Una collega con seri problemi
Gentilissimi specialisti
La mia collega, tra l'altro conosciuta da poco, aveva già problemi di immaturità, causata, a mio avviso, da un rapporto malato con la madre. Da poco la madre é morta, é la situazione non é certo migliorata. In ufficio nessuno la sopporta piü, nonostante faccia leva su sentimenti di pena e compassione. Sarà licenziata per incompetenza, anche se lei non ammette di avere carenze. Questo non le assicura certo un futuro sicuro. Io di mio non mi sento molto affezionata a lei, ma umanamente vorrei aiutarla. Con problemi cosi' complessi e profondi perö, vorrei limitarmi a consigliarle un trattamento psichiatrico. Difficoltà aggiuntiva per me per darle consiglio é che mi trovo all'estero, in Svizzera, dove conosco solo vagamente il funzionamento delle strutture assistenziali.
Grazie
La mia collega, tra l'altro conosciuta da poco, aveva già problemi di immaturità, causata, a mio avviso, da un rapporto malato con la madre. Da poco la madre é morta, é la situazione non é certo migliorata. In ufficio nessuno la sopporta piü, nonostante faccia leva su sentimenti di pena e compassione. Sarà licenziata per incompetenza, anche se lei non ammette di avere carenze. Questo non le assicura certo un futuro sicuro. Io di mio non mi sento molto affezionata a lei, ma umanamente vorrei aiutarla. Con problemi cosi' complessi e profondi perö, vorrei limitarmi a consigliarle un trattamento psichiatrico. Difficoltà aggiuntiva per me per darle consiglio é che mi trovo all'estero, in Svizzera, dove conosco solo vagamente il funzionamento delle strutture assistenziali.
Grazie
[#1]
E quindi, forse, la cosa migliore sarebbe rivolgersi a del personale sanitario locale. Anche noi, risiedendo in Italia, abbiamo poche conoscenze sul funzionamento delle strutture sanitarie elvetiche.
In ogni caso dovrebbe parlare prima con l'interessata, per sondare almeno la possibilità che sia disposta a farsi aiutare, altrimenti il resto è inutile. Lo ha già fatto?
Cordiali saluti
In ogni caso dovrebbe parlare prima con l'interessata, per sondare almeno la possibilità che sia disposta a farsi aiutare, altrimenti il resto è inutile. Lo ha già fatto?
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gent.le ragazza,
premesso che le indicazioni sulla scelta della tipologia di intervento terapeutico è preferibile lasciarle agli specialisti.
Offrire alla sua collega ascolto e il sostegno potrebbe essere controproducente se ha già una tendenza all'autocommiserazione, quindi la situazione va valutata con molte cautele, onde evitare una reazione negativa causata dallo stress per l'imminente licenziamento associato ai problemi familiari.
Potrebbe proporle di scriverci così da metterla in condizione di confrontarsi direttamente con gli specialisti, senza sentirsi "presa in carico" da una collega.
premesso che le indicazioni sulla scelta della tipologia di intervento terapeutico è preferibile lasciarle agli specialisti.
Offrire alla sua collega ascolto e il sostegno potrebbe essere controproducente se ha già una tendenza all'autocommiserazione, quindi la situazione va valutata con molte cautele, onde evitare una reazione negativa causata dallo stress per l'imminente licenziamento associato ai problemi familiari.
Potrebbe proporle di scriverci così da metterla in condizione di confrontarsi direttamente con gli specialisti, senza sentirsi "presa in carico" da una collega.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Utente
D'accordo, diciamo uno specialista di psiche, perché né io né gli altri dello studio, siamo le persone adatte ad aiutarla, né tantomeno l'ambito lavorativo é l'ambiente predisposto a tale scopo. Non ne siamo davvero capaci.
L'interessata é difficile da interpellare: ha un carattere cocciuto e il buonsenso di un infante. Non ascolta nulla sul piano professionale, ugualmente su quello personale.
E' davvero difficile relazionarsi con qualcuno che ha una mente come di 5 anni e un'età naturale di 32. Allora questo é il mio problema: come relazionarmi con lei per evitare sensi di colpa, come dirle ciö che davvero penso, cioé di farsi curare prima di finire a sbando in mezzo alla strada.
E come smettere di farmi ossessionare da questa persona. Ho davvero bisogno di avere la mente libera di pensare al mio lavoro e alla mia vita.
L'interessata é difficile da interpellare: ha un carattere cocciuto e il buonsenso di un infante. Non ascolta nulla sul piano professionale, ugualmente su quello personale.
E' davvero difficile relazionarsi con qualcuno che ha una mente come di 5 anni e un'età naturale di 32. Allora questo é il mio problema: come relazionarmi con lei per evitare sensi di colpa, come dirle ciö che davvero penso, cioé di farsi curare prima di finire a sbando in mezzo alla strada.
E come smettere di farmi ossessionare da questa persona. Ho davvero bisogno di avere la mente libera di pensare al mio lavoro e alla mia vita.
