Aumentare il numero delle terapie velocizza il processo di guarigione?
Gentili Dottori,
a breve inizierò una psicoterapia cognitivo comportamentale.
Purtroppo ho aspettato troppo prima di giungere a questa decisione e adesso mi trova in uno stato leggermente piu severo.
Ho pensato che parlare con il dottore riguardo l'aumentare delle sedute (due a settimana) potrebbe velocizzare il processo di guarigione.
Vi chiedo: da come ho letto con la TCC si va una volta a settimana,e se io proponessi al mio terapeuta di raddoppiare le sedute,significherebbe raggiungere in due mesi gli obiettivi che raggiungerei in quattro?
Ho letto però,su un "MinForma" postato da un vostro collega,che è stato dimostrato che tenere un paziente in terapia per un anno una volta al mese,sortisce gli stessi effetti del tenere un paziente in terapia per un anno ma con quattro sedute mensili. Perchè ciò che conta non è la frequenza delle terapie ma la durata della stessa.
Quindi che cosa significa? Che se io vado una volta a settimana o una volta al mese è la stessa cosa? Questa è la prima domanda che vi pongo.
Successivamente aggiungo che non posso andare oltre le 50 terapie per problemi economici,quindi pensavo di lavorare per i primi due mesi con 2 terapie settimanali,successivamente una,e infine due volte al mese.
Cosi facendo,potrei rimanere in terapia per 12-14 mesi.
Vorrei da voi delucidazioni,grazie.
a breve inizierò una psicoterapia cognitivo comportamentale.
Purtroppo ho aspettato troppo prima di giungere a questa decisione e adesso mi trova in uno stato leggermente piu severo.
Ho pensato che parlare con il dottore riguardo l'aumentare delle sedute (due a settimana) potrebbe velocizzare il processo di guarigione.
Vi chiedo: da come ho letto con la TCC si va una volta a settimana,e se io proponessi al mio terapeuta di raddoppiare le sedute,significherebbe raggiungere in due mesi gli obiettivi che raggiungerei in quattro?
Ho letto però,su un "MinForma" postato da un vostro collega,che è stato dimostrato che tenere un paziente in terapia per un anno una volta al mese,sortisce gli stessi effetti del tenere un paziente in terapia per un anno ma con quattro sedute mensili. Perchè ciò che conta non è la frequenza delle terapie ma la durata della stessa.
Quindi che cosa significa? Che se io vado una volta a settimana o una volta al mese è la stessa cosa? Questa è la prima domanda che vi pongo.
Successivamente aggiungo che non posso andare oltre le 50 terapie per problemi economici,quindi pensavo di lavorare per i primi due mesi con 2 terapie settimanali,successivamente una,e infine due volte al mese.
Cosi facendo,potrei rimanere in terapia per 12-14 mesi.
Vorrei da voi delucidazioni,grazie.
[#1]
Gentile Utente,
ogni paziente ed ogni terapeuta, hanno stili e copioni personali e personalizzati alle necessità del paziente.
Non esistono psicoterapie di una seduta al mese, ma di una la settimana.
La risposta alla sua domenda è no, più sedute tutte in una volta non velocizzano il percorso terapeutico, la psiche ha i suoi tempi per modificarsi.
SAluti
ogni paziente ed ogni terapeuta, hanno stili e copioni personali e personalizzati alle necessità del paziente.
Non esistono psicoterapie di una seduta al mese, ma di una la settimana.
La risposta alla sua domenda è no, più sedute tutte in una volta non velocizzano il percorso terapeutico, la psiche ha i suoi tempi per modificarsi.
SAluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile Utente,
per quali ragioni comincerà una TCC?
La TCC ha protocolli ben precisi e, proprio per come è strutturata, necessita di tempi adeguati per eseguire homework e per lasciare sedimentare i contenuti dei colloqui.
Il problema economico, quando si intraprende una psicoterapia è da tenere presente, ma Le suggerisco di parlarne serenamente con il Suo terapeuta, segnalando le Sue difficoltà.
Un cordiale saluto,
per quali ragioni comincerà una TCC?
La TCC ha protocolli ben precisi e, proprio per come è strutturata, necessita di tempi adeguati per eseguire homework e per lasciare sedimentare i contenuti dei colloqui.
