Problema interiore.
Gentili dottori,
sono una ragazza di 27 anni, fidanzata da 4 con un ragazzo che adoro, per me insostituibile, e col quale desidero crescere e condividere il resto della mia vita.
Ma ho un problema che ci fa stare male: credo di essere un po' troppo pudica. Mi spiego.
Vi premetto che il primo rapporto sessuale l'ho avuto circa due anni e mezzo fa, ed ho sempre provato terrore all'idea di dover provare dolore.....infatti ne ho provato tanto, ed è continuato anche negli anni successivi. Ora è quasi scomparso ma resta il fatto che, nonostante mi “bagni” normalmente, la penetrazione mi dà solo piacere mentale e non vaginale; io arrivo all'orgasmo solo con la stimolazione clitoridea, prima o dopo il rapporto.
Dunque, il problema è che non riesco ad essere più disinvolta a letto: nonostante lo desideri molto, non riesco ad avanzare determinate proposte al mio ragazzo, non riesco a “chiedergli” ciò che mi farebbe piacere “ricevere” ma aspetto che sia sempre lui a chiedermi cosa mi piacerebbe che mi fosse fatto. Desidererebbe ch'io gli raccontassi le mie fantasie sessuali, ma il sol pensiero mi mette parecchio a disagio.
Vorrei precisare che anche a casa, in presenza dei miei genitori o di altre persone, la visione di un semplice film con scene di baci appassionati o di solo eccitamento mi mettono terribilmente in imbarazzo.
L'altro giorno poi, il mio ragazzo mi ha chiamata per dirmi che in quel momento si stava toccando, ma non era intenzionato a fare cose strane, tipo “sesso virtuale” o cose del genere. Voleva condividere con me un momento bello della sua intimità ma la mia reazione è stata gelida: mi sono ammutolita, non sapevo cosa fare, cosa dire, ho provato disagio, mi sentivo impacciata e gli ho detto che “non mi piaceva per telefono” poiché io non potevo fare niente. Ma lui mi ha detto che non voleva ch'io facessi qualcosa: era semplicemente la condivisione di un momento molto intimo che non avrebbe condiviso con nessun'altra al mondo.
E così mi ha detto che la mia reazione lo ha fatto sentire, in quel momento, un depravato, e di conseguenza ora pensa che in realtà non ci sia tutta quella intimità che credeva ci fosse tra me e lui.
In effetti, io non riesco a masturbarmi da vicino, quando lui me lo chiede, figuriamoci per telefono!
Per molto tempo gli ho nascosto il fatto che mi masturbassi, cosa che io trovo normalissima, e mai gli direi che spesso guardo i porno.
Al sesso ci penso durante la giornata, però poi quando sono a letto con lui mi “irrigidisco” un po'. Perché? Eppure non ho problemi a praticare sesso orale o anale, ma comunque mi sento sempre “rigida”. Anche quando siamo in giro, a passeggiare, se lui mi sussurra “cosa mi farebbe in quel momento” a me piace ma provo sempre molto imbarazzo. Io invece ho proprio una difficoltà in generale ad esprimere le mie emozioni, i miei sentimenti, sembra che voglia tenerli sempre per me. Io non riuscirei a dirgli cosa gli farei in quel momento.
Ma perché mi comporto così?
Grazie mille.
sono una ragazza di 27 anni, fidanzata da 4 con un ragazzo che adoro, per me insostituibile, e col quale desidero crescere e condividere il resto della mia vita.
Ma ho un problema che ci fa stare male: credo di essere un po' troppo pudica. Mi spiego.
Vi premetto che il primo rapporto sessuale l'ho avuto circa due anni e mezzo fa, ed ho sempre provato terrore all'idea di dover provare dolore.....infatti ne ho provato tanto, ed è continuato anche negli anni successivi. Ora è quasi scomparso ma resta il fatto che, nonostante mi “bagni” normalmente, la penetrazione mi dà solo piacere mentale e non vaginale; io arrivo all'orgasmo solo con la stimolazione clitoridea, prima o dopo il rapporto.
Dunque, il problema è che non riesco ad essere più disinvolta a letto: nonostante lo desideri molto, non riesco ad avanzare determinate proposte al mio ragazzo, non riesco a “chiedergli” ciò che mi farebbe piacere “ricevere” ma aspetto che sia sempre lui a chiedermi cosa mi piacerebbe che mi fosse fatto. Desidererebbe ch'io gli raccontassi le mie fantasie sessuali, ma il sol pensiero mi mette parecchio a disagio.
Vorrei precisare che anche a casa, in presenza dei miei genitori o di altre persone, la visione di un semplice film con scene di baci appassionati o di solo eccitamento mi mettono terribilmente in imbarazzo.
