Decisione importante
Buon giorno.
Sono una ragazza di 27 anni che si trova ad un bivio. Lavoro da tre mesi che mi permette di guadagnare bene, sono stata molto fortunata a trovarlo anche perchè è vicino a casa, quindi ho pochissime spese di viaggio, e non è un brutto ambiente. Il fatto è che non sarà mai il lavoro della mia vita perchè non ho studiato per questo e non mi gratifica quanto vorrei. Inoltre, per fare questo lavoro è richiesto il diploma di maturità ed io possiedo una laurea in un ambito totalmente diverso (ho una laurea in relazioni internazionali e sono segretaria presso un istituto di cura). Probabilmente mi verrà prolungato il contratto per un anno, ma io non sono convinta di rimanere qui.
Ho intenzione di fare un'esperienza all'estero per un po' di mesi. Voglio assolutamente imparare l'inglese e vorrei avere un'esperienza più stimolante, cogliendo l'occasione per potermi anche svincolare da casa, che oramai inizia a starmi veramente stretta. Inoltre, il mio ragazzo partirà per sei mesi per il dottorato e probabilmente andrà in Inghilterra. La mia idea è anche di avvicinarmi a lui perchè già era stato via in Spagna ed avevo sofferto molto la sua lontananza. Ora sono "più grande" ed avrei proprio bisogno di dare una svolta alla mia vita. Ne ho veramente bisogno! I miei non sono affatto felici di questa mia idea, vorrebbero vedermi sistemata con questo lavoro,remunerativo e vicino a casa. Inoltre, a loro non piace molto il mio ragazzo, dicono che non devo essere io a seguirlo,ma deve essere lui a tornare ecc... Apro una parentesi: c'è stato un periodo molto difficile nel nostro rapporto di coppia: dopo che il mio ragazzo è tornato dalla Spagna, ho avuto una brutta depressione a causa dei problemi che ho avuto in famiglia (un incidente di mia mamma in cui ha rischiato la vita, il mio rapporto difficoltoso con mio padre, una sorella adolescente problematica e una nonna ottantenne a letto malata che ho dovuto accudire da sola). Il fatto che lui mancasse in quei momenti, mi ha fatto sentire terribilmente sola e triste,anche se ci siamo sempre sentiti ogni giorno con skype. Quando poi è tornato, io ero cambiata: possessiva e attaccatissima a lui, con una paura terribile di perderlo. Questo non ha che peggiorato il nostro rapporto (sono arrivata al punto di leggergli le mail e di chattare con lui sotto falso nome, cose terribili!)e ancora adesso ne risentiamo gli strascichi (lui, soprattutto, spesso rivanga le cose). Io devo dire che sono migliorata, ma credo di non riuscire più a tornare solare come un tempo. Sono molto chiusa, sono triste e ombrosa ed è peggiorato anche il rapporto con i miei. Partire ora sarebbe la cosa migliore, lascerei tutto alle spalle e mi lancerei in una nuova avventura. I miei non saranno in grado di aiutarmi economicamente, quindi questo sarà un grande ostacolo, perchè non ho molte risorse con cui partire. Non vorrei poi pentirmi di lasciare questo lavoro che invece mi permette di guadagnare bene. Spero di avere pareri. Grazie
Sono una ragazza di 27 anni che si trova ad un bivio. Lavoro da tre mesi che mi permette di guadagnare bene, sono stata molto fortunata a trovarlo anche perchè è vicino a casa, quindi ho pochissime spese di viaggio, e non è un brutto ambiente. Il fatto è che non sarà mai il lavoro della mia vita perchè non ho studiato per questo e non mi gratifica quanto vorrei. Inoltre, per fare questo lavoro è richiesto il diploma di maturità ed io possiedo una laurea in un ambito totalmente diverso (ho una laurea in relazioni internazionali e sono segretaria presso un istituto di cura). Probabilmente mi verrà prolungato il contratto per un anno, ma io non sono convinta di rimanere qui.
