sul momento Lei crede di star meglio e di non pensare al Suo dolore, ma subito dopo aggiunge ulteriore sofferenza.
Sono felice per Lei che stia pensando di affidarsi ad uno psicoterapeuta.
Sebbene la fatica ci sarà in questo percorso, sono anche certa che Lei potrà apprezzarne i risultati.
Ci faccia sapere e se ha bisogno di nominativi nella Sua zona, ci scriva in privato.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#9]
Ex utente
Se mi posso permettere ho ancora un quesito da porre,Mi domando io chi sono?, se seguo la cura sono dolce ,sorrido, nn porto rancore e mi va quasi bene tutto,smetto la cura , e mi trasformo esattamente nell opposto,sono viva mi arrabbio, porto rancore, rido, piango, la mia domanda è io chi sono veramente, chi ha deciso che è giusto vivere con dei farmaci,che mi annullano in parte,spero possiate capire il mio quesito, in questo periodo ho interrotto la terapia. saluti.
[#11]
Gentile signora,
interrompere la terapia senza consultare il medico è sempre un rischio per Lei.
Senza conoscerLa e senza la diagnosi non possiamo esprimerci da qui.
Quanto al farmaco, se il medico ritiene che in questo momento ci sia bisogno del farmaco, vale la pena seguire la prescrizione.
Molti miei pazienti lamentano ciò che anche Lei ci segnala sul farmaco, ma di questo se ne può parlare, può anzi deve riferire al Suo medico eventuali effetti collaterali.
Con lo psicoterapeuta invece può parlare del Suo timore e delle Sue perplessità di assumere il farmaco per tutta la vita, nonchè del significato che il farmaco ha per Lei.
Un cordiale saluto,
interrompere la terapia senza consultare il medico è sempre un rischio per Lei.
Senza conoscerLa e senza la diagnosi non possiamo esprimerci da qui.
Quanto al farmaco, se il medico ritiene che in questo momento ci sia bisogno del farmaco, vale la pena seguire la prescrizione.
Molti miei pazienti lamentano ciò che anche Lei ci segnala sul farmaco, ma di questo se ne può parlare, può anzi deve riferire al Suo medico eventuali effetti collaterali.
Con lo psicoterapeuta invece può parlare del Suo timore e delle Sue perplessità di assumere il farmaco per tutta la vita, nonchè del significato che il farmaco ha per Lei.
Un cordiale saluto,
[#12]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora, mi associo a quanto sopra indicato dalle colleghe. I farmaci non sono caramelle, e la loro assunzione, modificazione e/o interruzione vanno effettuate su indicazione e sotto controllo medico.
I farmaci non servono a definire la nostra identità, ma neppure a togliercela, per cui è possibile che lei abbia una certa confusione riguardo sè stessa, i suoi obiettivi, le sue mete esistenziali.
Se è così, il "contenitore" più adeguato per esplorare le sue incertezze e procedere nel mettere a posto ciò che può essere sistemato è proprio la psicoterapia.
Cordialmente
I farmaci non servono a definire la nostra identità, ma neppure a togliercela, per cui è possibile che lei abbia una certa confusione riguardo sè stessa, i suoi obiettivi, le sue mete esistenziali.
Se è così, il "contenitore" più adeguato per esplorare le sue incertezze e procedere nel mettere a posto ciò che può essere sistemato è proprio la psicoterapia.
Cordialmente
[#16]
Cara e gentile Signora,
Lei ha ragione quando segnala molto chiaramente che è un poco stufa di ascoltare e seguire i consigli che le provengono da ogni parte. Anche se Lei pone dei quesiti e racconta certe esperienze della sua vita che sarebbe prudente non sottovalutare.
Passare quello che lei ha passato segnala prudenza estrema. Inoltre noi possiamo supporre, ipotizzare, confrontarci, ma la salute mentale e la sua valutazione non può essere diagnosticata a distanza. Se a questo aggiungiamo, contrariamente a quanto si ritiene, che somministrare consigli non sia in qualche modo una forma di psicoterapia, ancorchè virtuale, si rischia di peggiorare le cose, potendo qualunque forma di comunicazione verbale e non verbale, consigli compresi, determinare dei cambiamenti nel ricevente.
A dire il vero non mancano i sostenitori che ritengono, contrariamente a quanto riferito sopra, che per poter parlare di psicoterapia siano necessarie particolari manovre o strategie. Credo di aver già espresso la mia opinione in merito. Vedrà che con il passare del tempo Lei riuscirà a muoversi nella giusta direzione. Naturalmente, umanamente Le faccio i migliori auguri che tutto si risolva nel migliore dei modi, ma professionalmente è d'obbligo la cautela, e con essa riflettere su due cose. Un eventuale intervento terapeutico da i migliori risultati, se ci sono le indicazioni, di una combinazione psicoterapia/farmaci. Il tutto all'interno di una medicina preventiva.
Cordialità.
Questo consulto ha ricevuto 16 risposte e 3.8k visite dal 28/07/2011.
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