L'altro giorno poi, il mio ragazzo mi ha chiamata per dirmi che in quel momento si stava toccando, ma non era intenzionato a fare cose strane, tipo “sesso virtuale” o cose del genere. Voleva condividere con me un momento bello della sua intimità ma la mia reazione è stata gelida: mi sono ammutolita, non sapevo cosa fare, cosa dire, ho provato disagio, mi sentivo impacciata e gli ho detto che “non mi piaceva per telefono” poiché io non potevo fare niente. Ma lui mi ha detto che non voleva ch'io facessi qualcosa: era semplicemente la condivisione di un momento molto intimo che non avrebbe condiviso con nessun'altra al mondo.
E così mi ha detto che la mia reazione lo ha fatto sentire, in quel momento, un depravato, e di conseguenza ora pensa che in realtà non ci sia tutta quella intimità che credeva ci fosse tra me e lui.
In effetti, io non riesco a masturbarmi da vicino, quando lui me lo chiede, figuriamoci per telefono!
Per molto tempo gli ho nascosto il fatto che mi masturbassi, cosa che io trovo normalissima, e mai gli direi che spesso guardo i porno.
Al sesso ci penso durante la giornata, però poi quando sono a letto con lui mi “irrigidisco” un po'. Perché? Eppure non ho problemi a praticare sesso orale o anale, ma comunque mi sento sempre “rigida”. Anche quando siamo in giro, a passeggiare, se lui mi sussurra “cosa mi farebbe in quel momento” a me piace ma provo sempre molto imbarazzo. Io invece ho proprio una difficoltà in generale ad esprimere le mie emozioni, i miei sentimenti, sembra che voglia tenerli sempre per me. Io non riuscirei a dirgli cosa gli farei in quel momento.
Ma perché mi comporto così?
Grazie mille.
[#1]
Gentile Amica,
il vostro primo rapporto è avvenuto dopo parecchio tempo che eravate assieme, quindi non penso che il suo fidanzato sia interessato solo al sesso o che intenda forzarla a fare qualcosa che lei non vuole fare.
Forse la chiave del suo disagio risiede nell'educazione che lei ha ricevuto in famiglia: ci può dire qualcosa al riguardo?
Parlavate mai di temi legati alla sessualità?
Le è stato spiegato qualcosa sul sesso dai suoi genitori o ha dovuto cercare da sola le informazioni che le interessavano?
il vostro primo rapporto è avvenuto dopo parecchio tempo che eravate assieme, quindi non penso che il suo fidanzato sia interessato solo al sesso o che intenda forzarla a fare qualcosa che lei non vuole fare.
Forse la chiave del suo disagio risiede nell'educazione che lei ha ricevuto in famiglia: ci può dire qualcosa al riguardo?
Parlavate mai di temi legati alla sessualità?
Le è stato spiegato qualcosa sul sesso dai suoi genitori o ha dovuto cercare da sola le informazioni che le interessavano?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile ragazza,
secondo te cosa ti impedisce di vivere bene la sessualità col tuo ragazzo? Temi il giudizio di qualcuno? provi vergogna?
secondo te cosa ti impedisce di vivere bene la sessualità col tuo ragazzo? Temi il giudizio di qualcuno? provi vergogna?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Ex utente
Gentilissima dottoressa Massaro,
Con i miei genitori non ho mai parlato di sesso.
Non so se può esserLe d'aiuto ma con mia madre non ho mai avuto un buon rapporto: ha avuto in passato forti problemi psicologici (ancora adesso li ha ma assumendo i medicinali sta bene) che sfogava su di me malmenandomi fino all'età di 12-13 anni.
Poi, ora che ci penso, trovo che anche mio padre sia abbastanza pudico...
Nell'adolescenza ho sofferto molto, un po' come tutti i ragazzi, ma forse io un po' di più, anche perché mia madre non mi picchiava più ma continuava a comportarsi molto male con me. Di conseguenza ho frequentato parecchio una mia zia, acquisita tra l'altro, con la quale mi trovavo molto bene, però mi pare fosse anche lei un po' "rigida" perché mi diceva che non dovevo concedermi facilmente, che dovevo essere strasicura di quando affrontare la mia prima volta. Comunque per fortuna c'è stata lei a darmi un po' di amore e ad ascoltarmi quando stavo malissimo.
Poi un giorno una mia amica mi confidò l'esperienza della sua prima volta e mi raccontò di un dolore allucinante....Ci rimasi malissimo.
Aggiungo che sono una persona riservata, paziente, calma, timida, permalosa, che ama la compagnia dei propri amici (pochissimi...) ma che tende all'introversione.....e poi sono pure bruxista, da quasi dieci anni! Anche se col passare degli anni questo disturbo psicosomatico è andato diminuendo, e con la meditazione, che pratico da tre mesi, si è alleviato ancora di più e mi sento meglio anche psicologicamente, perché la mia mente è più serena rispetto ad una che prima era molto più confusa e zeppa di pensieri sul passato che ogni giorno affliggevano le mie giornate.
