Problema sessuale e terapie

Sono da poco più di un anno uscito da una situazione che ha afflitto gran parte della mia vita, legata alla mia omosessualità.
Dopo averla finalmente accettata, affrontato l'ansia che mi ha fatto scaturire e aver fatto un breve percorso di psicoterapia della durata di 4 mesi interrotto da me perchè ho ritenuto non avessi più disturbi avendo risolto i problemi di ansia e accettazione, sembrava che la mia vita avesse preso un'altra piega.
Avevo scelto una strada lavorativa che pur non soddisfacendomi mi ha in piccola parte appagato, e soprattutto ho trovato l'amore. Ho conosciuto un ragazzo e da più di un anno stiamo insieme.

Essendo per entrambe le prime esperienze pian piano scopriamo il sesso. Le cose vanno bene e io mi adatto ad un ruolo sessuale prettamente "passivo" o "ricettivo" (tra noi omosessuali così si intende) che preferisco (ma nelle mie fantasie sento che non mi completa del tutto) mentre lui in uno attivo che fino a poco tempo era l'unico pronto a fare.
Da quando le cose sono cambiate e in lui è sorto il legittimo desiderio di "invertire i ruoli" in me è scattata una forte ansia che mi blocca quasi del tutto sessualmente.
Sebbene il mio ragazzo mi ami e non mi faccia pesare la cosa, questa cosa mi fa sentire incompleto e non credo che le ragioni della mia difficoltà erettile siano organiche in quanto quando i ruoli si invertono i miei problemi spariscono.

Francamente troverei umiliante dover usare farmaci alla mia età e soprattutto sento che non riesco ad esprimere sessualmente una parte di me che desidero.
Ora le dinamiche che si creano sono classiche, la cosa mi provoca depressione entro in un circolo vizioso di ansia e ho paura di perdere il mio ragazzo che ha rappresentato la mia salvezza.

Chiedo scusa se mi sono dilungato ma vengo al quesito per affrontare questo stato ansiogeno è consigliabile che mi rivolga ad un sessuologo esperto oppure magari riprendere la mia terapia che avevo iniziato con la dottoressa un anno e mezzo fa? Quest'ultima è specializzata in terapie orientamento sistemico relazionale e familiare.

Vi ringrazio anticipatamente per le vostre sempre esaustive e gentilissime risposte


[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazzo,

direi che un controllo dall'andrologo per scrupolo sarebbe il punto di partenza.

Poi va benissimo la psicoterapeuta con orientamento sistemico, soprattutto se ti sei trovato bene.

Lo specialista che cura i disturbi sessuali che NON hanno una componente organica è lo psicologo psicoterapeuta.

Ti suggerisco la lettura anche di quest'articolo.

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/580-chi-cura-i-disturbi-sessuali.html

I disturbi dell'erezione, se questa è la diagnosi che verrà confermata dalla Collega, in genere sono molto semplici e veloci da trattare

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Caro Ragazzo,
le dinamiche che abitano il deficit erettivo, sono svariate e spesso poliedriche.
Dopo una valutazione andrologica, le suggerirei di investigare le cause "altre" correlate al de.
Occupandomi di sessualità da tanto tempo, ho seguito tenti pazienti omosessuali nel mio percorso.
Perchè lei sostienne che i ruoli debbano essere così netti e precisi, suddivivi cioè in "attivi e passivi?"
L'amore, l'erotismo, la passionalità sono spesso amplificati dall'assenza di regole rigide e dall'utilizzo dell'immaginario erotico, le stereotipie di posizioni , a volte uccidono il desiderio, non facendolo transitare nella stanza dei giochi.
Cari saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
Utente
Utente
Grazie mille per le risposte avute, spero seriamente di riuscire a sconfiggere questa ansia da prestazione.
In relazione all'articolo penso che io abbia bisogno di uno psicoterapeuta poichè sono un soggetto ansioso e probabilmente le mie difficoltà sono dovute ad ansia da prestazione.

Non vorrei nemmeno diventare farmaco-dipendente anche se so che fanno miracoli.

Per quanto riguarda i ruoli anche io concordo che il sesso andrebbe vissuto in tutte le sue sfumature ma nei ruoli si introducono meccanismi mentali ben definiti che è difficile alternare. Non nego che questa situazione mi dà un fortissimo disagio facendomi vivere malissimo.

Ad ogni modo vi ringrazio per le celeri ed esaustive risposte
[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazzo,

come già ti avevano suggerito i Colleghi nei precedenti consulti, la figura che fa al caso tuo è lo psicoterapeuta perchè può trattare i disturbi d'ansia, e non proporti solo un sostegno psicologico.

Se l'ansia colpisce anche la sfera sessuale, un trattamento psicoterapico migliorerà entrambe le situazioni.

L'ansia nell'ultimo periodo è invalidante anche in altre situazioni?

Probabilmente quattro mesi di psicoterapia sono pochi; è vero che tu avrai apprezzato dei miglioramenti, ma spesso, conclusa di comune accordo col terapeuta la terapia, è molto sensato far seguire dei follow up (ad es. a distanza di sei mesi) per vedere come va.



[#5]
Utente
Utente
Per correttezza devo dire che sono stato io ad interromperla non la mia psicoterapeuta.
In realtà, ingenuamente, pensando che la mia ansia fosse legata alla mia difficoltà di accettazione, una volta concluso il mio processo e una volta sparita l'ansia pensavo non si sarebbe piu presentata.

Invece mi sbagliavo, la mia non è un ansia invalidante però presente sempre nella mia vita e incide nel mondo con cui me la organizzo,ci potrei anche convivere serenamente se poi non avesse certe ricadute nella sfera sessuale che mi mandano in crisi.
[#6]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
L'avevo capito che era stato tu ad interrompere la terapia. a volte capita, dopo i primi successi terapeutici che la persona abbia voglia di camminare da solo pensando erroneamente di aver concluso il trattamento.

Parla con la tua terapeuta, il trattamento dei disturbi d'ansia necessita di un po' più di tempo rispetto a quello che ti sei concesso tu. Io ho un approccio diverso rispetto a quello sistemico, ma quattro mesi sono pochi perchè tu possa imparare a riconoscere l'ansia, e modularla in maniera più efficace per te.

Se poi la tua dottoressa riterrà opportuno per il trattamento del disturbo dell'erezione potrebbe coinvolgere anche il tuo compagno.

Un cordiale saluto,

[#7]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Caro Ragazzo,
valuti l'ipotesi di riprndere il suo percorso da dove lo aveva interrotto, eventualemnte si può valutare anche l'ipotesi di una terapia di coppia, che lavori anche sulla sessualità.
cari saluti
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