Antidepressivi problema orgasmo
Gentili Medici, ho 27 anni e sono in cura con citalopram da gennaio per DAP e depressione e sto anche seguendo una terapia psicologica di supporto. Il farmaco è stato molto efficace nel senso che gli attacchi sono pressochè spariti e anche l'ansia è molto diminuita. Purtroppo ho subito notato come effetto collaterale un drastico calo della libido, la mia psicologa ha detto che può essere un effetto transitorio e mi ha molto rassicurata. Sono passati ormai 5 mesi dall'assunzione del farmaco a dose piena e la situazione non è molto migliorata...rispetto all'inizio adesso riesco a provare piacere durante i rapporti ma raggiungo l'orgasmo molto raramente e a fatica. Premetto che vivo col mio compagno da 6 anni e non abbiamo mai avuto problemi di intesa sessuale nè di calo del desiderio. Ho provato qualche volta a masturbarmi da sola, senza lui, e generalmente, anche se comunque a fatica, riesco a raggiungere l'orgasmo ma vivo quest'"azione" con un profondo senso di colpa. Per di più cominciano a venirmi mille dubbi, non capisco più a cosa è dovuta questa situazione, se ai farmaci, a una situazione di stress (problemi in famiglia) che stiamo vivendo entrambi, al pensiero fisso che ho durante il rapporto di raggiungere l'orgasmo...Insomma, perchè con la masturbazione mi è più facile arrivarci e col mio ragazzo no? Ne abbiamo tanto parlato, tra noi c'è molto dialogo e lui ha cercato di assecondarmi in tutti i modi, ma niente. eppure io emotivamente sono coinvolta e non poter più condividere un tale momento di intimità col mio ragazzo mi pesa tantissimo...Quando avrò smesso la cura la situazione tornerà normale come prima?
Grazie in anticipo, saluti
Grazie in anticipo, saluti
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Gentile Utente,
è vero che il farmaco dà problemi di questo tipo.
Però Lei descrive anche una situazione particolare di stress e di disagio a casa. Se si sente così a disagio col Suo ragazzo, forse in colpa per la situazione, è chiaro che sia più facile con la masturbazione.
Saluti,
è vero che il farmaco dà problemi di questo tipo.
Però Lei descrive anche una situazione particolare di stress e di disagio a casa. Se si sente così a disagio col Suo ragazzo, forse in colpa per la situazione, è chiaro che sia più facile con la masturbazione.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile Amica,
sugli effetti degli antidepressivi sulla sfera sessuale può leggere questo contributo:
www.medicitalia.it/minforma/Psichiatria/219/Effetti-sessuali-degli-antidepressivi
Ha parlato con il suo compagno del problema?
Lui cosa ne pensa?
sugli effetti degli antidepressivi sulla sfera sessuale può leggere questo contributo:
www.medicitalia.it/minforma/Psichiatria/219/Effetti-sessuali-degli-antidepressivi
Ha parlato con il suo compagno del problema?
Lui cosa ne pensa?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Ex utente
Grazie per le risposte. Vorrei precisare che io non mi sento a disagio col mio ragazzo, sono la stessa di prima e provo le stesse cose. Soltanto, è come se il mio corpo non risponda più come prima. Non nego che lo stress e la poca tranquillità del periodo influiscano anche sulla sfera sessuale...Ma prima del farmaco era comunque migliore la situazione, nonostante i normali problemi che tutti possono avere. Ho affrontato tante volte il problema col mio ragazzo, lui non è felice perchè in tal modo il rapporto rimane per così dire "incompleto", e sta male per me visto che spesso i rapporti si concludono con me che piango...Però abbiamo tanto parlato di quello che potremmo fare o cambiare per facilitare l'atto proprio nel senso pratico ma non ho avuto risultati...E poi già dall'inizio io penso "chissà se stavolta ci riesco"..Non riesco a lasciarmi andare e non capisco ilperchè!
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Questi pensieri, tipo "chissà se questa volta..." non fanno altro che focalizzare la Sua attenzione sulla riuscita dell'atto, più che sulla finalità dell'atto stesso, tagliando fuori il piacere.
Un conto è l'attesa del piacere, assaporando ciò che si fa, un altro è la tensione come per mettersi alla prova.
