Ricerca della serenità

Salve, sono un ragazzo di 24 anni alla ricerca di una stabilità interiore che al momento non ho per vari motivi,soprattutto sono preoccupato da un episodio successo qualche sera fa,dove mentre ero a prendere una pizza con gli amici mi è venuto un senso di vuoto una rabbia interiore e una voglia di isolarmi.
Ora,io sono molto lunatico,questi atteggiamenti li avevo anche al liceo quando ero fuori e capitava che ad un certo punto mi veniva una rabbia profonda e una voglia di isolarmi per evitare problemi a me e agli altri.
Le cause di questo senso di vuoto,di questa angoscia interiore potrebbero essere varie.
Mancanza di autostima perchè a volte mi sento limitato rispetto agli altri soprattutto nelle cose pratiche dove mi sembra di metterci più degli altri per imparare mentre ad esempio per le attività mentali vado più rapido di altri.
Problemi con le donne,da 2 anni da quando ho lasciato la mia ragazza, non mi ha colpito nessuna altra ragazza tanto da innamorarmi e al contrario percepisco di non piacere molto alle donne nonostante io non sia un così brutto ragazzo.
Spesso provo a forzarmi,ad andare in discoteca per conoscore gente ma mi tiro poi indietro perchè non mi piacciono e perchè mi sento inadeguato,magari ho anche paura del giudizio sul mio fisico degli altri.
La dieta: seguito da un medico ho raggiunto ottimi risultati ma ora ho un blocco e questo mi fa stare un pò giù perchè col mio fisico ho un rapporto difficile.
Ho pochi amici perchè col passare dle tempo molte persone mi hanno deluso e non riesco più a fare più amicizie nel vero senso della parola,conoscenze si ma poi non si trasformano in amicizie,ho gli amici di sempre ma a volte vorrei essere in un gruppo molto più ampio.
Sl momento la cosa principale è che mia mamma sta male e sta cercando una cura,spero nulla di grave ma mi mette molta ansia,io sono un tipo molto altruista in genere e mi preoccupo troppo per gli altri in genere,stavolta ovviamente ne ho motivo ma spesso mi faccio problemi inutili,entro nella testa della persona a me vicina e soffro anche più di lei,l'altruismo è una bella cosa faccio volontariato per dare un senso alla mia vita magari me ne andrò anche in Africa ma a volte vorrei essere più egoista,pensare a me perchè in me c'è molto che non va.
Come si fa avendo un carattere come il mio a pensare solo a se stessi? mi piacerebbe saperlo perchè non posso accollare su di me anche i problemi degli altri.
Ultimo capitolo,l'università e il lavoro,ecco l'universit è l'unica cosa che fino ad ora mi ha dato soddisfazione ma non riesco a godermi nulla perchè essendo vicino alla laurea mi è venuta un'ansia terribile nel decidere cosa fare dopo giurisprudenza,magistrato avvocato o...mi piacciono entrambi ma non ho la passione,la molla per nessuno dei due ed ho paura di sbagliare strada,forse vorrei andare fuori non mi piace la mia città vorrei ricominciare ma sn terribilmente legato alla mia famiglia..
Ecco,l'unica cosa sicura è che sono un eterno indeciso.Grazie
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Caro Ragazzo,
la sua storia di vita è molto sfaccettata e poliedrica, elementi di dolore, sofferenza, rabbia ed isolamento, si intersacano con modalità esponenzaili, rendendo difficoltoso vivere.
Un colloquio de visu, credo sia ottimale, per dipanare la matassa emozionale correlata al suo sentire.
Saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazzo,

la serenità è qualcosa che tutti vorremmo o vorremmo averne di più. Però tu hai spiegato molto bene cosa intendi e, alla luce di ciò che hai scritto, si potrebbe ipotizzare una modalità di vivere che tende a vedere tutto in modo pessimista e negativo. Se potessimo tradurlo in altri termini, diremmo un po' depressivo. E' chiaro che tutto questo a 24 anni ti fa arrabbiare e ti fa sentire il vuoto (ti domandi che cosa hai costruito fin qui).
E' anche vero che oggi alla tua età le cose sono un po' cambiate rispetto al passato: stai studiando e sei prossimo ad un traguardo importante. E' chiaro che ti sei concentrato principalmente su questo aspetto, magari escludendo altro dalla tua vita.
L'ansia che provi ora mi sembra legittima: il timore di sbagliare, di perdere tempo, ecc... Prova a concentrarti sulla fine del percorso universitario adesso. Poi avrai modo di fare esperienze attraverso il praticantato e capire se quella sia realmente la tua strada.
Magari scopri che non vuoi fare nè il magistrato, nè l'avvocato. Ma sai, così a tavolino, non puoi mica sapere cosa ti piace.