Ho intenzione di fare un'esperienza all'estero per un po' di mesi. Voglio assolutamente imparare l'inglese e vorrei avere un'esperienza più stimolante, cogliendo l'occasione per potermi anche svincolare da casa, che oramai inizia a starmi veramente stretta. Inoltre, il mio ragazzo partirà per sei mesi per il dottorato e probabilmente andrà in Inghilterra. La mia idea è anche di avvicinarmi a lui perchè già era stato via in Spagna ed avevo sofferto molto la sua lontananza. Ora sono "più grande" ed avrei proprio bisogno di dare una svolta alla mia vita. Ne ho veramente bisogno! I miei non sono affatto felici di questa mia idea, vorrebbero vedermi sistemata con questo lavoro,remunerativo e vicino a casa. Inoltre, a loro non piace molto il mio ragazzo, dicono che non devo essere io a seguirlo,ma deve essere lui a tornare ecc... Apro una parentesi: c'è stato un periodo molto difficile nel nostro rapporto di coppia: dopo che il mio ragazzo è tornato dalla Spagna, ho avuto una brutta depressione a causa dei problemi che ho avuto in famiglia (un incidente di mia mamma in cui ha rischiato la vita, il mio rapporto difficoltoso con mio padre, una sorella adolescente problematica e una nonna ottantenne a letto malata che ho dovuto accudire da sola). Il fatto che lui mancasse in quei momenti, mi ha fatto sentire terribilmente sola e triste,anche se ci siamo sempre sentiti ogni giorno con skype. Quando poi è tornato, io ero cambiata: possessiva e attaccatissima a lui, con una paura terribile di perderlo. Questo non ha che peggiorato il nostro rapporto (sono arrivata al punto di leggergli le mail e di chattare con lui sotto falso nome, cose terribili!)e ancora adesso ne risentiamo gli strascichi (lui, soprattutto, spesso rivanga le cose). Io devo dire che sono migliorata, ma credo di non riuscire più a tornare solare come un tempo. Sono molto chiusa, sono triste e ombrosa ed è peggiorato anche il rapporto con i miei. Partire ora sarebbe la cosa migliore, lascerei tutto alle spalle e mi lancerei in una nuova avventura. I miei non saranno in grado di aiutarmi economicamente, quindi questo sarà un grande ostacolo, perchè non ho molte risorse con cui partire. Non vorrei poi pentirmi di lasciare questo lavoro che invece mi permette di guadagnare bene. Spero di avere pareri. Grazie
[#1]
Gentile Ragazza,
la sua richiesta di consulenza è sfaccettata e con richieste multiple, provi a riformulare la domanda, con più chiarezza, vediamo se possiamo esserle d'aiuto, con i limiti e regole di un consulto online.
Saluti
la sua richiesta di consulenza è sfaccettata e con richieste multiple, provi a riformulare la domanda, con più chiarezza, vediamo se possiamo esserle d'aiuto, con i limiti e regole di un consulto online.
Saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile Amica,
non possiamo essere noi a dirle cosa deve fare, e credo che dovrebbe cercare di dare più spazio ai suoi desideri perchè al momento mi pare che lei si senta divisa fra la possibilità di accondiscendere ai desideri altrui e quella di far valere i propri.
I suoi le fanno pressioni perchè non si allontani, il suo fidanzato si trasferisce per semestri all'estero forse aspettandosi che lei sia sempre lì ad attenderlo, ed è solo un caso che stia per andare in un Paese che anche a lei piacerebbe come meta.
Da quanto dura la vostra relazione?
Siete assieme da molti anni e faticate a pensare di separarvi, oppure è una storia più recente?
Non pensi che scappare da tutto sia una soluzione, perchè non lo è - o almeno, non è sufficiente. Se allontanarsi significasse però anche andare in un posto che le piace, dove sente di poter avere degli obiettivi, il discorso cambierebbe almeno in parte.
Quello che vorrei farle capire è che quando i problemi sono dentro di noi ci seguono ovunque, perciò trasferirsi (anche con un progetto) potrebbe non cambiare il fatto che determinati elementi che causano sofferenza devono essere affrontati con l'aiuto di uno psicologo.
Come mai non ha trovato un lavoro nell'ambito in cui si è laureata?
L'ha cercato o ha rinunciato perchè pensava di non farcela e ha prevalso l'idea del lavoro "comodo" in quanto vicino a casa?
non possiamo essere noi a dirle cosa deve fare, e credo che dovrebbe cercare di dare più spazio ai suoi desideri perchè al momento mi pare che lei si senta divisa fra la possibilità di accondiscendere ai desideri altrui e quella di far valere i propri.
I suoi le fanno pressioni perchè non si allontani, il suo fidanzato si trasferisce per semestri all'estero forse aspettandosi che lei sia sempre lì ad attenderlo, ed è solo un caso che stia per andare in un Paese che anche a lei piacerebbe come meta.
