Ansia, panico, stress
Buonasera. Vorrei richiedere un consulto prima di rivolgermi a uno specialista.
Sono una ragazza di 23 anni e mi mancano 2 esami alla laurea. Forse l'ansia di finire il prima possibile e il ritrovarmi invece con esami impegnativi che mi impediscono di concludere in fretta e una tesi assegnata cui ancora non sono riuscita a dedicarmi in vista dell'esame di settembre, unitamente ad altri fattori più personali (situazione familiare, problemi fisici del mio ragazzo dopo un incidente, varie situazioni stressanti con persone a me vicine, ecc...) , mi hanno portata ad un periodo (3-4 mesi circa) in cui non sto bene, ne' mentalmente, ne' fisicamente.
Mi è successo almeno 4 mesi fa (e credo che da lì sia iniziato tutto) di avere una crisi di panico, improvvisa, di notte,mentre non riuscivo a prendere sonno a causa di cattiva digestione e di conseguenti brutti pensieri (in particolare sulla morte dei miei cari). Si è trattato credo di crisi di panico, durata almeno un'ora, con palpitazioni e cardiopalmo, tachicardia, tremito , difficoltà di respirazione e sensazione di "stringimento" della cassa toracica (e, devo ammetterlo, una tremenda e incontrollabile paura di morire da un momento all'altro). La cosa si è più volte ripetuta, generalmente in coincidenza con i giorni in cui, dopo lo studio, andavo a correre: tornando a casa, mi sentivo più stanca e mi convincevo di infarti imminenti o cose del genere, e le crisi di panico sono continuate per almeno 3 settimane (ne ho avute circa 4 o 5, alcune molto forti , tanto che pensai persino di correre al pronto soccorso). Anche mentre correvo una volta mi è capitato di avere una sorta di apnea : non sono riuscita per qualche secondo a deglutire e a respirare, come se il collo si fosse gonfiato a dismisura , il che mi ha proocato ulteriore ansia incontrollabile.
questo periodo di crisi di panico è , diciamo, finito: adesso non ho momenti di incapacità di controllo, ma riesco a tenere a freno certe situazioni. Piuttosto continuano però dei "sintomi" più leggeri ma che mi causano ugualmente difficoltà a vivere serena. Soprattutto di notte , nei minuti prima di addormentarmi, quando si inizia a "perdere conoscenza", ho degli improvvisi restringimenti al petto (improvvisi perchè mi sveglio proprio di soprassalto, pochi istanti dopo essermi addormentata) e brevi momenti di intensa tachicardia e difficoltà di respirazione. questi problemi si verificano quasi ogni notte, poi mi giro di lato e in qualche minuto mi calmo e mi addormento. Il problema però rimane e si riflette anche sulla sfera fisica: ho dolori a colonna e collo, mal di testa, perdita di appetito , giramenti di testa, scarso (anzi nullo) desiderio sessuale e mentalmente mi convinco di problemi al cuore, infarti o cose simili.
Insomma,non sto bene. e non so cosa fare o a chi rivolgermi. Non voglio diventare schiava di ansiolititci e vorrei trovare una soluzione e "cavarmela" da sola. Potete aiutarmi? è tutta una mia suggestione o potrei avere qualcosa?
Sono una ragazza di 23 anni e mi mancano 2 esami alla laurea. Forse l'ansia di finire il prima possibile e il ritrovarmi invece con esami impegnativi che mi impediscono di concludere in fretta e una tesi assegnata cui ancora non sono riuscita a dedicarmi in vista dell'esame di settembre, unitamente ad altri fattori più personali (situazione familiare, problemi fisici del mio ragazzo dopo un incidente, varie situazioni stressanti con persone a me vicine, ecc...) , mi hanno portata ad un periodo (3-4 mesi circa) in cui non sto bene, ne' mentalmente, ne' fisicamente.
Mi è successo almeno 4 mesi fa (e credo che da lì sia iniziato tutto) di avere una crisi di panico, improvvisa, di notte,mentre non riuscivo a prendere sonno a causa di cattiva digestione e di conseguenti brutti pensieri (in particolare sulla morte dei miei cari). Si è trattato credo di crisi di panico, durata almeno un'ora, con palpitazioni e cardiopalmo, tachicardia, tremito , difficoltà di respirazione e sensazione di "stringimento" della cassa toracica (e, devo ammetterlo, una tremenda e incontrollabile paura di morire da un momento all'altro). La cosa si è più volte ripetuta, generalmente in coincidenza con i giorni in cui, dopo lo studio, andavo a correre: tornando a casa, mi sentivo più stanca e mi convincevo di infarti imminenti o cose del genere, e le crisi di panico sono continuate per almeno 3 settimane (ne ho avute circa 4 o 5, alcune molto forti , tanto che pensai persino di correre al pronto soccorso). Anche mentre correvo una volta mi è capitato di avere una sorta di apnea : non sono riuscita per qualche secondo a deglutire e a respirare, come se il collo si fosse gonfiato a dismisura , il che mi ha proocato ulteriore ansia incontrollabile.