Desidero dirLe altre due cose.
Quando sono in compagnia di persone che sanno esprimersi meglio di me, tipo il mio ragazzo, devo pensare bene a come formulare le frasi prima di dirle, perché temo di usare termini impropri o addirittura di dimenticare i termini adatti, e di fare brutta figura. Spesso però quest'ultima diviene inevitabile ed io ci sto proprio male.
Poi, fino all'anno scorso, sognavo frequentemente il treno: o lo perdevo, o qualcuno mi ostacolava nel prenderlo, o si fermava ed io non arrivavo mai a destinazione (quale fosse la destinazione non lo so). Per anni ho sognato questo mezzo di trasporto, e per anni, al mattino e durante le giornate, mi sentivo nervosa perché incapace di comprendere cosa non andasse dentro me.
Sognavo spesso anche i miei denti, brutti e che mi cadevano guardandomi allo specchio....Spaventoso!
Ora invece sogno spesso il mare. Sapete, nella realtà mi fa impazzire anche solo guardandolo, e nei miei sogni nuoto felice in questo mare sempre bello e calmo.
Con i miei genitori non ho mai parlato di sesso.
Non so se può esserLe d'aiuto ma con mia madre non ho mai avuto un buon rapporto: ha avuto in passato forti problemi psicologici (ancora adesso li ha ma assumendo i medicinali sta bene) che sfogava su di me malmenandomi fino all'età di 12-13 anni.
Poi, ora che ci penso, trovo che anche mio padre sia abbastanza pudico...
Nell'adolescenza ho sofferto molto, un po' come tutti i ragazzi, ma forse io un po' di più, anche perché mia madre non mi picchiava più ma continuava a comportarsi molto male con me. Di conseguenza ho frequentato parecchio una mia zia, acquisita tra l'altro, con la quale mi trovavo molto bene, però mi pare fosse anche lei un po' "rigida" perché mi diceva che non dovevo concedermi facilmente, che dovevo essere strasicura di quando affrontare la mia prima volta. Comunque per fortuna c'è stata lei a darmi un po' di amore e ad ascoltarmi quando stavo malissimo.
Poi un giorno una mia amica mi confidò l'esperienza della sua prima volta e mi raccontò di un dolore allucinante....Ci rimasi malissimo.
Aggiungo che sono una persona riservata, paziente, calma, timida, permalosa, che ama la compagnia dei propri amici (pochissimi...) ma che tende all'introversione.....e poi sono pure bruxista, da quasi dieci anni! Anche se col passare degli anni questo disturbo psicosomatico è andato diminuendo, e con la meditazione, che pratico da tre mesi, si è alleviato ancora di più e mi sento meglio anche psicologicamente, perché la mia mente è più serena rispetto ad una che prima era molto più confusa e zeppa di pensieri sul passato che ogni giorno affliggevano le mie giornate.
Desidero dirLe altre due cose.
Quando sono in compagnia di persone che sanno esprimersi meglio di me, tipo il mio ragazzo, devo pensare bene a come formulare le frasi prima di dirle, perché temo di usare termini impropri o addirittura di dimenticare i termini adatti, e di fare brutta figura. Spesso però quest'ultima diviene inevitabile ed io ci sto proprio male.
Poi, fino all'anno scorso, sognavo frequentemente il treno: o lo perdevo, o qualcuno mi ostacolava nel prenderlo, o si fermava ed io non arrivavo mai a destinazione (quale fosse la destinazione non lo so). Per anni ho sognato questo mezzo di trasporto, e per anni, al mattino e durante le giornate, mi sentivo nervosa perché incapace di comprendere cosa non andasse dentro me.
Sognavo spesso anche i miei denti, brutti e che mi cadevano guardandomi allo specchio....Spaventoso!
Ora invece sogno spesso il mare. Sapete, nella realtà mi fa impazzire anche solo guardandolo, e nei miei sogni nuoto felice in questo mare sempre bello e calmo.
[#5]
Mi spiace sapere del suo passato familiare, molto probabilmente la somma delle esperienze negative vissute e del clima che respirava in famiglia (compresa la forte rigidità riguardo alla sessualità) l'hanno portata a sviluppare delle caratteristiche psicologiche che ora le creano delle difficoltà di coppia.
Ha fatto bene ad iniziare la meditazione, ma credo che sarebbe anche il caso di chiedere un aiuto psicologico per non trascinarsi più tutte queste zavorre - delle quali fanno parte sicuramente anche le cause dell'insicurezza che la spinge a sentirsi inferiore e a vivere con disagio determinate occasioni sociali.
Ha fatto bene ad iniziare la meditazione, ma credo che sarebbe anche il caso di chiedere un aiuto psicologico per non trascinarsi più tutte queste zavorre - delle quali fanno parte sicuramente anche le cause dell'insicurezza che la spinge a sentirsi inferiore e a vivere con disagio determinate occasioni sociali.