Da quanto dura la vostra relazione?
Siete assieme da molti anni e faticate a pensare di separarvi, oppure è una storia più recente?
Non pensi che scappare da tutto sia una soluzione, perchè non lo è - o almeno, non è sufficiente. Se allontanarsi significasse però anche andare in un posto che le piace, dove sente di poter avere degli obiettivi, il discorso cambierebbe almeno in parte.
Quello che vorrei farle capire è che quando i problemi sono dentro di noi ci seguono ovunque, perciò trasferirsi (anche con un progetto) potrebbe non cambiare il fatto che determinati elementi che causano sofferenza devono essere affrontati con l'aiuto di uno psicologo.
Come mai non ha trovato un lavoro nell'ambito in cui si è laureata?
L'ha cercato o ha rinunciato perchè pensava di non farcela e ha prevalso l'idea del lavoro "comodo" in quanto vicino a casa?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Gentile ragazza,
anch'io come la Collega leggo la sa stanchezza e il desiderio di andare via come fosse una fuga dalle preoccupazioni e insoddisfazioni che ha qui in questo momento.
Crede che all'estero la situazione potrebbe risolversi? e in che modo?
Perchè descrive il rapporto con Suo padre difficoltoso e Sua sorella problematica?
Quale peso hanno per Lei questi rapporti difficili?
anch'io come la Collega leggo la sa stanchezza e il desiderio di andare via come fosse una fuga dalle preoccupazioni e insoddisfazioni che ha qui in questo momento.
Crede che all'estero la situazione potrebbe risolversi? e in che modo?
Perchè descrive il rapporto con Suo padre difficoltoso e Sua sorella problematica?
Quale peso hanno per Lei questi rapporti difficili?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Utente
Gentili dottoresse, prima di tutto, grazie per l'attenzione che mi state dando, ve ne sono molto grata!
Chiedo scusa se ho messo "tanta carne al fuoco", ma ciò che ho scritto mi è uscito di getto, come se fosse un flusso di coscienza senza controllo. é la prima volta che riesco ad esternare tutte queste cose messe insieme...
Mi spiegherò meglio, punto per punto: il rapporto con mio padre è da un po' di tempo che è cambiato, da quando mi sono resa conto del carattere che ha (aggressivo e nervoso) e da come tratta superficialmente mia mamma (che subisce sempre, non in senso fisico, sia chiaro, ma in senso psicologico). Mia madre ha un carattere debole e fragile, non è in grado di imporsi e quando i miei nonni si sono ammalati, si è dedicata anima e corpo alle cure dei suoi genitori, lasciando da parte figlie e marito. Questo non ha fatto altro che peggiorare il carattere di mio padre e quello di mia sorella che si è sentita trascurata. Io mi sono sentita molto sola. Mia sorella ha un brutto carattere nel senso che non si rende conto dei bisogni di chi le sta intorno, pensa solo per sè e a divertirsi e quando deve sacrificarsi per lo studio/lavoro lo fa pesare su tutti. Non aiuta in casa, non fa nulla e i miei genitori non la rimproverano. Ho spesso litigato con loro per questo motivo, ma ora mi sono davvero stufata e non mi importa nulla. Per fortuna mia sorella sta un pochino cambiando grazie ad alcune amiche molto mature che sta frequentando all'università.
Parlando del mio ragazzo: ha 27 anni, la mia stessa età, e stiamo insieme da 4 anni e mezzo. Mi sprona tantissimo a fare esperienze all'estero, perchè con la mia carriera universitaria sarebbe il massimo. Vorrebbe tanto vedermi realizzata, trovare un buon lavoro e poi pensare di mettere su famiglia con me, nonostante il brutto periodo passato.
Mi sono espressa male, non vorrei partire per scappare da tutto, vorrei partire per dare una vera svolta alla mia vita. Mi sento un po' repressa, soffocata, insoddisfatta. Ancora adesso soffro di attacchi di ansia, più gestibili di prima, ma credo che sia dovuto a questo "soffocamento" che provo... voi che ne pensate? Vorrei far capire anche ai miei genitori che è giusto svincolarmi da loro, avere le mie libertà, i miei spazi, i miei tempi, che ora mi mancano in una maniera incredibile! Voglio uscire dal loro schema rigido, ossia "trovare lavoro vicino a casa e remunerativo, non importa se ti piace o no". Non è giusto, ho studiato una vita, svolgendo egregiamente il mio dovere, adesso vorrei provare a "volare". Non ho mai avuto il coraggio di andare, ma ora si, approfittando che anche il mio ragazzo sarà relativamente vicino a me (io a Londra, lui a 2 ore di distanza. Ho lavorato per un anno in una ONG importante a Milano e poi ho trovato il mio lavoro attuale come ripiego, perchè attualmente le possibilità sono molto, molto ridotte. Considerando questo periodaccio per il lavoro, perchè non investire il mio tempo per fare esperienza ed arricchirmi? Questo è un ulteriore motivo per cui vorrei partire.