[#5]
Utente
Gentile psicologa
ci mediterö sopra. E saprö dirle. Diciamo che non credo di avere la vocazione della 'crocerossina', come dite in gergo tecnico. Piuttosto spero di non aver sovrapposto un problema con un altro.
Quello che ho omesso é che la collega in questione parla solo tedesco svizzero, perciö non posso direttamente darle il link di questo sito.
Quello che rimane é che anche i colleghi e i capi vivono una condizione di sofferenza causata da questa persona, e certamente loro non possono essere vittime della mia stessa evenutale sovrapposizione di problemi.
Grazie davvero per le risposte datemi, sono già state di grande aiuto.
ci mediterö sopra. E saprö dirle. Diciamo che non credo di avere la vocazione della 'crocerossina', come dite in gergo tecnico. Piuttosto spero di non aver sovrapposto un problema con un altro.
Quello che ho omesso é che la collega in questione parla solo tedesco svizzero, perciö non posso direttamente darle il link di questo sito.
Quello che rimane é che anche i colleghi e i capi vivono una condizione di sofferenza causata da questa persona, e certamente loro non possono essere vittime della mia stessa evenutale sovrapposizione di problemi.
Grazie davvero per le risposte datemi, sono già state di grande aiuto.
[#7]
>>> anche i colleghi e i capi vivono una condizione di sofferenza causata da questa persona
>>>
In tal caso spetta al datore di lavoro (prima ancora che ai colleghi pari grado) far presente all'interessata dell'inopportunità dei suoi comportamenti e delle conseguenze negative che essi potrebbero avere.
Un conto è simpatizzare con una persona sofferente, altra cosa è l'andamento del lavoro in un'azienda. In questo senso è probabile che stia avendo luogo una certa sovrapposizione di problemi, per usare la sua espressione.
Cordiali saluti
>>>
In tal caso spetta al datore di lavoro (prima ancora che ai colleghi pari grado) far presente all'interessata dell'inopportunità dei suoi comportamenti e delle conseguenze negative che essi potrebbero avere.
Un conto è simpatizzare con una persona sofferente, altra cosa è l'andamento del lavoro in un'azienda. In questo senso è probabile che stia avendo luogo una certa sovrapposizione di problemi, per usare la sua espressione.
Cordiali saluti
[#8]
Utente
Bene, ci ho pensato e no, il problema non é dentro di me.
il problema é alle mie spalle con i suoi chili di troppo e il suo cervello inesistente, che rende pazzi tutti quanti con la sua psicopatologia.
Psicopatici sono stati grandi dittatori e la gente era affascinata da loro; in un piccolo studio una puö mettere in scacco persone intelligenti con le sue bugie e la sua aria frustrata.
Ora: come liberarsene, come rendere emotivamente rilevante la sua oggettiva inadeguatezza a stare al mondo?
Come far capire che 'non si puö licenziare uno solo in base alle sue capacità' é una sciocchezza?
Non voglio pensare che sono io. Non é giusto, non é cosi'.
il problema é alle mie spalle con i suoi chili di troppo e il suo cervello inesistente, che rende pazzi tutti quanti con la sua psicopatologia.
Psicopatici sono stati grandi dittatori e la gente era affascinata da loro; in un piccolo studio una puö mettere in scacco persone intelligenti con le sue bugie e la sua aria frustrata.
Ora: come liberarsene, come rendere emotivamente rilevante la sua oggettiva inadeguatezza a stare al mondo?
Come far capire che 'non si puö licenziare uno solo in base alle sue capacità' é una sciocchezza?
Non voglio pensare che sono io. Non é giusto, non é cosi'.
[#9]
Rilegga ciò che le ho risposto sopra: trattandosi di un contesto lavorativo, spetta innanzitutto al datore di lavoro risolvere la questione relativa alla posizione della persona in questione.
Ho l'impressione che lei si stia facendo carico di un problema che non è chiamata a risolvere in prima persona.
>>> Ora: come liberarsene, come rendere emotivamente rilevante la sua oggettiva inadeguatezza a stare al mondo?
>>>
Oltretutto, questa sua domanda appare in netto contrasto con quanto ci chiedeva all'inizio, ossia come fare ad aiutare la sua collega.
Cordiali saluti
Ho l'impressione che lei si stia facendo carico di un problema che non è chiamata a risolvere in prima persona.
>>> Ora: come liberarsene, come rendere emotivamente rilevante la sua oggettiva inadeguatezza a stare al mondo?
>>>
Oltretutto, questa sua domanda appare in netto contrasto con quanto ci chiedeva all'inizio, ossia come fare ad aiutare la sua collega.
Cordiali saluti
[#10]
"Psicopatici sono stati grandi dittatori e la gente era affascinata da loro; in un piccolo studio una puö mettere in scacco persone intelligenti con le sue bugie e la sua aria frustrata."
Gent.le ragazza,
se ritiene che la sua collega è disonesta e si sta approfittando della situazione, come mai vuole aiutarla?
Gent.le ragazza,
se ritiene che la sua collega è disonesta e si sta approfittando della situazione, come mai vuole aiutarla?
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 2.1k visite dal 11/07/2011.
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