questo periodo di crisi di panico è , diciamo, finito: adesso non ho momenti di incapacità di controllo, ma riesco a tenere a freno certe situazioni. Piuttosto continuano però dei "sintomi" più leggeri ma che mi causano ugualmente difficoltà a vivere serena. Soprattutto di notte , nei minuti prima di addormentarmi, quando si inizia a "perdere conoscenza", ho degli improvvisi restringimenti al petto (improvvisi perchè mi sveglio proprio di soprassalto, pochi istanti dopo essermi addormentata) e brevi momenti di intensa tachicardia e difficoltà di respirazione. questi problemi si verificano quasi ogni notte, poi mi giro di lato e in qualche minuto mi calmo e mi addormento. Il problema però rimane e si riflette anche sulla sfera fisica: ho dolori a colonna e collo, mal di testa, perdita di appetito , giramenti di testa, scarso (anzi nullo) desiderio sessuale e mentalmente mi convinco di problemi al cuore, infarti o cose simili.
Insomma,non sto bene. e non so cosa fare o a chi rivolgermi. Non voglio diventare schiava di ansiolititci e vorrei trovare una soluzione e "cavarmela" da sola. Potete aiutarmi? è tutta una mia suggestione o potrei avere qualcosa?
[#2]
Cara ragazza,
se ti rivolgerai ad uno psicologo non ti saranno prescritti farmaci, perchè non essendo medici non lavoriamo con questi strumenti.
Penso che tutti i motivi di tensione che stai vivendo giustifichino ampiamente il malessere e i sintomi che riferisci, e che illudersi che "tenere a freno queste situazioni" sia la strada giusta non sia una buona idea.
I sintomi più recenti che riferisci indicano infatti la presenza di una tensione costante che si riflette probabilmente sul tuo corpo generando tensioni muscolari responsabili ad es. del senso di oppressione al petto e del mal di schiena.
Le preoccupazioni per la salute tua e dei tuoi cari sono inoltre sempre presenti, a quanto mi pare di capire, e possono ostacolare le tue attività portandoti a ridurle per evitare quelle sensazioni che, in chi è troppo attento ai segnali del corpo, generano l'idea immotivata che qualcosa non vada.
L'aumento del battito cardiaco conseguente ad una corsa per te diventa lo spettro di qualcosa che non va nel cuore, mentre prima non lo era neanche lontanamente, e lo stesso può avvenire con molti altri temporanei cambiamenti fisiologici.
Ti consiglio davvero di contattare uno psicologo della tua zona per sottoporgli la tua situazione, sia per recuperare tranquillità sia per evitare di intralciare e allungare il cammino verso la laurea.
se ti rivolgerai ad uno psicologo non ti saranno prescritti farmaci, perchè non essendo medici non lavoriamo con questi strumenti.
Penso che tutti i motivi di tensione che stai vivendo giustifichino ampiamente il malessere e i sintomi che riferisci, e che illudersi che "tenere a freno queste situazioni" sia la strada giusta non sia una buona idea.
I sintomi più recenti che riferisci indicano infatti la presenza di una tensione costante che si riflette probabilmente sul tuo corpo generando tensioni muscolari responsabili ad es. del senso di oppressione al petto e del mal di schiena.
Le preoccupazioni per la salute tua e dei tuoi cari sono inoltre sempre presenti, a quanto mi pare di capire, e possono ostacolare le tue attività portandoti a ridurle per evitare quelle sensazioni che, in chi è troppo attento ai segnali del corpo, generano l'idea immotivata che qualcosa non vada.
L'aumento del battito cardiaco conseguente ad una corsa per te diventa lo spettro di qualcosa che non va nel cuore, mentre prima non lo era neanche lontanamente, e lo stesso può avvenire con molti altri temporanei cambiamenti fisiologici.