Il problema economico, quando si intraprende una psicoterapia è da tenere presente, ma Le suggerisco di parlarne serenamente con il Suo terapeuta, segnalando le Sue difficoltà.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Ciò che conta non è solo la frequenza delle sedute, ma il tipo di terapia e il modo del terapeuta di condurre le sedute. Però a parità di terapia e terapeuta, raddoppiare le sedute non produce un dimezzamento del tempo totale di terapia.
Come le dice la collega, nel caso di una terapia attiva come la TCC è fondamentale che il paziente svolga dei compiti fra una seduta e l'altra, se non ha il tempo sufficiente di farlo è inutile ritornare in seduta troppo spesso.
Cordiali saluti
Come le dice la collega, nel caso di una terapia attiva come la TCC è fondamentale che il paziente svolga dei compiti fra una seduta e l'altra, se non ha il tempo sufficiente di farlo è inutile ritornare in seduta troppo spesso.
Cordiali saluti
[#4]
Gent.le ragazzo,
c'è un equivoco a monte da chiarire: la durata della psicoterapia non è può essere stabilita a priori dato che è condizionata da molti fattori:
-la motivazione
- il rapporto di fiducia terapeuta/cliente
-le difficoltà che emergono durante il percorso terapeutico
- il livello di consapevolezza della persona
e tanti altri fattori che saranno peculiari della specifica relazione tra "quel" terapeuta e "quella" persona.
Solitamente si lavora con un intervallo settimanale, ma il tutto va concordato durante il primo colloquio, lasciando alla persona la possibilità di esprimere dubbi e perplessità,
non vorrei che parlandone con noi lei evitasse di farlo con il terapeuta.
c'è un equivoco a monte da chiarire: la durata della psicoterapia non è può essere stabilita a priori dato che è condizionata da molti fattori:
-la motivazione
- il rapporto di fiducia terapeuta/cliente
-le difficoltà che emergono durante il percorso terapeutico
- il livello di consapevolezza della persona
e tanti altri fattori che saranno peculiari della specifica relazione tra "quel" terapeuta e "quella" persona.
Solitamente si lavora con un intervallo settimanale, ma il tutto va concordato durante il primo colloquio, lasciando alla persona la possibilità di esprimere dubbi e perplessità,
non vorrei che parlandone con noi lei evitasse di farlo con il terapeuta.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#6]
Psicologo, Psicoterapeuta
Non esiste una correlazione diretta tra incremento delle sedute e risultati raggiunti. In altre parole non è possibile sostenere che raddoppiare le sedute dimezza il tempo in cui raggiungere i risultati. In psicoterapia integrata la frequenza può persino essere bisettimanale, mensile o trimestrale. Dipende dalla situazione che va valutata insieme al paziente.
A questo va aggiunto che l'attesa e l'impegno del paziente fuori dalla seduta sono una variabile importante, tanto quanto la terapia stessa se non di più. Per cui anche l'attesa ha un valore terapeutico.
Inoltre, come in ogni "terapia", le "dosi" della cura vanno quanto meno concordate col terapeuta, per cui calcolare anticpatamente può essere fuorviante per lei, creando aspettative che poi non vengono mantenute nella realtà.
La cosa migliore da fare, credo, è di conoscere il suo terapeuta e valutare se può o non può fidarsi di lui/lei.
Esponga le sue perplessità, ed anche la sua sfiducia o fiducia. Questi elementi possono essere importanti.
A questo va aggiunto che l'attesa e l'impegno del paziente fuori dalla seduta sono una variabile importante, tanto quanto la terapia stessa se non di più. Per cui anche l'attesa ha un valore terapeutico.
Inoltre, come in ogni "terapia", le "dosi" della cura vanno quanto meno concordate col terapeuta, per cui calcolare anticpatamente può essere fuorviante per lei, creando aspettative che poi non vengono mantenute nella realtà.
La cosa migliore da fare, credo, è di conoscere il suo terapeuta e valutare se può o non può fidarsi di lui/lei.
Esponga le sue perplessità, ed anche la sua sfiducia o fiducia. Questi elementi possono essere importanti.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.4k visite dal 21/07/2011.
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