Alla luce di tutto questo, voi che ne pensate? Veramente, grazie di cuore, non avete idea di quanto sia bello essere ascoltati, capiti e aiutati.
Chiedo scusa se ho messo "tanta carne al fuoco", ma ciò che ho scritto mi è uscito di getto, come se fosse un flusso di coscienza senza controllo. é la prima volta che riesco ad esternare tutte queste cose messe insieme...
Mi spiegherò meglio, punto per punto: il rapporto con mio padre è da un po' di tempo che è cambiato, da quando mi sono resa conto del carattere che ha (aggressivo e nervoso) e da come tratta superficialmente mia mamma (che subisce sempre, non in senso fisico, sia chiaro, ma in senso psicologico). Mia madre ha un carattere debole e fragile, non è in grado di imporsi e quando i miei nonni si sono ammalati, si è dedicata anima e corpo alle cure dei suoi genitori, lasciando da parte figlie e marito. Questo non ha fatto altro che peggiorare il carattere di mio padre e quello di mia sorella che si è sentita trascurata. Io mi sono sentita molto sola. Mia sorella ha un brutto carattere nel senso che non si rende conto dei bisogni di chi le sta intorno, pensa solo per sè e a divertirsi e quando deve sacrificarsi per lo studio/lavoro lo fa pesare su tutti. Non aiuta in casa, non fa nulla e i miei genitori non la rimproverano. Ho spesso litigato con loro per questo motivo, ma ora mi sono davvero stufata e non mi importa nulla. Per fortuna mia sorella sta un pochino cambiando grazie ad alcune amiche molto mature che sta frequentando all'università.
Parlando del mio ragazzo: ha 27 anni, la mia stessa età, e stiamo insieme da 4 anni e mezzo. Mi sprona tantissimo a fare esperienze all'estero, perchè con la mia carriera universitaria sarebbe il massimo. Vorrebbe tanto vedermi realizzata, trovare un buon lavoro e poi pensare di mettere su famiglia con me, nonostante il brutto periodo passato.
Mi sono espressa male, non vorrei partire per scappare da tutto, vorrei partire per dare una vera svolta alla mia vita. Mi sento un po' repressa, soffocata, insoddisfatta. Ancora adesso soffro di attacchi di ansia, più gestibili di prima, ma credo che sia dovuto a questo "soffocamento" che provo... voi che ne pensate? Vorrei far capire anche ai miei genitori che è giusto svincolarmi da loro, avere le mie libertà, i miei spazi, i miei tempi, che ora mi mancano in una maniera incredibile! Voglio uscire dal loro schema rigido, ossia "trovare lavoro vicino a casa e remunerativo, non importa se ti piace o no". Non è giusto, ho studiato una vita, svolgendo egregiamente il mio dovere, adesso vorrei provare a "volare". Non ho mai avuto il coraggio di andare, ma ora si, approfittando che anche il mio ragazzo sarà relativamente vicino a me (io a Londra, lui a 2 ore di distanza. Ho lavorato per un anno in una ONG importante a Milano e poi ho trovato il mio lavoro attuale come ripiego, perchè attualmente le possibilità sono molto, molto ridotte. Considerando questo periodaccio per il lavoro, perchè non investire il mio tempo per fare esperienza ed arricchirmi? Questo è un ulteriore motivo per cui vorrei partire.
Alla luce di tutto questo, voi che ne pensate? Veramente, grazie di cuore, non avete idea di quanto sia bello essere ascoltati, capiti e aiutati.
[#5]
Cara Ragazza,
l'ansia ha spesso radici e ramificazioni svariate, sarebbe utile nel suo caso, affrontarle tutte in una sede adeguata. Le dinamiche familiari, sono sicuramente complesse e dolenti, lavorare sulle sue risorse interiori e trasformare le sue debolezze in risorse è compito dello psicoterapeuta.