Avete mai pensato di sentire uno psicoterapeuta esperto nella vostra zona?
Un conto è l'attesa del piacere, assaporando ciò che si fa, un altro è la tensione come per mettersi alla prova.
Avete mai pensato di sentire uno psicoterapeuta esperto nella vostra zona?
[#6]
Ex utente
Gentile Dr.ssa Massaro, grazie per avermi segnalato l'articolo che ho letto con attenzione. In effetti rappresenta la mia situazione. Ho già parlato con la psichiatra ma inizialmente mi aveva molto rassicurata, forse per non crearmi ulteriori ansie.
Gentile Dr.ssa Pileci, credo che Lei abbia perfettamente ragione: non riesco a concentrarmi sul piacere perchè sin dall'inizio penso alla riuscita dell'atto. Come già detto sto già seguendo una psicoterapia, ma per altri motivi. La mia psichiatra/psicologa dopo aver notato che il problema persisteva mi ha chiaramente fatto intendere che devo essere io a decidere se vale la pena continuare la terapia nonostante gli effetti collaterali oppure no. Ovviamente io non intendo smettere prima del tempo previsto. Vorrei soltanto ricevere qualche rassicurazione e convincermi che quando avrò finito con la cura tornerò come prima...
Gentile Dr.ssa Pileci, credo che Lei abbia perfettamente ragione: non riesco a concentrarmi sul piacere perchè sin dall'inizio penso alla riuscita dell'atto. Come già detto sto già seguendo una psicoterapia, ma per altri motivi. La mia psichiatra/psicologa dopo aver notato che il problema persisteva mi ha chiaramente fatto intendere che devo essere io a decidere se vale la pena continuare la terapia nonostante gli effetti collaterali oppure no. Ovviamente io non intendo smettere prima del tempo previsto. Vorrei soltanto ricevere qualche rassicurazione e convincermi che quando avrò finito con la cura tornerò come prima...
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"La mia psichiatra/psicologa"
Cosa intende con questa espressione?
Psichiatra e psicologo sono 2 figure professionali differenti, una medica e una non medica, e non credo che la dottoressa sia contemporaneamente laureata sia in medicina sia in psicologia.
Nel caso in cui sia una psichiatra che effettua anche colloqui di sostegno le consiglierei di prendere in considerazione l'idea di farsi seguire da uno psicologo per la parte non farmacologica della terapia.
Perfino nei servizi pubblici, per quanto possibile, la terapia farmacologica e quella psicologica sono gestite da 2 professionisti differenti, proprio per non mischiare i piani, e forse le gioverebbe eliminare la confusione che forse si è creata anche nel suo trattamento - che oltretutto non trovo giusto far dipendere dalla sua responsabilità, come se l'assunzione di citalopram fosse una sua scelta e non l'esito di una valutazione medica che ne stabilisca la necessità.
Cosa intende con questa espressione?
Psichiatra e psicologo sono 2 figure professionali differenti, una medica e una non medica, e non credo che la dottoressa sia contemporaneamente laureata sia in medicina sia in psicologia.
Nel caso in cui sia una psichiatra che effettua anche colloqui di sostegno le consiglierei di prendere in considerazione l'idea di farsi seguire da uno psicologo per la parte non farmacologica della terapia.
Perfino nei servizi pubblici, per quanto possibile, la terapia farmacologica e quella psicologica sono gestite da 2 professionisti differenti, proprio per non mischiare i piani, e forse le gioverebbe eliminare la confusione che forse si è creata anche nel suo trattamento - che oltretutto non trovo giusto far dipendere dalla sua responsabilità, come se l'assunzione di citalopram fosse una sua scelta e non l'esito di una valutazione medica che ne stabilisca la necessità.
[#8]
Ex utente
Sto usufruendo del servizio pubblico e la dottoressa che mi segue è una psichiatra specializzata in psicoterapia. La terapia farmacologica è stata azzeccata nel senso che in passato avevo provato altri farmaci senza risultati, invece adesso dopo che è stata fatta una diagnosi precisa è stato anche individuato il farmaco adatto. Però, come dicevo, pare che l'unica soluzione al problema sessuale sia smettere la terapia...è ovvio che io voglio seguirla fino alla fine...Forse dovrei provare a parlare apertamente e ancora una volta di questo effetto collaterale che mi sta causando altre ansie.