Ti consiglio davvero di contattare uno psicologo della tua zona per sottoporgli la tua situazione, sia per recuperare tranquillità sia per evitare di intralciare e allungare il cammino verso la laurea.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Gentile ragazza,
una serie di situazioni stressanti di vario tipo si stanno intrecciando nella sua vita, compreso l'avvicinarsi del termine degli studi universitari che, oltre al forte impegno, vede l'approssimarsi di un cambiamento importante (la fine di una fase della vita, quella studentesca, e l'approccio a una nuova) e sembrano costituire un carico difficile da gestire.
Cavarsela da sola, non è la soluzione migliore per affrontare in modo idoneo le sue attuali difficoltà, un aiuto diretto le potrebbe giovare.
I sintomi che lei riferisce suggeriscono di rivolgersi al al medico di base per una visita e ad uno psicologo/psicoterapeuta, meglio se esperto in disturbi d'ansia, per una valutazione dei suoi disagi e un eventuale trattamento.
Molti auguri
una serie di situazioni stressanti di vario tipo si stanno intrecciando nella sua vita, compreso l'avvicinarsi del termine degli studi universitari che, oltre al forte impegno, vede l'approssimarsi di un cambiamento importante (la fine di una fase della vita, quella studentesca, e l'approccio a una nuova) e sembrano costituire un carico difficile da gestire.
Cavarsela da sola, non è la soluzione migliore per affrontare in modo idoneo le sue attuali difficoltà, un aiuto diretto le potrebbe giovare.
I sintomi che lei riferisce suggeriscono di rivolgersi al al medico di base per una visita e ad uno psicologo/psicoterapeuta, meglio se esperto in disturbi d'ansia, per una valutazione dei suoi disagi e un eventuale trattamento.
Molti auguri
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#4]
Utente
Gentili Dr.sse , innanzitutto vi ringrazio molto per la risposta.
Finora non ne ho parlato con nessuno specialista, neppure con il mio medico, perchè, mi spiace dirlo, ma non è una persona con cui è possibile parlare molto.
Pensavo di andare da uno psicologo, ma prima volevo sapere se davvero non c'è un modo con cui io possa da sola, con le mie forze, risolvere questa cosa.
Ne ho parlato molto con il mio ragazzo e una mia amica e questo mi ha aiutato a superare la prima fase "critica". Ma purtroppo è una cosa inconscia e anche quando sto bene c'è sempre qualcosa che mi impedisce di stare DAVVERO bene, come prima di pochi mesi fa.
Le sere in cui proprio si verifica la paura di andare a dormire e di stare sveglia (poichè questo significa rimuginare e magari avere qualche crisi), assumo 5-6 gocce di Delorazepam prima di andare a dormire (lo hanno prescritto al mio ragazzo, anche se non li prende, per la notte, perchè ha avuto un grosso incidente e ha insonnia e cattivi pensieri), ma non voglio dipenderne e sinceramente a questo punto credo che non servano a molto!
Finora non ne ho parlato con nessuno specialista, neppure con il mio medico, perchè, mi spiace dirlo, ma non è una persona con cui è possibile parlare molto.
Pensavo di andare da uno psicologo, ma prima volevo sapere se davvero non c'è un modo con cui io possa da sola, con le mie forze, risolvere questa cosa.
Ne ho parlato molto con il mio ragazzo e una mia amica e questo mi ha aiutato a superare la prima fase "critica". Ma purtroppo è una cosa inconscia e anche quando sto bene c'è sempre qualcosa che mi impedisce di stare DAVVERO bene, come prima di pochi mesi fa.
Le sere in cui proprio si verifica la paura di andare a dormire e di stare sveglia (poichè questo significa rimuginare e magari avere qualche crisi), assumo 5-6 gocce di Delorazepam prima di andare a dormire (lo hanno prescritto al mio ragazzo, anche se non li prende, per la notte, perchè ha avuto un grosso incidente e ha insonnia e cattivi pensieri), ma non voglio dipenderne e sinceramente a questo punto credo che non servano a molto!
[#5]
Gentile ragazza,
lo psicologo non si occupa di farmaci poiché non è medico. Le posso dire, tuttavia, che autoprescriversi farmaci non è assolutamente consigliabile, poiché compete al medico di base o al medico specialista (psichiatra)dopo una valutazione diretta del paziente.
"Pensavo di andare da uno psicologo, ma prima volevo sapere se davvero non c'è un modo con cui io possa da sola, con le mie forze, risolvere questa cosa."
Ciò che esprime è comune, molte persone che si rivolgono a noi per un consulto vorrebbero consigli da qui atti ad una risoluzione dei propri disagi.
