Problemi di incomprensione con il mio partener,mi manca la libertà di scelta
Ho 31 anni, sto insieme e convivo da tre anni con un ragazzo (32 anni).
Viviamo in un paesino in provincia di Pavia ma non siamo del posto...veniamo da città diverse. La casa è di sua proprietà. Lui lavora a Milano e io lavoro in casa poichè libera professionista.
Mi sento infelice...ho sempre di più il desiderio di vedere la mia famiglia (non essendoci mai), da poco è nata anche un'altra sorella...ho voglia di passare il tempo con loro...chiacchierare ed essere serena. Qui non conosco nessuno, sono sempre sola.
Si è creata ultimamente l'opportunità di trasferirci nella mia città (dov'è la famiglia), lui ovviamente ha dubbi perchè abituato alla grande città.
Il problema è che lui dice che io dò troppa importanza alla mia famiglia e che li metto al primo posto...dice: "si sente quando ci parli a telefono e come ne parli a me". Però poi la sua famiglia si ferma da noi anche per 10gg ed io non fiato. Lui mi rinfaccia che sono sempre io ad andare dalla mia famiglia. Non vuole che mi facciano regali in denaro per potermeli spendere come voglio.
In questo momento mi sento mancare il fiato e non mi sento libera di fare quello che voglio...è come se dovessi chiedere sempre il permesso per ogni mio movimento. Ho iniziato a discuterne con lui...ma nega tutto rinfacciandomi come lui pensi solo a me e che fa tutto per me.
Non c'è comprensione...ne ascolto da parte sua. Non sò come uscire da questa situazione o cosa posso fare. Oppure non sò se è un problema solo mio.
Viviamo in un paesino in provincia di Pavia ma non siamo del posto...veniamo da città diverse. La casa è di sua proprietà. Lui lavora a Milano e io lavoro in casa poichè libera professionista.
Mi sento infelice...ho sempre di più il desiderio di vedere la mia famiglia (non essendoci mai), da poco è nata anche un'altra sorella...ho voglia di passare il tempo con loro...chiacchierare ed essere serena. Qui non conosco nessuno, sono sempre sola.
Si è creata ultimamente l'opportunità di trasferirci nella mia città (dov'è la famiglia), lui ovviamente ha dubbi perchè abituato alla grande città.
Il problema è che lui dice che io dò troppa importanza alla mia famiglia e che li metto al primo posto...dice: "si sente quando ci parli a telefono e come ne parli a me". Però poi la sua famiglia si ferma da noi anche per 10gg ed io non fiato. Lui mi rinfaccia che sono sempre io ad andare dalla mia famiglia. Non vuole che mi facciano regali in denaro per potermeli spendere come voglio.
In questo momento mi sento mancare il fiato e non mi sento libera di fare quello che voglio...è come se dovessi chiedere sempre il permesso per ogni mio movimento. Ho iniziato a discuterne con lui...ma nega tutto rinfacciandomi come lui pensi solo a me e che fa tutto per me.
Non c'è comprensione...ne ascolto da parte sua. Non sò come uscire da questa situazione o cosa posso fare. Oppure non sò se è un problema solo mio.
[#1]
Gentile Amica,
visto lo stato d'animo che sta vivendo direi che un consulto psicologico condotto di persona sarebbe indicato per aiutarla ad approfondire i motivi del suo disagio e in che modo siete arrivati a questa situazione.
Da qui infatti è possibile darle solo qualche spunto, che spero comunque possa esserle utile.
Di chi è stata la decisione di trasferirsi dove vivete ora?
Cosa si aspettava dalla convivenza?
Ci sono altri problemi all'interno della vostra coppia?
visto lo stato d'animo che sta vivendo direi che un consulto psicologico condotto di persona sarebbe indicato per aiutarla ad approfondire i motivi del suo disagio e in che modo siete arrivati a questa situazione.
Da qui infatti è possibile darle solo qualche spunto, che spero comunque possa esserle utile.
Di chi è stata la decisione di trasferirsi dove vivete ora?
Cosa si aspettava dalla convivenza?
Ci sono altri problemi all'interno della vostra coppia?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gent.le ragazza,
nella sua richiesta ci sono diversi aspetti da affrontare a livello individuale e di coppia:
-la conflittualità con il suo ragazzo
-i condizionamenti derivanti dalle rispettive famiglie di origine
- le scelte riguardanti il futuro
- la frustrazione di non poter condividere con la sua famiglia l'arrivo di una sorella
- il rapporto con il denaro e i suoi correlati relativi alla gestione del potere nel rapporto di coppia
Sarebbe utile un colloquio con uno psicologo-psicoterapeuta per fare chiarezza dentro di lei e comprendere meglio il significato del suo vissuto.
nella sua richiesta ci sono diversi aspetti da affrontare a livello individuale e di coppia:
-la conflittualità con il suo ragazzo
-i condizionamenti derivanti dalle rispettive famiglie di origine
- le scelte riguardanti il futuro
- la frustrazione di non poter condividere con la sua famiglia l'arrivo di una sorella
- il rapporto con il denaro e i suoi correlati relativi alla gestione del potere nel rapporto di coppia
Sarebbe utile un colloquio con uno psicologo-psicoterapeuta per fare chiarezza dentro di lei e comprendere meglio il significato del suo vissuto.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Gentile ragazza,
sembrerebbe che nel suo rapporto siano in atto dinamiche di relazione disfunzionali tali da impedire una comunicazione propria ad affrontare in modo costruttivo bisogni e aspettative personali e di coppia che vedono coinvolti anche i rapporti con le famiglie di origine.
La sua insoddisfazione e il suo disagio nello stare all'interno di questo rapporto nel quale "è come se dovessi chiedere sempre il permesso per ogni mio movimento" può essere, dal mio punto di vista, affrontata in due modi.
Chiedendo un consulto personale ad uno psicologo/psicoterapeuta, oppure rivolgendosi ad un terapeuta di coppia qualora fosse motivata a proseguire il suo rapporto ma risolvendone le implicazioni negative e se il suo partner fosse d'accordo.
Molti auguri
sembrerebbe che nel suo rapporto siano in atto dinamiche di relazione disfunzionali tali da impedire una comunicazione propria ad affrontare in modo costruttivo bisogni e aspettative personali e di coppia che vedono coinvolti anche i rapporti con le famiglie di origine.
La sua insoddisfazione e il suo disagio nello stare all'interno di questo rapporto nel quale "è come se dovessi chiedere sempre il permesso per ogni mio movimento" può essere, dal mio punto di vista, affrontata in due modi.
Chiedendo un consulto personale ad uno psicologo/psicoterapeuta, oppure rivolgendosi ad un terapeuta di coppia qualora fosse motivata a proseguire il suo rapporto ma risolvendone le implicazioni negative e se il suo partner fosse d'accordo.
Molti auguri
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.2k visite dal 12/07/2011.
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