Ritornando al problema principale, se sono gli antidepressivi che causano disagi dal punto di vista sessuale, allora perchè con la masturbazione diventa tutto più facile?
Ritornando al problema principale, se sono gli antidepressivi che causano disagi dal punto di vista sessuale, allora perchè con la masturbazione diventa tutto più facile?
[#9]
"dovrei provare a parlare apertamente e ancora una volta di questo effetto collaterale"
Direi proprio di sì!
Non so se ci sono anche dei motivi di attrito o di tensione con il suo fidanzato, o se lo stress che lei ha detto che state vivendo sta incidendo sulla serenità di coppia: questi sono temi che dovrebbe discutere in terapia, con chi la conosce e la vede di persona e le può dare una risposta sicuramente più fondata delle nostre eventuali ipotesi.
Direi proprio di sì!
Non so se ci sono anche dei motivi di attrito o di tensione con il suo fidanzato, o se lo stress che lei ha detto che state vivendo sta incidendo sulla serenità di coppia: questi sono temi che dovrebbe discutere in terapia, con chi la conosce e la vede di persona e le può dare una risposta sicuramente più fondata delle nostre eventuali ipotesi.
[#10]
Gentile Utente,
anch'io come la Collega ho fatto un po' fatica a capire di che tipo di terapia sta parlando: la terapia farmacologica impostata dalla psichiatra è un conto; il supporto psicologico invece è un'altra cosa. Ha due specialisti dunque che la seguono?
Ad ogni modo l'ideale sarebbe poter parlare della problematica sessuale durante i colloqui di supporto psicologico, almeno per primo inquadramento.
Se poi dovesse emergere una difficoltà di coppia, non legata al famaco o altro, allora Le suggerisco di rivolgersi ad uno psicoterapeuta.
Infine, comprendo il desiderio di stare bene ed è un desiderio sano e legittimo. Ma sul fatto di "tornare come prima" sarebbe opportuno spendere due parole. Dopo una qualunque malattia, il nostro corpo registra ciò che è avvenuto e, dopo un adeguato trattamento, torniamo a stare bene. Però rimane la memoria ad es dell'infezione o del trauma che c'è stato. Anche i muscoli hanno memoria: altrimenti non avrebbe senso andare in palestra!
Dopo il DAP e la depressione Lei può tornare a stare bene, ma tenendo conto che questo episodio comunque c'è stato. Ecco perchè mi pare più opportuno capirne il senso, con il giusto tempo che Le occorre.
Saluti,
anch'io come la Collega ho fatto un po' fatica a capire di che tipo di terapia sta parlando: la terapia farmacologica impostata dalla psichiatra è un conto; il supporto psicologico invece è un'altra cosa. Ha due specialisti dunque che la seguono?
Ad ogni modo l'ideale sarebbe poter parlare della problematica sessuale durante i colloqui di supporto psicologico, almeno per primo inquadramento.
Se poi dovesse emergere una difficoltà di coppia, non legata al famaco o altro, allora Le suggerisco di rivolgersi ad uno psicoterapeuta.
Infine, comprendo il desiderio di stare bene ed è un desiderio sano e legittimo. Ma sul fatto di "tornare come prima" sarebbe opportuno spendere due parole. Dopo una qualunque malattia, il nostro corpo registra ciò che è avvenuto e, dopo un adeguato trattamento, torniamo a stare bene. Però rimane la memoria ad es dell'infezione o del trauma che c'è stato. Anche i muscoli hanno memoria: altrimenti non avrebbe senso andare in palestra!
Dopo il DAP e la depressione Lei può tornare a stare bene, ma tenendo conto che questo episodio comunque c'è stato. Ecco perchè mi pare più opportuno capirne il senso, con il giusto tempo che Le occorre.
Saluti,
[#11]
Ex utente
"Tornare come prima" intendevo dal punto di vista sessuale visto che prima di iniziare la cura e prima che si verificassero gli attacchi e la depressione, da quel punto di vista non avevo mai avuto nessun tipo di problema. Specifico ancora una volta che la dottoressa che mi segue è laureata in medicina e ha una specializzazione in psicoterapia.