[#7]
Gentile ragazza, più che esercizi mentali, io ti suggerirei di parlarne con uno psicologo psicoterapeuta.
Ciò su cui puoi lavorare è la visione un po' rigida della sessualità e del piacere sessuale.
Non si ottengono grandi risultati con esercizi mentali.
E' la risposta a questa affermazione che devi prima trovare per poi stare bene "non so perché non riesco a vivere serenamente la sessualità col mio ragazzo. Non credo di provare vergogna, o timore di essere giudicata...Davvero non so bene" considerando che l'esperta di te stessa sei tu.
Saluti,
Ciò su cui puoi lavorare è la visione un po' rigida della sessualità e del piacere sessuale.
Non si ottengono grandi risultati con esercizi mentali.
E' la risposta a questa affermazione che devi prima trovare per poi stare bene "non so perché non riesco a vivere serenamente la sessualità col mio ragazzo. Non credo di provare vergogna, o timore di essere giudicata...Davvero non so bene" considerando che l'esperta di te stessa sei tu.
Saluti,
[#8]
Qualunque esercizio dovrebbe esserle indicato prescritto da uno psicologo psicoterapeuta che si occupasse del suo caso.
Visto che molto probabilmente il problema ha radici nella sua vita familiare sarà necessario almeno un minimo di approfondimento prima di intervenire sullo stato attuale delle cose.
Visto che molto probabilmente il problema ha radici nella sua vita familiare sarà necessario almeno un minimo di approfondimento prima di intervenire sullo stato attuale delle cose.
[#9]
Ex utente
Gentili dottoresse, ancora grazie.
Io so solo che non voglio fare la fine di mia madre! Ho voglia di donare tanto amore nella mia vita, vorrei essere, un giorno, una brava madre, ma secondo voi, non avendo ricevuto sufficiente amore materno, sarò in grado di darlo ai miei futuri figli? Potrebbe sembrare una domanda sciocca, ma a volte me lo chiedo perché ho paura che quel che ho trascorso io in passato possa, in qualche modo, riflettersi su di loro...
Io so solo che non voglio fare la fine di mia madre! Ho voglia di donare tanto amore nella mia vita, vorrei essere, un giorno, una brava madre, ma secondo voi, non avendo ricevuto sufficiente amore materno, sarò in grado di darlo ai miei futuri figli? Potrebbe sembrare una domanda sciocca, ma a volte me lo chiedo perché ho paura che quel che ho trascorso io in passato possa, in qualche modo, riflettersi su di loro...
[#10]
"non voglio fare la fine di mia madre"
Purtroppo o per fortuna, a seconda dei casi, la madre è il modello naturale di adulto per le figlie femmine, e per questo in effetti c'è una certa probabilità che lei ripercorra almeno in parte le orme di sua madre.
La consapevolezza di questo rischio è un punto di partenza importante per lavorare per un cambiamento dal punto di vista psicologico, e la aiuterà a rendersi conto dei momenti in cui le cose stessero andando nella direzione oposta rispetto a quello che lei desidera per sè e per il proprio futuro.
Purtroppo o per fortuna, a seconda dei casi, la madre è il modello naturale di adulto per le figlie femmine, e per questo in effetti c'è una certa probabilità che lei ripercorra almeno in parte le orme di sua madre.
La consapevolezza di questo rischio è un punto di partenza importante per lavorare per un cambiamento dal punto di vista psicologico, e la aiuterà a rendersi conto dei momenti in cui le cose stessero andando nella direzione oposta rispetto a quello che lei desidera per sè e per il proprio futuro.
[#12]
E' sempre possibile, perchè la madre è il modello fondamentale che una figlia osserva per molti anni e quindi alcuni comportamenti "assorbiti" in questi anni di apprendimento possono sempre venire fuori in maniera "spontanea", magari a seguito di cambiamenti importanti (come il matrimonio e la maternità).
Non sono poche le donne che ad un certo punto della vita si rendono conto che si stanno comportando come le loro madri...
Non sono poche le donne che ad un certo punto della vita si rendono conto che si stanno comportando come le loro madri...
[#14]
La meditazione può essere utile, ma non per gli obiettivi che ha in mente giustamente lei, che sono troppo complessi e scaturiscono dalle sue esperienze passate.
Se vuole un cambiamento deve lavorarci con uno psicologo: le occorre una figura esterna che la guidi e la aiuti a rielaborare quello che non è andato per il meglio nel suo passato.
Se vuole un cambiamento deve lavorarci con uno psicologo: le occorre una figura esterna che la guidi e la aiuti a rielaborare quello che non è andato per il meglio nel suo passato.
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 8.8k visite dal 22/07/2011.
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