Oltre a non essere possibile da qui effettuare interventi diretti (regole del sito e deontologiche), questi sono del tutto sconsigliabili senza una valutazione diretta dell'interessato.
Le rinnovo quindi il suggerimento sia di rivolgersi al suo medico di base, sia di chiedere un consulto diretto ad uno psicologo/psicoterapeuta che meglio la potrebbe aiutare ad attivare le sue risorse personali atte ad affrontare le sue attuali diffficoltà.
Cordialmente
[#6]
Non penso davvero che tu possa risolvere "da sola con le tue forze", se fosse possibile avresti già trovato il modo e invece stai giustamente chiedendo a noi un consiglio dopo mesi di sofferenza.
La situazione che ci descrivi include pensieri ipocondriaci, sintomi fisici dell'ansia, condizioni ambientali esterne fonte di stress e preoccupazione: tutto questo è un po' troppo per poter essere affrontato da soli, magari con qualche buona norma di igiene del sonno (che comunque devi attuare, a partire alla regolarità negli orari soprattutto del risveglio e all'evitamento di tutto ciò che può disturbare il sonno come l'attività fisica nelle ore precedenti e l'assunzione di sostanze stimolanti come la caffeina da metà pomeriggio in poi o di alcool soprattutto la sera).
L'autoprescrizione di ansiolitici poi è sempre da evitare: così facendo non risolvi nulla, come già stai vedendo.
Quali difficoltà senti all'idea di consultare uno psicologo?
La situazione che ci descrivi include pensieri ipocondriaci, sintomi fisici dell'ansia, condizioni ambientali esterne fonte di stress e preoccupazione: tutto questo è un po' troppo per poter essere affrontato da soli, magari con qualche buona norma di igiene del sonno (che comunque devi attuare, a partire alla regolarità negli orari soprattutto del risveglio e all'evitamento di tutto ciò che può disturbare il sonno come l'attività fisica nelle ore precedenti e l'assunzione di sostanze stimolanti come la caffeina da metà pomeriggio in poi o di alcool soprattutto la sera).
L'autoprescrizione di ansiolitici poi è sempre da evitare: così facendo non risolvi nulla, come già stai vedendo.
Quali difficoltà senti all'idea di consultare uno psicologo?
[#7]
Utente
Il fatto è che sono sempre stata una persona forte e ho sempre risolto tutto da sola , con tutto il tempo necessario, ma ho sempre risolto, alla fine.
Il fatto di rivolgermi a uno psicologo non è per me una vergogna, assolutamente.
però è una sorta di dichiarazione di resa, un colpo che non avrei mai voluto ricevere. Forse mi ferisce nell'orgoglio dover chiedere aiuto per una cosa che il mio cervello stesso si è creato.E proprio perchè sono padrona della mia materia grigia avrei voluto che lavorasse da sola per "autocurarsi". Ma evidentemente non è possibile.
Vi ringrazio molto per i consigli, ne sono grata perchè già mi hanno aiutata molto. Quando avrò sorpassato anche lo scalino dell'orgoglio ferito sarà già un ulteriore passo verso la guarigione.
Buon lavoro a tutti e grazie ancora.
Il fatto di rivolgermi a uno psicologo non è per me una vergogna, assolutamente.
però è una sorta di dichiarazione di resa, un colpo che non avrei mai voluto ricevere. Forse mi ferisce nell'orgoglio dover chiedere aiuto per una cosa che il mio cervello stesso si è creato.E proprio perchè sono padrona della mia materia grigia avrei voluto che lavorasse da sola per "autocurarsi". Ma evidentemente non è possibile.
Vi ringrazio molto per i consigli, ne sono grata perchè già mi hanno aiutata molto. Quando avrò sorpassato anche lo scalino dell'orgoglio ferito sarà già un ulteriore passo verso la guarigione.
Buon lavoro a tutti e grazie ancora.
[#8]
Imparare ad appoggiarsi agli altri quando è necessario è segno di maturità e non deve farti sentire sminuita.
Non esiste nessuno capace di risolvere qualunque problema senza un aiuto, tutti abbiamo dei limiti che è importante conoscere e anche rispettare.
Spero davvero che deciderai di chiedere un susostegno psicologico: se vuoi facci avere tue notizie e facci sapere se ci sono novità.
Non esiste nessuno capace di risolvere qualunque problema senza un aiuto, tutti abbiamo dei limiti che è importante conoscere e anche rispettare.
Spero davvero che deciderai di chiedere un susostegno psicologico: se vuoi facci avere tue notizie e facci sapere se ci sono novità.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 2.1k visite dal 24/07/2011.
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