Grazie
Grazie
[#12]
Se gli effetti dipendono dal farmaco penso di sì, ma le ripeto che deve chiederlo alla sua psichiatra (e a questo punto non ho capito se la dottoressa lo è, se è quindi sia specializzata in psichiatria sia formata con 4 anni successivi di scuola di psicoterapia. Tenga presente che gli psichiatri conseguono per lo più anche il titolo di psicoterapeuta con la sola specializzazione in psichiatria, e che solo una minima parte di loro frequenta anche una scuola di psicoterapia, proprio perchè hanno già il titolo. Alcuni medici invece si specializzavano in psicologia clinica dopo la laurea in medicina, formazione che oggi è loro preclusa, diventando medici psicoterapeuti).
Non penso poi sia da escludere che eventuali difficoltà sessuali secondarie all'assunzione del farmaco determinino dei problemi relazionali che potrebbero permanere anche se lei ne interrompesse l'assunzione.
Per questo la situazione deve essere gestita nel miglior modo possibile, e a mio parere essere seguita da un solo professionista non è il modo migliore di farvi fronte - tanto è vero che lei ha sentito l'esigenza di scrivere a noi per chiedere le informazioni che avrebbe dovuto darle la dottoressa.
Penso infine che dare a lei la responsabilità di decidere se prendere o non prendere il citalopram non sia un messaggio accettabile: o le serve, ed è il medico a stabilirlo, o ne può fare a meno, ma non può essere una sua responsabilità valutare la gravità della situazione e quale sia l'approccio terapeutico più adatto.
Non penso poi sia da escludere che eventuali difficoltà sessuali secondarie all'assunzione del farmaco determinino dei problemi relazionali che potrebbero permanere anche se lei ne interrompesse l'assunzione.
Per questo la situazione deve essere gestita nel miglior modo possibile, e a mio parere essere seguita da un solo professionista non è il modo migliore di farvi fronte - tanto è vero che lei ha sentito l'esigenza di scrivere a noi per chiedere le informazioni che avrebbe dovuto darle la dottoressa.
Penso infine che dare a lei la responsabilità di decidere se prendere o non prendere il citalopram non sia un messaggio accettabile: o le serve, ed è il medico a stabilirlo, o ne può fare a meno, ma non può essere una sua responsabilità valutare la gravità della situazione e quale sia l'approccio terapeutico più adatto.
[#13]
Era chiaro, stavamo scrivendo contemporaneamente nelle risposte precedenti e mi era sfuggita la Sua replica!
Direi sia il caso di parlarne con la Sua dottoressa, specificando che il problema NON si presenta con la masturbazione. Questo potrebbe essere un indicatore del fatto che probabilmente o una certa distrazione da parte Sua legata a pensieri, tipo "chissà se questa volta..." come dicevamo prima, che tolgono la componente di rilassatezza, di gioco e anche di lasciarsi andare oppure uno stress nella coppia, che può essere di diversi tipi (es. comunicazione).
Saluti,
Direi sia il caso di parlarne con la Sua dottoressa, specificando che il problema NON si presenta con la masturbazione. Questo potrebbe essere un indicatore del fatto che probabilmente o una certa distrazione da parte Sua legata a pensieri, tipo "chissà se questa volta..." come dicevamo prima, che tolgono la componente di rilassatezza, di gioco e anche di lasciarsi andare oppure uno stress nella coppia, che può essere di diversi tipi (es. comunicazione).
Saluti,
[#14]
Ex utente
Certamente un certo livello di stress nella coppia c'è, nel senso che in questo periodo stiamo affrontando dei problemi in famiglia che inevitabilmente si ripercuotono e danneggiano la serenità di entrambi. In attesa del prossimo colloquio con la mia dottoressa, mi chiedevo se Voi potevate darmi un consiglio per gestire la situazione...Come posso lasciarmi andare senza pensare a come finirà il rapporto? io riesco a mantenere abbastanza alta l'eccitazione ma fino a un certo punto, quando dovrei arrivare all'orgasmo è come se qualcosa dentro di me si bloccasse e non riesco più ad andare avanti. E' una situazione frustrante...
Grazie in anticipo, saluti
Grazie in anticipo, saluti
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 9.7k visite dal 04/07/2011.
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