Depressione altrui come comportarsi?

Cari dottori,
il mio uomo soffre di depressione (dopo alcuni anni si è ripresentata), che non sta curando nè dallo psichiatra nè dallo psicologo. Cerco di spiegare cosa succede: non riscontro incapacità a fare le cose ecc ecc, lui non ne ha anzi facciamo molte cose insieme, ma quando è da solo è preso però da momenti di profonda tristezza e voglia di piangere, umore molto giu ecc. ecc. Dice che si sente insoddisfatto senza motivo su tutto. Quando gli chiedo di parlarmene a lui non va, mi dice solo che è depresso. Cerco di dirgli che gli sono vicina e che se vuole parlare ci sono. Non viviamo insieme e siamo in 2 città diverse, per cui ci vediamo nel w-end. Ora la mia domanda è questa. Fa parte della depressione non voler sentire la persona con cui stai? Cioè lo lascio fare come si sente o se dovrei essere io a “condurre il gioco” cioè chiamarlo io ecc ecc.? Per non parlare poi del fatto che non parla con la madre da molti mesi e che non gli va di sentire gli amici, io dal mio canto cosa devo fare? Qual'è il migliore comportamento da tenere per la compagna di una persona depressa. Vi prego datemi dei consigli. Grazie
[#1]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
forse il suo compagno ha veramente un problema legato al suo umore, quantomeno sembra che vi siano diversi segnali in questo senso: la tendenza al pianto, il senso di vuoto, la mancanza di iniziativa, ecc.

Senza dubbio questi sono segnali che andrebbero ascoltati, e l'ideale sarebbe riuscire a convincerlo ad effettuare una visita specialistica presso uno psichiatra (o comunque presso un CPS della zona), questo per evitare futuri peggioramenti

Se fosse davvero depresso come pensiamo, è abbastanza prevedibile che manchi di iniziativa, che non chiami , ecc.

il punto è: ma cosa lo rende depresso? e se fosse la vostra relazione? in questo caso lei potrebbe fare moltissimo, essendo parte in causa al 50%.

Però, per ora, la cosa importante è prevenire una crisi importante, per cui convincere il fidanzato ad effettuare una visita

Poi, una volta gestito l'umore, si può pensare al da farsi

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it
[#2]
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
Dottor Bulla
ripropongo la sua risposta alla quale rispondo punto per punto per essere più chiara:

Gentile Utente,
>forse il suo compagno ha veramente un problema legato al suo umore, quantomeno sembra che vi siano diversi segnali in questo senso: la tendenza al pianto, il senso di >vuoto, la mancanza di iniziativa, ecc. Se fosse davvero depresso come pensiamo, è abbastanza prevedibile che manchi di iniziativa, che non chiami , ecc.

Circa questo punto mi dice che spesso ha crisi di pianto, ma io non posso vederlo perché lontani e davanti a me non lo fa mai. Senso di vuoto credo si presenti quando è a casa sua da solo (vive da solo). Mancanza di iniziativa: proprio ieri non si è fatto sentire durante la giornata, a ora di cena mi dice che è depresso (io l’avevo capito dal fatto che non si era fatto vivo) e che non è mai soddisfatto delle cose senza motivo.

>Senza dubbio questi sono segnali che andrebbero ascoltati, e l'ideale sarebbe riuscire a convincerlo ad effettuare una visita specialistica presso uno psichiatra (o >comunque presso un CPS della zona), questo per evitare futuri peggioramenti.

Ho provato, ci ha provato anche la sua famiglia facendolo andare da uno psichiatra. Solo che lui molti anni fa ha sofferto di depressione, andò dal medico il quale gli prescrisse anche dei medicinali. Lui attualmente si rifiuta perché non vuole più prendere psicofarmaci e sa che glieli prescriverebbero.

> Il punto è: ma cosa lo rende depresso? e se fosse la vostra relazione? in questo caso lei potrebbe fare moltissimo, essendo parte in causa al 50%.

L’ho chiesto e lui non sa spiegarlo. Non riesco però ad insistere perché lui appena sondo di più si chiude in se stesso. Vede non per presunzione ma stiamo insieme da 4 mesi e lui era depresso da circa 6-7 mesi prima che mi conoscesse quindi non credo che nella sua depressione c’entri io, anzi lui mi dice che quando è con me non ci pensa e sta bene.

>Però, per ora, la cosa importante è prevenire una crisi importante, per cui convincere il fidanzato ad effettuare una visita

Mi ripeto lui ha anche fatto un paio di sedute, ma non credendone nell’efficacia non vuole andare avanti.


>Poi, una volta gestito l'umore, si può pensare al da farsi

Perché lei pensa che almeno si possa gestire l’umore? E come?

Insomma a parte che credo anche io che un medico sia necessario, come devo comportarmi io? Stimolarlo a parlarne far finta di nulla, insistere per sapere o invece solo farlo distrarre. Il quesito è sul mio comportamento.

La ringrazio molto.


[#3]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36
Gentile utente,
in effetti pare che la componente depressiva sia piuttosto radicata in questa situazione che come primo approccio è indispensabile un trattamento farmacologico. Una possibile iniziale strategia potrebbe essere quella di coinvolgere il Medico di medicina generale (o medico di base) al fine di per lo meno motivare il suo compagno ad un adeguato approfondimento psichiatrico.
Cordialmente

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

[#4]
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
Gentile dott. Garbolino.
Posso provarci ma la vedo estremamente dura.
Credo abbia avuto una brutta esperienza col precedente medico. Inoltre essendo egli stesso medico, capirà che è difficile per una profana come me suggerirgli di parlarne col medico di famiglia in modo da indurlo a riprendere fiducia per affrontare un trattamento psichiatrico.
Credo che da una parte non voglia rischiare di prendere ancora medicine (è infatti convinto che qualcunque psichiatra dli prescriverebbe degli psicofarmaci che lui assolutamente non vuole prendere avendoli gia presi nell'altra trapia di anni fa) e per quelle due sedutte fatte un paio di mesi fa me le ha definite come una perita di tempo. Credo in effetti che lo psichiatra abbia un po' affrettato la "diagnosi" gli ha dett subito la causa, ma come è possibile che un medico dica subito" il motivo della sua depressione è questo"?
La ringrazio e spero di essere stata ulteriormente chiara.
[#5]
Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
Gentili dottori,
volevo porre un'altra domanda al rigurado.
Circa la psicoterapia, non credete che sia condizione indispensabile per una buona riuscita o quado meno per progredire che il paziente sia molto convinto che vuole intraprendere il percorso e che sia fiducioso nel medico e nella psicoterapia in generale?
In altre parole non credo che se io pure ottenessi (col medico di famiglia o parlandone io stessa) di farlo andare in terapia, ma se lui non ne è convito, si pssano avere dei buoni risultato.
Io comunque ci proverò.
Inoltre come devo comportarmi io con lui?
Come si comporta bene la compagna di un depresso?
Lo stimola a parlare della sua depressione?
Non ne parla e fa finta di niente?
Accetta i suoi momenti di tristezza e di isolamento senza intromettersi?
Insiste perchè vada in terapia per il suo bene fino a diventare odiosa?
Cerca di fargli fare tante cose (viaggi uscite iniziative nuove e interessanti)?
Lo chiama al telefono o aspetta che chiami lui quando ne ha voglia?
Dimostra il suo amore e la sua affettività anche quando vede che lui è chiuso e scontroso?