Se pensi a te stesso perchè ti senti egoista?
C'è una questione importante: da una parte sei rispettoso verso gli altri quando ti poni così. Dall'altra no: gli altri senza il tuo aiuto non ce la fanno? O tu te la racconti così e serve a te per darti un ruolo(quello di chi aiuta e si sacrefica)?

Se preferisci puoi scegliere di rivolgerti ad uno psicologo psicoterapeuta per una prima valutazione.
Se la vita che stai vivendo adesso non ti appaga come vorresti potrebbe essere sensato intraprendere un percorso psicologico per capire cosa ti impedisce di essere libero.

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
"la cosa principale è che mia mamma sta male e sta cercando una cura,spero nulla di grave ma mi mette molta ansia"


Gent.le ragazzo,
oltre a tutti gli altri aspetti del tuo vissuto che hai lucidamente descritto questo sembra essere quello più significativo perchè connotato da una certa incertezza, tua madre ha già ricevuto una diagnosi? Oltre a te ci sono altri familiari sui quali può fare affidamento?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#4]
Utente
Utente
Ringrazio a tutti Voi Dottori per la celerità nelle risposte,per l'aspetto lavorativo sono d'accordo con Lei Dr.Pileci,l'esperienza aiuterà,sono in ansia ma la trovo una cosa fisiologica,per quanto riguarda il fatto del pensare più a me stesso,lo devo fare, perchè mi immedesimo troppo nelle sofferenze altrui,le vivo come se fossero mie,l'altro lato della medaglia è che do un senso alla mia vita facendo del bene agli altri tramite il volontariato,tramite una buona parola ecc..
Per rispondere alla Dr. Camplone, mia madre si sta sottoponendo a delle analisi,è seguita da mio padre e da tutti noi, siamo una famiglia numerosa e tutti cerchiamo di darci da fare per aiutarla,questa situazione mi mette ansia ma so di poter contare sui miei familiari.
Per concludere,ho tratto dalle vostre risposte una constatazione: quella di sapere abbastanza lucidamente cosa va e cosa non va nella mia vita,cioè di aver individuato i problemi,sbaglio o chi individua i problemi è già a metà strada del percorso?
Grazie ancora.
[#5]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le ragazzo,
certo la consapevolezza è la migliore delle premesse per qualsiasi processo di crescita personale e di cambiamento.
[#6]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazzo, quando scrivi

"...do un senso alla mia vita facendo del bene agli altri tramite il volontariato,tramite una buona parola ecc.."

vorrei domandarti a te chi pensa? chi si prende cura di te? chi fa qualcosa di speciale o di bello per te? oppure a te sta bene così?

E poi:

"...aver individuato i problemi,sbaglio o chi individua i problemi è già a metà strada del percorso?"

Come dice la Collega, certamente la consapevolezza ci dischiude un mondo nuovo davanti agli occhi, ma non pensare che il cambiamento sia dietro l'angolo soltanto perchè tramite un consulto on line hai avuto delle idee, anche brillanti magari. Il cambiamento profondo e duraturo si ottiene attraverso una psicoterapia.

Se vuoi, ti suggerisco di leggere questa guida

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Saluti,
[#7]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
La serenità e la felicità derivano dalle cose che facciamo e che ci piacciono. È un'idea diffusa (ma purtroppo fuorviante) quella secondo cui prima ci si deve preparare alla vita, in astratto, nella propria testa, e poi vivere.

Invece la vita è un tentativo continuo, un'arte che s'impara facendola.

Perciò il problema diventa: che cosa mi piacerebbe fare/avere? Una volta che avrai dato risposte a queste domande, potrebbero emergere difficoltà nel fare ciò che ti piacerebbe fare, ad esempio socializzare meglio, scoprire che carriera intraprendere.

Ma di nuovo, anche qui c'è da imparare, facendo piccoli passi, uno dopo l'altro. Le difficoltà si superano, ma un aiuto professionale potrebbe farti risparmiare molto tempo.

>>> sbaglio o chi individua i problemi è già a metà strada del percorso?
>>>

Più che a metà del percorso, realisticamente, è meglio dire che individuare il problema è solo il primo passo.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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