Cari ed affettuosi saluti
l'ansia ha spesso radici e ramificazioni svariate, sarebbe utile nel suo caso, affrontarle tutte in una sede adeguata. Le dinamiche familiari, sono sicuramente complesse e dolenti, lavorare sulle sue risorse interiori e trasformare le sue debolezze in risorse è compito dello psicoterapeuta.
Cari ed affettuosi saluti
[#6]
"Voglio uscire dal loro schema rigido, ossia "trovare lavoro vicino a casa e remunerativo, non importa se ti piace o no".
Penso che un'esperienza all'estero possa essere una buona occasione, e mi pare di capire che lei sappia già dove andare e che quindi le manchi molto poco per prendere una decisione definitiva.
Se si aspetta da noi una sorta di "autorizzazione a partire" penso che possiamo dargliela senza problemi, dicendole che non sarebbe cattiva o insensibile ad allontanarsi dalla sua famiglia e a non farsi più carico dei loro problemi almeno per un periodo.
Se n'è occupata già tanto, forse è ora che inizino a cercare altri modi per far fronte alla propria situazione.
Quello che le ho risposto in precedenza era riferito al fatto che comunque può essere che anche allontanandosi non riesca davvero a prendere psicologicamente le distanze da tutto ciò, e che deve aspettarsi di poter vivere comunque dell'ansia, magari motivata dal senso di colpa che non è facile eliminare.
Per questo ho accennato all'opportunità che lei chieda un sostegno e, se è in procinto di partire, potrà farlo anche al suo ritorno, per sistemare tutto quello che ancora la facesse soffrire e anche per prevenire eventuali ricadute.
Penso che un'esperienza all'estero possa essere una buona occasione, e mi pare di capire che lei sappia già dove andare e che quindi le manchi molto poco per prendere una decisione definitiva.
Se si aspetta da noi una sorta di "autorizzazione a partire" penso che possiamo dargliela senza problemi, dicendole che non sarebbe cattiva o insensibile ad allontanarsi dalla sua famiglia e a non farsi più carico dei loro problemi almeno per un periodo.
Se n'è occupata già tanto, forse è ora che inizino a cercare altri modi per far fronte alla propria situazione.
Quello che le ho risposto in precedenza era riferito al fatto che comunque può essere che anche allontanandosi non riesca davvero a prendere psicologicamente le distanze da tutto ciò, e che deve aspettarsi di poter vivere comunque dell'ansia, magari motivata dal senso di colpa che non è facile eliminare.
Per questo ho accennato all'opportunità che lei chieda un sostegno e, se è in procinto di partire, potrà farlo anche al suo ritorno, per sistemare tutto quello che ancora la facesse soffrire e anche per prevenire eventuali ricadute.
[#7]
Gentile ragazza,
in una situazione come quella da Lei descritta è verosimile sentirsi "soffocare". E' stata molto chiara anche nella descrizione delle dinamiche famigliari. Ma Lei, se ho capito bene, ha giocato il ruolo di colei che si sacrifica incessantemente per gli altri. E gli altri, quindi, sono legittimati (se non obbligati!) a giocare altri ruoli (ad es. Sua sorella prende la vita con maggior leggerezza perchè è Lei a portare i pesi).
Ma questo adesso non Le basta e anzi La fa soffrire.
Secondo me potrebbe discuterne con uno psicologo di persona, ma solo per capire bene se, una volta partita, Lei sarà in grado di lasciarsi alle spalle tutto questo.
Mi spiego meglio: è molto semplice acquistare un biglietto e partire. Ma una volta arrivata a Londra, in che modo continuerà ad occuparsi della Sua famiglia, se continuerà a farlo?
in una situazione come quella da Lei descritta è verosimile sentirsi "soffocare". E' stata molto chiara anche nella descrizione delle dinamiche famigliari. Ma Lei, se ho capito bene, ha giocato il ruolo di colei che si sacrifica incessantemente per gli altri. E gli altri, quindi, sono legittimati (se non obbligati!) a giocare altri ruoli (ad es. Sua sorella prende la vita con maggior leggerezza perchè è Lei a portare i pesi).
Ma questo adesso non Le basta e anzi La fa soffrire.
Secondo me potrebbe discuterne con uno psicologo di persona, ma solo per capire bene se, una volta partita, Lei sarà in grado di lasciarsi alle spalle tutto questo.
Mi spiego meglio: è molto semplice acquistare un biglietto e partire. Ma una volta arrivata a Londra, in che modo continuerà ad occuparsi della Sua famiglia, se continuerà a farlo?
[#8]
Utente
Cari dottori,
scusate se rispondo solo ora, ma sono state giornate piene di impegni.
Mi hanno contattata per uno stage a Londra, in un'ottima ONG oer cui già ho lavorato in Italia. Sono felicissima!
La mia decisione l'avrei già presa, e sarà quella di partire. Da una parte sono davvero super felice di questa esperienza e non vedo l'ora di partire... penso a come sarà la mia vita là, la lavoro che farò ed alle persone che conoscerò. Inoltre, è quasi certo che anche il mio ragazzo andrà in Inghilterra per il dottorato. Quindi già mi immagino a quando ci vedremo e a quanti bei posti vedremo insieme nei week end.
Dall'altra parte, i miei sono molto scontenti di questa possibilità. Mi considerano "pazza" a lasciare il lavoro che ho. Il problema in effetti ci sarebbe: non mi pagheranno, solo un rimborso degli abbonamenti dei mezzi.
In realtà io ho già pensato che mi troverò un part time e mi sono già messa alla ricerca di un lavoro e di un appartamento. Penso che dovrei farcela a mantenermi, anche con un part time.
Secondo me questa è davvero un'ottima occasione per me... non vorrei proprio farmela scappare... ma d'altra parte non vorrei deludere i miei genitori, che già, comunque, non mi appoggiano in questa mia decisione in nessuna maniera...
scusate se rispondo solo ora, ma sono state giornate piene di impegni.
Mi hanno contattata per uno stage a Londra, in un'ottima ONG oer cui già ho lavorato in Italia. Sono felicissima!
La mia decisione l'avrei già presa, e sarà quella di partire. Da una parte sono davvero super felice di questa esperienza e non vedo l'ora di partire... penso a come sarà la mia vita là, la lavoro che farò ed alle persone che conoscerò. Inoltre, è quasi certo che anche il mio ragazzo andrà in Inghilterra per il dottorato. Quindi già mi immagino a quando ci vedremo e a quanti bei posti vedremo insieme nei week end.
Dall'altra parte, i miei sono molto scontenti di questa possibilità. Mi considerano "pazza" a lasciare il lavoro che ho. Il problema in effetti ci sarebbe: non mi pagheranno, solo un rimborso degli abbonamenti dei mezzi.
In realtà io ho già pensato che mi troverò un part time e mi sono già messa alla ricerca di un lavoro e di un appartamento. Penso che dovrei farcela a mantenermi, anche con un part time.
Secondo me questa è davvero un'ottima occasione per me... non vorrei proprio farmela scappare... ma d'altra parte non vorrei deludere i miei genitori, che già, comunque, non mi appoggiano in questa mia decisione in nessuna maniera...
[#9]
Gent.le ragazza,
posso chiederti come si chiama questa ONG?
posso chiederti come si chiama questa ONG?
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#11]
Come ha già modo di vedere i suoi genitori non sarebbero contenti qualunque cosa lei facesse, perciò consideri questa incontentabilità un problema loro e prosegua per la sua strada.
Le faccio tanti suguri per questa nuova esperienza che sarà sicuramente stimolante e arricchente!
Le faccio tanti suguri per questa nuova esperienza che sarà sicuramente stimolante e arricchente!
[#12]
Gent.le ragazza,
la mia domanda deriva dall'aver conosciuto ONG di nome ma non di fatto, ma non è il caso di Emergency, in ogni caso ritiene che potrebbe essere un contesto nel quale operare solo come volontario, oppure anche in prospettiva di un futuro inserimento lavorativo?
la mia domanda deriva dall'aver conosciuto ONG di nome ma non di fatto, ma non è il caso di Emergency, in ogni caso ritiene che potrebbe essere un contesto nel quale operare solo come volontario, oppure anche in prospettiva di un futuro inserimento lavorativo?
[#13]
Utente
Gentile Dr. Campione, non mi verrà assicurata l'assunzione in futuro, purtroppo, ma questo internship lo considero un trampolino di lancio per poter lavorare nel settore per cui ho studiato. Un'esperienza in una ONG all'estero è considerata un'ottima opportunità. Per me sarebbe una sorta di "investimento".
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 2.4k visite dal 08/07/2011.
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